Il biologo italiano suggerisce che la riproduzione sessuale agisca come un sistema conservatore contro l'inserimento di nuove varianti genetiche nel DNA delle cellule (col supporto dei sistemi di riparazione del DNA) e, invece, l'evoluzione delle specie può avere luogo solo quando questo sistema di conservazione fallisce nel contrastare l'inserimento, all'interno del genoma dell'ospite, di parti di DNA esogeni (e RNA) provenienti dai «parassiti» obbligati, come virus e fagi, che stabiliscono una simbiosi con i loro ospiti.
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