CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo



Cerca nel blog

sabato 28 settembre 2019

Salute. Piede diabetico, l'ultima frontiera nel trattamento non invasivo è la nuova laser terapia a energia modulata Theal Therapy

PIEDE DIABETICO, L'ULTIMA FRONTIERA NEL TRATTAMENTO NON INVASIVO È LA NUOVA LASER TERAPIA A ENERGIA MODULATA "THEAL THERAPY"

 

Una patologia sempre più diffusa che colpisce 300mila italiani e ne costringe 7mila ogni anno all'amputazione degli arti inferiori. Per curare il piede diabetico arriva la Theal Therapy, la rivoluzionaria tecnica laser made in Italy che sarà presentata sabato a Lucca in occasione del convengo "Piede diabetico, paradigma della multidisciplinarietà e multiprofessionalità".

 

Provoca il restringimento delle arterie portando alla riduzione dell'afflusso di sangue agli arti inferiori e la progressiva disfunzione dei nervi periferici. Sono questi i principali sintomi del piede diabetico, patologia sempre più diffusa e strettamente collegata al diabete mellito. Da un'indagine della Società Italiana di Diabetologia è emerso che il piede diabetico colpisce 300mila italiani e ne costringe 7mila ogni anno all'amputazione degli arti. Ma non è tutto, perché secondo una ricerca americana condotta dall'American Diabetes Association il diabete colpisce 30 milioni di persone negli USA e oltre 415 milioni in tutto il mondo. Una condizione negativa che si ripercuote anche sull'economia globale: secondo una ricerca della National Health Association nel 2017 sono stati spesi oltre 850 miliardi di dollari nella cura del diabete, di cui 1 milione di dollari ogni 30 secondi per quella del piede diabetico. Per trattare al meglio questa patologia arriva un'innovativa metodologia messa a punto da Mectronic, l'azienda made in Italy leader del mercato mondiale nel campo della laser terapia, la Theal Therapy (Temperature controlled High Energy Adjustable multi-mode emission Laser) ovvero la laser terapia a energia modulata e termo controllata, punto di arrivo dopo anni di ricerca, tecnologia e innovazione che ha stabilito un nuovo standard nel settore.

 

"Il piede diabetico è una patologia sempre più diffusa che, se non trattata in maniera ottimale, può portare alla perdita progressiva degli arti inferiori – spiega la dott.ssa Antonella Lapenna di Podoclinic, centro clinico podologico di Roma – Da oltre un anno ho potuto sperimentare su buona parte dei miei pazienti, di cui l'80% soffre di diabete, gli effetti terapeutici della luce laser ad energia modulata e termo controllata di Theal Therapy. Grazie alla possibilità di mixare tra di loro quattro differenti lunghezze d'onda, la laserterapia si è rivelata estremamente utile nel prevenire lesioni del terzo stadio. Ovviamente il trattamento deve essere effettuato su lesioni possibilmente non infette e a fondo granuleggiante, non dimenticando di applicare medicazioni semplici ed effettuare protocolli di scarico delle lesioni". Per spiegare nel dettaglio le caratteristiche di questa patologia, Mectronic sarà presente al convengo "Piede diabetico, paradigma della multidisciplinarietà e multiprofessionalità", in programma sabato 28 settembre a Lucca. Lo scopo dell'evento è quello di implementare e strutturare la collaborazione tra i podologi del territorio e tutti gli attori già coinvolti nell'assistenza ai pazienti diabetici secondo il modello della "comunità of practice", come medici specialisti e infermieri.



--
www.CorrieredelWeb.it

giovedì 26 settembre 2019

SIPO sostiene la VIII edizione della Maratona Alzheimer

Continua la collaborazione tra SIPO e Amici di Casa Insieme Onlus, l'associazione che organizza la Maratona AlzheimerQuattro giornatedi eventi sportivi e spettacoli in Romagna per incentivare il movimento come prevenzione di patologie e diffondere la cultura della salute.

 

Bellaria Igea Marina (RN), 26.09.2019. Si è svolta l'ottava Maratona Alzheimer: la grande marcia solidale per i diritti delle persone con demenza: un edizione record quella del 2019 con 7000 partecipanti, 1300 agonisti e 700 volontari per l'evento annuale in Romagna dell'Associazione Amici di Casa Insieme Onlus che oltre alle 3 gare podistiche - maratona, mezza maratona e la 30 Km - ha visto anche l'organizzazione di camminate storico culturali, trekking collinari, corsa dei bambini e walking di Cesenatico. 

 

"Nel 2012, quando tutto è cominciato, non avrei mai immaginato che oggi saremmo arrivati fin qui. È un successo che non vivo in termini personali, ma collettivi e per il quale devo ringraziare tutti, in particolare i numerosi volontari per il coraggio, la determinazione, il sostegno e la volontà di esserci sul percorso della vita delle persone con malattia Alzheimer e demenza. Persone che vivono, seppur in fragilità, e che hanno il diritto ad una esistenza piena, agli affetti, alla cura, alla tutela" - ha commentato Stefano Montalti, Presidente di Amici di Casa Insieme ONLUS.

 

SIPO è da anni tra i sostenitori della manifestazione, che per questa edizione che si è svolta lo scorso fine settimana (14-15 settembre 2019)ha donato agli organizzatori della manifestazione due forniture dei propri ortaggi Sapori del mio Orto: le insalate miste in busta per i pranzi nei diversi punti di ristoro lungo i percorsi gara le confezioni in vassoio del mais in panocchia per i vincitori delle gare. "Dopo la sponsorizzazione del Convivium per l'Alzheimer e della Maratona dello scorso anno, abbiamo deciso di sostenere anche questa volta il prezioso lavoro di Amici di Casa Insieme per questo importante evento del territorio - afferma Elisa MonticelliMarketing Department di SIPORingraziamo l'associazione per il loro impegno nell'organizzazione di questa kermesse all'insegna della salute e del benessere".



--
www.CorrieredelWeb.it

mercoledì 25 settembre 2019

Axpo Italia nuovo Charity Partner della Campagna Nazionale della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica

Energia per la ricerca: Axpo Italia è il nuovo Charity Partner della Campagna Nazionale della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Onlus

 

Milano, 25 settembre 2019 - Axpo Italia sostiene la ricerca e quest'anno sarà al fianco della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica (FFC) in occasione della XVII Campagna Nazionale, nel mese di ottobre in tutta Italia, e dell'ottava edizione del Bike Tour FFC 2019, in programma dal 2 al 5 ottobre.

Il sostegno da parte di Axpo alla Fondazione si realizza in maniera duplice e attiva: infatti non solo l'azienda destinerà un contributo diretto alle attività di ricerca FFC, ma sarà anche effettivo partner della Fondazione nella promozione della sua Campagna istituzionale. Giunta alla XVII edizione, la Campagna Nazionale per la ricerca FFC ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla malattia genetica grave più diffusa e promuovere la raccolta fondi, invitando le persone a cercare il Ciclamino della ricerca nelle piazze di tutto il territorio italiano, durante tutto il mese di ottobre.


All'interno della Campagna, prenderà il via anche quest'anno il Bike Tour FFC, pedalata solidale di oltre 500 km in 4 tappe, ideata dal presidente FFC Matteo Marzotto e in programma dal 2 al 5 ottobre, con un itinerario che si snoda da Perugia a Firenze, patrocinato da Regione Umbria e Regione Toscana. Il gruppo di ciclisti FFC, nutrito di campioni amici della Fondazione come Mario Cipollini e capitanato dallo stesso Marzotto, porterà il messaggio di sensibilizzazione e sostegno alla ricerca sulla fibrosi cistica direttamente sul territorio, incontrando i volontari e le autorità dei Comuni coinvolti, sempre presenti lungo il percorso con il Ciclamino della Ricerca.


La Campagna Nazionale FFC si concluderà simbolicamente il 31 ottobre, con una Charity Dinner organizzata sulla sponda veronese del Lago di Garda, alla prestigiosa location della Dogana di Lazise, a cui Axpo prenderà parte insieme agli invitati della Fondazione, con imprenditori, autorità e rappresentanti dell'organizzazione.

Axpo prenderà attivamente in tutte le iniziative, con progetti dedicati e con il diretto coinvolgimento dei propri dipendenti.

Simone Demarchi, Ad di Axpo Italia spiega: "Axpo da sempre sente su di sé la responsabilità di contribuire al miglioramento dell'eco-sistema in cui opera. Questo si traduce in azioni concrete che mettono al centro il miglioramento della qualità della vita delle persone. Siamo partiti dal sostegno all'ospedale Gaslini di Genova, dalla nostra città quindi, e ora vogliamo portare il nostro sostegno al servizio della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica a livello nazionale".


Salvatore Pinto, Presidente di Axpo Italia sottolinea: "Axpo con l'impegno in questo progetto vuole testimoniare la propria vocazione di azienda che ha tra i propri valori la solidarietà.  Sostenere la ricerca scientifica, quindi, è una leva per migliorare la qualità della vita delle comunità in cui operiamo. L'impegno al fianco di un'eccellenza nella ricerca come la Fondazione Fibrosi Cistica va proprio in questa direzione".

 

AXPO, FULL OF ENERGY

Da oltre 100 anni il Gruppo Axpo produce e fornisce energia con la competenza di un leader nel trading energetico per oltre 3 milioni di persone e migliaia di aziende.

Nata in Svizzera nel 1914, Axpo è presente oggi in oltre 30 paesi in Europa e occupa 4.500 persone che combinano competenze nella produzione di energia elettrica sostenibile e capacità di innovare grazie alla ricerca. Sostenibilità e affidabilità sono i valori fondanti di Axpo per lo sviluppo di soluzioni e servizi innovativi lungo tutta la filiera energetica, dalla produzione alla fornitura per il cliente finale.


Axpo Italia è stata fondata nel 2000 durante la transizione al libero mercato ed è oggi uno dei maggiori player con una presenza lungo l'intera catena dell'energia.

Axpo Italia porta l'esperienza internazionale del gruppo Axpo all'interno dei mercati locali, creando valore all'interno della filiera dell'energia italiana, convinti del ruolo fondamentale rappresentato dall'approvvigionamento di energia nel determinare la competitività di un'azienda.

Axpo Italia ha la sua sede centrale a Genova, e sedi commerciali e di rappresentanza a Milano e Roma.

 

SIMONE DEMARCHI, AMMINISTRATORE DELEGATO AXPO ITALIA

Classe 1973, con una laurea in Ingegneria elettronica presso l'università degli Studi di Genova, Simone Demarchi è entrato in Axpo Italia dal 2000, assumendo incarichi di sempre maggiore responsabilità, fino alle recenti nomine di Amministratore Delegato di Axpo Italia S.p.A. da gennaio 2016 e di Axpo Energy Solutions Italia S.p.A. da maggio 2017, nonché membro del Management Board di Axpo Solutions.

 

 

SALVATORE PINTO, PRESIDENTE AXPO ITALIA

Salvatore Pinto, laureato in Ingegneria Elettronica, ricopre attualmente la carica di Presidente di Axpo Italia e Axpo Gas ed è stato anche Amministratore Delegato di entrambi dal 2009 al 2015. Dal 2005 è anche Presidente di Calenia Spa, Rizziconi Spa, Energy Plus e Axpo Servizi Produzione Italia Spa, con il compito di presiedere e sviluppare tutte le attività italiane del Gruppo. Ha sviluppato una carriera manageriale di successo nei settori IT, Telecomunicazioni ed Energia in aziende come Italtel, Olivetti, Tandem Computers, Pirelli, Telecom Italia, Telespazio e Finsiel.


lunedì 23 settembre 2019

CNR: Antibiotici più efficienti, trovata una possibile chiave d’ingresso

Antibiotici più efficienti, trovata una possibile chiave d'ingresso   

Svelato il meccanismo molecolare con il quale i farmaci possono entrare nei batteri più resistenti e attaccarli con efficacia. È stata infatti identificata una porta di accesso nella spessa membrana che protegge i batteri, che serve a far passare il ferro. Con un piccolo inganno però, attraverso questa porta possono passare anche i nostri farmaci. È il risultato di una ricerca svolta dall'Istituto officina dei materiali del Cnr e dall'Università di Cagliari in collaborazione con Università di Oxford e Cnrs. Lo studio è stato pubblicato su Nature Communications   

 

È stato spiegato il meccanismo molecolare con cui aggirare l'antibiotico-resistenza di uno dei quattro batteri più pericolosi del mondo, secondo la classifica dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il lavoro, pubblicato su Nature Communications, è frutto di una collaborazione internazionale tra l'Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iom), le università di Cagliari e di Oxford e il Centre national de la recherche scientifique (Cnrs).

L'antibiotico resistenza, che secondo l'Oms uccide 700mila persone l'anno, è un problema rilevante per le case farmaceutiche, che faticano a sintetizzare nuovi prodotti. Gli antibiotici già esistenti non funzionano più, perché i batteri hanno imparato a riconoscerli e per sconfiggerli bisognerebbe usare dosi tossiche per l'uomo. Il consorzio pubblico di ricercatori scienziati dell'Imi, un'iniziativa dell'Ue che si occupa di medicina innovativa, ha avviato una ricerca nell'ambito di un più ampio progetto europeo per affiancare le case farmaceutiche nella soluzione di problemi di questo genere.

"La difficoltà non è identificare le molecole capaci di uccidere i batteri, quanto quella di renderle capaci di raggiungerli, penetrandone la membrana esterna, un problema che risulta evidente quando si passa dagli esperimenti in laboratorio a quelli in vivo. La membrana di alcuni batteri è particolarmente spessa e affinché l'antibiotico raggiunga il batterio è necessario trovare dei varchi", spiega Matteo Ceccarelli, del Cnr-Iom.

Una possibile via di ingresso è stata svelata nei suoi aspetti molecolari dal nuovo studio. "Si immagini la spessa membrana che protegge il batterio come un muro con una serie di porte e finestre: sono chiuse, ma esiste una chiave per aprirle. In questo caso la porta è un recettore dal nome PfeA e la chiave si chiama Enterobactin", prosegue Ceccarelli. "Il recettore PfeA è una proteina di membrana che si trova sullo strato più esterno del batterio e che ha il compito di lasciar passare le molecole che trasportano il ferro all'interno", spiega Ceccarelli. "La chiave di questa serratura per aprire la porta che fa passare il ferro, nel caso di PfeA, si chiama Enterobactin. Il trucco sta nel legare a questa molecola non solo il ferro ma anche il nostro antibiotico, cosicché i recettori PfeA vengano ingannati e lascino passare anche il framaco attraverso la membrana". 

La potenziale via di accesso per far penetrare gli antibiotici è stata studiata in Pseudomonas aeuroginosa uno dei quattro batteri considerati dall'Oms i più pericolosi del mondo, responsabile di molte gravi infezioni fra le quali la polmonite nei pazienti affetti da fibrosi cistica. "Il recettore PfeA identificato in questa ricerca è tipico del batterio Pseudomonas aeuroginosa, ma se ne possono trovare di molto simili in altri batteri: Escherichia coli, per esempio, ne ha uno (FepA) che funziona nella stessa maniera", conclude il ricercatore Cnr-Iom. Ogni partner della ricerca ha avuto un ruolo differente: l'università di Oxford si è occupato della produzione e cristallizzazione del recettore, il Cnrs di Strasburgo ha sintetizzato la molecola Eterobactin, Cnr-Iom con l'università di Cagliari si sono occupati di studiare e modellizzare l'interazione tra Enterobactin e il recettore PfeA.  

 


Roma, 23 settembre 2019

 

La scheda

 

Chi: Istituto officina dei materiali (Cnr-Iom), Università di Cagliari, Università di Oxford e Centre national de la recherche scientifique (Cnrs)

Che cosa: Meccanismo molecolare per sintetizzare antibiotici efficaci contri i batteri più resistenti  




--
www.CorrieredelWeb.it

A VERONA EFFETTUATA PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA LA PROCEDURA “VALVE-IN-VALVE” CON TECNICA BASILICA


ALL'UOC CARDIOLOGIA DELL'OSPEDALE DI BORGO TRENTO 
EFFETTUATA PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA

LA PROCEDURA "VALVE-IN-VALVE" CON TECNICA BASILICA

 

Una tecnica pionieristica, eseguita da circa un anno nei centri a più alto volume degli Stati Uniti,

in grado di minimizzare sensibilmente il rischio di occlusione coronarica, la più grave complicanza dell'intervento di TAVI 

 

Verona, 23 settembre 2019 – Il team multidisciplinare di Cardiologi, Anestesisti e Cardiochirurghi dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, guidato dal Prof. Flavio Luciano Ribichini, Direttore dell' Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell'Azienda, ha eseguito per la prima volta in Italia presso il Polo Chirurgico dell'Ospedale di Borgo Trento, una procedura di TAVI "valve-in-valve" con tecnica BASILICA su un paziente di 81 anni che aveva già precedentemente subito due interventi cardiochirurgici ed era ad altissimo rischio di complicanze.

L'intervento, eseguito l'11 settembre, è stato portato a termine con successo e senza complicanze dall'Heart Team guidato dal Prof. Ribichini, coadiuvato dal Dott. Gabriele Pesarini e l'anestesista Prof. Leonardo Gottin

 

Il decorso post-operatorio, nonostante la complessità dell'intervento, è stato limitato a 48 ore con dimissione precoce direttamente a casa del malato il giorno 13 settembre.

Infatti, data la minima invasività dell'intervento trans-catetere, il paziente può mobilizzarsi già il giorno successivo, riprendendo una vita normale senza bisogno di lunghi periodi di recupero post-operatorio o di riabilitazione post dimissione.

La cardiologia di Verona è uno dei centri Italiani a più alto volume per le procedure di sostituzione valvolare, sia chirurgica che endovascolare, e gode di un riconosciuto prestigio internazionale oggi ulteriormente confermato da questo nuovo traguardo.

 

"Il successo della nostra attività" – ha commentato il Prof. Ribichini che ha effettuato la procedura – "è testimoniato dalla continua crescita della nostra casistica composta da pazienti di tutto il Veneto e da altre Regioni che si recano a Verona per farsi curare.Questo è il risultato di un'enorme esperienza fondata nel lavoro di gruppo, l'alta qualificazione dei professionisti integranti l'Heart Team, il confronto continuo con i centri Europei di più alto livello con i quali collaboriamo, e uno stretto registro di controllo di qualità condiviso anche con la Regione Veneto, un'eccellenza in Italia per quanto riguarda efficienza, organizzazione, oltre che qualità e accessibilità delle cure".  

Il trattamento delle malattie della valvola aortica è possibile, da circa 10 anni, tramite l'impianto di una protesi per via endovascolare in anestesia locale attraverso un approccio mini-invasivo dall'inguine del paziente. Questa procedura, denominata TAVI transfemorale, costituisce un'opzione scientificamente consolidata  alla tradizionale chirurgia a cuore aperto. Tuttavia, è noto che le bioprotesi chirurgiche vanno incontro negli anni a fenomeni degenerativi strutturali che richiedono la sostituzione delle stesse. Un'alternativa ragionevole al reintervento chirurgico standard, in particolare in pazienti anziani ad alto rischio di complicanze, è rappresentata dal posizionamento di una nuova valvola biologica all'interno della bioprotesi degenerata con la stessa tecnica TAVI, attraverso una procedura denominata "valve-in-valve".

 

La vecchia protesi degenerata viene così "schiacciata" contro le pareti dell'aorta dalla nuova valvola protesica biologica aortica che viene posizionata al suo interno. Una possibile, sebbene poco frequente, complicanza della procedura "valve-in-valve" consiste nell'interferenza dei lembi originari della bioprotesi degenerata con l'anatomia del paziente che potrebbe comportare una riduzione dell'afflusso di sangue o addirittura l'occlusione delle arterie coronariche con conseguente rischio per il paziente. 

 

Per ovviare a questa severa complicanza è stata recentemente inventata negli USA una tecnica pioneristica denominata BASILICA (Bioprostheticor native Aortic Scallop Intentional Laceration to prevent Iatrogenic Coronary Artery obstruction), che prevede la lacerazione intenzionale per via endoscopica dei lembi della bioprotesi degenerata al fine di impedirne l'ingombro nell'anatomia del paziente e il successivo impianto di una valvola con procedura "valve-in-valve" minimizzando sensibilmente il rischio di occlusione coronarica, come grave complicanza dell'intervento di TAVI.

La procedura, da circa un anno viene eseguita nei centri a più alto volume degli USA, e da quest'anno è stata eseguita in alcuni casi anche in Germania.



--
www.CorrieredelWeb.it

Bayer lancia il nuovo Programma BHAP 2019, premio rivolto alla ricerca clinica nel campo dell'emofilia

Emofilia A

 

Milano, 23 settembre 2019 C'è tempo fino al prossimo 30 novembre per iscriversi all'edizione 2019/2020 del Bayer Hemophilia Awards Program (BHAP), il programma che sostiene progetti di ricerca clinica e di base, oltre ad iniziative educazionali in emofilia in tutto il mondo.

Quest'anno sono tre le categorie di premi:

 

·         Clinical Research Award: dedicato a progetti di ricerca clinica nell'ambito dei disordini emorragici

·         Basic Research Award: dedicato a progetti di ricerca di base nell'ambito dei disordini emorragici

·         Fellowship Project Award: garantisce training in emostasi a giovani medici che vogliono proseguire il proprio percorso in emofilia.

 

Dieci esperti internazionali provenienti da India, Stati Uniti, Paesi Bassi, Finlandia, Canada, Germania e Giappone avranno il compito di esaminare le candidature. A far parte del Comitato anche un'eccellenza italiana nel campo dell'emofilia, il Professor Pier Mannuccio Mannucci - Professore emerito di medicina interna all'Università degli Studi di Milano -.

 

Nei 17 anni di storia del BHAP, Bayer ha assegnato oltre 290 premi a medici e operatori sanitari di 33 Paesi, per un totale di 35 milioni e ha contribuito a più di 400 pubblicazioni, presentazioni di poster e altre comunicazioni scientifiche da parte dei premiati.

In Italia, nel corso degli anni, sono stati assegnati 35 premi nelle differenti categorie.

 

"Il Bayer Hemophilia Awards Program, dichiara Simona Gatti  Responsabile Medical Affairs Specialty di Bayer in Italia – rappresenta l'ennesimo passo verso il miglioramento dei trattamenti di questa rara patologia del sangue. Questa iniziativa dimostra infatti il nostro continuo impegno e assistenza alla comunità emofilica mondiale, oltre alla volontà di migliorare la qualità di vita e le opzioni terapeutiche utili a contrastare i disturbi emorragici dei pazienti in maniera sempre più efficace".

Per iscriversi all'edizione 2019/2020, visitare il sito http://www.bayer-hemophilia-awards.com. Le date da ricordare sono il 30 novembre 2019 per l'invio della lettera di intenti e fine febbraio 2020 per la "full proposal".

 

Bayer in Emofilia

Bayer da sempre aiuta a migliorare le condizioni delle persone con emofilia grazie ad una profonda conoscenza dei bisogni e delle aspirazioni delle persone affette da emofilia, costruita in oltre 25 anni di relazioni con la comunità emofilica. La terapia sostitutiva con il FVIII è lo standard di cura per prevenire o bloccare ogni tipo di sanguinamento. Il portfolio di prodotti Bayer nell'emofilia offre a tutte le persone affette da emofilia A un trattamento per soddisfare i loro bisogno e il loro stile di vita in tutte le fasce di età. Collaboriamo con ricercatori, operatori sanitari e gruppi di pazienti per costruire una comunità forte e per aiutare le persone con emofilia a vivere una vita appagante.

La passione di Bayer nell'aiutare a migliorare il futuro delle persone con emofilia si conferma nella ricerca e negli investimenti verso nuove soluzioni terapeutiche.

 

Emofilia A

L'emofilia colpisce circa 400.000 persone in tutto il mondo ed è un disordine in gran parte a carattere ereditario, in cui una delle proteine necessarie per la coagulazione del sangue o è mancante o è ridotta. L'emofilia A è la forma più comune, in cui la coagulazione del sangue è compromessa per la mancanza o l'alterazione funzionale del FVIII coagulativo. I pazienti hanno frequenti sanguinamenti a livello dei muscoli, delle articolazioni o di altri tessuti, che possono causare nel tempo un danno permanente alle articolazioni. Le lesioni possono avere conseguenze gravi se non trattate adeguatamente, poiché la velocità di formazione del coagulo è più lenta nei pazienti affetti da emofilia rispetto agli individui sani. L'emofilia A ha una frequenza stimata di 1 su 5.000 maschi nati vivi, interessando persone in tutto il mondo. In Europa, l'emofilia A colpisce 1 persona su 10.000, per un totale di oltre 30.000 persone. Ad esempio, oggi ci sono circa 4.000 persone affette da emofilia A in Italia, 3.500 in Germania e 13.000 negli Stati Uniti.

 

Bayer

Bayer è un'azienda globale con competenze chiave nei settori Salute e Agricoltura. I prodotti e i servizi sono concepiti per migliorare la qualità della vita delle persone. Allo stesso tempo, il Gruppo punta a creare valore attraverso innovazione, crescita e un'elevata redditività. Bayer fonda la propria attività su principi di sviluppo sostenibile e di responsabilità etica e sociale. Nel 2018, il Gruppo ha impiegato circa 117.000 collaboratori, con un fatturato di 39,6 miliardi di euro. Gli investimenti in Ricerca & Sviluppo sono stati pari a 5,2 miliardi di euro. 



--
www.CorrieredelWeb.it

sabato 21 settembre 2019

La Liguria in prima linea nella lotta ai Disturbi Alimentari. Prevenire i Disturbi del Comportamento Alimentare si può sin dalle elementari

La Liguria in prima linea nella lotta ai Disturbi Alimentari

da ottobre a scuola si impara una nuova materia: la conoscenza delle proprie emozioni.

 

 

Parte per la prima volta in Italia un progetto di prevenzione che coinvolge sette scuole primarie del Golfo Paradiso in Liguria: il progetto FoodNet dedicato alla Prevenzione dei Disturbi Alimentari nell'infanzia

 

7 scuole con 11 classi di quarta, accompagnate in questo percorso da insegnanti e genitori. Tutti convinti dell'importanza di fermarsi a riflettere sulle proprie emozioni ed abitudini alimentari. Ma in realtà si tratta di molto di più: parte, infatti, un vero e proprio percorso di conoscenza e presa di consapevolezza sullo stretto legame tra cibo ed emozioni, pensato per bambini che non hanno ancora sviluppato un problema con l'alimentazione. I Disturbi del Comportamento Alimentare, come si sa, hanno solitamente esordio negli anni successivi, tra gli anni delle medie e i primi delle scuole superiori.

 

Il progetto FoodNet prevede incontri di prevenzionecondotti da psicologi specializzati in disturbi dell'alimentazione che hanno messo a punto un modello di intervento ad hoc, con kit di materiali creativi e coinvolgenti per affrontare queste tematiche delicatissime con il linguaggio e la leggerezza adatti ai bambini di quell'età.

Tre incontri di due ore per ogni classe quartaal termine del percorso, un incontro con gli insegnanti e i genitori per condividere quanto emerso, fornire informazioni, spunti di riflessione e contatti utili, ma anche per spiegare come intercettare il prima possibile eventuali segnali di disagio.

 

Con i ragazzi si parte dalla visione di un cartone animato, poi si compila la propria carta d'identità alimentare, un gioco divertente per cominciare a parlare dei propri bisogni fisiologici, di fame e sazietà, ma anche delledifferenze individuali e del fatto che non si mangia solo per nutrirsi, e che ogni emozione ci porta a comportamenti alimentari differenti.

 

Tra gli obiettivi degli incontri di FoodNet:

• favorire la riflessione sulle diverse funzioni dell'alimentazione;
• fornire informazioni sulle diverse abitudini alimentari, in base alle differenze individuali, la provenienza geografica e la cultura di riferimento;
• promuovere l'acquisizione della consapevolezza sul profondo rapporto tra cibo ed emozioni;
• stimolare la conoscenza delle proprie reazioni emotive;
• accompagnare l'osservazione e il confronto tra le diverse modalità di sperimentare e manifestare le emozioni tra sé e le altre persone;
• insegnare la gestione e la modulazione dell'utilizzo del cibo in connessione alle diverse emozioni; 
• aiutare i futuri adolescenti a creare uno scudo protettivo contro l'instaurarsi di un DCA.

 

Anoressia e Bulimia sono forse le forme più note di Disturbi Alimentari. Meno conosciute, ma ugualmente subdole e pericolose sono il Binge Eating Disorder, odisturbo da alimentazione incontrollata, la Vigoressia,caratterizzata da un'eccessiva ricerca della massa muscolare, e l'Ortoressia, una vera e propria ossessione per i cibi sani e "puri". Tutte forme patologiche complesse, determinate da condizioni di profondo disagio psicologico ed emotivo che colpiscono, solo nel nostro Paese, oltre 300 mila minori.

 

Tipicamente l'esordio dei DCA avviene nella fascia di età compresa tra i 12 e 25 anni, ma negli ultimi anni si è assistito alla progressiva anticipazione di queste problematiche. 

La fascia d'insorgenza dei DCA si sta allargando con un preoccupante abbassamento fino all'età pediatrica: si parla di "baby anoressia" nel 3% della popolazione tra gli 8 e gli 11 anni. 

 

"In molti casi si tratta di problematiche alimentari transitorie e non rilevanti, caratteristiche del periodo infantile e destinate a rientrare definitivamente in modo naturale. In altri casi, invece, tali manifestazioni rappresentano indicatori importanti per favorire l'identificazione precoce di quello che potrebbe sfociare in un disturbo alimentare vero e proprio e che un riconoscimento tempestivo potrebbe efficacemente prevenire. Per questo abbiamo creato FoodNet: il primo progetto di prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare in infanzia in Italia, nato nel 2017, che si propone di intervenire PRIMA che le problematiche legate all'alimentazione si manifestinospiega la dottoressa D.Colson, psicologa e responsabile del progetto FoodNet.

 

 

L'attuazione degli interventi di prevenzione dei DCA in Liguria è possibile grazie al sostegno dall'Associazione ligure Mi Nutro di Vita, che ha devoluto al Progetto FoodNet la donazione ricevuta dallaPro Loco di Camogli ,in occasione dell'annuale Sagra del pesce. Mi Nutro di Vita ha fortemente voluto che la donazione ricevuta dal territorio, ricadesse subito sul territorio , coinvolgendo i Comuni del Golfo Paradiso: Avegno, Bogliasco, Camogli, Pieve Ligure, Recco, Sori, e Uscio. 

 

"Quando abbiamo sentito parlare di FoodNet, abbiamo subito capito che condividevamo un grande obiettivo: realizzare interventi che agiscano prima che il Disturbo Alimentare sia conclamato. Prevenzione significa giocare d'anticipo, prima che una difficoltà legata al cibo o all'identità corporea si trasformi in un disturbo vero e proprio" afferma Stefano Tavilla, fondatore di Mi Nutro Di Vita, promotrice della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, a favore della cura dei DCA.

 

"Intervenire quando un DCA è ormai instaurato è complicato, lungo ed economicamente dispendioso per i privati e per il sistema sanitario nazionale e ci auguriamo che questa serie di interventi nelle scuole primarie liguri sia solo il primo passo di un cammino che porti la prevenzione dei DCA in tutte le scuole italiane"aggiungono Elisabetta Anversa vice-sindaco di Camoglie Tonino Verdina presidente della Pro Loco di Camogli, dal cui nobile gesto nasce la possibile realizzazione di questo grande progetto. 

 

 

Gli interventi nelle classi quarte delle scuole di questi Comuni avranno luogo tra ottobre e novembre 2019. 

 

Venerdì 27 settembre 2019 alle ore 17.00 

Presentazione del Progetto Foodnet da parte dei professionisti, alle Autorità, alla stampa, al corpo Docente dei plessi scolastici coinvolti e consegna della donazione da parte della Pro Loco di Camogliall'associazione Mi Nutro di Vita.

Presso la Sala Polivalente Franco Lavoratori di Recco (via Ippolito D'Aste 21)

 

Venerdì 6 dicembre 2019 alle ore 17.00

Presentazione dei risultati del progetto Foodnet, a tutti igenitori dei bambini coinvoltied a tutte quelle figure di "primario riconoscimento " che sono i medici pediatri, i medici di famiglia, gli insegnanti sportivi che agiscono sul territorio.

Presso il Teatro Sociale di Camogli (piazza Giacomo Matteotti 5)

 

___________________________________________________________________________________

 

FoodNet 

Nato all'interno di A.R.P. (Associazione per la Ricerca in Psicologia clinica di Milano) propone, attraverso gli incontri nelle scuole, un modello di prevenzione orientato a crescere bambini, adolescenti e adulti più consapevoli del forte legame esistente tra cibo ed emozioni, e all'importanza di cogliere per tempo gli indicatori che tipicamente anticipano l'esordio di un Disturbo Alimentare. 

Inoltre, attraverso il portale www.foodnet.it offre uno sportello online di ascolto in cui poter trovare supporto gratuito da parte di professionisti esperti di disturbi del comportamento alimentare e una sezione di approfondimenti tematici costantemente aggiornati. Sul portale web è disponibile inoltre una mappatura dei servizi pubblici e privati deputati alla cura dei DCA sul territorio nazionale.

 

Mi nutro di Vita 

Associazione che si occupa di divulgare e informare suifenomeno dei Disturbi Alimentari organizzando eventi di sensibilizzazione e momenti di confronto, per portare all'attenzione della Pubblica Amministrazione e di tutti la portata di questo fenomeno. L'Associazione Mi Nutro di Vita dal 2012 promuove la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata ai Disturbi Alimentari.



--
www.CorrieredelWeb.it

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *