CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo



Cerca nel blog

lunedì 23 settembre 2019

A VERONA EFFETTUATA PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA LA PROCEDURA “VALVE-IN-VALVE” CON TECNICA BASILICA


ALL'UOC CARDIOLOGIA DELL'OSPEDALE DI BORGO TRENTO 
EFFETTUATA PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA

LA PROCEDURA "VALVE-IN-VALVE" CON TECNICA BASILICA

 

Una tecnica pionieristica, eseguita da circa un anno nei centri a più alto volume degli Stati Uniti,

in grado di minimizzare sensibilmente il rischio di occlusione coronarica, la più grave complicanza dell'intervento di TAVI 

 

Verona, 23 settembre 2019 – Il team multidisciplinare di Cardiologi, Anestesisti e Cardiochirurghi dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, guidato dal Prof. Flavio Luciano Ribichini, Direttore dell' Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell'Azienda, ha eseguito per la prima volta in Italia presso il Polo Chirurgico dell'Ospedale di Borgo Trento, una procedura di TAVI "valve-in-valve" con tecnica BASILICA su un paziente di 81 anni che aveva già precedentemente subito due interventi cardiochirurgici ed era ad altissimo rischio di complicanze.

L'intervento, eseguito l'11 settembre, è stato portato a termine con successo e senza complicanze dall'Heart Team guidato dal Prof. Ribichini, coadiuvato dal Dott. Gabriele Pesarini e l'anestesista Prof. Leonardo Gottin

 

Il decorso post-operatorio, nonostante la complessità dell'intervento, è stato limitato a 48 ore con dimissione precoce direttamente a casa del malato il giorno 13 settembre.

Infatti, data la minima invasività dell'intervento trans-catetere, il paziente può mobilizzarsi già il giorno successivo, riprendendo una vita normale senza bisogno di lunghi periodi di recupero post-operatorio o di riabilitazione post dimissione.

La cardiologia di Verona è uno dei centri Italiani a più alto volume per le procedure di sostituzione valvolare, sia chirurgica che endovascolare, e gode di un riconosciuto prestigio internazionale oggi ulteriormente confermato da questo nuovo traguardo.

 

"Il successo della nostra attività" – ha commentato il Prof. Ribichini che ha effettuato la procedura – "è testimoniato dalla continua crescita della nostra casistica composta da pazienti di tutto il Veneto e da altre Regioni che si recano a Verona per farsi curare.Questo è il risultato di un'enorme esperienza fondata nel lavoro di gruppo, l'alta qualificazione dei professionisti integranti l'Heart Team, il confronto continuo con i centri Europei di più alto livello con i quali collaboriamo, e uno stretto registro di controllo di qualità condiviso anche con la Regione Veneto, un'eccellenza in Italia per quanto riguarda efficienza, organizzazione, oltre che qualità e accessibilità delle cure".  

Il trattamento delle malattie della valvola aortica è possibile, da circa 10 anni, tramite l'impianto di una protesi per via endovascolare in anestesia locale attraverso un approccio mini-invasivo dall'inguine del paziente. Questa procedura, denominata TAVI transfemorale, costituisce un'opzione scientificamente consolidata  alla tradizionale chirurgia a cuore aperto. Tuttavia, è noto che le bioprotesi chirurgiche vanno incontro negli anni a fenomeni degenerativi strutturali che richiedono la sostituzione delle stesse. Un'alternativa ragionevole al reintervento chirurgico standard, in particolare in pazienti anziani ad alto rischio di complicanze, è rappresentata dal posizionamento di una nuova valvola biologica all'interno della bioprotesi degenerata con la stessa tecnica TAVI, attraverso una procedura denominata "valve-in-valve".

 

La vecchia protesi degenerata viene così "schiacciata" contro le pareti dell'aorta dalla nuova valvola protesica biologica aortica che viene posizionata al suo interno. Una possibile, sebbene poco frequente, complicanza della procedura "valve-in-valve" consiste nell'interferenza dei lembi originari della bioprotesi degenerata con l'anatomia del paziente che potrebbe comportare una riduzione dell'afflusso di sangue o addirittura l'occlusione delle arterie coronariche con conseguente rischio per il paziente. 

 

Per ovviare a questa severa complicanza è stata recentemente inventata negli USA una tecnica pioneristica denominata BASILICA (Bioprostheticor native Aortic Scallop Intentional Laceration to prevent Iatrogenic Coronary Artery obstruction), che prevede la lacerazione intenzionale per via endoscopica dei lembi della bioprotesi degenerata al fine di impedirne l'ingombro nell'anatomia del paziente e il successivo impianto di una valvola con procedura "valve-in-valve" minimizzando sensibilmente il rischio di occlusione coronarica, come grave complicanza dell'intervento di TAVI.

La procedura, da circa un anno viene eseguita nei centri a più alto volume degli USA, e da quest'anno è stata eseguita in alcuni casi anche in Germania.



--
www.CorrieredelWeb.it

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *