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lunedì 29 giugno 2020

Expert System: L'Istituto nazionale francese per la ricerca su salute e medicina (Inserm) ha scelto l'intelligenza artificiale di Expert System per supportare gli studi sul COVID-19

L'Istituto nazionale francese per la ricerca su salute e medicina (Inserm) ha scelto l'intelligenza artificiale di Expert System per supportare gli studi sul COVID-19

Inserm - Institut national de la santé et de la recherche médicale ha avviato un periodo di sei mesi di utilizzo della piattaforma Clinical Research Navigator di Expert System per aiutare la ricerca medica, dall'analisi dei dati ai processi decisionali

Parigi, Modena, 4 giugno 2020 -  Expert System ha annunciato oggi che l'Istituto nazionale di salute e ricerca medica francese, Inserm, ha scelto di implementare la piattaforma di intelligenza artificiale Clinical Research Navigator (CRN), rendendola disponibile per un periodo di utilizzo di sei mesi a 100 dei suoi ricercatori.

Con più di 12.000 pubblicazioni annue all'attivo e una comunità di oltre 10.000 ricercatori impegnati su salute e terapie innovative, Inserm è il secondo istituto leader nel mondo nell'ambito della ricerca biomedica. Attraverso l'utilizzo di CRN di Expert System in particolare a supporto della lotta al COVID-19, Inserm offrirà ai propri ricercatori un accesso illimitato a oltre 100 milioni di documenti e informazioni su 12 milioni di studi clinici, inclusi dati sanitari, relazioni di ricercatori e organizzazioni sanitarie, notizie web e informazioni rilevanti condivise via social media.

"In un momento in cui dobbiamo essere particolarmente reattivi, Clinical Research Navigator di Expert System offre un accesso centralizzato a dati pertinenti, coerenti e, soprattutto, aggiornati in tempo reale. Attraverso l'utilizzo di questa piattaforma, saremo in grado di ottimizzare il nostro tempo migliorando l'efficienza di tutti i nostri team", ha dichiarato Sammy Sahnoune, Chief Information Officer di Inserm.

Uno degli elementi chiave della piattaforma CRN di Expert System è la capacità di cercare e analizzare i contenuti in base ai concetti presenti nei testi, non solo attraverso keyword. CRN offre ai ricercatori un'interfaccia unica ed efficace per accedere a qualsiasi tipo di documento e approfondire le ricerche arricchendole via via di contenuti, normalizzando e identificando connessioni nascoste fra diverse fonti informative. CRN analizza il contesto in cui è inserito un contenuto potenzialmente rilevante; sfruttando ricche funzionalità di drill-down e filtraggio, consente ai ricercatori di identificare le principali sperimentazioni cliniche, condurre ricerche specifiche, rilevare e mappare network di collaboratori, esperti, ecc.

"Siamo onorati di supportare i ricercatori medici di Inserm" ha dichiarato Alain Biancardi, Vice President Sales & Marketing di Expert System France & Benelux. "Sfruttando la nostra piattaforma di intelligenza artificiale, potranno beneficiare della capacità unica di identificare rapidamente i contenuti più pertinenti, indipendentemente dalla terminologia utilizzata e dal tipo di pubblicazioni, ricercatori e organizzazioni.".

 


Expert System

Leader nel mercato del cognitive computing e della text analytics, Expert System offre le più innovative soluzioni di intelligenza artificiale per l'automazione dei processi e la gestione delle informazioni. Attraverso la tecnologia Cogito®, basata sulla combinazione di comprensione semantica e machine learning, assicuriamo a partner e clienti l'acquisizione delle conoscenze strategiche per accelerare i processi decisionali e massimizzare il ROI: dal customer care alla compliance, dalla gestione dei profili di rischio alla security e all'intelligence.  Fra i principali clienti del Gruppo, con sedi in Italia, Francia, Spagna, Germania, UK, USA e Canada, aziende e organizzazioni governative: Zurich Group, Lloyd's of London, AXA XL, Intesa Sanpaolo, Gruppo Eni, Generali, Sanofi, ecc. La società è quotata sul mercato AIM di Borsa Italiana dal 2014 (EXSY:MIL).



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LA VISIERA DI PROTEZIONE IDEATA DA FINLOGIC VIENE VALIDATA DALL'INAIL COME DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE PER IL VOLTO


La certificazione, valida a livello nazionale, garantirà la massima sicurezza negli ambienti lavorativi

 

Finlogic S.p.A, attiva nel settore dell'Information Technology con soluzioni complete per la codifica e l'identificazione automatica dei prodotti, comunica che, la visiera protettiva per il volto ideata e progettata dall'Architetto Aldo Pisanello, fondatore della controllata Smart lab industrie 3D, è stata validata come dispositivo di protezione individuale (DPI) di categoria III da parte dell'INAIL, come da art. 15 comma 3 del decreto Cura Italia. La certificazione ottenuta è valida a livello nazionale.

 

Dino Natale, Amministratore Delegato, ha dichiarato: "La visiera è un dispositivo utile, efficace ed affidabile, oltre che pienamente conforme alla normativa UNI EN166 2004. Questo significa che le aziende potranno garantire ai propri operatori di lavorare in completa sicurezza, dotandoli di un dispositivo di protezione certificato anti COVID-19, e allo stesso tempo potranno usufruire delle misure di agevolazioni fiscali stabilite dal Governo nel decreto Cura Italia".

 

La visiera prodotta da Finlogic è l'unica certificata presente sul mercato con barriere di protezione intercambiabili. Inizialmente prodotta internamente in 3D, la produzione è successivamente diventata industriale, grazie alle decine di migliaia di unità vendute fino ad oggi.


Il Gruppo Finlogic è attivo nel settore dell'Information Technology con la realizzazione di soluzioni complete e innovative per la codifica e l'identificazione automatica dei prodotti attraverso l'utilizzo di codici a barre e della tecnologia RFID (Radio Frequency Identification). Il Gruppo fornisce sistemi integrati e personalizzati di etichettatura per la riconoscibilità e tracciabilità, coprendo l'intera catena del valore (hardware, software, materiale di consumo e assistenza tecnica). Con stabilimenti produttivi in Puglia, Lombardia ed Emilia Romagna ed ufficio commerciale e tecnico nel Lazio nel Piemonte e in Toscana, impiega circa 220 dipendenti ed è partner di riferimento e fornitore strategico di numerosi clienti operanti in diversi settori produttivi, dal food al farmaceutico, dalla logistica alla chimica, dalla security al sanitario.

 

 

Bollate, Milano 10 giugno 2020



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sabato 13 giugno 2020

Parole chiave Sip su gestione Covid: criticità, complessità, cronicità

Parole chiave Sip su gestione Covid: criticità, complessità, cronicità

Dopo lo "spartiacque storico" che è stato il Sars-cov-2, "la formazione deve concentrarsi sulla qualità, sulla specificità, sulla complessità": la riflessione del presidente di Sip Alberto Villani

Il Sars-Cov-2 è stato caratterizzato in questi mesi "per l'elevata contagiosità, la possibilità di causare una grave polmonite interstiziale acuta, la necessità di assistenza in terapia intensiva dei pazienti più gravi (Covid-19) per un periodo di 3-5 settimane in media, e per la letalità particolarmente elevata nell'età più avanzata. Nei pazienti più gravi, in particolare in quelli sopravvissuti alla malattia nella forma respiratoria, si stanno evidenziando degli esiti importanti, a esempio per la funzionalità respiratoria. Volendo schematizzare le principali e più importanti necessità assistenziali 'indispensabili' nella gestione dei pazienti Covid-19 potremmo fare riferimento alla capacità di un medico di sapere fronteggiare: la criticità (competenze intensive); la complessità (conoscenze cliniche qualificate e che consentano di gestire pazienti complessi e gravi. Solo avendo consuetudine con questa tipologia di pazienti si è poi in grado di gestirli); la cronicità (capacità di assistere pazienti avendo le competenze specifiche)". Esordisce così Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatra (Sip), nell'editoriale a sua firma nel nuovo numero di giugno della rivista di Pediatria della Sip.

La Sip "da molto tempo ha sottolineato la necessità di formare i medici negli anni della specializzazione in Pediatria, in modo che abbiano le competenze che consentano loro di operare con professionalità e sicurezza nella gestione di un paziente critico, complesso e nei pazienti cronici. Il Sars-Cov-2 ha evidenziato l'eccezionale slancio di generosità dei medici italiani in occasione della richiesta di volontari da parte della Protezione Civile con oltre 8.000 candidature (lato positivo)- puntualizza l'esperto- ma anche la crudeltà della selezione in base alle competenze che ne ha identificati come idonei meno di 300 (lato negativo). I pediatri di domani devono avere la competenza e la professionalità che li rendano sempre idonei in tutte le situazioni assistenziali, di certo in quelle nelle quali la competenza è indispensabile e irrinunciabile per essere considerati degli specialisti: la formazione deve concentrarsi sulla qualità, sulla specificità, sulla complessità".

"Il Sars-cov-2 è uno spartiacque storico, anche nella Pediatria, una lezione chiara sulla necessità dell'unica professionalità possibile oggi nel 2020, quella che metterà il pediatra di domani nelle condizioni di essere in grado di assistere con sicurezza il paziente critico, il paziente complesso, il paziente cronico: a questo dovrà essere formato il Pediatra già da oggi- aggiunge- senza perdere tempo e in ambiti qualificati". Quello che è accaduto e "sta accadendo in seguito alla pandemia da Sars-Cov-2 sta condizionando e condizionerà l'intero pianeta almeno nei prossimi anni e non solo gli esseri umani. Molto di ciò che questo Coronavirus è stato, è e sarà, può essere definito drammatico, doloroso, sconvolgente. Di sicuro questa straordinaria situazione ha evidenziato difficoltà, fragilità, criticità, ma ha anche imposto la necessità di riflettere, fare valutazioni, osservare fenomenologie, riconsiderare il nostro modo di vivere– afferma Villani- selezionare le priorità, evidenziare l'importanza della competenza e della cultura. Hanno molto colpito le immagini del mondo viste da satellite che hanno evidenziato la scomparsa progressiva dell'inquinamento, in Cina in particolare ma anche in Italia, in seguito al blocco delle attività".

Quando tutto si doveva fermare, "alcune attività sono state incrementate, come quelle in ambito sanitario- scrive il presidente Sip-. Altre non sono state interrotte, perché 'indispensabili' per la vita delle persone. Il Sars-Cov-2 ha imposto, in tempi brevissimi, una gerarchia di priorità che ha evidenziato ciò che è indispensabile, ciò che è utile, ciò che non serve in particolari contingenze, ciò di cui si potrebbe fare a meno, quantomeno in questa situazione". Nella sanità italiana il Sars-Cov-2 "ha imposto attenzione all'indispensabile necessità della competenza e della professionalità degli operatori sanitari, all'importanza dell'organizzazione, al valore della ricerca, alla necessità di adeguare un Servizio Sanitario Nazionale che, pur essendo eccellente garanzia per i cittadini, necessita di essere rimodulato- incalza-. Come spesso accade nella storia dell'umanità, le grandi crisi possono divenire delle opportunità". In Sanità sarà necessario "rispondere al meglio anche a evenienze imprevedibili e straordinarie come questa pandemia- conclude il pediatra-. In nessun campo tutto resterà come prima del Sars-Cov-2: certamente sarebbe un errore non fare tesoro delle esperienze vissute per trarne prezioso insegnamento".



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Radiomica e machine learning alleati dell’ortopedia oncologica

Radiomica e machine learning alleati dell'ortopedia oncologica

Uno studio dell'IRCCS Galeazzi e dell'Università degli Studi di Milano in collaborazione con l'Università degli Studi di Napoli Federico II testa l'efficacia dell'Intelligenza Artificiale nella caratterizzazione preoperatoria del tumore osseo

Milano, giugno 2020 – I ricercatori dell'IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano e dell'Università degli Studi di Milano, sotto la guida del professor Luca Maria Sconfienza – responsabile dell'Unità Operativa di Radiologia diagnostica e interventistica all'IRCCS Galeazzi e docente presso l'Università degli Studi di Milano – in collaborazione con i colleghi dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II", hanno recentemente dimostrato il valore della radiomica e del machine learning nella valutazione dei condrosarcomi, tumori maligni dell'osso a contenuto cartilagineo.

Un enorme patrimonio di dati numerici, che non possono essere apprezzati "a occhio nudo" dal medico radiologo ma che possono contenere informazioni rilevanti, viene svelato grazie alla radiomica, branca specifica dell'Intelligenza Artificiale che utilizza algoritmi matematici per estrarre da immagini radiologiche valori numerici che, se elaborati e interpretati, possono fornire elementi utili per la diagnosi e la valutazione dell'evoluzione clinica di una malattia.

I ricercatori hanno quindi proposto un modello alternativo per la diagnosi dei condrosarcomi ossei interamente basato sull'interpretazione di immagini di risonanza magnetica da parte di algoritmi di machine learning basati sull'estrazione di dati numerici ottenuti con tecniche di radiomica.

Lo studio ha visto coinvolti 58 pazienti con condrosarcomi di vario grado di aggressività, per i quali era necessario arrivare a una diagnosi accurata che ne indicasse l'effettiva gravità. La radiologia e la biopsia hanno qualche limite nel classificare i tumori di questa entità, pertanto l'impiego dell'IA ha permesso di quantificare l'estensione e l'aggressività del tumore, distinguendo le forme ad alto grado da quelle a basso grado, con una accuratezza diagnostica elevata, pari all'85%. Tale distinzione è essenziale dal punto di vista terapeutico, in quanto orienta il chirurgo ortopedico verso un approccio più o meno invasivo o addirittura verso un follow-up senza chirurgia in casi selezionati.

"L'intelligenza artificiale è ormai ampiamente utilizzata in campo medico e in particolare in ambito radiologico. I dati numerici ottenuti con tecniche di intelligenza artificiale possono essere a utilizzati per addestrare dei computer a formulare le diagnosi" afferma il professor Sconfienza. "Questo studio mira a testate la validità della radiomica nella diagnosi di condrosarcoma per consentirci, ad esempio, di non ricorre più alla biopsia, che talvolta è una pratica invasiva e che richiede anche dei tempi tecnici. Inoltre, l'IA potrà supportare ulteriormente il chirurgo nel formulare e validare una diagnosi con estrema precisione, una sorta di second opinion virtuale e ciò si traduce chiaramente in un beneficio per il paziente".

L'IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano è un centro di riferimento per la diagnosi e il trattamento dei tumori ossei e la diagnostica per immagini svolge un ruolo chiave fornendo informazioni essenziali relative a caratteristiche, forma, dimensioni, sede ed estensione tumorale, elementi che risultano fondamentali per un corretto trattamento della neoplasia.

Per maggiori informazioni sullo studio:

Salvatore Gitto, Renato Cuocolo, Domenico Albano, Vito Chianca, Carmelo Messina, Angelo Gambino, Lorenzo Ugga, Maria Cristina Cortese, Angelo Lazzara, Domenico Ricci, Riccardo Spairani, Edoardo Zanchetta, Alessandro Luzzati, Arturo Brunetti, Antonina Parafioriti, Luca Maria Sconfienza. MRI radiomics-based machine-learning classification of bone chondrosarcoma. European Journal of Radiology 2020, in stampa. DOI: https://doi.org/10.1016/j.ejrad.2020.109043



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ARYA MASK ha ottenuto la certificazione secondo lo standard UNI EN ISO 14683:2019 come tipo II, che assicura protezione come dispositivo ad uso medico.

ARYA MASK OTTIENE LA CERTIFICAZIONE COME PRESIDIO MEDICO DI TIPO II

Dall'Istituto Superiore di Sanità la conferma dell'avvenuta certificazione della mascherina secondo lo standard UNI EN ISO 14683:2019

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ARYA MASK ha ottenuto la certificazione secondo lo standard UNI EN ISO 14683:2019 come tipo II, che assicura protezione come dispositivo ad uso medico. La mascherina filtrante personalizzabile e sostenibile, 100% made in Italy, lanciata sul mercato italiano il 19 maggio 2020, si caratterizza quindi come presidio medico certificato, come da disposizioni dell'Istituto Superiore di Sanità.

Personalizzabile, rispettosa dell'ambiente e totalmente made in Italy, ARYA MASK è una mascherina rivoluzionaria grazie ai suoi elementi separati e intercambiabili creati con grande attenzione ai materiali e per assicurare il massimo in termini di resistenza, comfort e sostenibilità. Il suo innovativo sistema con gusci riutilizzabili e filtro intercambiabile, rappresenta il vero punto di forza di questo dispositivo che garantisce la protezione dal virus Covid e dagli altri batteri e non necessita di un ricambio frequente come le mascherine chirurgiche che, come oramai è noto, non sono riutilizzabili.

 

La forma del guscio inoltre permette di lasciare spazio fra il volto e guscio, garantendo a chi le indossa una più piacevole respirazione e, grazie alla ridotta superficie a diretto contatto con la pelle, una traspirazione migliore della stessa.

 

I prodotti ARYA sono disponibili alla vendita in tutte le loro varianti a partire da 15€ sul sito: aryastore .it



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giovedì 11 giugno 2020

Coronavirus: EPM lancia Virusfree Food e Gdo, il programma per le sanificazioni e le policies a supporto degli hotel e dei resort

Coronavirus:  EPM lancia Virusfree Food e Gdo, il programma per le sanificazioni e le policies a supporto degli hotel e dei resort
Luigi Esposito (Ad Epm): "Vogliamo aiutare gli imprenditori a tutelare al meglio i loro clienti e collaboratori e assicurare la continuità operativa delle aziende". 
Previsti anche servizi di welfare aziendale: didattica a distanza con laboratori on line per i figli dei dipendenti in quarantena 

Affiancare le aziende del turismo nella gestione dei rischi legati al Covid-19 sia con soluzioni legate alla sanificazione degli ambienti,  sia con l'introduzione di procedure create su misura per i clienti. Nasce con questo approccio Virusfree Food il programma di  EPM a supporto della riapertura degli hotel e dei resort in linea con  i protocolli sanitari.
EPM fa parte del gruppo imprenditoriale fondato e guidato da Luigi Esposito, che ha più di 2500 dipendenti  in Italia ed un fatturato complessivo superiore ai 100 milioni di euro nel 2019. Realtà leader da trenta anni nel settore del facility ed energy management, EPM offre soluzioni integrate anche in chiave energetica ed è stata tra le prime trenta imprese ad essere entrate in Elite, il programma internazionale di Borsa Italiana per agevolare le aziende nella realizzazione dei loro progetti di crescita e nell'accesso ai capitali.

Più di mille dei dipendenti EPM sono in prima linea negli ospedali italiani nella lotta contro il Covid-19 occupandosi di sanificazione, di pulizia e altri servizi come i  servizi sociosanitari, la raccolta dei rifiuti e il lavaggio industriale.
"Lavoriamo più di trent'anni – spiega l'ad di EPM Luigi Esposito -  nella sanificazione sia negli ospedali, nei reparti ad alto rischio, sia nelle multinazionali, da sempre attente ai rischi derivanti da virus e batteri. Dallo scoppio dell'emergenza Covid-19 abbiamo implementato l'offerta in modo da essere ancora più vicini ai clienti del mondo del turismo. Oggi anche le Pmi guardano al mondo della sanificazione con attenzione e ci chiedono supporto per tutelare i loro clienti, il loro personale e la continuità operativa."

Virusfree è un programma articolato che parte dall'analisi dei rischi nelle aziende e dalla definizione del piano di attività, che include tanto le prestazioni commissionate a EPM quanto l'introduzione di policies e buone prassi da realizzare nelle sedi lavorative per tutelare la salute. Tra queste anche  la "Clean desk policy", procedura per avere le scrivanie sempre libere e pulite adottata da grandi multinazionali nel mondo per migliorare la produttività e permettere al contempo di sanificare completamente le postazioni di lavoro.
"Per i nostri clienti la tutela della salute dei clienti, dei dipendenti è sempre stata una priorità ed oggi lo è ancora di più. Non esiste solo il Covid-19: virus, batteri e germi sono tanti e bisogna tutelare il personale da ogni potenziale minaccia.  Quello che oggi gli imprenditori stanno comprendendo è che dietro alla parola sanificazione c'è un mondo e che non si può improvvisare. Ogni azienda ha fattori di rischio diversi e i nostri tecnici identificano per ognuna la modalità giusta per abbattere il rischio batterico".

Il programma, laddove richiesto dall'azienda, prevede anche la partecipazione dei tecnici di EPM nei Comitati di Crisi legati al Covid-19 per aggiornare le procedure, il controllo e la sanificazione di tutti i potenziali vettori di rischio, come ad esempio i sistemi di condizionamento. E' inoltre possibile definire interventi strutturali che possano abbassare notevolmente i rischi con costi limitati (ad esempio far diventare tutti i rubinetti dei bagni a pedale o fotocellula).

All'interno del programma sono previsti anche servizi a supporto del welfare aziendale, come la didattica a distanza con laboratori on line di inglese, educazione ambientale, educazione artistica, per i figli dei dipendenti in quarantena.
"L'emergenza legata al Covid-19 - osserva Luigi Esposito -  ha cambiato gli stili di vita, con riflessi negativi soprattutto per i bambini ed ha portato alla nascita un progetto dedicato fatto di laboratori on line con classi di massimo 10 partecipanti.
Un progetto messo in campo con la collaborazione de Il Nuovo Bianchi, una delle storiche istituzioni della scuola a Napoli rilanciata nel 2019 con il sostegno della Fondazione Grimaldi, che lavora ai laboratori da tempo con partner come Marevivo e Comics. Sono attività che vengono strutturate  sulla base delle richieste dei clienti sia come strumento alternativo a quelli di welfare utilizzati fino ad ora, sia per aiutare i bambini a vivere meglio questa fase e quindi permettere ai genitori di lavorare con più serenità. Ce lo chiedono le aziende clienti per supportare i genitori in smart working e quelli a casa in quarantena o in isolamento".



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Covid-19, nascono i primi pannelli divisori in tessuto alle particelle d’argento che annullano la carica batterica del coronavirus, senza bisogno di una continua sanificazione

Covid-19, nascono i primi pannelli divisori in tessuto alle particelle d'argento che annullano la carica batterica del coronavirus

A differenza di altri materiali questo tessuto non necessita di una continua sanificazione
 
Nascono i primi pannelli mobili divisori innovativi in grado di proteggere le proprie superfici dalla carica virale e dunque da Covid-19. Un tessuto tecnologico dalle caratteristiche antivirali e antibatteriche è stato installato all'interno di TEXO®, un sistema brevettato di pannelli modulabili con un telaio esterno in alluminio estruso.
 
Questo tessuto rivoluzionario sfrutta le ben note proprietà antibatteriche delle particelle d'argento per combattere il virus. Un trattamento produttivo brevettato applicato a questo materiale, genera la riduzione della carica virale dei coronavirus del 95% dopo un quarto d'ora dal contatto e del 99,5% dopo un'ora.
 
Le proprietà antivirali sono state testate e certificate dal laboratorio VirHealt di Lione, specializzato in applicazioni virucide delle tecnologie di contaminazione.
 
Questi pannelli contribuiscono a rendere più sicuri i luoghi frequentati dal pubblico, dai privati o di forte affluenza, come ristoranti, bar, strutture sanitarie, scuole, spazi culturali ma anche uffici e attività professionali, accelerando la ripartenza economica di imprese e garantendo la fornitura di soluzioni che migliorano la sicurezza delle persone.
 
"La nostra azienda – dichiara l'Architetto Stefano Bertino titolare di Tensoforma, società bergamasca specializzata nella progettazione e realizzazione di strutture leggere e prima in Italia ad avviare questa produzione - si è sempre occupata di materiali e sistemi innovativi e vuole mettere a disposizione la propria esperienza per contrastare questa emergenza che ha completamente destabilizzato il nostro modo di vivere gli spazi. In questo ultimo periodo avevamo già avuto un incremento della richiesta di pannellature e pannelli divisori. Questo nuovo materiale, messo a disposizione dal nostro partner francese, ci permette di fare un ulteriore salto qualitativo nella fornitura di soluzioni che migliorano la sicurezza delle persone".
 
I pannelli si propongono anche come un sistema di design per la rimodulazione degli spazi interni. Non solo un uso temporaneo per l'emergenza in corso, ma veri e propri complementi d'arredo, fissi o mobili, in grado di valorizzare lo spazio in cui si collocano.
La manutenzione è semplice i tessuti sono interamente lavabili e a differenza di altri materiali non devono essere sanificati in continuazione.
 
Tensoforma è un'azienda di Entratico (BG) specializzata nella progettazione e ingegnerizzazione di involucri architettonici innovativi.
In linea con l'evoluzione della ricerca architettonica, l'azienda si impone nei primi anni '80 con la progettazione di tensostrutture su misura per realizzazioni specifiche.
Dalle strutture leggere legate alla filosofia delle forme naturali, Tensoforma approda ai sistemi strutturali basati sull'utilizzo dei tessili tecnici, in grado di creare una seconda pelle a misura (facciate tessili e sistemi di schermatura solare) che garantiscono elevate prestazioni meccaniche, termiche ed energetiche.
In quest'ottica nasce Il sistema Texo®, un brevetto dell'azienda, che consente un utilizzo del pannello estremamente versatile e ne suggerisce un uso sperimentale, che va dalla ricerca della forma più efficace alla selezione del materiale più adatto, fino alla massimizzazione della sua efficienza.
Il delicato periodo storico di questi ultimi mesi, ha portato Tensoforma a ricercare nuove soluzioni utilizzando l'esperienza acquisita, l'alta conoscenza dei materiali e delle tecniche produttive, finalizzate ad una soluzione mirata all'emergenza COVID-19 e non solo; mettendo a disposizione materiali innovativi e rendendo il proprio pannello flessibile, adatto ad ogni esigenza e  spazio grazie all'aspetto estetico funzionale che lo rende utilizzabile non solo in questo periodo di crisi ma anche come complemento di arredo nel prossimo futuro.


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Covid19: il lockdown con la riduzione della mobilità ha funzionato. Lo studio KDD-Lab laboratorio congiunto Cnr-Isti ed Unipi

"Covid19: il lockdown con la riduzione della mobilità ha funzionato"

La conferma da uno studio condotto dal KDD-Lab un laboratorio congiunto tra Cnr-Isti ed Unipi, e si è basato sul tracciamento anonimo dei dati telefonici

Pisa. Il KDD-Lab, laboratorio congiunto tra Cnr e Università di Pisa, insieme con WINDTRE, l'Istituto Superiore di Sanità, la Fondazione Bruno Kessler e altri centri di ricerca italiani ed internazionali, ha analizzato la relazione tra la mobilità dei cittadini e la diffusione del COVID-19, nel periodo da Gennaio a Maggio 2020, in tutte le regioni italiane. In particolare, il team di scienziati ha confrontato la riduzione dei flussi di mobilità, stimati da dati telefonici anonimizzati, e l'evoluzione dell', il numero medio di infezioni generate da un individuo infetto, stimato retrospettivamente.

"Questo studio, condotto nell'ambito delle attività della task force COVID-19 "data-driven" del Ministro per l'Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione - dice Dino Pedreschi dell'Università di Pisa - dimostra l'importanza dei big data sulla mobilità umana per affinare la nostra comprensione della dinamica delle epidemie".

"L'analisi di questi dati - aggiunge Fosca Giannotti dell'Istituto di Scienza e Tecnologia dell' Informazione (Cnr-Isti) - consente di ragionare sull'efficacia delle scelte politiche circa gli interventi di contenimento, aiutando le autorità sanitarie regionali e centrali a monitorare l'epidemia man mano che la situazione evolverà, nei prossimi mesi".

Dai dati, emerge una relazione molto forte tra la diminuzione dei flussi di mobilità tra le regioni italiane e l' tra l'11 e il 16 marzo, quando il Paese ha iniziato il confinamento (lockdown). Durante questa settimana, la curve di mobilità e quella del contagio si sono sovrapposte. Alla fine di questa settimana, il Paese ha raggiunto un nuovo regime di mobilità "stabile", circa al 40% del livello di pre-confinamento.

In un'ulteriore analisi, il gruppo di ricercatori ha osservato una correlazione tra il numero di giorni al di sopra della soglia epidemica prima della riduzione della mobilità (il "ritardo" del lockdown rispetto all'inizio del contagio) e il numero totale di infezioni SARS-CoV-2 confermate per 100k abitanti, mostrando quindi indirettamente l'efficacia del lockdown e degli altri interventi nel contenimento dell'epidemia.

Ad esempio, la riduzione della mobilità in Lombardia è iniziata circa 32 giorni dopo il primo giorno in cui , portando al maggior numero di casi positivi per abitante in Italia. Allo stesso modo, per altre regioni gravemente colpite dal virus, come la Liguria, l'Emilia-Romagna e il Piemonte, la riduzione della mobilità è iniziata, rispettivamente, circa 32 e 38 giorni dopo il primo giorno in cui.

Le regioni centro-occidentali del nord, si trovano al di sopra della linea di regressione tratteggiata, nella parte in alto a destra del grafico. Le regioni sotto questa linea, nella parte in basso a destra del grafico, sono state più efficaci delle regioni sopra la linea nel contenere il contagio, nonostante il ritardo nel blocco di 30 giorni o più, come Veneto, Lazio e Toscana. Questo fatto può essere spiegato da diversi fattori, tra cui l'efficacia della sorveglianza epidemica, l'intensità della strategia di test e tracciamento adottata, la capacità di contenimento dei focolai e anche il numero assoluto di casi nel momento in cui  salta sopra 1.

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La scheda

Chi: KDD-Lab (laboratorio congiunto Unipi-Cnr), in collaborazione con Windtre, Istituto Superiore di Sanità, Fondazione Bruno Kessler.

Che cosa: Rapporto tra mobilità e trasmissione del Covid19 in Italia.



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lunedì 8 giugno 2020

Salute e benessere: consigli per una rapida remise en forme dopo il lockdown


Consigli per una rapida remise en forme dopo il lockdown

La formula Fit and Go per una ripartenza in sicurezza 


Ci lasciamo alle spalle un lockdown dalle tendenze più disparate.  Questi mesi, infatti, sono stati caratterizzati da sedentarietà, aumento di peso e dolci fatti in casa ma anche da frenesia da home workout e beauty routine.  Secondo la ricerca CREA (agenzia di ricerca del ministero delle Politiche Agricole) il 44% degli italiani è uscito dalla quarantena ingrassato e circa il 40% ritiene che sia urgente mettersi a dieta.  A cambiare, oltre il peso e le abitudini alimentari, è stata anche la tipologia di allenamento (app, training virtuali, circuiti social e yoga da salotto). Gli italiani hanno scoperto quanto possa essere importante prendersi cura di sé e avere a cuore il proprio benessere psico-fisico, consapevolezza da tenere viva anche nel pieno della fase 3, quando i ritmi frenetici della ripartenza rendono più difficili esercizi domestici a cadenza quotidiana e le rigide norme di distanziamento sociale penalizzano i tanti appassionati delle palestre.  

 

Fit and Go: le foto https://we.tl/t-wiBcdGvGEb

 

 Fit and Go, un caso di successo nell'industria del fitness hi tech, è la soluzione ideale per tutti coloro che non vogliono vanificare gli sforzi fatti in questa primavera e puntano a una rapida remise en forme in vista della prova costume alle porte. La tecnica EMS (acronimo di Elettro MioStimolazione) è alla base della formula Fit and Go che in poco tempo – parliamo di slot da meno di mezz'ora – riesce a superare risultati tipici di un allenamento tradizionale, raggiungendo gli strati più profondi del muscolo e stimolando più di 30.000 contrazioni naturali e volontarie.  Fit and Go, azienda giovane con centri in tutta Italia, è da anni pioniera della felice unione fra fast-fitness e alta tecnologia e consente di sperimentare un format innovativo ed efficace, che in questo momento storico è di sorprendente attualità.  "Esercizi funzionali, personalizzati e su appuntamento, presenza in loco di massimo due clienti per volta (3 se gli spazi lo consentono), approccio one to one con il proprio personal trainer a disposizione, spogliatoio a uso singolo e ambienti sanificati", illustra Marco Campagnano, co-founder e CEO dell'azienda. "Si tratta di un'offerta perfettamente in linea con le misure anti-contagio che garantisce al cliente professionalità e sicurezza". 


E se davvero le agende tornano serrate, il tempo libero scarseggia e la bella stagione è ormai arrivata, non resta che correre ai ripari e affidarsi a macchinari d'avanguardia. Massimo risultato e minimo sforzo è il motto di Criofit, criosauna che a 170 gradi sotto zero permette di perseguire tantissimi obiettivi in soli 3 minuti: dal combattere l'invecchiamento e ritrovare la forma fisica, alle sue proprietà antinfiammatorie e di velocizzazione del recupero muscolare, fino alla regolazione del ritmo del sonno e il miglioramento degli stati depressivi.  Stessa filosofia quando parliamo di Vacufit, il macchinario rivoluzionario che consente un dimagrimento costante e localizzato. Molto simile a un tapis roulant, associa l'esercizio aerobico all'effetto vacuum (sottovuoto) o a quello termale (infrarossi). Il risultato sarà un miglioramento della circolazione sanguigna e un'accelerazione metabolica per dire finalmente addio alla ritenzione idrica. L'alternanza di questi macchinari abbinata alla costanza delle sessioni metodo Fit and Go avrà senza alcun dubbio un forte impatto e i gli effetti saranno visibili dopo poco: il mix ideale, quindi, per chi punta in fretta a una linea perfetta e a un corpo tonico. E sempre in un'ottica di servizi integrati e completezza, Fit and Go ha da poco inaugurato anche la sua linea di consulenze e supporto sul fronte dell'educazione nutrizionale, convinti dell'importanza di abbinare all'esercizio fisico mirato anche una corretta alimentazione.  

 

"Proponiamo un piano alimentare studiato ad hoc dal nostro team di biologi nutrizionisti sulla base di un allenamento così particolare come l'EMS", afferma Valentina Righetti, responsabile marketing e comunicazione Fit And Go. "La dieta settimanale dovrà essere varia e bilanciata ma anche tener conto dell'allenamento svolto e quindi dell'apporto energetico necessario per non affaticare e indebolire il nostro organismo. In questo modo rafforzeremo i muscoli, migliorando al tempo stesso la ricomposizione corporea e ovviando all'inattività e agli stravizi culinari tipici del lockdown". 

 



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domenica 7 giugno 2020

Covid, arriva il sensore che monitora l'aria: così scuole e uffici più sicuri - Video

Così la tecnologia della startup innovativa FBP aumenta produttività dei lavoratori e attenzione degli studenti

 

COVID-19, SCUOLE E UFFICI PIÙ SICURI CON FYBRA

ARRIVA IL SENSORE CHE MONITORA L'ARIA
E SEGNALA QUANDO APRIRE LE FINESTRE

 

Lo studio scientifico: umidità e CO2 correlati alla diffusione dei virus, l'aerazione naturale li combatte. Il general manager Gaetano Lapenta: «Prodotto regolabile su quattro livelli di precauzione, sulla base dei diversi decorsi epidemiologici territoriali». Il 28 maggio il lancio con un evento online

Un sensore in grado di monitorare la qualità dell'aria in luoghi chiusi, come classi e uffici, e di segnalare quando aprire le finestre per disperdere così virus, batteri e microrganismi inquinanti, sulla base dei calcoli di un algoritmo di intelligenza artificiale. È questa la tecnologia offerta da Fybra, prodotto della startup innovativa FBP – Future is a Better Place, una soluzione divenuta ora ancora più importante visto il periodo di emergenza sanitaria che ci troviamo a vivere. Perché la correlazione, ampiamente dimostrata dalla comunità scientifica, è ormai certa: il Covid-19 in ambienti chiusi si propaga nell'aria tramite microgoccioline trasmesse da persone infette e l'andamento di umidità e di CO2 può indicare l'aumento del rischio di propagazione nella stanza delle particelle infettanti. A ribadirlo è un position paper a firma di Alberto Saracco e Roberto Raggi, medici specialisti di Igiene e Medicina Preventiva, commissionato da FBP per ottimizzare l'algoritmo di Fybra.

 

«Abbiamo calibrato le potenzialità del prodotto sulle esigenze che nascono dall'emergenza in corso – spiega Gaetano Lapenta, direttore generale di FBP –. Fybra ora presenta quattro livelli di precauzione, regolabili in base al territorio in cui viene utilizzato, sulla base dei diversi decorsi epidemiologici della pandemia. Nelle regioni con più casi o R0 più alto, si potrà settare al massimo livello di allerta per scendere, via via, nei luoghi meno colpiti».

 

L'IMPORTANZA DELL'ARIA PULITA
Fybra diventa così a misura di Coronavirus. La tecnologia di FBP, Energy Service Company (Esco) specializzata in efficienza energetica e spin-off del gruppo Focchi, leader nella progettazione e realizzazione di sistemi di involucro complessi, è nata infatti per aumentare attenzione e produttività all'interno di scuole e luoghi di lavoro. Sulla base di due studi specifici le analisi spiegano come una qualità dell'aria migliore permetta alle aziende di ridurre del 20% la CO2 nell'aria, abbattendo così del 15% le assenze per malattia e aumentando della stessa percentuale la produttività. Risultati ancor migliori nelle scuole: -40% di CO2 nelle classi e + 20% di attenzione degli studenti. In poche parole: con un buon ricambio d'aria si lavora e si apprende meglio. Fybra inoltre, nella versione per le scuole, è anche un prodotto «educational»: i dati possono essere monitorati in tempo reale e i docenti possono creare con essi percorsi didattici per accrescere le capacità di analisi degli studenti.

 

L'ANALISI SUI MICRODROPLET

Ma come funziona il sensore? Dotato di intelligenza artificiale, è capace di «fotografare» velocemente ogni ambiente e di stabilire i tempi necessari per il ricambio aria. Poi, con impulsi visivi e sonori, il sensore comunica all'utente la necessità dell'apertura di finestre e della conseguente immissione di aria «pulita». Una tecnologia che si innesta perfettamente tra le nuove esigenze del ritorno al lavoro e (a settembre) a scuola, e le nuove regole dettate dal Coronavirus. A dimostrarlo anche lo studio di Alberto Saracco e Roberto Raggi, rispettivamente epidemiologo e specialista di igiene e medicina preventiva: un'analisi che spiega come le microgoccioline di saliva o espettorato, ormai comunemente conosciute come microdroplet, emesse con il respiro o semplicemente parlando, rimangano a lungo nell'aria diventando vettori per virus e batteri, e si accumulino (aumentando il rischio di contagio) in ambienti con elevata umidità e presenza di CO2. Un rischio spesso aumentato dalla presenza di ventilazione forzata, in particolare monodirezionale. «La sostituzione dell'aria interna con aria proveniente dall'esterno determina una minor concentrazione e diluizione delle goccioline – spiegano Saracco e Raggi – quindi abbassa la potenziale carica batterica e virale presente con un conseguente minor rischio di contagio».

 

I PREMI

FBP ha ottenuto, grazie a Fybra, diversi importanti riconoscimenti: ha vinto la selezione italiana del CleanTech Challenge, organizzata dalla School of Management del Politecnico di Milano (MIP) ed è stata finalista alla CleanTech Challenge London Chapter, presso la London Business School (LBS), una competizione tra le più innovative tecnologie del cleantech, aperta a studenti e Alumni provenienti dalle migliori università e business school del mondo. Sempre nel 2020 ha vinto la quinta edizione del Klimahouse Future Hub Award, evento di riferimento internazionale per startup del settore green ospitato all'interno di Fiera Klimahouse a Bolzano. Nella stessa occasione ha anche vinto il premio speciale CasaClima, assegnato dalla prestigiosa Agenzia per l'Energia altoatesina.

 

IL WEBINAR

Fybra sarà uno degli elementi al centro di un evento online che raccoglie esperti di settori diversi, con un unico obiettivo: mettere a fuoco come ripartire in massima sicurezza. Un tema trasversale, che tocca il mondo del lavoro così come quello della didattica. L'appuntamento è il 28 maggio alle ore 17, per parlare di «Fase 2, come riaprire scuole e uffici». Il webinar, organizzato da FBP, avrà come ospiti: Tommaso Agasisti, professore di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, che parlerà degli aspetti gestionali e organizzativi legati alla ripresa dell'attività scolastica; Maria Chiara Voci, giornalista, presenterà il progetto di cui è fondatrice Home, Health&Hi-Tech, benessere abitativo e salubrità indoor; Alberto Saracco, specialista di Igiene e Medicina Preventiva, presenterà uno studio sulla correlazione fra pandemia, CO2 e umidità nell'aria, scritto insieme a Roberto Raggi; Marco Scaramelli, direttore tecnico FBP – Gruppo Focchi, si focalizzerà sulla gestione del condizionamento all'interno degli edifici in epoca di rischio contagio mentre Gaetano Lapenta, direttore generale FBP – Gruppo Focchi, descriverà potenzialità ed evoluzione di Fybra, il sensore che migliora la qualità dell'aria negli ambienti chiusi.

 

 

·       FBP – Future is a Better Place è la start up innovativa nata come spin-off del Gruppo Focchi, azienda leader nella progettazione e realizzazione di sistemi di involucro complessi. FBP è una ESCO specializzata nel mondo del real estate e si occupa di comfort ed efficienza energetica. Fybra è il suo primo brevetto.



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Sanità. RS Components Italia supporta il Progetto OpenBreath

 

RS Components Italia supporta il Progetto OpenBreath

 

Siglata una sponsorship tecnica a sostegno della realizzazione di un dispositivo per la respirazione assistita

 

Sesto San Giovanni, 4 giugno 2020RS Components Italia ha siglato una sponsorship tecnica a sostegno di OpenBreath, un progetto "mady in Italy" teso alla realizzazione di un ventilatore polmonare per la respirazione assistita.

 

Il supporto al settore della Ricerca è al centro delle mission di RS Components Italia, che collabora da tempo con mondo accademico, istituti di ricerca e realtà innovative per sostenere progetti dall'elevato valore tecnologico che possano avere un impatto positivo sulle aziende e sulle persone. Negli ultimi mesi, RS è stata attivamente coinvolta in iniziative tese a fronteggiare l'emergenza sanitaria derivante dalla pandemia, ora mettendo a disposizione dispositivi di protezione individuale, ora fornendo dotazione industriale a supporto di progetti di ricerca e sviluppo, come nel caso di OpenBreath.

 

Nato a marzo da un gruppo di giovani professionisti attivi nel settore dell'automazione meccanica, il progetto OpenBreath è finalizzato alla progettazione e realizzazione di un ventilatore polmonare per la respirazione assistita. Il dispositivo, realizzabile in parte con la tecnica di stampa in 3D e secondo la filosofia open source, si basa su di una tecnologia a basso prezzo, lunga durata e rapidamente realizzazione in ogni parte del mondo.

 

Nella fase di sviluppo del progetto, realizzato in collaborazione con l'azienda piemontese ZENTI, OpenBreath si è affidata a RS Components Italia per la fornitura della componentistica meccanica ed elettronica necessaria alla prototipazione del dispositivo medico.

 

"Nella fase di prototipazione per noi è stato naturale rivolgerci a RS: il catalogo vastissimo di cui dispone e la velocità nella consegna rappresentano infatti dei fattori chiave in una fase importante come quella della prototipazione" ha dichiarato Gabriel D'Anselmo, Direttore tecnico e cofondatore di OpenBreath. 

 

"Siamo orgogliosi di poter supportare un team di giovani professionisti che ha deciso di mettere a fattore comune le proprie competenze ed esperienze per la realizzazione di un progetto che potrà servire agli ospedali di tutto il mondo. In questa prova così dura per la collettività, crediamo che sia fondamentale intensificare il sostegno al settore della ricerca scientifica e fare tutto quello che è in nostro potere per far ripartire il Paese. – ha commentato Marco Beltramo, Head of Field Sales di RS Components Italia che aggiunge. "Come distributore globale multicanale di soluzioni e servizi per il comparto industriale, abbiamo da subito avvertito una grande responsabilità, ovvero quella di continuare a rifornire le aziende strategiche del Paese, assicurando loro continuità di servizio anche nelle settimane più critiche di questa emergenza. Il tutto senza compromettere la sicurezza delle nostre persone. Non è stato semplice ma ci siamo riusciti grazie a un'infrastruttura globale robusta, resiliente e digitale".

 

Il dispositivo progettato dai ricercatori di OpenBreath non ha solo un obiettivo di breve termine ma è anche uno strumento di monitoraggio e analisi predittiva sul decorso clinico della popolazione utile per la fase di Post-Covid.

 


A proposito di RS Components

 

RS Components è un marchio commerciale di Electrocomponents plc. L'azienda offre oltre 600.000 prodotti di elettronica, manutenzione ed industriali di oltre 2.500 fornitori e fornisce una vasta gamma di servizi a valore aggiunto ad oltre un milione di clienti. Con sedi operative in 32 paesi, RS Components evade oltre 50.000 ordini al giorno e garantisce il proprio supporto ai clienti in tutto il ciclo di vita dei prodotti, attraverso innovazioni e supporto tecnico nelle fasi di progettazione, il miglioramento del time-to-market e della produttività nelle fasi di costruzione, o riducendo i costi d'acquisto e ottimizzando l'inventario nelle fasi di manutenzione. RS offre ai propri clienti prodotti e servizi personalizzati, contribuendo al loro successo e consentendo loro di risparmiare tempo e denaro.

 

Electrocomponents è quotata alla Borsa di Londra (London Stock Exchange), e ha chiuso lo scorso anno finanziario il 31 marzo 2019 con un fatturato di 1,88 miliardi di Sterline. Electrocomponents ha sette marchi commerciali: RS Components, Allied Electronics & Automation, RS PRO, OKdo, DesignSpark, IESA e Monition.



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giovedì 4 giugno 2020

SCLEROSI MULTIPLA, FISM: ENORMI PROGRESSI IN RICERCA MA CAUSA IGNOTA

SCLEROSI MULTIPLA, FISM: ENORMI PROGRESSI IN RICERCA, MA CAUSA IGNOTA
SALVETTI: "TERAPIE A DISPOSIZIONE SOLO PREVENTIVE, SERVONO STUDI TRASVERSALI"
 
Roma- "Negli ultimi sette anni sono stati fatti
enormi progressi nell'ambito della ricerca sulla sclerosi
multipla, che si sono tradotti in risultati concreti e in terapie
che ormai possiamo considerare numerose, perche' oggi abbiamo
veramente diversi farmaci a disposizione con i quali possiamo
trattare le persone con sclerosi multipla. Ma rimangono ancora
due problemi aperti: il primo e' quello di individuare la causa
della malattia, perche' abbiamo tutta una serie di terapie che
riescono ad avere sulla sclerosi multipla un buono o discreto
controllo, ma se poi quella terapia la si smette ovviamente la
malattia riprende. Le persone con SM sono quindi costrette a
prendere questi farmaci per tutta la vita e questo a lungo andare
non e' piacevole". Cosi' Marco Salvetti, direttore del Centro di
Neurologia e terapie sperimentali dell'Universita' Sapienza di
Roma e membro del Comitato scientifico della FISM (Fondazione
dell'Associazione italiana Sclerosi Multipla), interpellato
dall'agenzia Dire sullo stato della ricerca sulla sclerosi
multipla, in occasione della settimana nazionale in corso
dedicata alla malattia (in programma fino a domenica).
"Il secondo problema- ha proseguito Salvetti- e' dare risposte
alle persone che hanno una malattia in fase avanzata o
progressiva, perche' le terapie a disposizione sono tutte
fondamentalmente preventive e noi dobbiamo darle prima che
insorga la disabilita o un danno neurologico che non e'
reversibile. Pero' ormai ci sono tante persone che questo danno
neurologico lo hanno subito oppure sono entrate in una fase di
lenta progressione della malattia. E a queste persone dobbiamo
dare risposte, perche' per loro non ci sono cure. Anche se
recentemente alcuni farmaci stanno iniziando a mostrare una
leggera efficacia, sicuramente non sono ancora la risposta che le
persone con forme progressive di sclerosi multipla attendono". In
questo ambito, ha quindi ricordato l'esperto, ci sono iniziative
"molto importanti di coordinamento mondiale nella ricerca,
fondamentalmente capitanate e coordinate dall'AISM insieme alle
associazioni di Stati Uniti, Regno Unito e Canada, a cui si sono
via via unite anche tutte le altre nazioni per cercare di
focalizzare la ricerca e di finanziare grandi progetti che
possano portare a qualche cura che fermi la progressione della
malattia o addirittura, nella migliore delle ipotesi, anche
cercare di far tornare indietro il danno che ormai si e'
generato".
Intanto oggi l'AISM ha organizzato un live webcast proprio
sulla sclerosi multipla e la ricerca scientifica. Un tema molto
importante che e' stato toccato- ha fatto sapere Salvetti- e'
stato quello della trasversalita' della ricerca. Lo abbiamo visto
con questa pandemia: aver generato molto presto dei dati, grazie
al coordinamento che c'e' tra i centri dell'AISM e tra tutti i
centri di sclerosi multipla italiani ha permesso di fornire in
tempi molto rapidi i dati allo comunita' scientifica e a quella
dei pazienti sugli eventuali rischi delle terapie. Fare ricerca
trasversale tra diverse malattie implica una rivoluzione non solo
nella mentalita' dei ricercatori ma anche in quella di chi
finanzia la ricerca o raccoglie fondi per la ricerca su una
malattia, perche' deve essere pronto eventualmente ad investire
anche su un'altra malattia o su altre malattie- ha concluso- nel
caso in cui si intravedano delle sinergie".


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