CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo



Cerca nel blog

mercoledì 28 novembre 2012

Alimenti e farmaci: 4 cibi da evitare durante l'assunzione di medicinali

Mentre i medici canadesi mettono in guardia contro una crescente lista di farmaci che possono interagire con il succo di pompelmo poiché possono causare effetti potenzialmente gravi, ci sono una serie di altri alimenti e bevande che possono interagire con farmaci comunemente prescritti.

Per esempio tutti quelli che abbassano il colesterolo come i farmaci fluidificanti del sangue in grado di interagire con gli alimenti altrimenti innocui.

La Vitamina K contenuta negli alimenti ricchi di warfarina (Coumadin) che è un farmaco anticoagulante cumarinico. Esso viene utilizzato nelle terapie mediche e, ad alte dosi, trova anche applicazione come topicida ed secondo gli studi degli Istituti della sanità nazionale della Gran Bretagna può rendere meno efficace gli effetti dei farmaci. Il farmaco contenente Warfarina (Coumadin) è comunemente prescritto. Più di 1.000.000 persone attualmente in Italia ne fanno uso abituale, secondo una stima degli esperti della sicurezza dei farmaci.

Gli alimenti che contengono elevate quantità di vitamina K sono le erbe come il prezzemolo e il coriandolo, verdure a foglia verde come spinaci e bietole, soia e ceci, formaggio e tè verde e bevande come l'acqua tonica.

Inoltre mangiare un sacco di liquirizia nera può aumentare le probabilità di tossicità per le persone che prendono il Lanoxin farmaco, che viene utilizzato per trattare l'insufficienza cardiaca e i disturbi del ritmo cardiaco aumentando, per azione diretta, la capacita` di contrazione del cuore nell`insufficienza cardiaca cronica e riduce, per azione indiretta, la frequenza cardiaca in alcune forme di aritmia. Secondo la US Food and Drug Administration la liquirizia può rendere meno efficace l'azione di alcuni farmaci  diuretici e per la pressione del sangue.

Il calcio contenuto nei latticini o negli integratori è in grado di "pasticciare con" l'assorbimento dei farmaci per la tiroide, o dedli antibiotici come la ciprofloxacina o levofloxacina. Poi c'è l'alcol, che può causare problemi per le persone che prendono una vasta gamma di farmaci, tra cui i farmaci che fluidificano il sangue come il Coumadin, antibiotici, antidepressivi, farmaci per diabetici, anti-psicotici come Thorazine. Secondo i sanitari gli effetti di una interazione dipendono dal farmaco ma , per esempio, con alcuni farmaci diabetici il consumo di alcol può produrre nausea o mal di testa.

Secondo Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", di fronte ad un assunto del genere è opportuno leggere attentamente le avvertenze sui bugiardini dei farmaci prescritti e di chiedere ad un medico o al farmacista se c'è qualcosa che deve essere evitato durante l'assunzione di un particolare farmaco.

 




--
Redazione del CorrieredelWeb.it


Sale negli alimenti. E' bene ridurre la quantita'


Roma, 28 Novembre 2012. Molti italiani consumano un po' troppo sale, cioe'  cloruro di sodio. Questo puo' essere un pericolo grave per la salute, perche' il consumo di sale in eccesso contribuisce allo sviluppo e all'escalation della pressione alta, una delle principali cause di malattie cardiache, renali e ictus. Il problema riguarda non solo gli adulti ma anche i bambini e le persone che non hanno problemi di pressione alta. Il sale e' ovunque, soprattutto negli alimenti confezionati e nei cibi al ristorante piu' che in quelli casalinghi ed e', quindi, difficile ridurre l'apporto di sodio. Consigli? In casa ci si puo' regolare, abituandosi a salare sempre meno, al supermercato si possono scegliere prodotti a basso contenuto di sodio (sempre a trovarli!), al ristorante siamo nelle mani del cuoco ma si puo' richiedere di non condire determinati alimenti. Insomma, il modo di diminuire le quantita' di sodio assunte c'e'.

Primo Mastrantoni, segretario 
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori





--

martedì 27 novembre 2012

Il succo di pompelmo reagisce con un ampio numero di farmaci

Il succo di pompelmo reagisce con un ampio numero di farmaci.

L'allarme degli esperti di interazione dei medicinali con lo scopo di aumentare la consapevolezza del 'frutto proibito'

 

I medici canadesi lanciano l'allarme che altri farmaci da prescrizione sono stati distribuiti sul mercato in grado di interagire con il succo di pompelmo con effetti potenzialmente gravi come la morte improvvisa.

Il Dr. David Bailey, un farmacologo clinico del Lawson Research Institute di Londra, Ont., più di 20 anni fa ha scoperto l'interazione tra il pompelmo e alcuni farmaci.  Da allora, il numero di farmaci potenzialmente in grado di interagire è salito a più di 85.

Molti dei farmaci sono comuni, come ad esempio alcune statine per abbassare il colesterolo, gli antibiotici e bloccanti dei canali del calcio usati per trattare la pressione alta. Altri includono agenti utilizzati per combattere il cancro o per rinforzare il sistema immunitario in persone che hanno ricevuto un trapianto d'organo.

Secondo i ricercatori in un articolo pubblicato nel numero di lunedi del Canadian Medical Association Journal, dal titolo " Pompelmo-farmaco interazioni: frutto proibito o conseguenze evitabili? "  le persone con più di 45 anni che consumano  il pompelmo e contemporaneamente assumono i farmaci più prescritti, per questi vi è maggiore probabilità per subire gli effetti delle interazioni. Degli 85 farmaci noti che interagiscono con il pompelmo, 43 possono avere gravi effetti collaterali, tra cui la morte improvvisa, insufficienza renale acuta, insufficienza respiratoria, emorragie gastrointestinali e soppressione del midollo osseo in persone con sistema immunitario indebolito.

Gli autori hanno notato che il frutto intero o 200 ml di succo di pompelmo e altri agrumi come le arance di Siviglia (spesso utilizzate per preparare la marmellata), possono portare ad interazioni farmacologiche.

Studi predentemnete pubblicati hanno dimostrato che bere un bicchiere da 200 ml di succo di pompelmo una volta al giorno per tre giorni ha prodotto un 330 per cento di aumento della concentrazione di simvastatina, una statina comunemente utilizzata, nel sangue rispetto all'assunzione del farmaco con acqua.

I ricercatori inoltre hanno evidenziato che l'interazione può verificarsi anche se qualcuno mangia il pompelmo o ne beve il succo anche alcune ore prima di prendere un medicinale, come ad esempio a colazione e  l'assunzione del farmaco dopo cena.

Gli agrumi che interagiscono contengono principi attivi chiamati furanocumarine che irreversibilmente bloccano l'enzima che metabolizzano il farmaco.

Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", auspica che alla luce di queste ricerche  nei foglietti illustrativi dei farmaci, quelli in cui sono indicate la posologia, le indicazioni terapeutiche, le controindicazioni, ecc. chiamati comunemente "bugiardini"  che i farmaci interessati non devono essere consumati con questi frutti che possono causare effetti collaterali anche gravi.

 




--
Redazione del CorrieredelWeb.it


lunedì 26 novembre 2012

Dr.Mezzana: PDT possibile soluzione contro tumori della pelle e altre patologie della pelle

DAI RISULTATI DI UN PROGETTO DI RICERCA TUTTO ITALIANO
PDT - Photodynamic Therapy potrebbe essere la soluzione per prevenire
i tumori nelle pelli chiare e l'invecchiamento cutaneo con una tecnica
non invasiva

Dr. Mezzana: "Se confermati, i dati sperimentali finora raccolti,
permetteranno la diffusione di una metodica di semplice esecuzione per
il trattamento di pazienti con la tendenza a sviluppare tumori cutanei
di tipo epiteliale, con una forte riduzione della mortalità"


La PDT - Photodynamic Therapy potrebbe costituire la chiave anche per
la prevenzione dei tumori epiteliali nei soggetti a rischio, non solo
per la cura. Una scoperta che potrebbe cambiare drasticamente il mondo
dell'oncologia dermatologica. Sono ancora pochi i centri al mondo che
stanno sperimentando questa tecnica, la cui tecnologia è tutta
italiana ed è stata sviluppata da Espansione Marketing, azienda di
Bologna leader nel settore medicale, e portata avanti da un team di
medici esperti, tra
i quali il Dottor Paolo Mezzana, Specialista in Chirurgia Plastica e
responsabile del Servizio di Dermatologia Oncologica della Casa di
Cura Monospecialistica Oncologica U.S.I. Marco Polo di Roma, un centro
all'avanguardia per la prevenzione, la diagnosi e la cura dei tumori,
anche quelli della pelle.

"I risultati ottenuti fin'ora sono eccellenti. - Ha commentato il
dottor Mezzana. - Si tratta di una tecnica non invasiva che utilizza
una fonte di luce monocromatica a bassa intensità applicata a breve
distanza dalla cute. In questo modo, si riescono a distruggere
selettivamente le cellule mutate che per l'aumentata velocità di
replicazione assorbono e trasformano più rapidamente un farmaco,
l'acido aminolevulinico, che funge da marcatore biologico".

Nata come terapia per la cura delle cheratosi attiniche e degli
epiteliomi basocellulari, negli ultimi anni la PDT sta trovando
applicazione anche per la cura di altre patologie della pelle,
dall'acne alle verruche volgari, ai disordini dell'apparato
pilosebaceo, fino al fotoringiovanimento. La cheratosi attinica
rappresenta un indicatore di eccessiva esposizione cumulativa al sole
e, nello stesso tempo, costituisce un possibile precursore del
carcinoma spinocellulare invasivo. La sua incidenza
è in aumento in tutto il mondo. Un recente studio condotto in Italia,
effettuato su oltre 12.000 soggetti sopra i 45 anni, ha stimato una
prevalenza della patologia pari all'1,4% della popolazione (Naldi
2006). In una percentuale tra il 5 e il 20% le cheratosi attinniche
possono evolvere, per una mutazione UV-indotta, verso un carcinoma
invasivo a cellule squamose. Il team del Dr.Mezzana sta sperimentando
la metodica anche a scopo preventivo.

"Sono stati finora arruolati più di 30 soggetti, con fototipo chiaro e
una spiccata predisposizione allo sviluppo di neoformazioni epiteliali
precancerose, come le cheratosi attiniche o di veri e propri tumori
cutanei, che in passato erano stati più volte trattati con altre
terapie. La sostanza foto sensibilizzante utilizzata è il 5-ALA (acido
5 aminolevulinico), che applicato sulla cute circa un'ora prima del
trattamento, si lega selettivamente alle cellule malate rendendole
bersaglio di un
fascio luminoso, che ne determina la distruzione selettiva. Si tratta
di una metodica particolarmente innovativa, non solo perché sfrutta
Led ad elevata potenza (>100Mw/cmq), ma soprattutto perché, agendo ad
una distanza minima dai tessuti (circa 5-10 mm), garantisce l'assenza
di dispersione energetica, garantendo risultati apprezzabili già dalle
prime sedute. La tecnica utilizzata è l'unica PDT brevettata in cui
la distanza tra la cute e i Led non supera i 10 mm, ciò ottimizza
l'assorbimento
da parte delle cellule alterate, riducendo i tempi di esposizione e
diminuendo la convalescenza del paziente" - ha spiegato il dottor
Mezzana. - "Nei 14 mesi di follow-up i pazienti non hanno sviluppato
lesioni precancerose o vere e proprie neoplasie epiteliali nelle aree
trattate, mostrando peraltro anche miglioramenti a livello del danno
da foto invecchiamento - ha continuato il Dottor Paolo Mezzana -. Se
confermati, i dati sperimentali finora raccolti, permetteranno la
diffusione su scala
mondiale di una metodica di semplice esecuzione, pressocché priva di
complicanze, per il trattamento di pazienti con la tendenza a
sviluppare tumori cutanei di tipo epiteliale, con una forte riduzione
della morbilità e della mortalità" - ha concluso Mezzana.

sabato 24 novembre 2012

Farmacovigilanza: via web i cittadini possono segnalare direttamente le reazioni avverse dei farmaci

E' attiva anche in Italia la nuova legislazione europea di farmacovigilanza che permette ai pazienti di fare direttamente le segnalazioni via web. La normativa modifica la definizione stessa di reazione avversa, intesa ora come effetto nocivo e non-voluto conseguente all'uso di un medicinale.

Ogni cittadino deve segnalare al proprio medico o al farmacista l'eventuale comparsa di qualsiasi effetto collaterale, anche di quelli indicati nel foglietto illustrativo, poiché ciò permette di compilare statistiche precise sul medicinale. Saranno oggetto di segnalazione anche le reazioni avverse derivanti da errore terapeutico, abuso, misuso, uso off-label, sovradosaggio ed esposizione professionale. Tutte le segnalazioni confluiranno nel database europeo Eudravigilance e saranno accessibili al pubblico.

Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti" ritenendo il contributo del cittadino essenziale nella macchina della farmacovigilanza, invita tutti a segnalare i casi sospetti comprese  le possibili reazioni ( anche quelle meno gravi ) nel caso di assunzione di vaccini o farmaci sottoposti a monitoraggio intensivo a cui corrisponderà una maggiore attività di monitoraggio da parte delle Istituzioni ( AIFA ), i produttori di farmaci, le strutture e il personale sanitario.

 




--

Il cellulare fa male. Il rischio: dermatite da contatto

sino ad oggi la comunità scientifica si è divisa tra chi sostiene che non vi siano prove dell'incidenza tra le onde elettromagnetiche dei cellulari e l'insorgenza di patologie tra le quali i tumori e chi invece ne è convinto. Certo è che l' Oms (Organizzazione mondiale della sanità), alla fine di maggio scorso ha emesso un verdetto che ha fatto la notizia del mondo, includendoli tra le cose che possono causare il cancro.

Un'altra ricerca pare però aver messo un ulteriore tassello sui rischi connessi all'utilizzo continuativo dei telefonini mobili. Si tratta di uno studio effettuato in Danimarca e pubblicato nel numero di Novembre 2011 della prestigiosa Rivista internazionale di Dermatologia allergologica Contact Dermatitis che ha evidenziato come un telefonino su 5 rilasci nichel con il conseguente pericolo di causare una dermatite allergica, nei soggetti insofferenti a questo metallo.

L'indagine ha riguardato 50 modelli diversi di telefonini, con un test che consente di verificare il rilascio di nichel dalla parte metallica del cellulare. In ben 9 modelli, quindi quasi il 20 % (per la precisione il 18%) il nichel veniva rilasciato da almeno un punto e in un modello da più punti.

Il fatto più eclatante è che questi numeri sembrano disattendere in concreto la direttiva europea del 2009, che ha subìto più modifiche, ma che in concreto obbliga i produttori a limitare la presenza del nichel in tutti gli elettrodomestici commerciati nell'Unione Europa.

Vi è da dire che la ricerca non nasce dal nulla, ma è stato appurato da diverso tempo che l'utilizzo del telefonino, in soggetti allergici al nichel, può provocare una dermatite principalmente localizzata alla zona di contatto e quindi l'orecchio nella parte esterna del padiglione auricolare. Non è raro che la dermatite, in soggetti particolarmente allergici, possa estendersi anche a tutto il viso.

La diagnosi per verificare se si è allergici al nichel va effettuata con il patch test. Inoltre, anche il cromo (sotto forma di bicromato di potassio) e il cadmio possono essere presenti nel cellulare ed essere causa di dermatite allergica da contatto.

Che fare allora? Per Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti" se il telefonino è considerato ormai uno strumento indispensabile per tutti, di tutte le fasce sociali, non resta che limitarne l'utilizzo al necessario usando il vivavoce quando è possibile o auricolari anche perché non è dato sapere se il consiglio di alcuni manuali di tenerlo ad una distanza di almeno 2,5 dall'orecchio sia veramente efficace per prevenire rischi di danni cerebrali.

È chiaro che dotarsi di auricolare bluetooth per le conversazioni può essere una buona soluzione per limitare i pericoli, quando l'auricolare non sia esso stesso pericolo per il contatto. Vi è da dire che in tal senso non risultano in commercio apparecchi auricolari i cui produttori abbiano indicato la dicitura "free nichel" o "free cromo o cadmio". In tal senso, occorrerebbe un'ulteriore chiarificazione della normativa europea per obbligare le aziende produttive ad inserire queste voci a tutela dei consumatori.

 




--

venerdì 23 novembre 2012

MALASANITA'. MDC, OBIEZIONE DI COSCIENZA NON SIA SINONIMO DI OMISSIONE DI SOCCORSO

MALASANITÀ. PILLOLA NEGATA PER ASSENZA DI MEDICI NON OBIETTORI

 

MDC: "ESISTE LEGGE, OBIEZIONE DI COSCIENZA NON SIA SINONIMO DI OMISSIONE DI SOCCORSO"

 

Non poter accedere a un diritto garantito dalla legge e trovare obiezione a una richiesta legittima, è accaduto a una  giovane coppia a Catania che, in seguito alla rottura del preservativo, non è riuscita ad ottenere la pillola del giorno dopo, causa la sola ed esclusiva presenza di medici obiettori di coscienza dentro e fuori l'ospedale. Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) esprime indignazione per la vicenda, infatti secondo quanto stabilito dalla legge italiana 194/78 il medico è obbligato a prescrivere il farmaco anticoncezionale di emergenza poiché non si tratta di un farmaco abortivo e che in caso di Obiezione di Coscienza la struttura sanitaria deve consentire la prescrizione anche provvedendo a mobilità il personale obiettore.

I giovani si sono prima rivolti all'ospedale più vicino scoprendolo clamorosamente sprovvisto di una guardia medica, per poi recarsi al pronto soccorso, all'URP, al consultorio e infine al padiglione di ginecologia, per ricevere la seguente risposta: "Noi qui non prescriviamo la pillola del giorno dopo, siamo obiettori e praticamente tutti i medici qui a Catania sono Obiettori. Ci doveva pensare prima signore!".

Così cinque ore vengono spese dalla coppia, cinque ore che in questi casi possono rivelarsi di fondamentale importanza, nel disperato tentativo di trovare qualcuno, in una folle corsa alla deresponsabilizzazione in cui non mancano neanche le minacce a lasciare immediatamente le strutture sanitarie, oltre che una mancanza di informazioni e accuse pesanti come quella di non meritare assistenza per l'intenzione di uccidere una vita. Una storia che ha dell'incredibile.

"Partendo dal presupposto che sia un diritto del medico aderire a un proprio credo, - commenta MDC - riteniamo tuttavia che il diritto del cittadino di essere assistito, stabilito e riaffermato dall'emanazione di una legge, vada rispettato. Pertanto è un obbligo della struttura sanitaria mettere a disposizione almeno un medico che non sia obiettore o quanto meno che prescriva ugualmente il farmaco di cui si fa richiesta. Di fatto la pillola non costituisce un tentativo di aborto, un atteggiamento simile va identificato come una vera e propria omissione di soccorso. Inoltre è gravissimo il fatto che a Catania siano presenti solo tre medici non obiettori e così in molte altre realtà italiane. Invitiamo il Ministro della Sanità e il nuovo presidente della Regione siciliana Crocetta, ai quali MDC invierà un dossier circostanziato, a fare chiarezza e intervenire, la legge deve essere rispettata e la sanzione e la pena adeguata alla norma violata".

 

 

 

D.Natasha Turano
Comunicazione e Ufficio Stampa
Movimento Difesa del Cittadino (MDC)
Via Quintino Sella, 41 00187 Roma

tel. 06/4881891 int. 209 - 327/6183420 - fax 06/42013163


Sanita', Federlazio Salute: Inaccetabile Decreto Bondi chiuderemo strutture


 


 

SANITA', FEDERLAZIO-SALUTE: INACCETTABILE DECRETO BONDI, CHIUDEREMO NOSTRE STRUTTURE

 

Roma, 23 novembre 2012

 

"Inaccettabile, irricevibile, pericoloso per l'assistenza sanitaria ai cittadini, non più rischio ma certezza della chiusura di decine di strutture della sanità privata in convenzione con inevitabile perdita di migliaia di posti di lavoro". E' quanto dichiara in una nota Enzo Colaicomo, presidente di Federlazio Salute, a seguito dell'emanazione dei decreti commissariali nn. 348 e 349 in materia di tagli alla sanità privata.

 

"A parte l'illegittima consuetudine di decretare tagli ai budget delle strutture a fine anno – continua Colaiacomo – se applicassimo i contenuti dei decreti oggi emanati dovremmo chiudere immediatamente tutte le nostre strutture che già hanno ampiamente sforato la dotazione di spesa per il 2012. I pazienti, da domani, che fine faranno? Ci si rende conto – prosegue Colaiacomo – a quali rischi sociali si sta andando incontro? Perché la manovra riguarda prevalentemente i privati e non altre voci di spesa completamente fuori misura e che potremmo illustrare in ogni sede? Perché non c'è stato un incontro con le Associazioni?"

 

"Federlazio Salute – conclude Colaiacomo – convocherà con urgenza la propria Assemblea non escludendo fin da oggi misure clamorose di contrasto ai decreti di cui sopra ritenuti in violazione alla dignità degli operatori della sanità privata e di dubbia legittimità costituzionale".

 



--
Redazione del CorrieredelWeb.it


mercoledì 21 novembre 2012

Internet e i computer fanno male ai bambini piccoli

Roma, 21 Novembre  2012. L'Alleanza per l'infanzia (Alliance for Childhood), una organizzazione americana composta da educatori e psicologi, sostiene che internet e i computer fanno male alla socializzazione dei bambini piu' piccoli. Gli esperti dell'associazione sconsigliano l'uso della telematica prima delle elementari, perche' i bambini hanno bisogno di una educazione viva, con delle persone vere e criticano quelle scuole che risparmiano sul personale, gite, libri ed educazione artistica per destinare somme ingenti all'informatica.
Studi precedenti avrebbero dimostrato che l'uso precoce dei computer non aumenta la creativita' dei piccoli ma crea problemi, quali la tensione oculare, dolori muscolari e obesita'. Il dibattito e' aperto perche' altri esperti contestano questi risultati.
A nostro parere, come spesso accade, e' semplicemente una questione di misura, come l'uso della televisione.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori





--

Fwd: Salute: odorare rosmarino fa bene alla mente e all'umore ce lo dice uno studio


I ricercatori dell'Università di Newcastle, in Gran Bretagna hanno isolato una sostanza, chiamata "1,8-cineolo"contenuta nel rosmarino. Il dottor Mark Moss, ricercatore di Biologia presso il Dipartimento del Brain, Performance and Nutrition Research Center della Northumbria University di Newcastle, in Gran Bretagna, sta lavorando ad un progetto che studia più approfonditamente il rosmarino, con lo scopo di estrarre una sostanza per farne un farmaco in grado di far bene all'umore e alla mente. Il rosmarino, pianta comune, ha già una lunga storia nella medicina tradizionale. Il suo olio, estratto dalle sue foglie, si usa da secoli per curare disturbi digestivi o come diuretico o anche come tonico per stare meglio fisicamente. Quindi, non è una pianta sconosciuta o nota solo in cucina e le sue proprietà, sono ben altre e di grande interesse scientifico

L'"1,8-cineolo"contenuto nel rosmarino è presente davvero in grandissima quantità ed entra nel circolo sanguigno respirandolo. Per capire questo, il dottor Mark Moss e la collega Lorraine Oliver hanno fatto annusare l'olio essenziale di rosmarino a venti volontari e poi ne hanno cercato le tracce nel sangue, effettuando un prelievo. Ebbene, non solo le hanno trovate ma hanno pure compreso che più era il tempo di esposizione del volontario all'olio essenziale e più risultava maggiore la concentrazione dell'1,8-cineolo nel suo sangue. Questa sostanza arriva nel sangue grazie alla respirazione. Piccole parti della sostanza entrano nei polmoni e da lì vengono a contatto con il sangue. Una volta entrata in circuito attraverso le vene, arriva anche al cervello ed è a questo punto che l'1,8-cineolo dispiega i suoi benefici effetti. L'1,8-cineolo agendo sui nostri comportamenti da la sensazione di benessere riferito da chi ha potuto annusare l'olio essenziale provando istantaneamente un senso di buonumore e di rilassatezza producendo nel soggetto un effetto antidepressivo. Non potente come quello di un farmaco, ma certo positivo e percepibile. Inoltre l'1,8-cineolo svolge un'azione stimolante nelle zone del cervello deputate al ragionamento logico e razionale".

A questo punto gli scienziati realizzeranno prodotti che possano migliorare la concentrazione, la memoria e il buonumore di chi li assume con il vantaggio di disporre di un farmaco che contrasta i disturbi da stress o dell'umore. Per Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti" non basta mettersi ad annusare rosmarino dalla mattina alla sera per stare meglio. Anzi, ciò potrebbe produrre un effetto nauseante. Annusare appena, dunque, le foglie di rosmarino, senza per questo attendersi effetti miracolosi, produce un effetto ristoratore. Provare per credere.

 




--

martedì 20 novembre 2012

Lavoro e salute: la disoccupazione può aumentare il rischio di infarto.

 Il pericolo di un attacco di cuore è più alto il giorno in cui si verifica la perdita del posto di lavoro, ce lo dice uno studio.

 

Secondo uno studio canadese pubblicato lunedì sull'Internal Medicine la disoccupazione è messa in relazione con l'infarto nei lavoratori più anziani.  La disoccupazione fa male tanto da danneggiare il cuore più che al portafoglio.  

La perdita del posto di lavoro è paragonata come una minaccia come il fumo, la pressione alta e le altre condizioni che fanno male al cuore.

I ricercatori hanno analizzato i dati di più di 13.000 uomini e donne di età compresa tra 51-75 che hanno partecipano a un sondaggio riguardante  la salute e la pensione in parte sponsorizzato dal National Institute on Aging.  Dal 1992, i partecipanti sono stati intervistati ogni due anni circa la loro occupazione e lo stato di salute.

La nuova analisi ha diversi valori.  I dati mostrano i periodi di disoccupazione, ma non indicano se le persone sono state licenziate, se sono senza lavoro, se ha riguardato il passaggio da un posto di lavoro ad un altro, o se ha volontariamente hanno lasciato un lavoro.  Secondo il ricercatore Matteo Dupre, della Duke University e autore principale dello studio, tutte queste situazioni sono considerate come "perdite di posti di lavoro", ma è probabile che maggiormente è a rischio di infarto il soggetto che ha timore di essere licenziato o i licenziati. Anche la Dr. Sarah Burgard, una ricercatrice dell'Università del Michigan, che ha studiato il rapporto tra la perdita dei posti di lavoro e la salute, consultata per un parere, ha concluso che sarebbe importante conoscere il motivo della disoccupazione.

La Burgard ha dichiarato "Probabilmente ci sono differenze tra la conseguenza della perdita del posto di lavoro quando è volontaria o più o meno attesa" e quando si tratta di uno shock improvviso. L'editoriale del giornale, afferma che lo studio è costato decenni di ricerca per collegare la perdita del posti di lavoro con gli effetti sulla salute e che la ricerca ora dovrebbe concentrarsi a esaminare come e perché ciò accade.

Le teorie sono diverse tra cui anche problemi congeniti dell'individuo.

L'analisi è stata testata dal 1992 al 2010. All'inizio dello studio i partecipanti erano per lo più intorno ai 50 anni ed è stato chiesto la loro storia di lavoro e il loro stato di occupazione.  Sono stati escluse le persone che avevano avuto attacchi di cuore prima dell'inizio dello studio.

Quasi il 70 per cento ha subito almeno una perdita del posti di lavoro o ha vissuto l'esperienza del periodo della disoccupazione dopo aver lavorato in un posto di lavoro.

Durante lo studio si sono verificati 1.061 attacchi cardiaci.  Quelli con almeno una perdita del posto di lavoro sono stati il 22 per cento con più probabilità di avere un infarto rispetto a chi non ha mai perso un posto di lavoro. Quelli con almeno quattro posti di lavoro ha avuto un 60 per cento di rischio più elevato rispetto a quelli con nessuno.  Non c'è differenza di rischio tra uomini e donne.

Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti" sia augura che la magistratura del lavoro tenga in debito conto gli esiti di questa ricerca ai fini della valutazione dei danni subiti a seguito di un licenziamento illegittimo. D'altra parte i dati in questione evidenziano come la riforma Fornero del lavoro nella parte in cui consente i licenziamenti per motivi economici sia un danno portatrice di sofferenze anche per la salute  delle persone e deve essere urgentemente eliminata.

 




--
Redazione del CorrieredelWeb.it


Mele. Consigli per gli acquisti

Roma 20 Novembre 2012. La mela ha avuto un posto di rilievo nella nostra cultura, come simbolo di tentazione e istigazione: da Adamo ed Eva, a Biancaneve e la Strega, a Guglielmo Tell e Isacco Newton. Nel mondo ci sono 7000 varieta' di mele che maturano in climi e tempi diversi. In Italia il periodo di maggior raccolta va da agosto a novembre, per cui e' meglio mangiarle in questi mesi che sono ancora fresche: nei prossimi mesi le troveremo sul mercato ma saranno quelle conservate a bassa temperatura e in atmosfera povera di ossigeno o di importazione. Un antico proverbio afferma che "una mela al giorno toglie il medico di torno", in effetti, la mela  e' un concentrato di sostanze benefiche: fibre (per l'intestino e il colesterolo), vitamina C (ossidoriduzioni, sintesi del collagene, distribuzione del ferro), fruttosio (per diabetici e sportivi), potassio (contrazioni muscolari, conduzione nervosa), acido malico (sbianca i denti, protegge dalla carie). La mela svolge anche una moderata azione diuretica.
Le mele provengono da coltivazioni tradizionali (uso di fertilizzanti, pesticidi, cere esterne) o biologiche, biodinamiche e da lotta integrata (uso minimo di sostanze chimiche abbinato a tecniche biologiche). Noi consigliamo ovviamente queste ultime anche se sono un po' piu' care. Se badiamo al rendimento e' ovvio che le mele piu' grandi hanno una maggiore quantita' di polpa rispetto allo scarto, costituito dal torsolo, e sono quindi piu' convenienti. Quando invecchia la mela produce un gas, l'etilene, che ha un effetto deleterio sulle altre mele, di qui l'antico detto sulla mela marcia che rovina le altre, e in genere anche su frutta e verdura. Va quindi conservata al fresco e nella spesa al supermercato sarebbe opportuno scegliere quelle che sono tenute a bassa temperatura. Anche in casa e' preferibile la conservazione in frigorifero. Spesso si trovano mele ....splendenti, tirare a lucido con la cera; il motivo non e' estetico ma pratico: la cera rallenta l'ossidazione e quindi l'invecchiamento, conservando al frutto un bell'aspetto.

Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori



Redazione del CorrieredelWeb.it


Proteina contro medulloblastoma

Una chemiochina contro il medulloblastoma


 

Identificato un meccanismo molecolare che causa l'insorgere di una delle neoplasie più frequenti nell'infanzia. Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori dell'Ibcn-Cnr, in collaborazione con Isn-Cnr e Fondazione Santa Lucia, è pubblicato sul Journal of Neuroscience

 

Studiando la trasformazione neoplastica delle cellule 'progenitrici' dei neuroni del cervelletto - l'evento dal quale trae origine il medulloblastoma - un gruppo di ricercatori dell'Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr), in collaborazione con l'Istituto di scienze neurologiche del Cnr e Fondazione Santa Lucia, ha scoperto in modello murino che la molecola responsabile della frequenza con cui tale neoplasia insorge è una chemiochina che regola la migrazione dei progenitori neuronali. Lo studio è pubblicato sul Journal of Neuroscience.

"Avevamo già scoperto che un particolare gene, Tis21, funziona come soppressore del medulloblastoma, una delle più frequenti neoplasie infantili, ma non conoscevamo il meccanismo molecolare di questa sua funzione", spiega Felice Tirone dell'Ibcn-Cnr, che ha guidato la ricerca in collaborazione con Stefano Farioli, Laura Micheli, Luca Leonardi, Irene Cinà, Manuela Ceccarelli e Sebastiano Cavallaro.

"Abbiamo quindi inattivato Tis21 in una linea di topi che sviluppa il medulloblastoma spontaneamente, ma con frequenza molto bassa, per generare una linea in cui la neoplasia si manifestasse nella gran parte della prole. Analizzando il cervelletto, dove abbiamo trovato un rilevante numero di lesioni neoplastiche di grosse dimensioni, abbiamo scoperto che i precursori delle cellule neuronali avevano perduto la capacità di muoversi dalla superficie di questa parte del cervello. In un topo normale infatti queste cellule, durante le prime fasi dello sviluppo postnatale, migrano dalla superficie verso l'interno, dove smettono di proliferare e differenziano in neuroni 'maturi'. Se la migrazione è inibita, i precursori neuronali rimangono invece sulla superficie, dove continuano a proliferare andando incontro alla trasformazione neoplastica".

Lo studio dell'espressione genica, condotto mediante microarray sull'intero genoma, ha poi rivelato che nella linea in cui è stato inattivato Tis21 è inibita l'espressione della chemiochina Cxcl3, una piccola proteina la cui funzione, come scoperto dai ricercatori, è proprio quella di regolare la naturale migrazione dei neuroni del cervelletto.

"Dal punto di vista delle applicazioni", conclude Tirone, "il nostro risultato più interessante è la scoperta che, trattando con Cxcl3 sezioni di cervelletto prelevato da topi con medulloblastoma, è possibile tornare a stimolare la migrazione dei precursori neuronali, anche di quelli in stadio pre-neoplastico, ottenendo così di ridurre l'estensione delle lesioni tumorali. C'è naturalmente ancora molto lavoro da fare, ma certo questi risultati aprono nuove e importanti prospettive terapeutiche".

La ricerca è stata finanziata dalla Associazione italiana per la ricerca sul cancro. L'utilizzo della chemiochina Cxcl3 come agente terapeutico nel medulloblastoma è stato brevettato dal Cnr.

 

giovedì 15 novembre 2012

Anziani e disabili: il Self service carburante è discriminatorio

 

Il Self service carburante è discriminatorio. Anziani e disabili costretti a pagare il prezzo "normale" per le difficoltà connesse al rifornimento in via automatica. Intervenga il governo e l'antitrust per correggere questa distorsione del mercato dei prodotti petroliferi

 

 

Sembra facile, per la gran parte dei consumatori risparmiare qualche centesimo quando si va a fare rifornimento di gasolio o benzina, specie da quando i rivenditori sono stati obbligati ad installare i self service a pena di multe salate.

Nell'estate appena trascorsa, poi, è impazzata la mania del week end di sconti da parte di alcune compagnie petrolifere che durante i fine settimana garantivano riduzione elevate dei prezzi dei carburanti a chi si riforniva dalle colonnine automatiche.

Morale della favola, code ovunque, ma anche tanti cittadini che per ovvie difficoltà non riuscivano ad aderire agli incentivi del sabato e della domenica.

Si, perché da quando è stata introdotta la manovra estiva 2011 con il Decreto Legge 98/11 convertito in legge n. 111 del 15 luglio 2011, all'art. 28 comma 5 che ha previsto, al fine di aumentare l'efficienza del mercato e della concorrenza, la qualità dei servizi, il corretto ed uniforme funzionamento della rete distributiva, la possibilità che i nuovi impianti di distribuzione e rifornimento del carburante siano attrezzati con le apparecchiature self service - ossia il rifornimento senza servizio con pagamento anticipato - nessuno ha pensato a tutte quelle persone che per disabilità o difficoltà di deambulazione, che comunque riescono a condurre anche se a fatica una vita quasi "normale" guidando la propria autovettura, non hanno potuto usufruire degli effetti sperati, ossia una riduzione dei costi.

Questa discriminazione evidente è stata segnalata da tanti allo "Sportello dei Diritti" che hanno denunciato le manifeste difficoltà a poter risparmiare sui costi di benzina e gasolio in conseguenza dei problemi connessi a rifornirsi alle pompe automatiche.

Per superare questa distorsione del mercato Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti" invoca il governo e l'antitrust affinché adottino provvedimenti urgenti per eliminare questa barriera economica che acuisce le differenze fra cittadini.

 




--
Redazione del CorrieredelWeb.it


Farmacovigilanza: un innovativo sistema per prevenire i rischi da assunzione di farmaci


Farmacovigilanza: un innovativo sistema per prevenire
i rischi da assunzione di farmaci

 

Inaugurato oggi presso il pronto soccorso di Gorizia

l'ambulatorio "Medigenia"

 

Le reazioni avverse ai farmaci portano alla morte del paziente nel 19% dei casi rilevati e costano ai Servizi Sanitaria Nazionali più di 3 miliardi di dollari all'anno, riducendo l'aspettativa media di vita di quasi due anni. Medigenia, azienda insediata in TechnoAREA Gorizia, il più recente tra i poli tecnologici di AREA Science Park, ha inaugurato un laboratorio di farmacovigilanza presso l'Azienda Sanitaria 2 'Isontina', Ospedale Fatebenefratelli di Gorizia. Si tratta di un progetto innovativo nel settore della prevenzione del rischio da assunzione di farmaci che valorizza l'esperienza terapeutica del paziente con l'intento di  ridurre del 95% entro il 2015 le ospedalizzazioni collegate alle reazioni avverse ai farmaci.

 

Per farmacovigilanza (FV) si intende l'insieme di metodi e attività mirati a rilevare, valutare e prevenire gli effetti avversi dei farmaci in commercio o altri problemi alla salute derivanti dal loro uso. In Italia la FV è obbligo di legge dal 2003 (D. Leg. 95/8 Aprile 2003) e impegna gli operatori sanitari a segnalare tempestivamente i problemi riscontrati sui pazienti.

 

 

Medigenia si basa su un sistema… (leggi il comunicato)

 

 




--
Redazione del CorrieredelWeb.it


Dolcificanti: il Paraguay dichiara stevia "patrimonio genetico". E' l'alternativa naturale allo zucchero comune a zero calorie

Dolcificanti: il Paraguay dichiara stevia "patrimonio genetico".  E' l'alternativa naturale allo zucchero comune a zero calorie e può essere utilizzata dai diabetici, non provoca carie e non dà assuefazione

 

Stevia, un dolcificante naturale senza calorie nativo del Paraguay che è sempre più diffuso nel mondo, è stato dichiarato martedì da un decreto presidenziale "patrimonio genetico" di questo paese. La Stevia Rebaudiana è una pianta erbacea arbustiva perenne, di piccole dimensioni, della famiglia delle Asteraceae (Compositae), che cresce in piccoli cespugli su terreni sabbiosi ed in montagna. E' originaria di una zona al confine tra il Paraguay ed il Brasile ed in piena maturazione raggiunge gli 80 cm di altezza. Ha foglie verdi di forma oblunga con il bordo leggermente seghettato e fiori molto piccoli di colore bianco.Questa pianta è nota da diversi millenni ai popoli Indiani Guaranti dell'area geografica del Sud-Americana (regione amazzonica) per il suo potere dolcificante. Essi la chiamano "Kaa he-he (termine nativo, che si traduce con la parola "erba dolce") e la utilizzano per coprire il gusto amaro dell'Ilex paraguayensis con cui preparavano un infuso chiamato "Mate" (il tè del Paraguay), per la preparazione di pozioni medicinali o semplicemente per il suo sapore dolce.

Il diffuso utilizzo della Stevia è stato raccontato dagli spagnoli nei documenti storici conservati presso l'archivio Nazionale del Paraguay ad Asuncion; gli storici hanno descritto che tali popolazioni indigene utilizzavano le foglie di Stevia "fin dai tempi antichi".

Purtroppo questa pianta ha subito negli anni passati un vero boicottaggio da parte della lobby degli zuccherifici e dall'industria alimentare in genere: coltivata in Italia fino agli anni '50, non richiedeva processi complicati di raffinazione e non dava dipendenza come altri tipi di zuccheri raffinati.

Come ulteriore motivazione delle proprietà benefiche e per nulla nocive delle foglie di stevia, riporta l'uso che si fa di foglie fresche e secche nella medicine orientali da centinaia di anni, soprattutto in Thailandia: oggi circa 150 milioni di persone fuori dall'Europa consumano liberamente la stevia in foglie e non sono mai stati riportati effetti collaterali.  Ovviamente ci sono interessi enormi dietro il boicottaggio dell'uso delle foglie di stevia: permettere l'uso commerciale del glucoside dello steviolo ma non quello delle foglie di stevia, per il cui test basterebbero pochi mesi, è senza ombra di dubbio un grande regalo alle aziende produttrici e una disincentivazione al privato cittadino che vuole autoprodurselo in casa. Finalmente, dopo anni di controversie e controverse ricerche, successivamente alla FDA americana, anche la Commissione Europea ha approvato l'impiego della Stevia Rebaudiana come edulcorante o alternativa naturale allo zucchero comune (saccarosio), con decorrenza novembre 2011.

Le proprietà della Stevia Rebaudiana sono:

non contiene calorie

non altera il livello di zucchero nel sangue

inibisce la formazione della carie e della placca dentale

non contiene ingredienti artificiali

può essere usata per cucinare

Altri campi di possibile utilizzo della Stevia Rebaudiana:

diabete, comportando una riduzione del valore glicemico, stabilizzandone i valori

obesità, usata nelle diete alimentari poiché soddisfa la voglia di dolce e quasi sempre soddisfa la "fame psicologica" di carboidrati (pane, pasta, ecc.) e di dolci

iperattività (perché permette di non usare lo zucchero comune)

pressione alta (perché permette di non usare lo zucchero comune)

indigestioni (perché permette di non usare lo zucchero comune)

ridurre il livello di colesterolo (perché permette di non usare lo zucchero comune)

giova alla pelle e la tonifica (perchè permette di non usare lo zucchero comune)

dermatite, eczema, tagli e ferite lievi: viene utilizzata per i suoi effetti medicamentosi; è antifungina e antibatterica

diminuisce i rischi cardiovascolari (arteriosclerosi), aumenta le difese antiossidanti e protegge la parete vascolare e venosa, regolarizzando la pressione arteriosa

fornisce una gradevole soddisfazione primaria (il dolce) e concorre a diminuire il desiderio di fumare e bere alcool

prodotti cosmetici e produzione di dentifricio

adatta ad essere usata in ogni settore dell'industria alimentare

Per Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", è una pianta che non richiede uno zuccherificio per la sua raffinazione, ha zero calorie, può essere utilizzata dai diabetici, non provoca carie e non dà assuefazione. Il perché ne venga osteggiato l'uso in forma di foglie è evidente a tutti.

 




--

mercoledì 14 novembre 2012

Indagine Adiconsum: Meno assistenza dallo Stato, avanza la sanità low-cost. Adiconsum chiede incontro a Balduzzi


SANITÀ

Indagine Adiconsum sulla spesa sanitaria in Italia

Sempre meno assistenza sanitaria da parte dello Stato
e sempre più spese a carico delle famiglie

Avanza la sanità "low-cost"
con un fatturato annuo di oltre 10 mld/anno

 

Pietro Giordano, Adiconsum:

Nella sanità servono scelte di grande attenzione e responsabilità.

Per scongiurare di trasformare il SSN nella sanità povera per soli poveri e realizzare invece un welfare sociale che lo integri
occorre creare e implementare forme integrative mutualistiche

Adiconsum chiede incontro a Ministro Balduzzi,
per valutare proposte e istanze dei consumatori


L'Italia spende per assistere i suoi cittadini circa il 30% in meno della Germania, il 23% in meno della Francia e il 16% in meno del Regno Unito, un divario di circa 10 punti superiore a dieci anni fa.

E le previsioni, purtroppo non sono rosee, tra piano di rientro dei Servizi Sanitari Regionali e i provvedimenti di politica economica nazionale – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum.

L'indagine di Adiconsum – prosegue Giordanorivela come tra ticket e tempi di attesa la sanità pubblica sia sempre meno conveniente e come il privato "low cost" avanzi, risultando più efficiente e competitivo in termini di costi. In fatto di qualità, l'offerta "low-cost è incredibilmente varia e non si può generalizzare. Riteniamo però i consumatori debbano prestare particolare attenzione nell'acquistare prestazioni via Internet o tramite il social shopping, soprattutto in presenza di rezzi inferiori anche dell'85% rispetto ai prezzi medi della sanità privata tradizionale. Il ribasso eccessivo prefigura in qualche modo un problema di credibilità.

Nella sanità - continua Giordano - occorre fare scelte di grande attenzione e responsabilità,  se si vuole scongiurare da un lato il tracollo economico-organizzativo del SSN, dall'altro un'inesorabile transizione alla sanità privata tradizionale con costi elevati a svantaggio delle famiglie e delle categorie deboli. Il rischio è di trasformare il SSN nella sanità povera per i soli poveri. Diventa indispensabile favorire la creazione e l'implementazione di forme integrative mutualistiche sulla scorta di quanto già avviene con i Fondi di assistenza e previdenza integrativi realizzate tra le organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali. Solo così sarà possibile realizzare un welfare sociale che integri il SSN.  Per questo chiediamo un incontro al Ministro della Salute, Renato Balduzzi, per valutare proposte e istanze dei consumatori, in vista dell'applicazione delle nuove norme e degli ulteriori tagli previsti.


Visualizza online 


Influenza: Tamiflu è inefficace!


Tamiflu è il farmaco approvato in più di 80 paesi indicato per prevenire, bloccare e curare l'influenza di tipo A e B, sfruttando il principio attivo Oseltamivir.

La rivista medica British Medical Journal (BMJ) getta un sasso nello stagno.  Mentre i primi casi di influenza sono stati segnalati in Italia, suggerisce che il Tamiflu, il principale farmaco antivirale è inefficace.

Secondo il British Medical Journal, Roche, produttore del famoso Tamiflu, si rifiuta di divulgare i risultati completi dei suoi studi sulla efficacia dell'antivirale. Risultati richiesti dal 2009!  Abbastanza per lasciare un po 'di dubbi sul contenuto di questi studi e quindi l'efficacia di Tamiflu stesso ....

Fino ad ora, si sa solo che se l'influenza è ordinaria, Tamiflu deve essere preso entro 48 ore e riduce la durata dei sintomi in 24 ore ed agisce in particolare sulle persone affette da sintomi influenzali per più di 2 giorni.  Per contro, nel caso di una influenza più grave, nessuno studio ha dimostrato la sua efficienza ...Osservazioni durante l'epidemia del 2009, tuttavia, sembrano dimostrare che l'assunzione di Tamiflu ridusse il numero di morti.

Anche se dice che Roche ha messo a disposizione delle autorità sanitarie nazionali tutti i dati degli studi clinici, l'Agenzia europea per i medicinali ha confermato che i ricercatori non hanno alcune elemento di valutazione.  Inoltre il farmaco antivirale Tamiflu, ampiamente prescritto come trattamento per l'influenza suina H1N1, produce effetti collaterali neuropsichiatrici come incubi in quasi il 20 per cento di tutti i bambini trattati con essa, secondo un paio di studi condotti da ricercatori del Regno Unito della Protection Agency.

Anche il governo giapponese sconsiglia di trattare gli adolescenti con Tamiflu per rischio neuropsichiatrico.

Attualmente, Tamiflu è somministrato a tutti nel Regno Unito nei casi di infezione di influenza suina.  Più di 150.000 persone sono state trattate con il farmaco durante l'ultima settimana del solo mese di luglio.  E' sconsigliata la somministrazione alle donne in stato di gravidanza, le persone con asma o agli immuni depressi.

Il primo studio, pubblicato sulla rivista Eurosurveillance, ha esaminato gli effetti collaterali in 85 scolari di Londra che erano stati preventivamente trattati con Tamiflu in aprile e maggio, dopo che a uno dei loro compagni di classe è stata diagnosticata l'influenza suina.  Quarantacinque di questi bambini, circa il 53 per cento, ha presentato almeno un effetto collaterale. Il venti per cento dei bambini ha sofferto di nausea, crampi allo stomaco, il 20 per cento dolore e il 12 per cento aveva problemi di insonnia.  Quasi il 20 per cento ha presentato almeno un effetto neuropsichiatrico, come incubi , comportamenti strani con perdita la lucidità.

Risultati simili sono stati confermati in un secondo studio, condotto su studenti nel sud-ovest.




--

martedì 13 novembre 2012

Chirurgia estetica: in Italia fa audience al cinema,in America seni rifatti grazie agli sponsor


Chirurgia estetica: in America seni rifatti grazie agli sponsor, in Italia fa audience al cinema
Negli USA un sito web per cercare sponsor per rifarsi il seno, intanto in Italia arriva un film sugli abusi della chirurgia estetica

Paolo Mezzana: "La chirurgia estetica è armonia, e come tale necessita del rispetto delle naturali caratteristiche anatomiche individuali, basta svilirla per fare audience! Il sito americano? Una mera mercificazione del corpo femminile."

Invest in Breast, ovvero, investi nel seno. Questo lo slogan del sito americano myfreeimplants.com, dove le donne che non hanno i soldi per pagarsi l'intervento di protesi mammarie, possono trovare degli sponsor che le aiutino a sostenere le spese. Un'iniziativa singolare che, stando ai dati riportati dal sito, avrebbe permesso a oltre 950 donne di regalarsi un decolté nuovo e sensuale.

Intanto, in Italia, gli eccessi della chirurgia estetica finiscono sul maxischermo con il film di Pappi Corsicato "Il volto di un'altra", in concorso al Festival del cinema di Roma, nel quale Laura Chiatti interpreta una cinica conduttrice di reality che, nonostante sia giovane e bellissima, si sottopone a numerosi interventi di chirurgia estetica in un'ossessiva e spasmodica ricerca della bellezza perfetta. Un film grottesco e satirico che vuole condannare l'eccessivo ricorso al bisturi.
Ironia della sorte, al termine delle riprese del film la protagonista ha deciso di rifarsi il seno.

"La chirurgia estetica è armonia, e come tale necessita del rispetto delle naturali caratteristiche anatomiche individuali. - Ha dichiarato contrariato il chirurgo plastico Dottor Paolo Mezzana. - Trovo che il sito americano più che una richiesta di aiuto sia una mera mercificazione del corpo femminile, lasciando intendere che l'intervento al seno si fa per essere guardate dagli altri, e non certo per ragioni connesse all'intimità della persona. Rifarsi il seno non è una decisione da prendere
alla leggera o per seguire una moda. Si tratta di un intervento invasivo che richiede adeguate cure post operatorie e una  convalescenza. E' necessario rivolgersi a professionisti seri, che oltre ad un'attenta selezione della paziente, usano anche materiali garantiti a vita, come nel caso delle protesi Allergan e Mentor".

"Quanto al film di Pappi Corsicato - Ha proseguito il Dr. Paolo Mezzana - la chirurgia estetica è un'arte medica, dobbiamo smettere di svilirla per fare audience mostrandone solo il lato negativo e come questa possa sconvolgere la vita. In alcuni casi la chirurgia estetica aiuta a migliorare la qualità della vita del paziente. Mi riferisco, ad esempio, a casi di malformazioni, gravi asimmetrie, gravi ipertrofie mammarie, o ai casi esitati dalla chirurgia demolitiva oncologica. In questi casi, addirittura, il nostro Servizio Sanitario Nazionale copre le spese dell'intervento e delle protesi da impiantare."





--
Redazione del CorrieredelWeb.it


sabato 10 novembre 2012

Vitamina D. Ce ne siamo dimenticati?



Roma, 10 Novembre 2012. Un tempo lontano ai bambini si dava un cucchiaio di olio di fegato di merluzzo. Sapore terrificante che provocava ribellioni, subito domate. Ma l'olio contiene  buone quantita' di vitamina D, la vitamina antirachidismo. In effetti la vitamina D promuove l'assunzione di calcio da parte del tratto gastrointestinale e l'indurimento del tessuto osseo. Essa influenza la potenza muscolare, regola il metabolismo del calcio e del fosfato ed e' quindi coinvolto in altri processi metabolici del corpo. La vitamina D, oltre che nell'aborrito olio di fegato di merluzzo, e' contenuta nei pesci grassi (aringa e salmone) ma e', soprattutto, il corpo che la produce, nella pelle attraverso la luce solare. Ovviamente i tempi di esposizione variano in relazione alle stagioni e alle latitudini. In Italia, maggior tempo d'inverno minore d'estate, anche perche' una eccessiva esposizione solare estiva puo' avere effetti negativi (cancro della pelle); una media di 15 minuti giornaliera dovrebbe essere sufficiente. L'arricchimento generale di alimenti con la vitamina D non e' raccomandato dalla BfR, l'istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi. 

Primo Mastrantoni, segretario 
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
URL: http://www.aduc.it





--

giovedì 8 novembre 2012

Resveratrolo. Crolla un mito

Roma, 8 Novembre 2012. Crolla un mito. Non e' efficace. Parliamo del resveratrolo, la molecola che si trova nella buccia dell'uva nera, nei lamponi, nelle more, nelle prugne, nelle arachidi, nei mirtilli neri, ecc., che avrebbe proprieta' antitumorali, antiinfiammatorie, di fluidificazione del sangue, antistress e antinvecchiamento. Il resveratrolo e' stato individuato nella ricerca originata per spiegare il "paradosso francese", in cui si e' notato che la popolazione francese, nel Sud della Francia, con alimentazione analoga a quella di alcune regioni degli Stati Uniti era meno soggetta a problemi medici di natura cardiovascolare. Tale proprieta' era stata attribuita al consumo di vino rosso.  Una recente ricerca americana ha smentito tutto cio': gli effetti del resveratrolo sono inesistenti (1). La presunta efficacia del resveratrolo fu al centro di una frode scientifica di un ricercatore americano (2). Un bicchiere di buon vino rosso, oltre al piacere, ha comunque effetti?
  Si, ma questi possono essere legati al resveratrolo in abbinamento con altre sostanze presenti nel vino o, addirittura, ad altri componenti. Vedremo in seguito gli sviluppi della ricerca, intanto possiamo dire ai consumatori che spendere centinaia di euro in compresse o in creme lascia il tempo che trova. Una alimentazione differenziata e, anche, un buon bicchiere di vino rosso, con l'aggiunta di una passeggiata giornaliera di mezz'ora, possono avere gli effetti salutari che cerchiamo.

(1) http://www.ilfattoalimentare.it/resveratrolo-test-placebo.html
(2) http://www.ilfattoalimentare.it/resveratrolo-frode-antiossidanti.html

Primo Mastrantoni, segretario Aduc

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori






--

Virus Febbre del Nilo occidentale: colpite anche le province di Matera ed Udine

Pochissimi ne parlano, ma lo "Sportello dei Diritti" ha continuato fin
dall'inizio dell'estate appena passata a diffondere i dati relativi
alla pericolosa diffusione di un virus conosciuto come "Febbre del
Nilo occidentale" che anche il centro europeo per la prevenzione delle
malattie e controllo (ECDC) ha tenuto sotto stretto monitoraggio.

Stavolta il campanello d'allarme è suonato anche a Matera e a Udine.
Nei giorni scorsi il virus West Nile Virus ha fatto la sua comparsa
anche in queste due province dove, come è noto, abbondano piantagioni
e allevamenti.

Sono, quindi, 50 sino alla data di oggi, i casi registrati in Italia
tra il 15 giugno e il 31 ottobre, di malattia neuroinvasiva da West
Nile virus, verificati in particolare in quattro regioni: Sardegna,
Veneto, Friuli-Venezia-Giulia e Basilicata.

Questi sono i dati ufficiali confermati dal servizio di sorveglianza
del Centro nazionale di epidemiologia e dell'Istituto superiore di
sanità. Il 55% dei casi riguarda uomini con un'età media di 64 anni.

Per quanto riguarda la distribuzione per province sono così di seguito
suddivise:

Gorizia alla data del 27/09/2012 segnalato 1 caso confermato su 142461 abitanti

Matera alla data del 31/10/2012 segnalato 1 caso confermato 1 203770

Oristano alla data del 19/09/2012 segnalati 2 casi confermati su
167295 abitanti

Padova alla data del 04/10/2012 segnalato1 caso ancora non confermato
su 920903 abitanti

Pordenone alla data del 27/09/2012 segnalato 2 caso confermato su
312359 abitanti

Treviso alla data del 31/08/2012 segnalati 7 casi confermati 6 su
879408 abitanti

Udine alla data del 31/10/2012 segnalato 1 caso confermato 1 539723

Venezia alla data del 07/08/2012 su 33 casi confermati 24 su 853787 abitanti

Vicenza alla data del 07/09/2012 segnalati 2 confermati 2 su 861768 abitanti

Per l'Unione Europea, invece sono 214 complessivamente i casi
confermati ad oggi e 489 i casi registrati nei paesi limitrofi.

Sette nuovi casi di febbre del Nilo occidentale sono stati segnalati
nell'UE e 28 nel suo vicinato durante la scorsa settimana.

Per Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", poiché
gli esperti ritengono che il collegamento fra il ciclo rurale e quello
domestico è determinato da alcune zanzare della macchia che potrebbero
penetrare negli ambienti domestici infettando il pollame o altri
animali d'allevamento e da compagnia, i quali poi potrebbero essere
punti da zanzare nella fase della viremia, si raccomanda di evitare,
in zone a rischio, il contatto con animali deceduti e di prevenire la
proliferazione delle zanzare limitando le superfici umide tra le
quali, rende bene l'idea, il classico esempio del sottovaso sempre
pieno d'acqua.

È evidente, inoltre, che ai primi sintomi, bisogna rivolgersi al
proprio medico di famiglia. Si ricorda, a tal proposito che gli indici
segnalati sono rappresentati da febbre moderata dopo pochi giorni di
incubazione, che dura da tre a sei giorni, accompagnata da malessere
generalizzato, anoressia, nausea, mal di testa, dolore oculare, mal di
schiena, mialgie (dolori muscolari), tosse, eruzioni cutanee, diarrea,
linfadenopatia e difficoltà a respirare. In meno del 15% dei casi,
negli anziani e nei soggetti più deboli, possono aggiungersi gravi
complicazioni neurologiche quali meningite o encefalite.

Non esistono al momento vaccini o trattamenti specifici, vengono di
norma usati farmaci per alleviare la sintomatologia tipica della
malattia.




--
Redazione del CorrieredelWeb.it

lunedì 5 novembre 2012

Qui si Informa, arriva il questionario per raccogliere maggiori informazioni lenti a contatto

Posso dormirci? Posso farci la doccia o fare sport? Posso usarle per periodi più lunghi o se sono astigmatico? Ancora, sono pericolose per la salute dei miei occhi e fino a che età posso usarle? Sono queste alcune delle domande più comuni che riguardano il mondo delle lenti a contatto. Alcune domande possono sembrare veramente banali, altre invece no, ma riflettono tutte nella stessa maniera la necessità e l’urgenza di tante persone di ricevere maggiori informazioni lenti a contatto.

Di solito, sono i dubbi o meglio il non sapere ad evitare alla gente l’uso delle lenti a contatto, dubbi che se messi a tacere, o comunque chiariti, aprirebbero ad un mondo di comodità e di vantaggi già scelto da oltre 2,5 milioni di persone in Italia.

È questo l’incipit della campagna Lenti a Contatto: Qui si Informa promossa da Assottica Gruppo Contattologia, associazione di categoria che rappresenta le principali aziende del settore. Obiettivo primario della campagna è dunque fornire maggiori informazioni sulle lenti a contatto, ma soprattutto aiutare tutti coloro che vorrebbero avvicinarsi all’uso delle lenti a contatto, ma che nutrono ancora forti dubbi nei confronti dello strumento di correzione visiva.

Un questionario, è questa la metodologia di ricerca prescelta da Assottica per raccogliere le perplessità e le richieste della gente, un semplice test da compilare e visionare insieme al proprio contattologo per trarne delle conclusioni, positive o negative che siano. Il questionario, chiarisce Assottica, non può comunque sostituire il parere di un professionista, ma lavora, in sinergia con medici e specialisti, allo scopo di diffondere per tutti una più corretta cultura sulle lenti a contatto. Lenti a Contatto Qui si Informa, infatti, è un’iniziativa aperta a tutti i contattologi che vorranno impegnarsi nel promuovere la campagna presso i propri punti vendita, aiutando, così, la raccolta di dati e informazioni utili.

Malattie rare: si chiama Glybera il primo farmaco che corregge i grassi

 

Malattie rare: si chiama Glybera il primo farmaco che corregge i grassi. Via libera dall'Ue alla commercializzazione del medicinale

 

La commissione Europea ha dato il via libera per l'uso commerciale del primo farmaco che corregge un difetto genetico. Il medicinale si chiama Glybera e ha la sua applicazione per la terapia di una malattia rara nella quale il malato non ha un enzima che permette di digerire i grassi.

In uno o due soggetti su un milione il gene che codifica l'enzima non funziona e costringe il paziente ad una dieta con appena il 20% dei grassi necessari. Nei casi più gravi, per cui è stato approvato, i pazienti soffrono di pancreatiti ricorrenti.

Grazie all'approvazione del Glybera, i pazienti affetti da LPLD possono, per la prima volta, contare su un trattamento medico per questa patologia, tanto grave quanto complessa, ha affermato il professor John Kastelein del Dipartimento di Medicina Vascolare presso l'Academic Medical Center dell'Università di Amsterdam, nei Paesi Bassi. Il deficit della lipoproteina lipasi provoca attacchi ricorrenti di pancreatite acuta, e in molti pazienti determina l'insorgenza precoce di diabete e di complicanze cardiovascolari. Questa terapia inciderà notevolmente e in maniera positiva sulla vita di questi pazienti, che fino ad oggi potevano solo attenersi ad una dieta rigorosa per limitare la quantità di grassi ingerita. Contribuendo a normalizzare il metabolismo dei globuli di grasso, Glybera impedisce l'infiammazione del pancreas ed evita quindi il dolore, le patologie correlate e, se somministrato abbastanza precocemente, anche le co-morbilità associate".

L'approvazione prevede che i pazienti vengano trattati con Glybera in centri d'eccellenza dedicati e da medici appositamente formati.

Glybera è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da deficit familiare della lipoproteina lipasi (LPLD) che soffrono di attacchi di pancreatite gravi o ricorrenti, nonostante una dieta rigorosa a basso tenore di grassi. La diagnosi di LPLD deve essere confermata da un test genetico. Questo farmaco va somministrato esclusivamente ai pazienti con livelli rilevabili di proteina LPL.

La reazione avversa più comunemente riferita è il dolore alle estremità, che colpisce circa un terzo dei pazienti. Dati l'esiguo numero di pazienti e la dimensione delle coorti, le reazioni avverse osservate non forniscono un quadro completo circa la natura e la frequenza di tali eventi.

Per Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", l'approvazione definitiva di Glybera da parte della Commissione Europea segna un gran passo in avanti nel rendere disponibili terapie geniche non solo per il deficit della lipoproteina lipasi ma anche per innumerevoli malattie rare, caratterizzate da molte esigenze non soddisfatte in campo medico

 




--
Redazione del CorrieredelWeb.it


sabato 3 novembre 2012

Elogio della "Salvia sclarea

La natura può essere crudele ma é nel complesso generosa se si pensa a quante sostanze positive per la salute possono trovarsi a disposizione già nelle piante. Questa volta Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti" che pur ritenendo fondamentale l'importanza della chimica nella storia per la cura delle malattie, fa presente che molto spesso alcuni disturbi e patologie possono essere curati, ancora oggi, con semplici rimedi meno invasivi dei farmaci sulla scia di quanto facevano le nostre nonne. A tal proposito si vogliono rappresentare i benefici di una pianta diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo del quale é originaria: la Salvia sclarea. Questo vegetale é noto sin da tempi remoti per le sue notevoli proprietà medicinali che la rendono efficace nelle cura di disturbi femminili e di origine nervosa, quali l'ansia, il panico e l'insonnia.  Tale pianta erbacea cresce circa un metro di altezza, biennale o perenne, con grandi foglie verdi sfumate di viola e piccoli fiori bianchi o azzurri.Da questa si ricava un olio essenziale che viene estratto col metodo di distillazione in corrente di vapore dalle sommità fiorite e dalle foglie. Esso appare incolore o verde-giallastro ed emana un profumo dolce. L'aspetto straordinario dei suoi utilizzi sta nella molteplicità delle patologie e disturbi per la quale viene adoperata: iperidrosi, dismenorrea, frigidità,  amenorrea, oligomenorrea, premenopausa, impotenza, emicrania,  epilessia, astenia nervosa, emorroidi, vene varicose, invecchiamento cellulare, alopecia, Per l'azione estrogeno-simile si impiega nella fastidiosa sindrome premestruale.Tra le proprietà a livello fisiologico si ritiene che l'olio sia afrodisiaco e che favorisca i sogni, mentre per quanto riguarda la cura del corpo e nella cosmesi viene utilizzato per la pulizia di bocca e dei denti, e favorirebbe la crescita dei capelli attraverso frizioni sul cuoio capelluto.La preziosa essenza è anche rilassante, é anche un poderoso antidepressivo ed aiuta ad alleviare i dolori muscolari. Molteplici sono, tra l'altro le modalità di utilizzo. Può essere usata nei bagni serali, in una lampada per aromaterapia collocata nella camera da letto oppure mettendone una goccia sul guanciale o anche sulle tempie e i polsi per avere un effetto relax.  Molte donne, infine, ma non per ultimo, la utilizzano per lenire i fastidiosi effetti della menopausa.Nel caso delle tipichevampate di calore o improvvise sudorazioni è possibile assumere 1-2 gocce di olio su una zolletta di zucchero o su un cucchiaino di miele,1-2 volte al giorno.

 




--

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *