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venerdì 31 marzo 2017

General Electric Healthcare eletta "Azienda dell'anno 2016" per le innovazioni nella cardiologia diagnostica

GENERAL ELECTRIC HEALTHCARE È “AZIENDA DELL’ANNO” PER LA PRESTIGIOSA SOCIETÀ DI CONSULENZA FROST & SULLIVAN GRAZIE ALLE INNOVATIVE TECNOLOGIE DI CARDIOLOGIA DIAGNOSTICA E A MUSE, SOFTWARE INSTALLATO IN OLTRE 60 STRUTTURE SANITARIE ITALIANE*

Il sistema informativo MUSE è utilizzato nei territori di Modena, Lodi, Trento, Verona, Bergamo, Lecco, Brescia, Imperia, Salerno, Cosenza e altre strutture ospedaliere per migliorare l’assistenza cardiologica intra-ospedaliera e nel territorio

Milano, 31 marzo 2017 – Un impegno costante per migliorare i processi di cura delle malattie cardiologiche attraverso tecnologie innovative come Muse, sistema informativo installato in oltre 60 aziende sanitarie italiane. È per questo che GE Healthcare, divisione medicale di General Electric, è stata insignita del titolo di Azienda dell’anno 2016 da Frost & Sullivan, società di consulenza statunitense che ogni anno assegna il prestigioso riconoscimento a una realtà capace di distinguersi in termini di strategia e attuazione di un percorso di crescita, attraverso prodotti e tecnologie innovative.

La scelta di GE Healthcare si basa sulla recente analisi del mercato delle soluzioni di cardiologia diagnostica realizzata da Frost & Sullivan. La strategia di GE Healthcare di innovare e ampliare la propria gamma di prodotti per offrire soluzioni cardiache end-to-end ha infatti consentito alla società di competere in un settore maturo, frammentato e altamente concorrenziale come quello del monitoraggio cardiaco. 

Oltre ad aiutare i pazienti e migliorare i processi di lavoro del personale clinico, l’integrazione dei dati degli elettrocardiogrammi nonché l’analisi e la distribuzione delle informazioni relative agli esami cardiaci, GE Healthcare ha migliorato gli algoritmi clinici che consentono ai medici di diagnosticare condizioni di sindrome coronarica acuta o rischio di morte cardiaca improvvisa. Questi progressi hanno sostenuto la diagnosi precoce di anomalie cardiache e l’abbassamento dei tassi di mortalità.

Riconoscendo che i clienti di Paesi sviluppati, in via di sviluppo ed emergenti hanno approcci diversi alla tecnologia, GE Healthcare non si limita a fornire dispositivi medici ma soluzioni sostenibili e affidabili. Ad esempio, dato che i prodotti ECG destinati ai mercati emergenti devono rispondere al principio value-based (con costi dai 1.000 ai 5.000 dollari), GE li produce vicino ai consumatori finali. GE Healthcare sta inoltre cercando di colmare il gap sanitario esistente in questi Paesi collegando centri per cure primarie con i cardiologi attraverso soluzioni cloud ma anche offrendo programmi di formazione clinica, faccia a faccia o sul web.

Tra le tecnologie cardiologiche più significative sviluppate da GE Healthcare c’è l’ultima versione del sistema di gestione dati Muse (MUSE V9), che fa della capacità di facilitare un flusso bidirezionale dei dati con sistemi ecocardiografici non prodotti da GE uno dei suoi punti di forza.

Il sistema consente di gestire facilmente l'intero flusso di lavoro cardiologico, nonché di ottimizzare il flusso dei dati, semplificare l'acquisizione demografica e risparmiare tempo operando in sicurezza, sfruttando una moderna tecnologia con interfaccia web-based protetta da login e password.

In Italia, ad esempio, l’utilizzo del sistema Muse ha contribuito all’ottimizzazione dei processi e al miglioramento dei servizi del Sistema sanitario nazionale. Grazie a Muse, GE Healthcare ha realizzato il progetto di telecardiologia dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, in Calabria, un’area tra le più estese di Italia con un’orografia molto complessa, in cui vivono 800mila abitanti dislocati in 155 Comuni. 

Connettendo 5 ospedali Hub-Spoke, 9 Centri Primo intervento (PPI), 19 Postazioni di Ambulanze del 118 e 5 di Pronto Soccorso – per un totale di 59 reparti Ospedalieri, 3 cardiologie Interventistiche e 3 Terapie Intensive Coronariche – GE Healthcare ha costruito con l’ASP una vera e propria rete telecardiologica mirata a ridurre i tempi di soccorso e a rendere più efficienti i flussi di lavoro del personale clinico.

Quello di Cosenza non è l’unico caso di applicazione del software Muse in Italia: il sistema è installato presso le ASL di Modena, ASST Lodi, APSS di Trento, ASL 1 Imperiese, AOU di Salerno, per la gestione completamente informatizzata – con il Sistema informativo ospedaliero – degli esami elettrocardiografici ECG, prove da sforzo, Holter e monitoraggio condivisi fra tutti i presidi dell’intera provincia, con coinvolgimento del 118 per la trasmissione dell’ECG dalle ambulanze per l’emergenza urgenza.

Presso le ASST Lecco, AOUI di Verona, ASST Bergamo, Poliambulanza di Brescia, Muse è utilizzato per la gestione completamente informatizzata degli esami elettrocardiografici ECG, prove da sforzo, Holter e monitoraggio condivisi fra tutti i presidi.


*Informazioni rivolte ai professionisti del settore medico-sanitario

giovedì 30 marzo 2017

SIMPAR-ISURA - Il dolore in Italia costa 3,2 miliardi di euro. Legge 38/2010: solo un medico su tre la conosce

 Prosegue a Firenze, sino al 1 aprile, il Congresso Internazionale di Anestesiologia SIMPAR-ISURA. Sono presenti 1200 specialisti e medici, metà italiani e metà provenienti dall'estero
Il caso Pregabalinuno dei farmaci maggiormente prescritti al mondo contro il dolore non è efficace contro il mal di schienaIn Italia si sono spesi 80 milioni di euro per questo farmaco.

Si è aperto a Firenze, sino all'1 aprile, il Congresso Internazionale di Anestesiologia e terapie del doloreSIMPAR-ISURA, organizzato e presieduto dal Prof. Massimo Allegri, ricercatore presso l'Università di Parma e specialista in anestesia rianimazione e terapia del doloreSono presenti 1200 specialisti e medici, metà italiani e metà provenienti da tutto il mondo, per confrontarsi sulle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche e su tutte le tematiche relative allo studio e alla gestione del dolore cronico.

Una edizione speciale, in cui convergono due importanti appuntamenti internazionaliTrattasi di SIMPAR (Study In Multidisciplinary PAin Research), primo network internazionale capace di coniugare clinica e ricerca di base, e di ISURA (International Symposium of Ultrasound in Regional Anesthesia), società mondiale dedicata all’applicazione degli ultrasuoni per l’anestesia locale e per medicina del dolore.

I COSTI DEL DOLORE - "E' il congresso dal punto di vista numerico più importante d'Italia ed ha un altissimo livello qualitativo e scientifico - spiega il Prof. GuidoFanelli, Azienda Ospedaliero - Universitaria di ParmaLa base è dedicata sopratutto alla ricerca clinica e alla ricerca transazionale: si esplorano nuovi sviluppi per curare la malattia del dolore. Questa in Italia comporta una spesa, tra costi diretti e indiretti, di 3,2 miliardi di euro, secondo gli ultimi dati Istat a disposizione. I costi del dolore in Europa rappresentano il 2,3% del PIL. Negli Stati Uniti, invece, eguagliano la somma dei costi della terapia anticancro, vascolare e antivirale, arrivando a 600 milioni di dollari".

IL CASO "PREGABALIN" - E' molto importante, quindi, combattere il dolore non solo da un punto di vista clinico, negli interessi del paziente, ma anche da un punto di vista farmaeconomico. Come insegna il recente caso del Pregabalin, uno dei farmaci maggiormente prescritti al mondo contro il dolore. Questo, secondo la ricerca pubblicata dal New England Journal of Medicine, non è efficace contro il nervo sciatico, come invece si è da sempre ritenuto.  In Italia si sono spesi 80 milioni di europer questo farmaco, ma si guarda con fiducia alle nuove soluzioni terapeutiche.

LA LEGGE 38/2010 - In Italia c'è anche una legge che si propone di tutelare chi soffre in maniera cronica. Si tratta della 38/2010, ma solo un medico su tre ne conosce l'esistenza"L'Italia dichiara il Prof. Massimo Allegri - è stato il primo Paese al mondo ad aver accolto le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa afferma che è un diritto di ogni cittadino non soffrire. La legge istituisce un percorso tale che permette al paziente di avere una rete istituzionale clinica per la gestione del proprio dolore. Purtroppo però questa, applicata a macchia di leopardo. La 38/2010 inoltre istituisce dei percorsi formativi specifici per i medici e consente un accesso semplificato ad alcuni farmaci". 

Secondo un recente studio europeo, la terapia del dolore in media viene insegnata 6 ore in 6 anni. L'Università di Parma in Italia è quella che spicca in fatto di preparazione, dichiarata l'"Università senza dolore". In questa non solo si insegna la terapia del dolore, ma la si lega ad altre discipline, in un contesto multidisciplinare. Uno dei grandi impegni degli specialisti è esportare questo modello anche nelle altre città, così che si possa avere una maggiore preparazione a livello teorico e pratico.

mercoledì 29 marzo 2017

Firenze capitale mondiale contro il dolore.Inaugura il "congresso dei record". Sono 15 milioni gli italiani che soffrono in maniera cronica

Apre oggi a Firenze, fino all'1 aprile, il Congresso Internazionale di Anestesiologia SIMPAR-ISURA. Saranno presenti 1200 specialisti e medici, metà italiani e metà provenienti dall'estero

"Uno degli errori che più spesso commettiamo è ritenere che alla base del dolore cronico ci sia una natura di tipo tumorale: questo, in realtà, avviene solo nel 10% dei casi" - chiarisce il Presidente del Congresso Massimo Allegri


Si apre oggi a Firenze, sino all'1 aprile, il Congresso Internazionale di Anestesiologia SIMPAR-ISURA, organizzato e presieduto dal Prof. Massimo Allegri, ricercatore presso l'Università di Parma e specialista in anestesia rianimazione e terapia del dolore. Saranno presenti 1200 specialisti e medici, metà italiani e metà provenienti dall'estero, per confrontarsi sulle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche e su tutte le tematiche relative allo studio e alla gestione del dolore cronico.

UNA EDIZIONE DEL CONGRESSO "SPECIALE" - Due importanti appuntamenti internazionali convergono, in maniera eccezionale, per questa edizione. Trattasi di SIMPAR (Study In Multidisciplinary PAin Research), prima rete in Italia di specialisti in grado di migliorare la gestione dei pazienti con acuta e dolore cronico, e di ISURA (International Symposium of Ultrasound in Regional Anesthesia), appuntamento dedicato all’applicazione degli ultrasuoni per l’anestesia locale e per medicina del dolore.

"Un congresso speciale, due simposi in uno: la Società Mondiale di Ecografia e Terapia del dolore acuto cronico sarà presente, contestualmente al nostro congresso, con un suo evento - spiega il Presidente Massimo Allegri - Tre gli argomenti principali su cui dibatteremo in questo duplice congresso. Innanzitutto il dolore acuto post operatorio, perché il 2017 è l'anno ad esso dedicato. Abbiamo dato tantissimo spazio alle nuove tecniche per controllarlo, con la consapevolezza che occorre ancora lavorare tanto in questa direzione. Il secondo tema è il dolore in condizioni particolari, ovvero ciò che può sembrare di nicchia, come quello che riguarda il bambino, l'alimentazione o la componente cognitiva. Il terzo focus è sul dolore neuropatico, sia nel trattamento farmacologico che nel trattamento interventistico".

COS'E' LA TERAPIA DEL DOLORE - Il dolore è generalmente sintomo di qualcosa che non va bene: un effetto di una patologia in corso. Quando invece non c'è una causa scatenante, e quindi il dolore diventa cronico, occorre parlare di terapia del dolore. Con tale termine si intendono tutti quegli atti farmacologici, interventistici, chirurgici e cognitivo-comportamentali mirati a ridurre il dolore inutile, cioè quella sofferenza che non ha nessuna utilità nell'esserci. In altre parole, si parla di terapia del dolore quando dobbiamo trattare sia il dolore come sintomo che come malattia. 

I NUMERI DEL PROBLEMA - Il dolore come malattia è tutto ciò che è cronico. Una patologia che affligge il 20% della popolazione italiana, mentre nei Paesi dell'Europa gli interessati oscillano tra il 18 e il 25%. In questa percentuale fanno parte tutte quelle persone che per tutta la vita soffrono di un dolore. Dodici milioni di italiani, quindi, sono a rischio o stanno già soffrendo di malattie "croniche".

"Un numero devastante - aggiunge il Prof. Allegri - Nel Portogallo il costo del mal di schiena è pari all'8% del PIL. In America invece il dolore costa 600 miliardi all'anno. In Italia, invece, una delle prime cause di accesso al proprio medico di medicina generale è il mal di schiena. Vengono perse tantissime giornate lavorative di mal di schiena".

PROBLEMI RICORRENTI - Non solo mal di schiena. Il problema più ricorrente in fatto di malattie croniche è l'osteoartrosi, che coinvolge più di 4 milioni di italiani, e che costa 3,5 miliardi di euro all'anno, tra costi diretti e indiretti. Il 70% dei problemi osteoartrosici è legato alla lombalgia. Poi ci sono la cefalea, che affligge 2 milioni di italiani, e i dolori neuropatici periferici, come il diabete.

"Uno degli errori che più spesso commettiamo è ritenere che alla base del dolore cronico ci sia una natura di tipo tumorale - chiarisce il Presidente del Congresso - Ma nel grande mondo del dolore cronico solo il 10% è relativo ad un tumore, nonostante il dolore sia spesso, erroneamente, associato ad un problema oncologico. Ma nel 90% dei casi questa associazione è del tutto infondata".

martedì 28 marzo 2017

QuintilesIMS ai NUTRADAYs: In Italia il mercato degli integratori trascina la Consumer Health: +7,4%







QuintilesIMS/In Italia il mercato degli integratori trascina la Consumer Health: +7,4%

A dominare la classifica i multivitaminici

Milano, 28 marzo 2017 – Il mercato della nutraceutica in Italia continua a guadagnare terreno: dal 2014 al 2016 è infatti cresciuto, a valore, del 7,4% (tra farmacia, parafarmacia e mass market) diventando driver strategico del mercato Consumer Health.

Queste le prime evidenze firmate QuintilesIMS Italia, società leader globale nell'offerta integrata di informazioni e tecnologia per il mondo della salute, presentate oggi da Filippo Boschetti, Head of Marketing, Strategy & Innovation – Consumer Health di QuintilesIMS Italia, durante NUTRA DAYs, l'evento a cura di Cum Grano Salis dedicato al mondo dell'integrazione alimentare.

Tra i Paesi europei, l'Italia si colloca al primo posto per spesa pro capite per prodotti nutraceutici: in media ogni italiano spende 41 euro all'anno, seguono Austria e Belgio (33 euro pro capite). Chiude la classifica la Francia con una spesa di 12 euro.

Benché il mercato Consumer Health segni una perdita del -1% (2016 vs 2015), il segmento della nutraceutica continua a trainare tutto il settore, soprattutto grazie ai multivitaminici (crescita media del +7,3% su 3 anni), agli integratori gastro-intestinali (+6,9%) e agli integratori cardiovascolari (+10,5%). Seguono quelli per il sistema urinario (+7,9%) e i ricostituenti (+5,6%). Solo queste 5 categorie di nutraceutici occupano oltre il 70% del totale del mercato e continuano a crescere in media del 7,6%.

Tra i driver di crescita, primo fra tutti l'innovazione: solo tra il 2015 e il 2016 i lanci di nuovi prodotti hanno portato un sell-out di circa 230 milioni di euro.

Secondo le rilevazioni di QuintilesIMS Italia, i prodotti nutraceutici crescono anche grazie alla sempre maggior raccomandazione da parte dei medici: pediatri e ginecologi sono tra gli specialisti che maggiormente consigliano questo tipo di prodotti ai propri pazienti, e il 90% dei medici generici dichiara di consigliare food supplement nella propria pratica quotidiana*.

"Il mercato della nutraceutica rappresenta ormai un driver di crescita per tutto il mercato Consumer Health – ha commentato Filippo Boschetti di QuintilesIMS. "Ne è la prova anche l'attenzione sempre crescente che le farmacie stanno dando a questo segmento di mercato su cui oggi moltissimi farmacisti hanno deciso di puntare come leva di crescita per il proprio business".




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lunedì 27 marzo 2017

UPMC INAUGURA INSIEME A TERME DI CHIANCIANO E TECHNOGYM LA PRIMA PALESTRA DELLA SALUTE

La struttura vuole essere punto di riferimento per promuovere l'attività fisica come prevenzione e cura delle patologie cardiovascolari, epatiche, neurologiche e metaboliche.

Chianciano Terme, 27 marzo 2017 - La palestra come stile di vita da promuovere tra i pazienti.  È l'obiettivo di UPMC Institute for Health che ha inaugurato a Chianciano Terme la Palestra della Salute, un centro innovativo realizzato grazie alla collaborazione con UPMC (Centro Medico dell'Università di Pittsburgh), Terme di Chianciano, il Comune di Chianciano Terme, l'Azienda Usl Toscana sud est, Università di Siena e Technogym, società leader mondiale nel settore fitness e wellness.  La struttura innovativa e altamente specializzata per la prevenzione primaria, secondaria e terziaria delle patologie cardiovascolari, epatiche, metaboliche, va a completare un tassello importante di UPMC Institute for Health Chianciano Terme, per offrire al paziente un tagliando personalizzato della salute. Un check-up a 360 gradi con programmi di screening, educazione e tutoring.

I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità restituiscono una fotografia di una popolazione globale sempre più inattiva e in sovrappeso. Oggi, uno dei principali problemi sanitari è rappresentato proprio dalle patologie legate ad abitudini sedentarie e ad un'alimentazione scorretta. Sovrappeso, obesità, inattività, abuso di alcool e fumo sono, infatti, tutti fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari (ipertensione, infarto, ictus), cancro, diabete, disturbi respiratori cronici (apnee notturne, asma, malattia polmonare ostruttiva) e malattie neurodegenerative. Per questo motivo sono sempre più importanti e fondamentali interventi specifici e personalizzati per prevenire queste patologie, volti alla modifica dello stile di vita, attraverso una dieta sana ed equilibrata e un esercizio fisico costante ed adeguato.

All'inaugurazione, il benvenuto è stato dato dalla Vice Sindaco di Chianciano Terme, Rossana Giulianelli, e a seguire si sono succeduti gli interventi dei relatori, moderati da Carlo Mochi Sismondi, Presidente Forum PA.

Il Console Generale USA di Firenze, Abigail M.Rupp,  è intervenuta via video: "L'evento di oggi rappresenta il consolidamento di UPMC in Italia in un settore strategico e questo è molto importante per il rafforzamento dei rapporti industriali tra Italia e Stati Uniti. La medicina preventiva e l'esercizio fisico sono molto importanti perché contribuiscono a migliorare la vita delle persone."

"La prevenzione - ha spiegato il prof. Bruno Gridelli Vice Presidente Esecutivo UPMC Internationalrappresenta l'unica razionale possibilità di affrontare l'impatto economico e sociale delle malattie croniche. La prevenzione prevede in primo luogo esami diagnostici mirati per avere un quadro completo dello stato di salute del singolo individuo. Poiché è chiaro che inattività fisica e sovrappeso/obesità sono sempre più diffuse, intendiamo intervenire poi con la prescrizione di esercizi fisici definiti sulla base delle più avanzate evidenze scientifiche. L'esercizio è una potente medicina che può, se correttamente somministrato, eliminare o ridurre rischi e complicanze di malattie croniche e dell'invecchiamento cerebrale. UPMC, all'avanguardia in questo campo, con l'apertura della Palestra Medica, intende mettere a disposizione della Toscana, dei suoi cittadini e turisti, un modo nuovo di promuovere la salute."

Il dottor Silvano Zanuso, Scientific Research & Communication Manager di Technogym: "Esercizio fisico come medicina: da oltre 30 anni Technogym cerca di diffondere questo concetto. Affinché l'esercizio fisico faccia bene servono le competenze professionali e mediche, in questo caso lo staff di UPMC, e quelle tecnologiche che noi possiamo offrire grazie sia alle attrezzature per l'allenamento aerobico e della forza tutte connesse in rete, che a Mywellness cloud, la piattaforma online in grado di gestire una sorta di archivio virtuale di ogni paziente che si allena presso la palestra della salute."

E' intervenuto così Fabio Cassi, Presidente delle Terme di Chianciano: "Siamo molto orgogliosi perché a Chianciano Terme nasce oggi un "progetto pilota", un'idea forte su cui si scommette per il rilancio, non solo delle Terme, ma dell'intera città. Esprimiamo la nostra soddisfazione perché l'apertura della Palestra della salute, oltre a consolidare il rapporto di collaborazione instaurato con UPMC, rappresenta un altro importante tassello nell'implementazione del Piano strategico delle Terme di Chianciano, oltre ad un ulteriore tassello strategico che sarà presto ultimato, il centro benessere per le famiglie presso le piscine termali Theia."

La palestra vuole essere un antidoto alle malattie croniche, offrire programmi di educazione al cambiamento di stili di vita per soggetti sani con fattori di rischio e/o con patologie conclamate come diabete, obesità, ipertensione (prevenzione primaria e secondaria) e percorsi personalizzati di riabilitazione per pazienti con cardiopatia ischemica (prevenzione terziaria), quest'ultimo servizio è disponibile anche in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale (SSN).

"La nostra collaborazione con l'Azienda USL Toscana sud est, con le Terme di Chianciano, con il Comune e con la Regione Toscana e le Università di Siena, Pisa e Firenze – ha sottolineato Laura Raimondo Amministratore Delegato UPMC Italy, –  si configura come un esempio di partnership pubblico-privata che potrà essere implementata anche in altre forme per altre attività di salute, ricerca e innovazione nel territorio, in accordo con la mission UPMC di portare le cure migliori vicino alle persone. Inoltre – ha aggiunto Raimondo – questa partnership potrà trasformarsi in un volano di sviluppo dell'area se la Regione e tutte le altre istituzioni coinvolte valorizzeranno con azioni di contesto gli investimenti effettuati."

Le conclusioni sono state affidate a Monica Barni, Vice Presidente della Regione Toscana, che ha  parlato anche a nome dell'Assessore alla Salute, Stefania Saccardi "L'evento di oggi evidenzia come le Terme, grazie alla sinergia con UPMC, possano divenire a tutti gli effetti una "Palestra della salute", dove si concentrano interventi di prevenzione, di cura e di riabilitazione in un contesto rilassante e stimolante, dove l'azione termale è correlata all'azione di recupero delle competenze funzionali della persona. La Regione Toscana – ha concluso Barni - accoglie l'appello per il sostegno, la promozione e lo sviluppo delle attività di ricerca e cura in questa area."
                                                                                              




UPMC (University of Pittsburgh Medical Center) è un'azienda globale sanitaria e assicurativa con un fatturato di 12 miliardi di dollari con sede a Pittsburgh (USA) attualmente impegnata a creare nuovi modelli di assistenza affidabili, efficienti e centrati sul paziente. 

Con i suoi oltre 60.000 dipendenti, 20 ospedali, 500 studi medici e ambulatoriali, oltre 2,5 milioni di assicurati e numerose attività commerciali e internazionali, UPMC è il principale datore di lavoro non governativo dello Stato della Pennsylvania. 

Affiliato con University of Pittsburgh, Schools of the Health Sciences UPMC si è classificato al dodicesimo posto nella prestigiosa classifica annuale dei migliori ospedali d'America stilata da U.S. News & World Report e al primo posto nello Stato della Pennsylvania.

In Italia, UPMC è attualmente presente a Palermo (ISMETT-IRCCS), a Roma (UPMC San Pietro FBF) e a Chianciano Terme (UPMC Institute for Health). 



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venerdì 24 marzo 2017

Nutrilite Award 2017: assegnato il premio alla miglior pubblicazione scientifica su Fitonutrienti e invecchiamento sano


NUTRILITE AWARD 2017
Assegnato il premio alla miglior pubblicazione scientifica che fornisce nuovi risultati sul prezioso contributo dei Fitonutrienti per un invecchiamento sano

23 marzo 2017 – Si è tenuta oggi, presso l'Amway Business Center di Milano, la cerimonia di premiazione del Nutrilite Award, il riconoscimento istituito da NUTRILITE, marca numero uno al mondo nella vendita di vitamine e integratori alimentari distribuita da Amway, e destinato ai più importanti atenei italiani. Obiettivo del Nutrilite Award è premiare l'eccellenza nella ricerca italiana promuovendo al contempo il legame tra fitonutrienti e invecchiamento sano.

Ad aggiudicarsi il riconoscimento del valore di 10.000 euro, dopo un'attenta valutazione della giuria composta da un comitato scientifico di professori universitari specializzati in scienze della nutrizione e alimentazione provenienti da Italia e Olanda, è stato lo studio "Polar Constituents and Biological Activity of the Berry-Like Fruits from Hypericum androsaemum L." realizzato da Filippo Maggi, Professore Associato di Biologia vegetale e Botanica farmaceutica presso l'Università di Camerino, con oltre 140 pubblicazioni all'attivo su riviste scientifiche peer-review.

Lo studio evidenzia come il consumo di estratti ed infusi di bacche di Hypericum androsaemum L, grazie al loro elevato contenuto di antiossidanti, può contribuire a contrastare alcuni degli effetti negativi della cosiddetta "dieta occidentale".

Con oltre 80 anni di esperienza nel campo della nutrizione, NUTRILITE è pioniere nello studio sui fitonutrienti, un ambito di ricerca che ha contribuito ad approfondire sin dalla sua fondazione. Gli esperti del Nutrilite Health Institute, il centro di Ricerca e Sviluppo di NUTRILITE che vanta un team di oltre 900 professionisti appartenenti a diverse discipline come nutrigenomica, fitochimica, biologia molecolare e orticoltura, lavora infatti al costante sviluppo di prodotti di elevata qualità e a base di fitonutrienti, per promuovere e raggiungere il benessere ottimale.

Di recente il Nutrilite Health Institute ha pubblicato il NUTRILITE Global Phytonutrient Report, fra i pochi studi peer-reviewed al mondo in grado di fornire una panoramica sul consumo globale di frutta e verdura, la disponibilità di vegetali nei diversi Paesi e il potenziale impatto sulla salute pubblica.

La ricerca, pubblicata anche sul prestigioso British Journal of Nutrition, ha messo in evidenza come la maggioranza degli adulti in tutto il mondo (con percentuali che variano dal 60 all'87%) dovrebbe almeno raddoppiare la quantità di frutta e verdura consumata quotidianamente per poter rientrare all'interno delle raccomandazioni fornite dall'Organizzazione mondiale della sanità. Lo studio sottolinea inoltre come una dieta scorretta possa comportare il rischio di non assimilare nutrienti importanti per il benessere complessivo dell'organismo.

In prima linea anche quando si parla di invecchiamento, NUTRILITE ha recentemente finanziato un'imponente ricerca scientifica di lungo periodo condotta dall'Università di Stanford con l'obiettivo di indagare in modo approfondito la correlazione che sussiste fra invecchiamento fisico e cognitivo, alimentazione corretta e benessere di lungo periodo del corpo umano. Lo studio, che prende il nome di "Wellness Living Laboratory" (WELL), ha preso il via nel 2015 e monitorerà costantemente in modo dettagliato un ampio campione di persone, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo, per un periodo di almeno cinque anni.

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