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lunedì 26 novembre 2012

Dr.Mezzana: PDT possibile soluzione contro tumori della pelle e altre patologie della pelle

DAI RISULTATI DI UN PROGETTO DI RICERCA TUTTO ITALIANO
PDT - Photodynamic Therapy potrebbe essere la soluzione per prevenire
i tumori nelle pelli chiare e l'invecchiamento cutaneo con una tecnica
non invasiva

Dr. Mezzana: "Se confermati, i dati sperimentali finora raccolti,
permetteranno la diffusione di una metodica di semplice esecuzione per
il trattamento di pazienti con la tendenza a sviluppare tumori cutanei
di tipo epiteliale, con una forte riduzione della mortalità"


La PDT - Photodynamic Therapy potrebbe costituire la chiave anche per
la prevenzione dei tumori epiteliali nei soggetti a rischio, non solo
per la cura. Una scoperta che potrebbe cambiare drasticamente il mondo
dell'oncologia dermatologica. Sono ancora pochi i centri al mondo che
stanno sperimentando questa tecnica, la cui tecnologia è tutta
italiana ed è stata sviluppata da Espansione Marketing, azienda di
Bologna leader nel settore medicale, e portata avanti da un team di
medici esperti, tra
i quali il Dottor Paolo Mezzana, Specialista in Chirurgia Plastica e
responsabile del Servizio di Dermatologia Oncologica della Casa di
Cura Monospecialistica Oncologica U.S.I. Marco Polo di Roma, un centro
all'avanguardia per la prevenzione, la diagnosi e la cura dei tumori,
anche quelli della pelle.

"I risultati ottenuti fin'ora sono eccellenti. - Ha commentato il
dottor Mezzana. - Si tratta di una tecnica non invasiva che utilizza
una fonte di luce monocromatica a bassa intensità applicata a breve
distanza dalla cute. In questo modo, si riescono a distruggere
selettivamente le cellule mutate che per l'aumentata velocità di
replicazione assorbono e trasformano più rapidamente un farmaco,
l'acido aminolevulinico, che funge da marcatore biologico".

Nata come terapia per la cura delle cheratosi attiniche e degli
epiteliomi basocellulari, negli ultimi anni la PDT sta trovando
applicazione anche per la cura di altre patologie della pelle,
dall'acne alle verruche volgari, ai disordini dell'apparato
pilosebaceo, fino al fotoringiovanimento. La cheratosi attinica
rappresenta un indicatore di eccessiva esposizione cumulativa al sole
e, nello stesso tempo, costituisce un possibile precursore del
carcinoma spinocellulare invasivo. La sua incidenza
è in aumento in tutto il mondo. Un recente studio condotto in Italia,
effettuato su oltre 12.000 soggetti sopra i 45 anni, ha stimato una
prevalenza della patologia pari all'1,4% della popolazione (Naldi
2006). In una percentuale tra il 5 e il 20% le cheratosi attinniche
possono evolvere, per una mutazione UV-indotta, verso un carcinoma
invasivo a cellule squamose. Il team del Dr.Mezzana sta sperimentando
la metodica anche a scopo preventivo.

"Sono stati finora arruolati più di 30 soggetti, con fototipo chiaro e
una spiccata predisposizione allo sviluppo di neoformazioni epiteliali
precancerose, come le cheratosi attiniche o di veri e propri tumori
cutanei, che in passato erano stati più volte trattati con altre
terapie. La sostanza foto sensibilizzante utilizzata è il 5-ALA (acido
5 aminolevulinico), che applicato sulla cute circa un'ora prima del
trattamento, si lega selettivamente alle cellule malate rendendole
bersaglio di un
fascio luminoso, che ne determina la distruzione selettiva. Si tratta
di una metodica particolarmente innovativa, non solo perché sfrutta
Led ad elevata potenza (>100Mw/cmq), ma soprattutto perché, agendo ad
una distanza minima dai tessuti (circa 5-10 mm), garantisce l'assenza
di dispersione energetica, garantendo risultati apprezzabili già dalle
prime sedute. La tecnica utilizzata è l'unica PDT brevettata in cui
la distanza tra la cute e i Led non supera i 10 mm, ciò ottimizza
l'assorbimento
da parte delle cellule alterate, riducendo i tempi di esposizione e
diminuendo la convalescenza del paziente" - ha spiegato il dottor
Mezzana. - "Nei 14 mesi di follow-up i pazienti non hanno sviluppato
lesioni precancerose o vere e proprie neoplasie epiteliali nelle aree
trattate, mostrando peraltro anche miglioramenti a livello del danno
da foto invecchiamento - ha continuato il Dottor Paolo Mezzana -. Se
confermati, i dati sperimentali finora raccolti, permetteranno la
diffusione su scala
mondiale di una metodica di semplice esecuzione, pressocché priva di
complicanze, per il trattamento di pazienti con la tendenza a
sviluppare tumori cutanei di tipo epiteliale, con una forte riduzione
della morbilità e della mortalità" - ha concluso Mezzana.

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