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martedì 22 gennaio 2013

Sigarette elettroniche. Arriva la stretta della Commissione europea

Sigarette elettroniche. Arriva la stretta della Commissione europea per regolamentare la vendita di sigarette elettroniche. A causa della alta presenza di nicotina le "e-sigarette" dovranno essere autorizzate come farmaci?

 

Sta dilagando come una vera e propria moda in tutto il continente ed è giunta prepotentemente anche in Italia, quella delle sigarette elettroniche anche perché questi prodotti vengono messi in vendita senza alcuna particolare autorizzazione nonostante l'alto contenuto di nicotina presente nelle ricariche.

A rallentare i facili entusiasmi ci sta pensato la Commissione Europea che ha annunciato, come segnala il "Berliner Zeitung", un cambiamento di rotta, che Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", ritiene utile anche per meglio tutelare la salute dei consumatori europei che altrimenti sarebbero esposti ai rischi connessi all'eccessivo consumo di nicotina: le sigarette elettroniche potrebbero essere trattate in un futuro molto prossimo allo stesso modo delle terapie sostitutive della nicotina come cerotti alla nicotina, gomme o spray.

La bozza della nuova direttiva sui derivati del tabacco, prevederebbe, infatti, che i prodotti con aggiunta di nicotina avrebbero bisogno di una specifica autorizzazione come dei farmaci.

Queste nuove misure, a parere della Commissione, si applicherebbero a molti tra i prodotti attualmente disponibili sul mercato. Anche se l'istituzione europea ha specificato di non avere al  momento informazioni precise su tutti quelli attualmente disponibili sul mercato.

La sigaretta elettronica è un prodotto che contiene spesso, ma non per tutte quelle disponibili in commercio, nicotina liquida.

Sono milioni in Europa e tantissimi in Italia i consumatori che da abituali fumatori le hanno scoperte come alternativa alla sigaretta tradizionale. 

La nuova normativa proposta dalla Commissione UE individuerebbe dei limiti molto bassi fino ai quali i prodotti contenenti nicotina potrebbero essere venduti liberamente. Di conseguenza, una unità di consumo non potrà contenere più di due milligrammi di nicotina, e la concentrazione di nicotina nel liquido non deve superare il valore di quattro milligrammi per millilitro.

Al contrario, i prodotti attualmente disponibili, avrebbero una concentrazione molto più alta di nicotina.

 




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Redazione del CorrieredelWeb.it


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