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sabato 30 novembre 2019

Sindrome di Sjögren, studio italiano su rivista americana rivela: esistono diverse tipologie di pazienti con la stessa malattia

Sindrome di Sjögren, rivista americana 

pubblica studio italiano 

 

La ricerca conclusa da un gruppo di specialisti, guidati dalla dott.ssa Nicoletta Del Papa, reumatologa dell'ASST Gaetano Pini-CTO, ha rivelato che esistono due tipologie di pazienti e per questo motivo le terapie devono essere personalizzate per essere efficaci

 

Milano, 27 novembre 2019  I pazienti affetti da Sindrome di Sjögren, una malattia infiammatoria cronica di origine  autoimmune, presentano spesso manifestazioni cliniche differenti. Uno studio di un gruppo multidisciplinare di specialisti, guidato dalla dott.ssa Nicoletta Del Papa, reumatologa dell'ASST Gaetano Pini-CTO, rivela che esistono almeno due tipologie di pazienti e che per questo motivo le cure possono e devono essere diversificate e specifiche sulla base delle caratteristiche di ciascun gruppo. In particolare, è la percezione del dolore a essere diversa, così come spiega la dott.ssa Del Papa: "Lo studio supporta l'ipotesi che nei pazienti con la sindrome di Sjögren primaria con diversi fenotipi clinici siano operativi diversi percorsi biologici. Una migliore conoscenza di questi processi specifici potrebbe aiutare a personalizzare terapie e a renderle più efficaci".

 

Il gruppo di lavoro che ha concluso lo studio dal titolo "Gene Expression Profiles in Primary Sjögren's Syndrome With and Without Systemic Manifestations", pubblicato sulla rivista americana ACR Open Reumatologyè attivo da anni ed è nato dall'esigenza del paziente affetto da Sindrome di Sjögren di entrare in contatto con diversi specialisti, spesso non tutti presenti nella medesima struttura ospedaliera. Ecco perché la dott.ssa Del Papa ha deciso di partecipare attivamente con il Dr. Claudio Vitali, reumatologo dell'Ospedale Humanitas di Castellanza, la Dr.ssa Marzia Dolcino e il professore Claudio Lunardi dell'Università degli Studi di Verona, e le Dr.sseAntonina Minniti, Francesca Pignataro e Wanda Maglione dell'equipe del Day Hospital di Reumatologia dell'ASST Gaetano Pini-CTO e dal professore Antonio Puccetti, dell'Università degli Studi di Genova. 

 

Ma cosa comporta essere affetti dalla Sindrome di Sjögren? "È una malattia autoimmune – spiega la dott.ssa Del Papa – le cui manifestazione tipiche sono la secchezza degli occhi e della bocca come conseguenza di una infiammazione cronica ghiandolare  mediata dal sistema immunitario. Talvolta, il quadro clinico può essere complicato dal coinvolgimento di organi interni e in una piccola percentuale dei casi è descritta l'evoluzione verso il linfoma. La Sindrome di Sjogren non è una malattia rara e in generale la qualità della vita dei pazienti è molto bassa". Nei pazienti affetti dalla Sindrome è molto diffusa, inoltre, la componente fibromialgica, quindi dolore cronico in diverse parti del corpo, nonché stanchezza, ansia, depressione e disturbi del sonno. "Lo studio – afferma la specialista dell'ASST Gaetano Pini-CTO – ha dimostrato che dal punto di vista genico le vie biologiche attivate sono completamente diverse nei pazienti con manifestazioni sistemiche gravi rispetto a quelli dove è prevalente la componente dolorosa/fibromialgica. Questo suggerisce che esistono diversi meccanismi patogenetici alla base della malattia e probabilmente gli schemi terapeutici dovrebbero diversificarsi in base alla tipologia di paziente. Il futuro è chiaramente rappresentato da quella che oggi definiamo la Medicina di precisione, 'ritagliata' e individualizzata considerando le caratteristiche cliniche e biologiche dei pazienti". 

 

L'ASST Gaetano Pini-CTO, grazie all'equipe di Reumatologia presente al Presidio Pini di Milano, è tra le strutture maggiormente accreditate per il trattamento della Sindrome di Sjögren in Europa. La dott.ssa Del Papa, oltre ai reumatologi, si avvale delle competenze del team di Anatomia Patologica, guidato dalla dott.ssa Antonina Parafioriti, per il supporto nella diagnosi istologica e inoltre si occupa di indirizzare i pazienti verso gli specialisti più idonei, come otorinolaringoiatri ed oculisti, fuori dalla struttura, avvalendosi della rete del gruppo multidisciplinare della Sindrome di Sjögren.

 

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L'Azienda Socio Sanitaria Pini-CTO, punto di riferimento per l'ortopedia, la riabilitazione specialistica, la reumatologia e la neurologia, a livello nazionale, comprende a Milano tre presidi ospedalieri: il Gaetano Pini, il CTO e il Polo Riabilitativo Fanny FinziOttolenghi. L'ASST Gaetano Pini-CTO - evoluzione della Scuola Ortopedica milanese nata nel 1874 - è specializzata in patologie e traumi dell'apparato muscolo-scheletrico, reumatologia e fisiatria. L'Azienda accoglie ogni anno 823mila utenti e i suoi specialisti lavorano con le più sofisticate tecniche di imaging, attraverso sale operatorie sia convenzionali sia dotate di robotica, l'ASST Gaetano Pini-CTO è centro erogatore per la presa in carico dei pazienti cronici nell'ambito delle patologie reumatiche e della Malattia di Parkinson.



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martedì 26 novembre 2019

Consip: al via nuova gara per Tomografi a Risonanza Magnetica ultima generazione

Al via una nuova gara Consip in sanità per Tomografi a Risonanza Magnetica di ultima generazione

L'iniziativa, sviluppata in collaborazione con le società scientifiche di settore, amplia l'offerta Consip di apparecchiature di diagnostica per immagini

 

Roma, 26 novembre 2019

Consip ha pubblicato una nuova gara per la stipula di Accordo Quadro destinato alle strutture sanitarie pubbliche, aventi ad oggetto 135 Tomografi a Risonanza Magnetica ad alto campo, per un valore complessivo di circa 135 milioni di euro.

L'Accordo Quadro è suddiviso in 3 lotti in base alla tipologia di apparecchiatura e alla modalità di approvvigionamento:

·         Lotto 1 – n. 68 Tomografi a Risonanza Magnetica (RM) 1,5 Tesla "Big Bore" (Acquisto)

·         Lotto 2 – n. 35 Tomografi a Risonanza Magnetica (RM) 3 Tesla (Acquisto)

·         Lotto 3 – n. 32 Tomografi a Risonanza Magnetica (RM) 1,5 Tesla "Big Bore" (Noleggio)

L'Accordo Quadro avrà una durata di 12 mesi dalla data di attivazione, periodo nel quale le strutture sanitarie potranno stipulare uno o più appalti specifici con gli operatori economici aggiudicatari dell'appalto, da cui deriveranno contratti della durata di 12 mesi per i lotti in acquisto e di 84 mesi per il lotto in noleggio.

La scelta dello strumento dell'Accordo Quadro con più aggiudicatari, basato su un criterio di priorità della graduatoria di merito, garantisce una più ampia scelta per le Amministrazioni.

Rispetto alla precedente edizione è stato incrementato il numero di apparecchiature oggetto di gara. Le caratteristiche tecniche sono state definite in modo che le amministrazioni ordinanti possano dotarsi di apparecchiature di ultima generazione.

Inoltre, vengono offerte due differenti modalità di approvvigionamento, per consentire quella più adatta alle proprie esigenze: acquisto e noleggio. In particolare, la formula del noleggio garantisce alle strutture sanitarie apparecchiature ad alta tecnologia senza il vincolo dell'acquisto delle stesse, a fronte del pagamento di un canone fisso e senza ulteriori costi di manutenzione e aggiornamento tecnologico. In entrambe le modalità, in linea con i principi della Green Economy, saranno previsti meccanismi incentivanti per lo smaltimento dell'obsoleto.

La gara prevede la valutazione delle apparecchiature sia attraverso l'analisi delle bioimmagini, secondo regole e condizioni descritte nel "protocollo a supporto della valutazione clinica delle bioimmagini" redatto in collaborazione con la Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM), sia attraverso la verifica delle caratteristiche fisiche effettuata riproducendo i "protocolli per l'esecuzione delle prove funzionali" che Consip ha messo a punto con l'Associazione Italiana Fisica Medica (AIFM).



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Tumore allo stomaco, 3.200 pazienti senza rimborso per gli integratori

Tumore allo stomaco, 3.200 pazienti senza rimborso per gli integratori, sensori per la glicemia gratis solo in Emilia Romagna, pochi centri di cura

Grandi difficoltà per i pazienti senza stomaco e grande attesa per gli esiti del voto su un emendamento alla Legge di Bilancio che prevede un rimborso di 11 milioni per i supporti nutrizionali. A lanciare il grido di allarme è l'Associazione Vivere senza stomaco si può ODV in occasione del 4° Convegno Nazionale sul tumore gastrico I diritti del paziente con tumore gastrico, in corso a Roma. I pazienti chiedono omogeneità ed equità di accesso alle cure e soprattutto che sia accolto l'emendamento alla Legge di Bilancio presentato dalla Senatrice Paola Boldrini, perché in tutta Italia siano rimborsati integratori indispensabili per chi è costretto a vivere senza lo stomaco. Altrettanto indispensabile che siano stabiliti Piani Diagnostico Terapeutici Assistenziali strutturati per i pazienti con tumore gastrico, a oggi presenti in pochissimi ospedali e Regioni. Inoltre, solo in Emilia Romagna i malati potranno accedere ai sensori per il monitoraggio della glicemia, necessari perché i livelli sono molto variabili

 

Roma, 25 novembre 2019 – Venti Regioni, venti destini diversi per i circa 80 mila pazienti che non hanno più lo stomaco per colpa di un tumore gastrico: la possibilità di accesso agli alimenti ai fini speciali spesso indispensabili per questi malati, cambia da una Regione all'altra. Rari gli esempi di Regioni che abbiano pensato a percorsi o iniziative specifiche per l'assistenza dei pazienti. L'Emilia Romagna, per esempio, è l'unica dove è prevista l'erogazione di sensori per il monitoraggio della glicemia ai pazienti senza stomaco: un presidio necessario, perché la glicemia nell'arco della giornata ha sbalzi spesso molto consistenti che possono portare a crisi ipoglicemiche gravi. Così l'Associazione Vivere senza stomaco si può Onlus, in occasione del 4° Convegno Nazionale, chiede che si guardi agli esempi regionali virtuosi e soprattutto che sia accolto l'emendamento alla Legge di Bilancio della Senatrice Paola Boldrini, che prevede un rimborso di 11 milioni per supporti nutrizionali.



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venerdì 22 novembre 2019

La sanità come volano dello sviluppo economico: 3°Bilancio Sociale AIOP Emilia Romagna

La sanità come volano dello sviluppo economico in Emilia Romagna

Pubblico e Privato: nuova intesa con il protocollo AIOP ER - Regione

 

Nella sala convegni di Nomisma a Bologna, ieri pomeriggio AIOP ER ha presentato il suo 3° Bilancio Sociale, con la partecipazione tra gli altri del Presidente della Regione Stefano Bonaccini, del Sottosegretario alla Salute Sandra Zampa e del Presidente nazionale AIOP Barbara Cittadini.

I numeri complessivi del Rapporto scientifico dimostrano una consolidata capacità di generare valore e assorbire un'occupazione di "qualità", amplificata da un elevato effetto moltiplicatore su altri settori economici. Pubblico e Privato confermano la volontà di lavorare insieme anche per il futuro in un'ottica di collaborazione positiva per offrire servizi sempre più di qualità ed efficienti per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini.

Il Bilancio realizzato per il terzo anno consecutivo su iniziativa del Presidente AIOP ER Bruno Biagi è un percorso di analisi ed un'esperienza di rendicontazione unica nel suo genere, che permette di delineare il contributo economico, sociale e ambientale delle strutture associate AIOP rispetto all'erogazione di servizi sanitari di alta qualità, con investimenti in ricerca e tecnologie innovative.

Momento fondamentale del 3° Bilancio Sociale è stata la condivisione tra AIOP ER e la Regione Emilia Romagna con la sottoscrizione di un protocollo d'intesa, che regola i rapporti nel comparto sanitario pubblico/privato fino al 2019 e per il 2020-2022.

"Si tratta di un accordo molto importante - commenta il presidente Biagi – con cui la Regione dimostra e conferma un rapporto di collaborazione con il comparto dell'ospedalità privata, per una maggiore garanzia e tutela dei bisogni di salute delle persone ma anche verso i volumi di attività delle imprese. È un accordo inoltre che pone le basi per il nuovo contratto di lavoro per i prossimi tre anni, atteso dal personale infermieristico e non solo. La Regione Emilia Romagna si fa promotrice e al tempo stesso carico di un impegno significativo verso i settori di riabilitazione e psichiatria, per mantenere eccellente l'offerta sanitaria di cure e assistenza ai cittadini, in un rapporto sinergico pubblico-privato."

Queste le dichiarazioni del Presidente Bonaccini:

 "La firma del protocollo rafforza ulteriormente una sinergia già in atto da tempo in Emilia-Romagna, dove la sanità pubblica lavora in un'ottica di integrazione con la sanità privata accreditata per dare risposte concrete e puntuali a bisogni e aspettative dei cittadini, mantenendo alto il livello dell'assistenza e delle cure. In particolare, con la sigla di questo Protocollo, confermiamo come gli ospedali privati accreditati della nostra regione siano uno strumento utile e importante per contribuire a governare e a migliorare ulteriormente le liste di attesa per i ricoveri chirurgici programmati. Un esempio tangibile questo, di positiva collaborazione, che ci consente di continuare ad assicurare a tutti i nostri cittadini un servizio sanitario di qualità".

Il rapporto curato da Nomisma a livello metodologico e scientifico si concentra, in questa edizione, sull'evoluzione e le prospettive della riabilitazione. I cambiamenti che caratterizzano tale ambito di specializzazione e il progressivo mutamento dei modelli di assistenza sono stati al centro del confronto tra figure istituzionali ed esperti di settore.

IL RUOLO DELL'OSPEDALITÁ PRIVATA IN EMILIA-ROMAGNA: I NUMERI DEL BILANCIO 2018

L'offerta ospedaliera delle strutture AIOP conferma il proprio fondamentale contributo con il 25,9% dei posti letto totali della regione (di cui il 93% accreditato con il Sistema Sanitario Nazionale), il 18,4% dei pazienti dimessi e il 19,9% delle giornate di degenza complessive. La rete ospedaliera privata fornisce un supporto essenziale in alcune discipline sanitarie come la riabilitazione (65,7% del totale dei dimessi in regione) e la cardiochirurgia (57%). Le strutture AIOP regionali evidenziano inoltre una forte capacità attrattiva verso pazienti provenienti da altre regioni (36,9% dei dimessi totali) a testimonianza di una riconosciuta qualità delle prestazioni erogate.

Il personale totale occupato nelle strutture AIOP supera le 8.000 unità, in crescita del 4,9% rispetto al 2017. Si tratta di personale qualificato e specializzato, in cui la componente femminile incide in maniera preponderante. Al personale direttamente contrattualizzato si aggiunge un impatto occupazionale indotto sulle ditte fornitrici esterne che impiegano, in maniera continuativa, un personale dedicato per svolgere mansioni specifiche quali pulizia, lavanderia, cucina, sorveglianza, etc. Nel 2018 sono stati così generati 748 posti di lavoro che, rapportati all'occupazione diretta, esprimono un effetto moltiplicatore pari al 9,3%.

La maggioranza degli acquisti per beni e servizi (sanitari e non sanitari) continua a ricadere prevalentemente su fornitori localizzati in Emilia-Romagna (il 65,8%, per un valore pari a 183,4 milioni di euro) a conferma di un comparto profondamente radicato sul territorio e dunque in grado di innescare un virtuoso meccanismo di generazione di valore. Gli investimenti complessivamente stanziati nel 2018 hanno superato i 40 milioni di euro, battendo ampiamente l'obiettivo prefissato un anno prima di circa 30 milioni di euro.

Il valore della produzione delle strutture AIOP E-R si è attestato a 759 milioni di euro nel 2018, in aumento dell'1,6% rispetto al 2017, mentre il valore aggiunto (inteso come ricchezza distribuita agli stakeholder) è stato pari a oltre 500 milioni di euro, in crescita del 3% rispetto all'anno precedente.  La forte interconnessione tra il settore sanitario privato e gli altri comparti economico-produttivi fa sì che l'effetto complessivo sul sistema economico risulti pari a 1,2 miliardi di euro nel 2018.

 

L'APPROFONDIMENTO: IL FUTURO DELLA RIABILITAZIONE

Il rapporto curato da Nomisma offre un approfondimento sull'assistenza riabilitativa. I ricoveri per riabilitazione in Emilia-Romagna risultano pari a 18.288 nel 2018 e a 18.425 nel 2017, mostrando nel biennio una sostanziale stabilità della casistica sia nell'ambito pubblico che in quello del privato accreditato. Il 70% del totale dei ricoveri viene assorbito dalle strutture AIOP, alle quali il sistema regionale ha pienamente delegato lo svolgimento delle attività di riabilitazione nel campo delle malattie e dei disturbi mentali, dell'abuso di alcol e farmaci e delle patologie endocrine metaboliche e nutrizionali. Le stesse strutture gestiscono l'86% dei ricoveri regionali per la riabilitazione dell'apparato musco-scheletrico e respiratorio e il 59% di quelli correlati all'apparato cardiocircolatorio. I dati sulla mobilità attiva confermano l'alto grado di attrattività del Servizio Sanitario regionale anche sul fronte dell'offerta di cure riabilitative: il 42% dei ricoveri relativi alla riabilitazione intensiva riguardano pazienti fuori regione e residenti all'estero. Si tratta prevalentemente di flussi derivanti dalla Lombardia, che rappresentano il 26% del totale dei ricoveri di residenti extra-E-R; significativa anche la quota dei residenti del Mezzogiorno, che incidono per il 30%.

L'assistenza riabilitativa, oggi, si trova ad affrontare una complessità inedita, in cui ad aspetti strettamente clinici ed epidemiologici, si intrecciano aspetti organizzativi, sociali ed economici. L'invecchiamento della popolazione, l'incremento della cronicità e delle comorbidità, la fragilità, la contrazione delle giornate di degenza per acuti, sono tutti fenomeni che comportano una profonda riconfigurazione rispetto al passato dei profili dei pazienti accolti in post-acuzie. Fenomeni che, insieme al rafforzamento fra pubblico privato e territorio, la formazione avanzata delle figure professionali, la valutazione degli esiti e dell'efficacia delle tecniche e delle prestazioni, rappresentano le sfide prioritarie su cui sarà necessario concentrarsi nella definizione ed impostazione dei nuovi modelli di offerta.



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giovedì 21 novembre 2019

Garofalo Health Care finalizza l'acquisizione di Ospedali Privati Riuniti di Bologna e definisce nuova governance

GAROFALO HEALTH CARE S.P.A.: PERFEZIONATO IL CLOSING PER L'ACQUISIZIONE DI OSPEDALI PRIVATI RIUNITI DI BOLOGNA

 

DEFINITA LA NUOVA GOVERNANCE DELLA SOCIETA'CON GUIDO DALLA ROSA PRATI PRESIDENTE

 

Roma, 6 maggio 2019 – Facendo seguito a quanto comunicato al mercato in data 3 maggio 2019, Garofalo Health Care S.p.A. (la "Società" o "GHC"), quotata sul segmento MTA di Borsa Italiana e tra i principali operatori del settore della sanità privata accreditata, comunica che in data odierna si è perfezionato il closing per l'acquisto da IFCI S.p.A., interamente posseduta dalle Dottoresse Annalisa e Nicoletta Antonini, del 100% del capitale sociale di OPR S.p.A., titolare degli ospedali privati accreditati Nigrisoli e Villa Regina.

Le due strutture, site a Bologna, sono dotate di 170 posti letto autorizzati di cui 168 accreditati con il Sistema Sanitario Nazionale ed erogano oltre che prestazioni di specialistica ambulatoriale con attrezzature tecnologiche d'avanguardia, prestazioni assistenziali in regime di ricovero, sia in area chirurgica, con ben 5 sale operatorie, sia in area medica, riabilitativa e di lungodegenza.

L'organico dei due ospedali è composto da 181 dipendenti ed oltre 100 liberi professionisti per un totale di circa 300 unità tra medici, paramedici, ausiliari, tecnici ed amministrativi.

OPR è stata acquisita da una società veicolo denominata GHC Project 2 S.r.l. interamente controllata da GHC e il cui Amministratore Unico è l'Avvocato Maria Laura Garofalo. Il nuovo azionista si è costituito in Assemblea immediatamente dopo il closing dell'operazione per nominare l'attuale Consiglio di Amministrazione ed il suo Presidente.

All'esito dell'adunanza assembleare e della successiva riunione del neo Consiglio di Amministrazione sono stati nominati i seguenti amministratori: Dottor Guido Dalla Rosa Prati Presidente, Dottor Giovanni Battista Pisani e Dottor Claudio Zappi consiglieri delegati, Avvocato Maria Laura Garofalo e Dottor Luigi Gallina consiglieri. Una forte governance che garantirà il pieno sviluppo delle sinergie e degli efficientamenti tra tutte le strutture presenti in Emilia-Romagna rientranti nel perimetro di GHC, seppur nel rispetto della continuità aziendale dei 2 ospedali acquisiti.

Il Dottor Guido Dalla Rosa Prati, altresì Presidente ed Amministratore Delegato del Poliambulatorio Dalla Rosa Prati di Parma, acquisito da GHC lo scorso 5 febbraio, rafforzerà, infatti, con la sua importante storia imprenditoriale la rappresentatività del Gruppo sul territorio, il Dottor Giovanni Battista Pisani ed il Dottor Luigi Gallina, Amministratore Delegato dell'Hesperia Hospital di Modena il primo e Presidente ed Amministratore Delegato della Casa di Cura Professor Nobili di Castiglione dei Pepoli il secondo, garantiranno importanti sinergie ed efficientamenti tra le diverse strutture operanti sul territorio, il Dottor Claudio Zappi, già consigliere delegato di OPR con la precedente gestione, garantirà la continuità aziendale ed infine l'Avv. Maria Laura Garofalo assicurerà il supporto di tutta GHC a sostegno della progettualità futura.

Quest'ultima, nella sua qualità di CEO della Garofalo Health Care ha dichiarato: "Sono particolarmente soddisfatta perché quest'operazione, oltre a consolidare in maniera significativa la nostra presenza in Emilia-Romagna, aggiunge al nostro gruppo una realtà importante che eroga prestazioni assistenziali di alta qualità. Elemento peraltro suffragato dal fatto che oltre il 40% dell'attività complessiva è erogata nei confronti di pazienti provenienti da altre regioni italiane, espressione di un'elevata attrattività dei due ospedali".


GHC è stata assistita dallo Studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners. Gli advisor di IFCI sono stati l'Avv. Federico Maria Puddu, l'Avv. Annapaola Tonelli e il Dott. Marco Tamburini dello Studio Gnudi di Bologna.

mercoledì 20 novembre 2019

Salute, tappa finale a Milano per l’ABVet Tour


Salute, tappa finale a Milano per l'ABVet Tour

Appuntamento il giorno 21 Novembre presso per la serata di aggiornamento Multidisciplinare organizzata dal gruppo Aurora Biofarma

  

Milano, 20/11/2019 – Si conclude il giro d'Italia 2019 del gruppo Aurora Biofarma con un ultimo appuntamento in Lombardia: si terrà giovedì 21 Novembre presso la sede centrale di Milano la serata di aggiornamento scientifico Multidisciplinare dal titolo "Le patologie surrenaliche dalla A alla Z".

Il ciclo di eventi su tutto il territorio nazionale è stata occasione di confronto in materia con la presenza di opinion leader nazionali nel ruolo di relatori. Le tappe del tour, quest'anno a carattere multidisciplinare si sono svolte su tematiche attuali nel campo della gastroenterologia, oncologia, medicina interna & chirurgia.

Il programma della serata per l'ultimo appuntamento milanese nella struttura di via Porpora 127 prevede dalle ore 20.30 la registrazione dei partecipanti e un light dinner di benvenuto. Dopo la presentazione aziendale del gruppo Aurora Biofarma ci sarà il saluto ai partecipanti prima dell'inizio dei lavori.

Si entrerà nel cuore della serata quando, a partire dalle 21.30, si terrà la relazione "Incidentaliomi surrenalici: non vi temo!" a cura del dott. Marco Colaceci mentre poi dalle 22.15 seguirà l'intervento "Chirurgia: tips and tricks" del dott. Fabio Valentini.

Al termine degli interventi, dopo la fase di discussione e chiusura dei lavori, ci sarà la consegna degli attestati di partecipazione.


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domenica 17 novembre 2019

Malattie cardiovascolari: da oggi ogni persona potrà curarsi e guarire prima ancora di ammalarsi e a costi accessibili - Sabato 23 novembre - BOLOGNA

Sabato 23 novembre Bologna ospita il Convegno 'Medicina Predittiva. Clinica e Laboratorio per le Malattie Cardiovascolari'. 

Al convegno rivolto a Medici e Laboratoristi si parlerà di Test genetici (polimorfismi) e analisi di laboratorio innovative alla portata economica di tutti i cittadini che già da oggi possono beneficiare di uno strumento efficacissimo per mettersi al riparo dalle malattie cardiovascolari che potrebbero affliggerli negli anni a venire.

Malattie cardiovascolari: da oggi ogni persona potrà curarsi e guarire prima ancora di ammalarsi e a costi accessibili.                                                                

Una  rivoluzione epocale che si chiama Medicina Predittiva

Sabato 23 novembre Bologna ospita il Convegno 'Medicina Predittiva. Clinica e Laboratorio per le Malattie Cardiovascolari'.

 

Test genetici (polimorfismi) e analisi di laboratorio innovative alla portata economica di tutti i cittadini che già da oggi possono beneficiare di uno strumento efficacissimo per mettersi al riparo dalle malattie cardiovascolari che potrebbero affliggerli negli anni a venire. 

Se ne parlerà sabato 23 novembre a Bologna, nel corso del convegno rivolto a Medici e Laboratoristi 'Medicina Predittiva Clinica e Laboratorio per le Malattie Cardiovascolari', proposto dal Laboratorio di Analisi Dr. Caravelli e da TPE EuroGenLab.

Sembra fantascienza ma non lo è: curarsi prima di ammalarsi da oggi è possibile. Ed è esattamente ciò che sta alla base della Medicina Predittiva basata sulle nuove acquisizioni derivate dalla genetica, dalla genomica, dalle innovazioni nel settore della biologia molecolare. Ciò permette ad ogni singolo individuo di prevenire e combattere prima ancora che si sviluppi la malattia con un arco temporale preventivo fino a 50 anni.                                                                       

"L'arteriosclerosi è quella malattia che ostruisce le arterie lentamente fino a causare, talvolta, infarto, aneurisma, insufficienza renale, ictus con paralisi, tutti eventi gravissimi. Negli ultimi 50 anni la Ricerca si è molto impegnata nello studio e nella messa a punto di test genetici in grado di rilevare l'eventuale ereditarietà verso la malattia, riuscendo così a predire se un individuo potrà svilupparla in futuro" dichiara il Prof. Antonio Vittorino Gaddi, Presidente Consiglio Scientifico EuroGenLab di Bologna. "Si tratta di una vera e propria rivoluzione epocale perché attraverso un semplice prelievo di saliva oggi siamo in grado di curare in via preventiva persone che in quel momento della loro vita stanno benissimo - e talvolta sono anche molto giovani - ma che in futuro svilupperanno una fortissima possibilità di ammalarsi. Inoltre, abbiamo anche scelto di applicare a questi esami costi molto contenuti e alla portata di tutte le tasche, perché il diritto alla salute deve essere un diritto di tutti quanti'' continua il Professore.

"Servono dunque analisi innovative, una forte collaborazione con medici di medicina generale e specialisti - come proposto dal Progetto Genetica Amica, coordinato dal dottor Pasquale Ortasi, medico di famiglia - e una buona collaborazione anche da parte dei cittadini, anche attraverso specifiche organizzazioni: al congresso presenteremo Centrum Cordis, ideato dal cardiochirurgo Vito Romano".

Secondo le autorità sanitarie la Medicina Predittiva sarà a fondamento dello stesso Servizio Sanitario Nazionale. Al momento però le cose non stanno così. Ecco che il convegno si propone di aggiornare individualmente medici e laboratoristi sulla esistenza e sull'utilizzo di test genetici e analisi di laboratorio innovativi, misurati con metodi di riferimento, che possono rivoluzionare il loro modo di fare diagnosi, fornendo loro soluzioni immediatamente applicabili sui pazienti. Obiettivo del convegno è anche quello di informare il cittadino circa tutti gli strumenti che la Medicina Predittiva gli mette a disposizione.

"Fino a ora i medici curavano i pazienti. Con gli strumenti di cui disponiamo oggi, i medici addirittura potrebbero evitare che i loro pazienti si ammalino" afferma la Dott.ssa Giovanna Cenni, Direttore del Laboratorio di Analisi Dr. Caravelli, uno dei più antichi di Bologna. "Dal 2011 disponiamo al nostro interno di un laboratorio molecolare di genetica dove eseguiamo quegli esami che vanno a cercare eventuali mutazioni geniche che potrebbero essere presenti negli individui e a un certo punto della loro vita scatenare una patologia. Il laboratorio, che tradizionalmente veniva visto dal medico solo come un servizio di conferma a fronte di una diagnosi già elaborata, oggi può essere considerato un punto di partenza per la formulazione della diagnosi stessa, avendo a disposizione strumenti che permettono al medico di inquadrare il paziente e formulare il giudizio clinico. Il convegno del 23 novembre va proprio in questa direzione, ovvero quella di voler rafforzare l'unione e la sinergia tra il laboratorio e il medico a totale beneficio della salute del paziente" continua la Dott.ssa Cenni.

Le tematiche che verranno trattate nel corso del convegno si focalizzeranno sugli strumenti di medicina predittiva per la stima del rischio cardiovascolare globale, per la diagnosi di aterotrombosi, di iperlipidemie familiari, di diatesi trombofilica e altre condizioni correlate con le malattie cardiovascolari. Verranno inoltre analizzate alcune strategie diagnostiche per la prevenzione cardiovascolare integrata (in campo oncologico assieme a quello cardiologo) e si parlerà dell'utilità di strumenti innovativi come quelli relativi all'analisi del microbioma umano.

E' prevista la partecipazione del Direttore Generale della Innovazione Tecnologica e Telemedicina cardiovascolare dell'Istituto Superiore di Sanità, dei Presidenti di più società scientifiche di Medici delle cure primarie, di esperti dell'Ateneo di Bologna, Roma, Firenze, della Fondazione Alma Mater, della Azienda Asl, del Mondo delle Imprese e dei Principali Laboratori.



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TÜV SÜD a MEDICA 2019. I nuovi requisiti per i produttori di dispositivi medici




I nuovi requisiti per i produttori di dispositivi medici

Garantire qualità al cuore delle vostre operazioni

 

Comprendere l'importanza della regolamentazione dei dispositivi medici a livello europeo è fondamentale per i fabbricanti dell'industria medicale. Per questo motivo TÜV SÜD partecipa all'edizione 2019 di Medica, la principale fiera internazionale per il settore medicale, che si terrà a Dusseldorf dal 18 al 22 novembre 2019. TÜV SÜD e TÜV Italia (Hall 10, stand C12) saranno presenti con l'obiettivo di informare tutti i visitatori sui requisiti che devono essere soddisfatti per immettere sul mercato dell'Unione Europea i propri Dispostivi Medici.

 

Maggio 2020 sarà una data di fondamentale importanza per tutti i fabbricanti di dispositivi medici in quanto diventerà ufficialmente obbligatorio il nuovo regolamento EU 745/2017 (MDR) che ha sostituito le precedenti Direttive in vigore, la 93/42/CE sui dispositivi medici (MDD) e la 90/385/CE sui dispositivi medici impiantabili attivi (AIMD).

Il nuovo regolamento ha introdotto requisiti più severi per i fabbricanti di dispositivi medici ed estende le responsabilità degli Organismi Notificati con severità maggiori che prevedranno sempre audit senza preavviso, campionamento dei prodotti e test sui dispositivi.

TÜV SÜD Product Service svolge prove e rilascia certificazioni di prodotto ed è un leader riconosciuto in queste attività per il settore dei Medical Device, oggetto di questi profondi cambiamenti normativi.

 

Recentemente designato come Organismo Notificato, TÜV SÜD è ad oggi il secondo Organismo Notificato ad aver ottenuto dall'Unione Europea la designazione per il rilascio della certificazione di dispositivi medici in accordo a questo regolamento. Per i fabbricanti, le maggiori restrizioni riguardano aspetti documentali, valutazioni ed indagini cliniche oltre alla sorveglianza post vendita.

 

"La partecipazione alla manifestazione sarà un'opportunità per i fabbricanti di dispositivi medici per confrontarsi sulle specificità derivanti dall'introduzione di questa nuova regolamentazione", dichiara Stefano Bolletta, Sales Manager MHS di TÜV Italia. "Saremo a questa importante manifestazione in modo da fornire le dettagliate informazioni e novità che questo regolamento porta in dote".

Che cosa cambia per i fabbricanti con il nuovo regolamento MDR
§ Requisiti più precisi e rigorosi:

  • Nel contenuto e nella portata della documentazione tecnica richiesta per quanto riguarda dispositivi medici e relativamente al Sistema di Gestione della Qualità per le aziende produttrici.
  • Per valutazioni cliniche e indagini cliniche, in particolare per quanto riguarda il tipo, lo scopo e la qualità dei dati clinici.
  • Relativamente alla valutazione di prodotto, la sorveglianza post-vendita deve essere inclusa continuativamente.

§ Più obblighi per quanto riguarda la documentazione e la segnalazione alle autorità e agli Organismi Notificati (piano/rapporto di sorveglianza post-vendita, rapporto di follow-up clinico dopo l'immissione sul mercato, rapporto periodico di aggiornamento sulla sicurezza, sintesi della sicurezza e delle prestazioni cliniche).
§ Requisiti per una registrazione, identificazione e tracciabilità trasparente dei dispositivi medici (codice univoco di identificazione del dispositivo, UDI).

 

Stefano Bolletta ed Eleonora Ardissono, rappresentanti della divisione MHS di TÜV Italia, saranno a disposizione della stampa e dei clienti presso lo stand TÜV SÜD (hall 10, stand c12) da lunedì 18 novembre pomeriggio a giovedì 21 novembre mattina.




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Salute: dalla Lombardia a Madrid, l’uso dei probiotici a sostegno dei pazienti oncologici

Presentata la Survey condotta presso i maggiori centri oncologici italiani dal gruppo milanese Aurora Biofarma sull'utilizzo dei probiotici per il trattamento degli effetti collaterali dei trattamenti tumorali.  I dati preliminari nel corso di un evento internazionale organizzato a Madrid fino al 16 novembre.

Dalla Lombardia a Madrid, l'uso dei probiotici a sostegno dei pazienti oncologici
In svolgimento la presentazione dei dati preliminari di una Survey condotta presso i maggiori centri oncologici italiani dal gruppo Aurora Biofarma, promotore di un progetto su un nuovo modo di supportare la qualità di vita dei pazienti oncologici sottoposti a chemio e radioterapia

Milano, 17/11/2019 – Si è tenuta il 15 e 16 novembre 2019 a Madrid la presentazione dei dati preliminari di una Survey condotta presso i maggiori centri oncologici italiani dal gruppo milanese Aurora Biofarma sull'utilizzo dei probiotici per il trattamento degli effetti collaterali dei trattamenti oncologici e radioterapici.  

Antibiotici, chemioterapici, farmaci per il trattamento dell'iperacidità gastrica e antinfiammatori sono fondamentali per la terapia di patologie pericolose ed invalidanti ma bisogna porre l'attenzione agli effetti collaterali, non solo prevenendoli ove possibile ma favorendo una cultura competitiva, destinata cioè a proteggere la biologia del paziente fornendogli una terapia di terreno: una terapia specifica per proteggere la mucosa gastrointestinale dal danno anatomico e funzionale.  

Gli studi sul microbiota stanno disegnando un nuovo scenario nel quale, a fronte di alcuni microrganismi certamente patogeni, ci sono miliardi di altri microrganismi che vivono nell'organismo non solo senza provocare danni, ma anzi contribuendo positivamente al suo funzionamento. Si configura, così, una vera e propria rivoluzione riguardo all'interazione fra organismo umano e microbi.  

"Nei pazienti oncologici le manifestazioni a carico dell'apparato digerente che spesso complicano e ritardano le terapie necessarie e i disturbi che inficiano la qualità della vita possono trarre beneficio, stante i risultati preliminari della Survey realizzata da Aurora Biofarma, di un nuovo modo di affrontare i disagi dei pazienti" – spiega il dott. Aragona, Responsabile del Centro di Medicina Rigenerativa e Responsabile del Pronto Soccorso dell'Humanitas Mater Domini – "La ricerca è stata condotta mediante l'utilizzo di Abivisor, probiotico caratterizzato dalla composizione di alcuni ceppi scelti di lattobacilli. L'azione di questo nuovo probiotico è elettiva per lo stomaco e ha l'obiettivo di ripristinare il microbiota gastrico alterato dai farmaci agendo in prevenzione del danno a livello della mucosa gastrica  e assicurando al paziente le risorse microbiologiche che sono i pilastri del suo stato di salute".  

"L'appuntamento di Madrid di questa settimana sarà un incontro con il coinvolgimenti di diversi Oncologi e Radiologi" – conclude il dottor Giovambattista Rodà, Responsabile del Servizio di Oncologia Medica di Humanitas Mater Domini di Castellanza (VA) - "Sarà l'occasione per discutere i dati preliminari di questa importantissima Survey sul supporto di probiotici per il trattamento degli effetti collaterali in campo oncologico e radioterapico che ha arruolato pazienti su tutto il territorio nazionale".


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Salute. GE Healthcare e Theragnostics insieme per migliorare la diagnosi del cancro alla prostata e consentire terapie personalizzate

GE Healthcare – divisione medicale di General Electric – annuncia di aver siglato una partnership con l'azienda biotecnologica Theragnostics per lanciare un nuovo agente di imaging PET/CT basato sulla molecola PSMA per la diagnosi del cancro alla prostata, in grado di consentire terapie personalizzate sempre più precise.

GE HEALTHCARE E THERAGNOSTICS INSIEME PER MIGLIORARE LA DIAGNOSI DEL CANCRO ALLA PROSTATA E CONSENTIRE TERAPIE PERSONALIZZATE

 

Le due società uniranno la loro esperienza in campo scientifico, commerciale e di accesso al mercato per lavorare al lancio commerciale del nuovo tracciante PSMA per esame PET di Theragnostics

 

Milano, 12 novembre 2019 GE Healthcare e Theragnostics hanno siglato una partnership globale per lanciare un nuovo agente di imaging PET/CT basato sulla molecola PSMA (Prostate-Specific Membrane Antigen) per la diagnosi del cancro alla prostata, in grado di consentire terapie personalizzate sempre più precise. Theragnostics si occuperà dello sviluppo del tracciante, mentre GE Healthcare curerà tutto il processo di pre-approvazione e, una volta ricevuta quest'ultima, delle successive attività commerciali e di distribuzione. 

Oggi il cancro alla prostata è il quarto tipo di cancro in ordine di incidenza sulla popolazione mondiale, ogni anno si registrano poco più di 1,2 milioni di nuovi casi e oltre 350.000 decessi in tutto il mondo nel 2018.  Il processo diagnostico per il rilevamento del cancro alla prostata inizia con un esame del sangue o una biopsia, dopo di che i pazienti sono tipicamente indirizzati all'Imaging PET/CT in modo che i medici nucleari e i radiologi possano diagnosticare il tumore, i linfonodi e le eventuali metastasi per decidere il trattamento terapeutico da adottare. L'utilizzo del nuovo tracciante consentirà di definire con più precisione la localizzazione della lesione e l'intensità del PSMA, una molecola che viene espressa specificamente sulla superficie delle cellule del tumore prostatico.

Theragnostics ha riportato i dati di uno studio clinico di fase II che ha raggiunto i suoi endpoint primario e secondario, dimostrando che un terzo dei pazienti con cancro alla prostata di nuova diagnosi - e oltre il 50% dei pazienti con recidiva biochimica - ha modificato il piano di trattamento a seguito della scansione effettuata con l'utilizzo del nuovo tracciante. Una percentuale che cresce al 75% nei contesti successivi a una radioterapia radicale.

"Siamo entusiasti di collaborare con Theragnostics per questo tracciante, che potrà fornire informazioni importanti sul cancro alla prostata", ha affermato Sanka Thiru, Global Product Leader, Molecular Imaging Oncology nel settore Pharmaceutical Diagnostics di GE Healthcare. "Crediamo che questa partnership consenta ad entrambe le aziende di valorizzare le rispettive competenze al fine di accelerare lo sviluppo del tracciante e, in ultima analisi, migliorare la cura dei pazienti".

Greg Mullen, CEO di Theragnostics ha aggiunto: "Questo accordo conferma il potenziale del nostro nuovo tracciante diagnostico Gallium-68 (68Ga) per il cancro alla prostata, che potrà offrire benefici nel trattamento dei pazienti affetti da questa patologia in tutto il mondo".



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SONNO E STANCHEZZA, GLI EFFETTI DEL CAMBIO STAGIONE SULL'ORGANISMO


DORMIRE BENE, COSA SIGNIFICA E QUALI SOLO I FATTORI CHE NE DETERMINANO LA RIUSCITA?

Postura e benessere collegati ad una buona qualità del sonno

 

 

Sicuramente gli "strumenti" per l'attività del sonno sono fondamentali: un buon materasso per la propria fisicità, un cuscino adatto alla propria postura e un ambiente conformante e rilassante. Ma come mai nonostante questi elementi la riuscita del sonno non è sempre soddisfacente? Com'è possibile che nonostante 7/8 ore di sonno ci si sveglia stanchi e poco riposati?

«La risposta è data dalla propria salute- spiega la Dottoressa in Chiropratica Camilla Proietto-, dalla propria postura e soprattutto dal funzionamento del proprio sistema nervoso. Una postura corretta, una colonna vertebrale sana e libera da interferenze e blocchi permette un ottimale funzionamento del proprio sistema nervoso, protetto dalla colonna stessa. Questo concetto è spiegato dalla comprensione del nostro sistema nervoso autonomo, sul quale non abbiamo controllo ma allo stesso tempo ce ne possiamo prendere cura».

Il sistema nervoso autonomo è in equilibrio quando non ci sono interferenze muscoloscheletriche e quando c'è armonia tra sistema di allerta e di riposo (sistema nervoso autonomo simpatico e parasimpatico). Il benessere e la salute della persona sono dunque determinati da un corretto funzionamento del sistema neuro-muscoloscheletrico.

Il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) è responsabile attraverso il sistema nervoso periferico (nervi) della comunicazione con e fra ogni cellula, tessuto, organo e sistema del corpo. Questa rete di comunicazione è responsabile di ogni funzione del corpo e ne determina la salute. Tuttavia, il sistema nervoso centrale può essere soggetto a qualche tipo di trauma, interferenza, lesione o disturbo. Una possibile interferenza è definita in Chiropratica sublussazione vertebrale. La presenza di questa può nel tempo problemi alla salute come diminuzione della qualità del sonno, stress, problemi gastrointestinali e molti altri. Il Dottore Chiropratico è l'unico specialista sanitario che individua e tratta tali interferenze del sistema nervoso per permettere all'organismo di funzionare in maniera ottimale e raggiungere il benessere e mantenere la salute.  La salute infatti è composta da un equilibrio fisico, biochimico e psicologico. «La qualità del sonno è determinante in questo equilibrio- prosegue la dottoressa Proietto-.  Infatti, i pilastri della salute sono: nutrizione sana, acqua pulita, movimento quotidiano, sonno rigenerante e pensiero positivo. Ovviamente servono gli strumenti giusti per attuare tali pilastri. Tenere l'organismo in equilibrio, in tutte le sue parti, è fondamentale. Conoscere le posture corrette altrettanto.

Posture anche nel sonno. Infatti, ci sono varie posture corrette da mantenere per migliorare la qualità del sonno».

 

 

 

Postura corretta ed equilibrio neuro-muscoloscheletrico permettono un miglioramento della qualità del sonno, che porterà ad un miglioramento della qualità della vita e diminuzione dello stress psico-fisico.

 

Tutte queste componenti convergeranno ad un benessere e miglioramento della propria salute.



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venerdì 15 novembre 2019

XXI Giornata Nazionale del Trauma Cranico. Come trattare un caso impossibile - Bergamo, 16 novembre

XXI Giornata Nazionale del Trauma Cranico

Come trattare un caso impossibile. 

Storie di come un approccio multidisciplinare può portare a una nuova vita

Promossa dalla Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico e organizzata dall'Associazione Amici di Samuel, nel suo decimo anniversario di fondazione, il 16 novembre all'Auditorium Casa del Giovane di Bergamo
 
  • Un'occasione di confronto tra scienziati, professionisti e familiari di persone colpite da traumi cranici encefalici per parlare delle riabilitazioni più difficili
  • Grazie alla multidisciplinarietà della riabilitazione, al miglioramento organizzativo, alla maggiore preparazione delle equipe con il contributo della tecnologia, la possibilità di recuperare al meglio è ora possibile

 

"Anatomia di un ritorno alla vita dopo un grave trauma cranico" è il convegno organizzato dall'Associazione Amici di Samuel, nell'ambito della XXI Giornata Nazionale del Trauma Cranico (GNTC) e promossa dalla FNATC, che rappresenta oltre10.000 famiglie, sulle sfide da affrontare e su come trattare i casi, anche quelli detti "impossibili", di persone colpite da una grave cerebrolesione acquisita per accompagnarli nella ricerca di nuove identità.

 

Se ne parlerà a Bergamo il 16 novembre 2019 (Auditorium Casa del Giovane, via Gavazzeni, 13), con la presenza di relatori, sia istituzionali sia professionisti del settore, e di familiari di persone colpite da un trauma cranico encefalico.

 

"La Giornata Nazionale del Trauma Cranico è un importante momento di incontro e confronto tra tutti i rappresentanti delle Associazioni" commenta Sandro Feller, Presidente della 21° GNTC "Emerge una chiara fotografia dell'assistenza e della riabilitazione della Grave cerebrolesione acquisita (GCA)in Italia. Pur con disomogeneità nei vari territori e aspetti da migliorare, il percorso sanitario ospedaliero presenta un buon livello di efficienza e organizzazione. Le criticità emergono nel momento successivo all'emergenza, ovvero il ritorno a casa e il successivo reinserimento lavorativo e sociale. Ad eccezione di poche realtà isolate, si fatica a proseguire e completare il percorso iniziato durante la fase acuta".

 

La GCA è un problema non solo sanitario ma anche sociale e familiare. Per questo motivo, la terapia deve essere multidisciplinare: il paziente va ristabilito fisicamente, mentalmente e soprattutto, nella fase post acuta, a livello sociale e comportamentale. L'obiettivo è rendere possibile il loro reintegro totale nella società, anche nei casi più complessi.

 

Anche se il caso si presenta difficile, bisogna sempre dare la miglior risposta possibile e spesso si ottiene di più di quanto si potesse sperare in partenza dice la dottoressa e relatrice del convegno Marina Zettin, direttrice del Centro Puzzle di Torino, Centro che si occupa esclusivamente dei traumatizzati cranici e delle gravi cerebro lezioni acquisite: "Dopo la riabilitazione ospedaliera, il percorso di chi ha subito un grave trauma cranico non è concluso, ma anzi entra nella sua fase più prolifica, cioè la parte socio-sanitaria: il paziente deve essere guarito a livello globale. Per questo noi del Centro Puzzle di Torino adottiamo un approccio olistico dove, a prescindere dalle condizioni del traumatizzato, partendo da una base teorica ricerchiamo nuove vie per una riabilitazione ad hoc, che coinvolga anche la famiglia e il lavoro. Alle terapie come la logopedia e la fisioterapia vengono affiancati dei trattamenti appositi per risolvere i problemi neuro-comportamentali; qui ci viene in soccorso la tecnologia: utilizziamo dei software per stimolare l'apprendimento della comunicazione verbale, gestuale e visiva, e un robot per l'equilibrio per gli esercizi di natura motoria e attentiva. La multidisciplinarietà dell'intervento è fondamentale, poiché tante funzioni del cervello corrispondono a tanti ingranaggi da dover solleticare".



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