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lunedì 27 maggio 2019

SPORT & SALUTE - Non solo ''gomito'', dagli esperti i 10 consigli per prevenire e curare i più frequenti infortuni del tennista

NON SOLO "GOMITO", DAGLI ESPERTI I 10 CONSIGLI PER PREVENIRE E CURARE GLI INFORTUNI PIÙ FREQUENTI DEL TENNISTA

Sono in costante aumento gli sportivi che impugnano la racchetta, un trend che ha visto i tesserati crescere del 150% dal 2001 e che ha contagiato anche star italiane e internazionali. Sono numerosi però i pericoli per il fisico che si possono incontrare su terra rossa, cemento ed erba: in occasione degli Internazionali d'Italia, ecco il decalogo degli esperti per prevenire gli infortuni e recuperare al meglio dagli acciacchi.

 

Secondo lo studio Istat del 2017, gli Italiani sono sempre più inclini a praticare sport in modo continuativo: tra il 2013 e il 2016 si è registrato infatti un incremento della pratica sportiva continuativa del 5,1% nelle regioni del Nord-Est e del 3,1% in quelle meridionali. Ma quali sono gli sport più praticati? Come dimostrato dal Centro Studi e Osservatori Statistici per lo Sport di CONI Servizi, il calcio si riconferma il preferito, seguito però a poca distanza dal tennis con un aumento di oltre il 150% dei tesserati dal 2001. Il tennis è quindi uscito dalla nicchia del professionismo per arrivare a coinvolgere non solo amatori di ogni età, ma anche personaggi celebri. Sono tanti infatti i vip a livello internazionale noti per l'amore verso il tennis, tra cui Natalie Portman, Brad Pitt, Matthew Perry, Kaley Cuoco, Scarlett Johansson e Christine Taylor. Altrettanti sono i volti noti del panorama italiano che hanno scelto di impugnare la racchetta come Marco Mengoni, Maria De Filippi, Rosario Fiorello, Paolo Bonolis, Piero Chiambretti, Massimo Giletti ed Emanuele Filiberto di Savoia, che durante il Vip Master del 2018 si è infortunato lesionandosi un tendine. I pericoli per l'integrità fisica tuttavia non riguardano solo gli amatori: i professionisti affrontano match che hanno generalmente una durata di diverse ore che comportano un aumento esponenziale dei rischi. Età, stato di allenamento, intensità dell'attività e abitudini alimentari sono tutti fattori che possono influenzare l'insorgere di indesiderati problemi fisici: per prevenirli gli esperti raccomandano un'adeguata preparazione fisica, un corretto stile di vita, sane abitudini alimentari e, per ridurre i tempi di recupero in caso di infortunio, i medici dello sport sempre più spesso ricorrono all'utilizzo della laserterapia, tecnologia a cui anche campioni del calibro di Rafael Nadal e Borna Ćorić si sono affidati in passato per risolvere rispettivamente un infortunio al ginocchio e un problema al collo.

 

"Il tennis è diventato sempre più veloce e intenso grazie anche all'evoluzione di materiali e superfici di gioco – spiega il dott. Daniele Checcarelli, medico fisiatra del Dipartimento di Riabilitazione dell'azienda USL Umbria 2 e Componente della Commissione Medica della Federazione Italiana Tennis – Questo porta a un'intensa sollecitazione del sistema osteomuscolare che può dare origine a tendinopatie con varia localizzazione, lesioni muscolari o ancora a sovraccarichi della colonna vertebrale. La mia lunga esperienza a contatto con lo sport professionistico e in particolare come membro dello Staff Medico della Squadra Nazionale Femminile di Tennis mi ha insegnato come la THEAL Therapy, la terapia laser made in Italy di Mectronic, sia un prezioso alleato per riportare in campo gli atleti in poco tempo e in totale sicurezza. Questa innovativa fototerapia consente infatti di mixare diverse lunghezze d'onda e di modulare l'energia laser, adattandosi perfettamente a ogni caso specifico e a ogni patologia, e garantendo risultati eccellenti in un minor tempo. Adottata in combinazione ad un approccio globale, la THEAL Therapy favorisce l'attivazione dei processi riparativi cellulari, riduce il dolore permettendo un miglior recupero della funzione articolare e restituisce elasticità ai tendini e ossigenazione ai muscoli".

 

Ma quali sono gli infortuni più frequenti nel tennis? Il gomito del tennista è uno dei più noti, ma ora, grazie alla rivoluzione dei materiali, colpisce prevalentemente i tennisti amatoriali. Altre patologie invece colpiscono trasversalmente sia i dilettanti sia i professionisti, tra cui la tendinite alla spalla, causata dal movimento di rotazione del braccio sopra la testa, la distorsione alla caviglia, provocata da una sollecitazione eccessiva dell'articolazione, la tendinite al ginocchio, consistente nella degenerazione e nell'infiammazione del tendine che collega la rotula alla tibia, la lombalgia, causata soprattutto dal "servizio" e infine gli infortuni al polso, sottoposto a continue torsioni. Gli infortuni più frequenti riguardano quindi prevalentemente gli arti superiori e inferiori, ma anche la zona pelvica e l'anca sono zone a rischio. Le statistiche riportate dall'Epidemiologia dei traumi sportivi dell'Istituto Superiore di Sanità dimostrano inoltre come gli infortuni causati dalla pratica del tennis siano più frequenti nella fascia d'età tra i 46 e i 64 anni (48%) e in quella tra i 26 e i 45 anni (42%). Negli under 25, invece, l'incidenza di traumi è inferiore (10%).

 

Ecco infine il vademecum degli esperti per prevenire e curare gli infortuni legati al tennis:

 

  1. PRATICARE SPORT REGOLARMENTE E CON MODERAZIONE

Giocare a tennis apporta benefici al corpo, a condizione che questo sport venga praticato correttamente, con regolarità e che gli allenamenti siano idonei alla preparazione fisica di partenza.

  1. SCEGLIERE UN PROGRAMMA DI ALLENAMENTO PROGRESSIVO

Per i giocatori meno esperti un programma di allenamento progressivo e un buon condizionamento aiutano a prevenire gli infortuni.

  1. NON SOVRACCARICARE IL CORPO

Assicurarsi di creare un equilibrio tra i giorni di allenamento e quelli di riposo. Una volta ottenuto, mantenerlo costante senza creare picchi di affaticamento.

  1. SEGUIRE UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE

L'alimentazione dev'essere curata attentamente durante tutto il periodo di allenamento. La dieta dev'essere equilibrata con un corretto apporto di zuccheri (55-65%), grassi (20-30%) e proteine (10-15%).

  1. MANTENERE IL CORPO IDRATATO

L'apporto di acqua e sali dev'essere controllato durante la competizione per reintegrare le perdite.

  1. SOTTOPORSI A CONTROLLI PREVENTIVI

Se sussistono condizioni predisponenti individuali, il tennis può causare l'insorgenza di patologie: è necessaria un'accurata valutazione funzionale volta ad individuare precocemente i fattori di rischio.

  1. MUNIRSI DI ATTREZZATURA IDONEA

Scegliere la racchetta che meglio si adatta al fisico e alle esigenze di gioco e acquistare scarpe ben ammortizzate per attutire l'impatto con il terreno.

  1. NON DIMENTICARE MAI RISCALDAMENTO E RAFFREDDAMENTO

Riscaldamento prima dell'allenamento e stretching al termine della pratica sportiva, in particolare degli arti superiori e inferiori, possono abbassare il rischio di infortuni. 

  1. ALLENARE I MUSCOLI ADDOMINALI E DORSALI

Una particolare attenzione dev'essere rivolta a questi muscoli il cui allenamento garantisce stabilità e sostegno alla schiena contrastando la lombalgia.

  1. IN CASO DI INFORTUNIO UTILIZZARE LA LASERTERAPIA

L'approccio riabilitativo vincente è quello che integra concetti funzionali e biomeccanici con programmi di recupero specifici, integrandoli con metodiche terapeutiche all'avanguardia: THEAL Therapy è la grande innovazione degli ultimi anni che permette di raggiungere risultati brillanti sia nella cura sia nella prevenzione delle patologie del tennista amatoriale e professionista.



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sabato 25 maggio 2019

CNR: nuovi materiali intelligenti, verso cuore artificiale

Nuovi materiali intelligenti: un passo verso il cuore artificiale

Un approccio interdisciplinare che vede coinvolti l'Istituto nazionale di ottica del Cnr, l'Università di Firenze e il Lens ha reso possibile lo sviluppo di un innovativo materiale foto-responsivo, capace di riprodurre le proprietà meccaniche del cuore umano. Il risultato è stato pubblicato su Circulation Research ottenendo copertina e selezione come Editor's Picks

 

Combinando competenze in chimica dei materiali, ottica, fisiologia e medicina sperimentale presenti all'interno dell'Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ino), dell'Università di Firenze (Unifi) e del Laboratorio europeo di spettroscopia non lineare (Lens), sono stati sviluppati dei materiali innovativi capaci di contrarsi una volta stimolati con la luce. Tali materiali sono stati implementati in modo da mimare la contrazione del muscolo cardiaco, con il fine di realizzarne un primo prototipo di muscolo artificiale. Il lavoro, pubblicato sulla rivista Circulation Research, ha dimostrato che questi materiali sono potenzialmente in grado di aumentare la performance contrattile del cuore.

"Abbiamo progettato e sintetizzato una vera e propria 'palette' di cristalli liquidi elastomerici capaci di contrarsi sotto stimolazione luminosa", spiega Camilla Parmeggiani del Lens e Unifi. "Questi materiali sono stati caratterizzati meccanicamente come se fossero dei muscoli, con l'obbiettivo di identificare quelli con le proprietà più simili a quelle del nostro cuore".

I risultati sono andati oltre le aspettative. "Abbiamo realizzato un materiale biocompatibile che può produrre livelli di forza paragonabili o superiori a quelli del muscolo nativo, replicandone le proprietà cinematiche", aggiunge Leonardo Sacconi del Cnr-Ino.

"La ricerca è estremamente importante nel contesto di numerose patologie cardiache, sia genetiche che acquisite", conclude Cecilia Ferrantini di Unifi. "Ad esempio, dopo un infarto massivo o in presenza di una cardiomiopatia, il tessuto cardiaco viene irreversibilmente danneggiato e il cuore riduce la sua funzione di pompa. Attualmente, in casi gravi, le alternative chirurgiche a disposizione sono estremamente limitate e invasive, con il trapianto cardiaco come unica soluzione a lungo termine. Abbiamo dimostrato come questi materiali, lavorando in sostituzione o accoppiati al muscolo danneggiato, potrebbero essere impiegati in futuro per assistere efficacemente la funzione contrattile di un cuore malato".

Le applicazioni della ricerca sono molteplici e riguardano diversi settori della medicina. Infatti, benché i materiali siano stati sviluppati per assistere la contrazione cardiaca, il loro utilizzo può essere esteso per assistere la funzione compromessa dei muscoli scheletrico e liscio, come ad esempio nel caso di distrofie muscolari, malattie neurodegenerative e lesioni spinali.

 

Roma, 24 maggio 2019


Immagine: rappresentazione schematica di un cuore artificiale basato su un innovativo cristallo liquido elastomerico capace di contrarsi sotto stimolo luminoso. 




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lunedì 20 maggio 2019

Extreme Networks investe nel mercato della sanità e partecipa al XIX Convegno Nazionale dell'AIIC (Associazione Italiana Ingegneri Clinici)

Extreme Networks investe nel mercato della sanità

Milano, 7 maggio 2019 - Extreme Networks investe nel mercato della sanità, e nell'ambito di questa strategia sponsorizza il XIX Convegno Nazionale dell'AIIC (Associazione Italiana Ingegneri Clinici) "Tecnologie, accessibilità, esiti: l'ingegneria clinica per una sanità di valore", che si terrà a Catanzaro dal 16 al 18 maggio.

Nel corso del convegno, Luigi Di Filippantonio, systems engineer di Extreme Networks parlerà di "Sicurezza per IoT e potenzialità delle moderne reti WIFI" e presenterà alcune soluzioni verticalizzate in modo specifico per il mercato della sanità, come per esempio:

·     Defender for IoT, che permette di proteggere la sicurezza dei sistemi elettromedicali senza dover intervenire sulla rete, e quindi certificare di nuovo l'infrastruttura. Un aspetto estremamente importante per gli IT manager e per i responsabili delle unità operative complesse, che devono assicurare il rispetto delle specifiche.

·     Gli access point wireless, con funzioni di localizzazione che permettono di tracciare la posizione degli apparati elettromedicali mobili per razionalizzare il loro utilizzo condiviso da parte di più strutture all'interno dello stesso campus ospedaliero. Anche questo, un aspetto molto importante per l'ottimizzazione delle risorse.

Secondo Vincenzo Lalli, Country Manager Italia di Extreme Networks: "Le caratteristiche innovative dei nostri prodotti ci consentono di sviluppare soluzioni per il mercato della sanità che rispondono a esigenze particolari, come nel caso di Defender for IoT, ma non obbligano a stravolgere le infrastrutture esistenti, con una sensibile riduzione dei costi per le aziende ospedaliere".

Informazioni su Extreme Network

Extreme Networks fornisce soluzioni di rete basate su software dalla periferia delle reti aziendali al cloud, agili, adattabili e sicure, per dare vita alla trasformazione digitale. Il nostro servizio e supporto, gestito al 100% internamente all'azienda, è il migliore del settore. Anche con oltre 30.000 clienti nel mondo, tra cui metà delle aziende Fortune 50 e numerosi marchi di riferimento nei settori del business, dell'ospitalità, del retail, dei trasporti e della logistica, dell'educazione, della pubblica amministrazione, della salute e della produzione, continuiamo a essere agili e reattivi per assicurare il successo a partner e clienti. Noi lo definiamo Customer-Driven Networking. Fondata nel 1996, Extreme ha sede a San Jose in California.

Extreme Networks e il logo Extreme Networks sono marchi o marchi registrati di Extreme Networks, negli Stati Uniti e in altri Paesi. Gli altri marchi sono proprietà delle rispettive aziende.




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