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giovedì 31 ottobre 2019

Salute. Ictus: nuova luce sulla riabilitazione motoria

Ictus: nuova luce sulla riabilitazione motoria

Ricercatori dell'Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-In), Scuola Superiore Sant'Anna e Lens, grazie a tecniche di microscopia di fluorescenza e ingegneria genetica, hanno osservato 'in vivo' la plasticità neuronale associata al processo riabilitativo per il recupero delle funzioni motorie lesionate da ictus. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Cell Reports


L'Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-In), in collaborazione con l'Istituto di biorobotica della Scuola superiore Sant'Anna e il Laboratorio europeo per le spettroscopie non-lineari (Lens), ha osservato la plasticità neuronale e vascolare, associata alla riabilitazione dopo un ictus, utilizzando una combinazione di tecniche ottiche in vivo e ex vivo. La ricerca, pubblicata su Cell Reports, è volta a monitorare la capacità del sistema nervoso di modificare l'intensità delle relazioni tra le sinapsi in seguito all'ictus. 

 

Le tecniche ottiche avanzate hanno il vantaggio di mostrare la plasticità neuronale su scale spaziali che vanno dal singolo neurone all'intero emisfero. 


"Le tecniche combinate di microscopia di fluorescenza e ingegneria genetica hanno consentito di visualizzare l'attività neuronale mentre il modello murino esegue il training sulla piattaforma robotica, permettendoci così di capire come il processo riabilitativo plasmi i pattern di attivazione corticale, cioè modifichi la struttura e le interazioni tra i componenti della corteccia", spiega Allegra Mascaro, ricercatrice del Cnr-In, affiliata al Lens, che sottolinea come tutto questo sia stato possibile grazie alle strumentazioni e al personale forniti da quest'ultimo. 


Lo studio fa parte dello 'Human Brain Project', un progetto europeo multidisciplinare, coordinato dall'Istituto di biochimica e biologia cellulare del Cnr, che utilizza i risultati di questa ricerca come base da cui partire per simulare il cervello umano. 


"Sebbene sia ancora lunga la strada per comprendere appieno i meccanismi di recupero promossi dalla riabilitazione, i risultati pubblicati sono promettenti riguardo la possibilità di garantire ai pazienti un recupero funzionale completo", conclude Mascaro.

 

Roma, 31 ottobre 2019




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mercoledì 30 ottobre 2019

I vincitori del Premio Forum Pa Sanità 2019, i migliori progetti italiani di "Connected Care"

I VINCITORI DEL PREMIO FORUM PA SANITA' 2019

I MIGLIORI PROGETTI ITALIANI DI "CONNECTED CARE"

Oggi a Roma, in occasione del Forum PA Sanità assegnato il riconoscimento a Ospedale Fatebenefratelli-Isola Tiberina di Roma, FAIS-Onlus di Milano, Kiranet di Aversa, Regione Sardegna, Omnidermal Biomedics di Torino. Riconoscimento speciale all'ASL di Latina e al Centro Cardiologico Monzino di Milano

 

Roma, 30 ottobre 2019 – L'Ospedale Fatebenefratelli – Isola Tiberina di Roma con il progetto "L'Isola del Cuore", e-health per la prevenzione e la cura delle aritmie cardiache, tra le strutture sanitarie pubbliche e private. FAIS Onlus (Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati), tra le onlus e associazioni no profit, grazie all'app "SOS-Smart Ostomy Support" che connette i pazienti al personale sanitario. Regione Autonoma della Sardegna, tra gli enti regionali, per il sistema informativo "Dimissione protetta integrata" per i pazienti anziani, cronici o non autosufficienti. Kiranet, centro di ricerca e consulenza nell'ICT di Aversa (CE) tra le PMI, con la piattaforma "Homecare" per l'assistenza domiciliare che offre telemonitoraggio, telecontrollo, videocomunicazione e dispenser portatile per le terapie farmacologiche. E, infine, Omnidermal Biomedics, realtà di Torino tra le startup, con "Wound Viewer l'Intelligenza Artificiale al servizio della vulnologia", il dispositivo medico che valuta, classifica e consente follow-up post guarigione dell'ulcera cutanea attraverso l'Intelligenza Artificiale.

Sono i vincitori del Premio Forum PA Sanità 2019, il riconoscimento alle migliori esperienze e competenze di "Connected Care", assegnato oggi in conclusione delle due giornate di FORUM PA Sanità, la manifestazione sull'innovazione sostenibile del sistema salute promossa da FPA, società del gruppo Digital360, quest'anno dedicata al tema della salute connessa. È stato assegnato anche un riconoscimento speciale al Centro Cardiologico Monzino di Milano, con l'iniziativa "Sm@rtEVEN. Telemedicina: spostare i dati, non i pazienti", che utilizza soluzioni tecnologiche all'avanguardia per il monitoraggio cardiologico da remoto, e all'ASL di Latina, con il modello innovativo di gestione dei pazienti cronici "+VITA. Ci pensa l'ASL, non tu", nella categoria strutture sanitarie pubbliche e private.

I migliori progetti per ciascuna categoria sono stati selezionati da una giuria di esperti, all'interno di una short list di 21 iniziative tra quelle candidate al contest. Tutte le proposte saranno consultabili sulla piattaforma FORUM PA Challenge e i 21 progetti finalisti saranno raccolti in un e-book, scaricabile dal sito di FPA.

"I progetti vincitori del Premio Forum PA Sanità 2019 sono brillanti esempi di Connected Care, che grazie alla condivisione delle informazioni cliniche dei pazienti tra gli attori del processo di cura consentono la gestione non ospedalizzata del paziente anziano, cronico, fragile o non autosufficiente - dice Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FPA -. Questo sistema, chiave per la sostenibilità del sistema sanitario, è stato al centro di questa edizione di Forum PA Sanità, in cui istituzioni, aziende e stakeholder della sanità italiana si sono confrontati su modelli, tecnologie, organizzazione, criticità e opportunità per la Sanità italiana di domani".

"I due giorni di confronto di Forum PA Sanitá hanno confermato che la strada della Connected Care puó permettere al nostro Sistema Salute di superare inefficienze e frammentazioni verso un modello più efficace e sostenibile – spiega Mariano Corso, Responsabile scientifico dell'Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano e Direttore Scientifico di P4I –. Oggi il 41% dei cittadini giá utilizza una app o un wearable per tenere sotto controllo il proprio stato di salute, ma nella maggior parte dei casi questi dati non vengono scambiati con il medico. C'è un enorme potenziale da sfruttare per migliorare la prevenzione e l'accesso ai percorsi di diagnosi e cura dei pazienti, serve uno sforzo congiunto da parte degli attori della filiera della salute per ripensare i modelli organizzativi e trovare le risorse adeguate a sostenere il cambiamento".

 

Di seguito il dettaglio delle soluzioni premiate per ciascuna categoria

 

Ospedale Fatebenefratelli-Isola Tiberina - Vincitore "Strutture della sanità pubblica e privata"

Con "L'Isola del Cuore", l'Unità di Aritmologia dell'Ospedale Fatebenefratelli-Isola Tiberina romano introduce nuove pratiche di e-health per la prevenzione e la cura delle aritmie cardiache. La fase iniziale del progetto ha coinvolto più di 5.300 cittadini over 65 in uno screening gratuito per la rilevazione della fibrillazione atriale (FA) silente, spesso causa di ictus cerebrale. La seconda fase del progetto prevederà la diffusione di un nuovo micro holter non invasivo in grado di far evolvere l'esperienza clinica del paziente, strutturando un processo di monitoraggio e autocontrollo da remoto per la maggior parte delle problematiche cardiache. Il progetto è in collaborazione con Magnetic Media Network S.p.A.

 

ASL di Latina -"Riconoscimento speciale "Strutture della sanità pubblica e privata" (pari merito)

"+VITA. Ci pensa l'ASL, non tu" è l'innovativo modello di gestione della ASL di Latina dedicato ai soggetti cronici. +VITA individua il problema di salute in modo precoce e programma correttamente il percorso di cura, nel rispetto dei principi di presa in carico e continuità assistenziale, senza un orizzonte temporale. Attraverso una medicina proattiva il progetto mira alla presa in carico della fascia di popolazione autosufficiente che richiede una tipologia di assistenza prevalentemente territoriale e un accesso limitato alle tipologie di servizi ad alta complessità. L'approccio sistematico alla gestione della cronicità della ASL di Latina poggia su patto di cura, PDTA, tecnologia e integrazione tra ospedale e territorio.

 

Centro Cardiologico Monzino -"Riconoscimento speciale "Strutture della sanità pubblica e privata" (pari merito)

"Sm@rtEven. Telemedicina: spostare i dati, non i pazienti" è il progetto del Centro Cardiologico Monzino di Milano,in fase di realizzazione, che garantisce l'assistenza necessaria ai pazienti con una logica multicanale. Tramite un cruscotto web della sala operativa, il personale sanitario può osservare i tracciati in tempo reale, confrontarli con lo storico, valutare e gestire le priorità. Sm@rtEven è destinato a pazienti a domicilio recentemente sottoposti ad intervento cardochirurgico, o che abbiano necessità di un monitoraggio medico/infermieristico di grado lieve-moderato per concomitanti patologie cardiovascolari. Il progetto, in collaborazione con I-Tel, punta all'utilità sia lato paziente, sia lato struttura sanitaria, che può ottimizzare l'utilizzo di personale e dei dispositivi.

 

F.A.I.S.-Onlus – Vincitore "ONLUS e Associazioni no profit"

S.O.S. - Smart Ostomy Support è il progetto di FAIS Onlus (Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati), in fase di realizzazione, che tramite un'app permette al personale sanitario di interagire con i pazienti che riceveranno informazioni e cure anche da casa. Il personale coinvolto non dovrà necessariamente lavorare da un ambulatorio, ma potrà assistere i pazienti anche da luoghi diversi, secondo il principio dello smart working. Inoltre, l'app sarà uno strumento per la formazione pre e post intervento e per monitorare l'aderenza terapeutica. La formazione sarà resa disponibile sfruttando la gamification, in modo da aumentare l'efficacia del processo formativo. Il progetto, ideato principalmente per pazienti stomizzati, si presta in molte componenti alla gestione di altre patologie croniche. L'iniziativa è promossa in collaborazione con i-TEL, GamificationLAB Sapienza, ENEA, Prioritalia, Sorint, Sindirettovo-CIDA.

 

Kiranet – Vincitore "PMI":

"Homecare" è la piattaforma integrata di Kiranet, PMI di Aversa (CE) in fase di realizzazione che ha lo scopo di migliorare l'assistenza domiciliare socio-sanitaria, l'erogazione delle cure e la qualità della vita in generale della popolazione anziana e/o affetta da malattie croniche o disabilitanti, agevolando al tempo stesso il lavoro degli assistenti sanitari. Ottimizza il processo di gestione delle cure domiciliari tramite dispositivi wearable e sistemi di telemonitoraggio, telecontrollo, videocomunicazione e un dispenser portatile per le terapie farmacologiche. La soluzione è indirizzata a paziente (o il suo caregiver), gli operatori sanitari specializzati, il management delle strutture di assistenza e il management regionale.

 

Regione Autonoma della Sardegna - "Regioni, Enti locali e loro unioni"

"Dimissione protetta integrata in Regione Sardegna" è il sistema informativo per la gestione multidisciplinare, multidimensionale e domiciliare del paziente cronico, fragile o non autosufficiente. La gestione avviene attraverso l'integrazione tra i diversi setting assistenziali e tutti gli attori che prendono in carico il paziente, durante le diverse fasi di dimissione ospedaliera verso il territorio. Il Sistema Informativo Ospedaliero, in fase di predimissione, invia la segnalazione di un paziente al punto unico di accesso del Distretto socio sanitario di residenza dell'utente. L'applicativo del PUA gestisce tutte le fasi del processo di determinazione del bisogno e attiva il percorso socio sanitario adatto, inviando la pratica direttamente alla Cartella Socio Sanitaria del paziente, personalizzata per il tipo di assistenza da erogare (ADI, RSA, ecc.). A sua volta la CSS è integrata con gli erogatori del servizio (MMG, distretto, terzo settore).

 

Omnidermal Biomedics -Vincitore "Startup"

"Wound Viewer l'Intelligenza Artificiale al servizio della vulnologia" è il dispositivo di Omnidermal Biomedics per valutare la condizione patologica e identificare la migliore terapia per il paziente in caso di ulcera cutanea. Grazie ad algoritmi di Intelligenza Artificiale, Wound Viewer garantisce una valutazione quantitativa dei parametri clinici dell'ulcera cutanea, ne classifica la tipologia e consente un follow-up dell'evoluzione di guarigione. Inoltre, attraverso un sistema di Alert, è in grado di prevedere l'insorgenza di complicazioni cliniche e avvisare l'operatore sanitario per un pronto intervento. Tramite la connettività 4G, un sistema di API dedicate per l'integrabilità nei sistemi informativi ospedalieri e cartelle cliniche a norma GDPR, è utilizzabile per l'assistenza a pazienti ospedalizzati, ma anche per garantire continuità di cura al domicilio. L'operatore da remoto acquisisce tutti i parametri dell'ulcera ed entra in contatto con lo specialista in ospedale per la definizione o modifica della terapia prescritta, con una migliore qualità di vita per il paziente e sensibili risparmi per il SSN. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con ASL Asti, ASL TO3, Politecnico di Torino, Dedalus Piemonte.

 

FPA

FPA, società del Gruppo Digital 360, da 30 anni favorisce l'incontro e la collaborazione tra pubblica amministrazione, imprese, mondo della ricerca e società civile e svolge un ruolo di accompagnamento all'innovazione tecnologica, istituzionale e organizzativa, offrendo servizi, supporto e consulenza nei seguenti ambiti: Comunicazione, Incontri e Manifestazioni, Ricerca, Advisory, Formazione. 

 

DIGITAL360

DIGITAL360, società quotata sul Mercato AIM di Borsa Italiana, si pone l'obiettivo di accompagnare imprese e pubbliche amministrazioni nella comprensione e nell'attuazione della trasformazione digitale e favorirne l'incontro con i migliori fornitori tecnologici. DIGITAL360 persegue questo obiettivo attraverso due business units: una, denominata "Demand Generation" supporta le imprese tecnologiche (vendor, software house, system integrator, startup, ecc.) nelle attività di comunicazione, storytelling, gestione eventi e generazione di opportunità di business; l'altra, denominata "Advisory & Coaching" si rivolge a tutte le imprese e a tutte le pubbliche amministrazioni che vogliono intraprendere un qualsiasi percorso di trasformazione digitale. NetworkDIGITAL360, trasversale a entrambe le Business Unit, è il più grande network di testate online dedicate a tutti i temi dell'Innovazione Digitale, con 53 portali online e newsletter, più di 1,5 milioni di visitatori unici al mese, e oltre 5.000 keyword del mondo digitale in prima pagina su Google. DIGITAL360 integra un mix multidisciplinare e multiculturale di professionalità e competenze grazie ad analisti, giornalisti, consulenti ed esperti del mondo digitale, accumunati da una grande passione e missione: l'innovazione digitale come motore della crescita e dell'ammodernamento del nostro Paese.

Salute. DiaSorin annuncia la certificazione 510(k) per la commercializzazione del test LIAISON(R) ZIKA Capture IgM II, volto ad identificare le infezioni da virus Zika sulla piattaforma completamente automatizzata LIAISON(R) XL.

DIASORIN LANCIA IL TEST LIAISON®ZIKA CAPTURE IgM II NEL MERCATO STATUNITENSE PER IL RILEVAMENTO DELLE INFEZIONI DA VIRUS ZIKA 

 

 

Saluggia, 30 ottobre 2019 - DiaSorin (FTSE MIB: DIA) annuncia di aver ricevuto la certificazione 510(k) per la commercializzazione del test LIAISON® ZIKA Capture IgM II, volto ad identificare le infezioni da virus Zika sulla piattaforma completamente automatizzata LIAISON® XL.

Il test aveva già ricevuto ad Aprile 2017 l'approvazione per l'utilizzo in situazioni di emergenza negli Stati Uniti (Emergency Use Authorization).

 

Il nuovo test sarà utilizzato per la determinazione qualitativa degli anticorpi IgM diretti contro il virus Zika presenti nel siero umano in quei pazienti che soddisfano i criteri clinici ed epidemiologici indicati dal Center for Diseases Control, tra i quali le sintomatologie associate all'infezione da virus Zika e la permanenza in aree potenzialmente a rischio.

 

Il virus Zika è trasmesso dalla puntura delle zanzare ed è strettamente correlato a malattie quali dengue, febbre gialla, encefalite giapponese e virus West Nile. 

I sintomi più comuni dell'infezione da Zika sono febbre, eruzioni cutanee, dolori articolari, congiuntivitiarrossamento degli occhi, dolori muscolari e mal di testa; quando presenti, tuttavia, sono miti e durano per un periodo inferiore ad una settimana; per questo motivo molte persone infette non realizzano di aver contratto il virus e, pertanto, non ricorrono ad un ricovero ospedaliero. 

L'infezione da virus Zika, tuttavia, può essere molto pericolosa durante il periodo gestazionale, causando gravi difetti di nascita, quali la microcefalia nonché altri difetti cerebrali fetali gravi.

 

Carlo Rosa, CEO del Gruppo DiaSorin, ha commentato: "Nel2017 siamo stati i primi a garantire una soluzione completamente automatizzata per l'identificazione del virus Zika nelle situazioni di emergenza sul territorio americano.

Con l'approvazione a fini commerciali del nostro test Zikaforniremo, da oggi, un'importante soluzione diagnostica ai laboratori statunitensi, confermando la nostra vocazione di player diagnostico innovativo.

Questo nuovo test amplia, inoltre, la nostra offerta di malattie infettive disponibile sulla piattaforma LIAISON® XL e conferma ilnostro obiettivo di incrementare la presenza del Gruppo DiaSorin nel mercato diagnostico americano".

 

 

DiaSorin

DiaSorin, società multinazionale italiana quotata nell'indice FTSE MIB, è leader globale nel campo della Diagnostica in Vitro (IVD). Per oltre 50 anni l'azienda ha sviluppato, prodotto e commercializzato kit di reagenti per la IVD in tutto il mondo. Il Gruppo è presente nei 5 continenti con 25 società, 5 succursali estere, 6 siti produttivi e 5 centri di ricerca dislocati nel mondo. Attraverso costanti investimenti in ricerca e sviluppo e, attraverso le proprie capacità distintive nel campo diagnostico, DiaSorin offre oggi il più ampio menù di test di specialità nel mercato dell'immunodiagnostica e nuovi test di diagnostica molecolare che identificano il Gruppo DiaSorin come lo Specialista della Diagnostica in Vitro".



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sabato 26 ottobre 2019

Salute. La sola chirurgia per il trattamento del tumore al pancreas non basta più

LA CHIRURGIA DA SOLA NON BASTA PIÙ. IL TRATTAMENTO DEL TUMORE AL PANCREAS HA BISOGNO DI STRATEGIA PER AUMENTARE L'ASPETTATIVA DI VITA 

 

La sola chirurgia per il trattamento del tumore al pancreas non basta più. Oggi, meno del 20% dei pazienti è candidabile per una chirurgia con intento "curativo", con una sopravvivenza a 5 anni pari all'8,1% e a 10 anni pari al 3%*. Questo dimostra che l'intervento chirurgico, da solo, non è da considerarsi risolutivo della malattia. 

L'Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, da sempre riconosciuto come una delle eccellenze nel trattamento del tumore al pancreas, punta su quella che si definisce "strategia terapeutica". Questo metodo affonda le radici nell'approccio multidisciplinare che ha caratterizzato lo stile del gruppo chirurgico fondato dal Professor Paolo Pederzoli fin dagli anni '80 e che vede coinvolti all'interno del percorso diagnostico/terapeutico diverse figure specialistiche. La valutazione del paziente viene affidata a un'équipe di specialisti: oncologi, radiologi, chirurghi e psicoterapeuti, che insieme, a seguito della diagnosi, applicano terapie personalizzate

 

"Strategia significa inserire il paziente in un protocollo "mirato" che può prevedere l'utilizzo della chemioterapia prima dell'intervento chirurgico, altre volte invece l'ordine dei trattamenti deve essere invertito - ha spiegato il dottor Roberto Girelli, responsabile del centro terapie complementari del tumore al pancreas dell'Ospedale Pederzoli - Il chirurgo lavora spalla a spalla con l'oncologo, il radioterapista e con tutti i membri dell'équipe multidisciplinare. L'approccio alla chirurgia pancreatica moderna non è più esclusivo, come succedeva anni fa: oggi il chirurgo è inserito in un team multidisciplinare e discute ogni singolo caso con gli altri specialisti dedicati allo scopo di prescrivere un trattamento sempre più "personalizzato". 

 

L'approccio multidisciplinare, le strategie terapeutiche, insieme agli aspetti tecnici relativi alla chirurgia pancreatica, sono i temi affrontati nel V corso organizzato dall'Unità di chirurgia pancreaticarivolto ai chirurghi. Una tre giorni di corso, 28, 29 e 30 ottobre a cui aderiranno 35 chirurghi provenienti da tutta Italia che potranno approfondire tematiche relativa alla diagnosi, alla gestione del paziente sottoposto a chirurgia pancreatica maggiore, l'iter terapeutico, l'approccio multidisciplinare, il trattamento delle complicanze e la chirurgia mini invasiva anche per mezzo del robot

 

La chirurgia robotica ha un ruolo fondamentale nel trattamento del tumore al pancreas proprio per il suo carattere di mini invasività. "Utilizziamo il robot per quello che viene considerato l'intervento più complesso della chirurgia oncologica addominale noto come duodeno cefalo pancreasectomia. Siamo attualmente l'unica struttura nel Nord Italia ad usare questo approccio - ha sottolineato il dottor Giovanni Butturini, responsabile dell'Unità di chirurgia pancreatica dell'Ospedale Pederzoli - Sono diversi i vantaggi che questo tipo di metodica offre: maggior sicurezza per il chirurgo e per il paziente oltre a tutti i vantaggi della mini-invasività. Si tratta di un'esperienza che noi affrontiamo con entusiasmo e passione e possiamo dire che i risultati ottenuti sono soddisfacenti".

 

Inserito in un contesto europeo, l'Ospedale Pederzolisi confronta costantemente con strutture europee ad alto volume di interventi, per condividere esperienze e conoscenze. "I risultati di questa condivisione di esperienza ci permettono di sviluppare trials clinici che coinvolgono un grande numero di pazienti: questo favorisce studi in grado di fornire risposte a problematiche ancora aperte sia in chirurgia pancreatica che nello specifico nel trattamento del tumore al pancreas - ha commentato la dottoressa Isabella Frigerio membro del Consiglio direttivo dell'Associazione europea dei chirurghi epato-bilio-pancreatici (AHPBA). Questo confronto di respiro europeo ci permette di fornire una formazione di altissimo livello".

 

*Fonte dati: Airc



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venerdì 25 ottobre 2019

Salute. Contro gonfiore e pesantezza, come prendersi cura del benessere delle gambe

Contro gonfiore e pesantezza, come prendersi cura del benessere delle gambe

Le indicazioni di Patrizia Gilardino chirurgo estetico contro insufficienza veno-linfatica, teleangectasie e vene varicose. «Migliorare l'estetica è anche risolvere alcuni problemi funzionali»

 

Gambe più belle sono anche gambe più sane. La parte estetica spesso è correlata con il benessere dell'arto e curare il secondo porta benefici anche alla prima. «La cellulite può essere solo l'inizio, poi arrivano anche problemi funzionali alle gambe», premette Patrizia Gilardino, chirurgo estetico di Milano. «Quello che può apparire solamente come un inestetismo, può diventare un problema non solo estetico. Infatti, spesso la cellulite è abbinata ad una insufficienza veno-linfatica che porta pesantezza delle gambe e gonfiore delle caviglie. Anche nei casi di varici e teleangectasie, oltre la visibile dilatazione dei vasi, c'è spesso una sensazione di stanchezza con gonfiore, talora abbinata a dolore ai polpacci».
Porre rimedio dal punto di vista estetico è quindi mettere un freno anche ai problemi di carattere funzionale. «In questo caso, i trattamenti di medicina estetica ci vengono in soccorso», spiega Gilardino. «Del resto, azioni che vanno a migliorare la qualità della cute, riducendo gli inestetismi, agiscono in profondità sulla circolazione, quindi permettendo di intervenire non solamente sulla parte estetica, ma anche su specifiche patologie. È un'azione per il benessere complessivo delle gambe».

Patologia che interessa una larga parte della popolazione occidentale, l'insufficienza veno-linfatica è determinata da una difficoltosa circolazione del sangue e della linfa nelle estremità inferiori del nostro corpo. «Le vene hanno il compito di "riportare" il sangue dalle zone periferiche del corpo verso il cuore; questo flusso però può essere reso più difficoltoso se le pareti dei vasi sanguigni non sono particolarmente elastiche. Abbiamo così quella che viene chiamata "stasi", ovvero un accumulo di liquidi negli arti inferiori che provocano quel senso di pesantezza sulle gambe», precisa la specialista. Alla base ci possono essere stili di vita non del tutto corretti, la cellulite, ma anche una certa predisposizione genetica. «Per gambe più "leggere", la carbossiterapia dà risposte efficaci», aggiunge. «L'anidride carbonica, che è alla base di questo trattamento, influisce sulla circolazione sanguigna, aumentandone il flusso, oltre ad avere un effetto che possiamo definire "brucia grassi". L'effetto è quindi duplice: è un trattamento che permette di intervenire sulla cellulite, riducendo così l'effetto "buccia d'arancia", ma anche migliora il flusso sanguigno dalle zone periferiche del nostro corpo, riducendo quindi le sensazioni di pesantezza e dolorabilità delle gambe». Trattamento senza controindicazioni, la carbossiterapia può portare però ad un leggero fastidio. «In alternativa è possibile utilizzare il TriActive, una tecnica che si basa su tre azioni: il freddo, il massaggio e il laser. Insieme migliorano l'ossigenazione dei tessuti restituendo alla pelle elasticità e tono - prosegue Gilardino -. Questo trattamento è assolutamente indolore; richiede qualche seduta in più rispetto alla carbossiterapia, ma si prende cura delle gambe sia sotto il profilo estetico, sia funzionale».

La presenza di varici e teleangectasie è una patologia che arriva ad interessare più di una donna su tre. In questi casi la scleroterapia con soluzione salina restituisce benessere alle gambe. «È un trattamento naturale che, senza l'uso di farmaci, comporta dei vantaggi: innanzitutto, l'uso di una soluzione fisiologica ipertonica, oltre ad evitare il pericolo di allergie, permette di "chiudere" i capillari intervenendo su un'area più estesa. Non certo secondo, il fatto che per la paziente non c'è l'obbligo di portare calze elastiche. Di contro però, i trattamenti richiedono almeno due settimane di distanza l'uno dall'altro. Per situazioni particolari è però possibile abbinare differenti trattamenti e ottenere così benefici su più fronti».
Il benessere delle gambe si coltiva però con piccole azioni quotidiane: «Bere molto, controllare il peso, seguire una dieta bilanciata e fare dell'attività fisica», conclude Gilardino che raccomanda sempre di rivolgersi ad un medico esperto.

 

Patrizia Gilardino - profilo professionale. Laureata in Medicina e Chirurgia all'Università degli Studi di Milano nel 1988, Patrizia Gilardino si è specializzata nella Scuola di Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell'Università degli Studi di Milano nel 1993. Iscritta all'Ordine dei Medici di Milano dal 1989, ha lavorato fino al 2003 all'Unità Funzionale di Chirurgia Plastica dell'Ospedale Multimedica di Sesto San Giovanni. Esercita la libera professione al Poliambulatorio della Guardia di Finanza di Milano, al Centro Dermatologico Europeo, nel proprio studio di via Colonna a Milano e nello studio a Piacenza. È membro della Società di verifica e controllo di qualità e della Società americana di chirurgia plastica. È socio Sicpre (Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica) ed è iscritta all'Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe)




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mercoledì 23 ottobre 2019

COPERTURA VACCINALE: IL 25 OTTOBRE A CATANIA IL NUOVO APPUNTAMENTO DI AMCLI

COPERTURA VACCINALE: A CATANIA IL NUOVO APPUNTAMENTO DI AMCLI

A Torino, Catania e Trento-Bolzano gli incontri promossi da AMCLI nel 2019 in collaborazione con l'Istituto Superiore Sanità per accrescere la sensibilità sui rischi di una ridotta copertura vaccinale per morbillo, pertosse, rosolia, parotite e varicella. Nei primi 8 mesi del 2019 sono stati registrati in Regione ancora 63 casi di morbillo e la Sicilia è tra le 10 regioni che hanno segnalato casi di rosolia.

 

Catania, 23 ottobre 2019 – Sebbene in molti Paesi dell'Unione Europea, tra cui l'Italia, vi sia una lunga tradizione nell'attuazione di programmi di vaccinazione su gravi infezioni (epatite B, poliomielite e tetano), per altre malattie infettive di rilevanza sociale prevenibili con le vaccinazioni, quali il morbillo, la parotite, la rosolia, la pertosse e la varicella, il livello di controllo è diminuito drasticamente negli ultimi decenni. In Italia, la riduzione costante nel tempo delle coperture vaccinali ha determinato un aumento di circolazione di queste malattie infettive e di presenza sempre più numerosa di pazienti critici suscettibili che si ammalano gravemente, a causa della perdita dei vantaggi dell'immunità di comunità. Occorre dunque continuare a sensibilizzare in generale la popolazione ma, anche rafforzare la formazione di tutto il personale sanitario, per limitare al minimo i pericoli negli individui più deboli che imbattendosi in soggetti infetti mettono a rischio la propria salute e nello stesso tempo diventano a loro volta fonte importante di infezione. 

Partendo da questo obiettivo, diretta conseguenza del nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 (decreto legge n.73/2017), approvato nel marzo del 2017, AMCLI – Associazione Microbiologi Clinici Italiani, con il contributo non condizionato di DiaSorin promuove un nuovo ciclo di 3 incontri sul tema Ruolo del laboratorio di microbiologia nell'applicazione del piano nazionale di prevenzione vaccinale per pertosse, morbillo, rosolia, parotite e varicella, il secondo dei quali si svolge a Catania, venerdì 25 ottobre 2019, presso l'Aula A della Torre Biologica "F. Latteri" in via S. Sofia 97 a Catania.

Le strategie di contenimento ed eliminazione di queste malattie infettive, accanto alle misure igienico-sanitarie generali e alle misure vaccinali, prevedono la creazione di sistemi di sorveglianza efficaci e di attività di laboratorio microbiologico di elevata qualità. Il trend generale è positivo anche se si registrano differenze tra le varie regioni per le vaccinazioni obbligatorie. Ad esempio, solo 5 regioni su 20 hanno raggiunto nel 2018 una copertura vaccinale che garantisca l'immunità di comunità in età pediatrica per il morbillo, cioè superiore al 95%.

Come sottolinea Guido Scalia, Microbiologo, Direttore dell'U.O.C. Laboratorio di Analisi del Policlinico di Catania e delegato regionale dell'AMCLI. "Le coperture vaccinali in Sicilia sono in aumento, grazie all'applicazione della legge sull'obbligo di vaccinazione. L'analisi eseguita su ampie fasce di popolazione, specie nelle strutture che si occupano di diagnosi e cura, fotografa la condizione di una copertura immunitaria relativamente bassa nella fascia di popolazione rappresentata dai giovani adulti. Nella mia esperienza, ad esempio, circa il 20% delle donne in età fertile non è protetta nei confronti del virus della rosolia. Come evidente, ciò rappresenta un gravissimo fattore di rischio che avrebbe potuto condurre ad una drammatica epidemia rubeolica tra le gravide se non fosse intervenuto il decreto 73/2017; questo, imponendo la vaccinazione di massa tra i bambini, ha drasticamente ridotto il rischio di epidemia tra i soggetti in età scolare che rappresentano, di norma, la principale fonte di trasmissione anche nei confronti degli adulti. Ciò non toglie che dovrà essere eseguita una capillare campagna informativa che porti l'adeguata copertura vaccinale anche tra i soggetti adulti a rischio".

In questo contesto, la regione Sicilia è tra quelle che hanno tratto più beneficio dall'introduzione del DL n.73/2017 e successivamente dalla legge di conversione n. 119 del 31 luglio 2017; in particolare per il vaccino trivalente MPR (Morbillo, Parotite, Rosolia) il recupero è stato molto rilevante. Ad oggi però, perdurano ancora dei ritardi di copertura vaccinale ai 24 mesi di età, con un valore non superiore al 91%, più basso rispetto al dato nazionale che si attesta al 93,2%. Se, però, andiamo a valutare il dato ai 48 mesi di età, il valore di copertura siciliano è del 95,6%, sopra quindi la soglia del 95% e sopra anche il dato nazionale del 95,3%. Il ritardo ai 24 mesi è da ricollegarsi alla bassa frequenza dei bambini siciliani negli asili nido che determina di fatto una sottrazione all'obbligo di legge che poi viene successivamente recuperato all'entrata alla scuola dell'infanzia. Queste le dichiarazioni di Mario Cuccia, Direttore del Servizio di Epidemiologia dell'ASP di Catania.

"Lo scopo di questa iniziativa è di condividere con le diverse figure professionali coinvolte nel controllo delle infezioni/malattie prevenibili con le vaccinazioni i più recenti dati sulla sorveglianza, per comprendere l'impatto dei programmi di vaccinazione del paese, la prevalenza e la diffusione della malattia; sulle strategie vaccinali, per comprendere il potenziale dei nuovi vaccini disponibili, sulla diagnosi clinica per comprendere la gestione armonizzata dei pazienti. Infine, sulla diagnosi microbiologica per comprendere la corretta esecuzione (nei tempi e nei modi) ed interpretazione della diagnostica di laboratorio" ricorda Tiziana Lazzarotto, Responsabile scientifico del convegno, Microbiologa dell'Università di Bologna e componente del Direttivo AMCLI.

"Come Associazione dei Microbiologi Clinici Italiani, di concerto con l'Istituto Superiore di Sanità, sosteniamo la fondamentale importanza della prevenzione e delle campagne vaccinali per il contenimento e la risoluzione delle problematiche connesse alle infezioni/malattie causate dai Virus del morbillo, rosolia, parotite, varicella. Riteniamo imprescindibile il ruolo e il contributo che la diagnosi microbiologica ha in questo particolare e critico campo della medicina" spiega Pierangelo Clerici, Presidente AMCLI e Direttore dell'Unità Operativa di Microbiologia dell'Azienda Socio Sanitaria Territoriale Ovest milanese.


AMCLI - Associazione Microbiologi Clinici Italiani - è stata costituita nel 1970 ed è articolata su delegazioni regionali. L'associazione scientifica ha sede a Milano ed è attualmente presieduta dal prof. Pierangelo Clerici, Direttore U.O. Microbiologia A.S.S.T Ovest Milanese, Legnano. Tra le finalità statutarie di AMCLI, lo sviluppo della Microbiologia clinica. Una delle peculiarità della società scientifica è operare attraverso gruppi di lavoro su specifiche materie d'interesse. Tra questi spiccano quello sulle Infezioni Sessualmente Trasmissibili, sulle infezioni nei Trapianti d'organo, sulle infezioni nell'anziano e nei neonati, sulla Neurovirologia, sulle Infezioni nel paziente critico, sulle infezioni materno-fetali, sull'immunologia e sulle malattie parassitarie.



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ALLUCE VARO, COS'È E COME TRATTARLO


ALLUCE VARO, COS'È E COME TRATTARLO

Lo spiega il chirurgo ortopedico PBS Lorenzo Fonzone

 

È ormai noto, per esperienza o per cultura generale, che dalla salute del piede dipende la salute dell'intero organismo umano. "È un organo che funziona come un pianoforte - spiega il chirurgo ortopedico del gruppo Pbs (Percutaneous Bianchi System), Lorenzo Fonzone - solo se tutti i tasti sono perfettamente accordati funziona in armonia". Le patologie ortopediche che interessano il piede sono diffuse, ma molti dei disturbi spesso sono localizzati sull'avampiede. Alluce valgo e alluce varo sono tra queste, ma al contrario del primo, conosciuto soprattutto dalle donne (ne soffre una su cinque a causa, ad esempio, dell'utilizzo di calzature belle ma poco performanti), si sa poco dell'alluce varo. Quest'ultimo si manifesta come una deviazione verso l'esterno rispetto alla linea mediana del piede per cause che possono essere raramente dovute a fattori genetici, più spesso a traumi, ma nel 90% dei casi ad interventi sbagliati per la correzione dell'alluce valgo.  "Il più evidente segno di questa patologia - prosegue Fonzone - è la deformità, ma il problema principale è causato dal dolore al piede e alla caviglia. Molto spesso il dolore è localizzato all'alluce per continuo sfregamento con la tomaia della scarpa. Un alluce varo molto spesso è l'equivalente di un alluce amputato, per questo motivo vanno in sovraccarico gli altri metatarsi ed è sempre consigliato l'intervento chirurgico. Anche perché nei primi stadi è più semplice intervenire, la progressione è sempre a peggiorare". La diagnosi viene effettuata mediante l'esame clinico e radiografico. Dolore cronico, gonfiore al piede o alla caviglia, difficoltà ad indossare le scarpe rappresentano i principali campanelli d'allarme per il paziente che decide di consultare un medico. Sarà quest'ultimo poi a valutare quale tecnica utilizzare in base allo stadio e alla gravità dell'alluce varo. 

PBS è l'acronimo di Percutaneous Bianchi System e rappresenta la filosofia di lavoro di tutta l'équipe medica del dottor Andrea Bianchi. Una filosofia di continua ricerca delle migliori soluzioni mediche nel rispetto della biologia umana e della persona. Il dottor Bianchi e la sua équipe hanno portato avanti negli anni una continua ricerca di soluzioni sempre meno invasive e sempre più performanti per trattare le patologie dell'avampiede e in special modo l'alluce valgo. E' possibile richiedere l'intervento con tecnica PBS in tutta Italia

Numero unico prenotazione: +39 075 5036




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mercoledì 16 ottobre 2019

Osteoporosi: i vantaggi dal collagene idrolizzato

OSTEOPOROSI: I BENEFICI DEL COLLAGENE 

Una donna su tre è colpita da fragilità ossea, l'incidenza aumenta con la menopausa

Il collagene, la principale proteina del nostro organismo, fondamentale per la densità ossea

L'integrazione di collagene idrolizzato a supporto di una dieta varia e bilanciata

 

Ottobre 2019 - Dopo i 50 anni una donna su tre e un uomo su cinque sono destinati a subire delle fratture a causa della fragilità ossea, solo in Italia l'osteoporosi interessa circa 5 milioni di persone, numero destinato ad aumentare poiché legato al progressivo invecchiamento della popolazione.

L'osteoporosi è una patologia principalmente femminile e che riguarda soprattutto le donne in post menopausa a causa del calo di produzione di estrogenifondamentali per la salute ossea. In menopausa la produzione di estrogeni cala con una conseguente progressiva perdita di massa ossea. Questo fenomeno è evidente già qualche anno prima della menopausa, poi nei primi anni post menopausali si verifica una perdita di massa ossea annuale che va dal 2 al 5% della densità minerale ossea (BMD) misurata. L'osteoporosi in post menopausa si può manifestare con dolori ossei, mal di schiena, cifosi diminuzione dell'altezza e diventare causa di fratture.

Tale patologia è largamente diagnosticabile, può e deve essere trattata ma soprattutto può essere evitata con adeguate misure di prevenzione. Prevenzione che oltre ai regolari esami clinici di controllo, si traduce in corretti stili di vita e alimentari da adottare fin dalla giovane età.

Per quanto riguarda l'alimentazione questa deve essere varia e bilanciata e per la salute dell'osso deve essere ricca di calcio e vitamina D. Ma non solo, un nutriente fondamentale per le articolazioni e le ossa è il collagene, proteina presente naturalmente nel nostro organismo. Gli alimenti ricchi di collagene sono i brodi, la trippa a gelatina di pesce o di carne.

Purtroppo con l'avanzare dell'età il nostro organismo produce meno collagene e l'alimentazione da sola non basta per sopperirequesto calo fisiologicoUn aiuto in più arriva da una regolare integrazione di collagene idrolizzatoRicavato dalla cartilagine e da altri tessuti connettivi animali, questo tipo di integratore è ottenuto attraverso l'idrolisi, un processo che rende le molecole della proteina più piccole e leggere e, di conseguenza, maggiormente assimilabili a livello intestinale» spiega Andrea Cappelletti di Protein SA, una delle maggiori aziende europee di prodotti a base di collagene idrolizzato, tra cui Colpropur.

Studi scientifici (oggi il collagene idrolizzato Colpropur di Protein SA vanta uno studio scientifico in doppio ceco e una bibliografia di oltre 100 pubblicazioni scientifiche a supporto)indicano che il collagene idrolizzato, se preso in quantità di 10gr al giorno in modo regolare, agisce favorevolmente su massa muscolare e densità ossea. Il tempo che intercorre tra l'inizio dell'assunzione regolare e la percezione degli effetti positivi dipende dall'età del soggetto e dalla sua condizione di salute. Generalmente è possibile riscontrare una differenza già tra il 2° e il 3° mese dopo l'inizio dell'utilizzo regolare dell'integratore

Non solo contro l'osteoporosi. Il collagene idrolizzato Colpropur è consigliato dall'OAFI, la Fondazione Internazionale Osteoartrosi per la prevenzione dell'usura articolare dovuta all'uso eccessivo o all'età. 

 

 

 

 

Bibliografia

Adam M., Spacek P., Hulejova H., Galianova A., Blahos J. "Postmenopausal osteoporosisTreatment with calcitonine and a diet rich in cartilage proteins". Cas Lèk ces. 1996, 135: 74-8. 

Adam M., Eggersglüss B., Bräumer K. and Schrieber R. "Use of tasteless, Hydrolyzed Collagen and Agent containing the same". United States Patent no 5,948,766 (7.09.1999).

Hooshmand, S. et al. "Evidence for Bone Reversal Properties of a Calcium- Collagen Chelate, a Novel Dietary Supplement" J Food Nutr Disor 2013, 2:1. 

Elam, ML. et al. "A Calcium-Collagen Chelate Dietary Supplement Attenuates Bone Loss in Postmenopausal Women with Osteopenia: A Randomized Controlled Trial" J Med Food 00 (0) 2014, 1–8.

König D., Oesser S., Scharla S., Zdzieblik D., Gollhofer A. "Specific Collagen Peptides Improve Bone Mineral Density and Bone Markers in Postmenopausal Women—A Randomized Controlled Study" Nutrients 2018, 10, 97.  

Bone H. "Future directions in osteoporosis therapeutics". Endocrinol Metab Clin North Am. 2012 Sep;41(3):655-61.

Porfírio E, Fanaro GB (2016) "Collagen supplementation as a complementary therapy for the prevention and treatment of osteoporosis and osteoarthritis: a systematic review" RevistaBrasileira de Geriatria e Gerontologia 19: 153-164.

 

 

COLPROPUR®

L'ultima novità del mercato farmaceutico è COLPROPUR®, un integratore a base di collagene idrolizzato puro, prodotto da Protein SA, azienda spagnola presente nel mercato da oltre 40 anni specializzata nella produzione di collagene idrolizzato e leader europeo nel suo settore.

COLPROPUR®, pensato per far fronte a tutte le problematiche legate a scarsa elasticità dei tessuti e osteoporosi, aiuta a mantenere flessibilità, benessere e un aspetto sano in maniera naturale ed efficace.

Senza grassi, zuccheri, edulcoranti, coloranti e conservanti, COLPROPUR® si trova sotto forma di polvere facilmente solubile, che si assume diluito in liquidi o yogurt.  

 

Il prodotto COLPROPUR® è disponibile in doppia versioneColpropur Care e Colpropur Active. Entrambe le formule sono arricchite di Vitamina C che contribuisce naturalmente alla produzione di collagene. Colpropur Active contiene in aggiunta anche magnesio per ridurre stanchezza e affaticamento e acido ialuronico per una maggiore azione lubrificante su articolazioni e tonica sulla pelle. Colpropur Active è per la sua composizione particolarmente indicato a chi fa sport, compie sforzi fisici quotidiani, soffre di crampi o vuole prendersi cura della propria pelle. Colpropur Care e Colpropur Active sono disponibili in tre diversi gusti (neutro, frutti di bosco e vaniglia) in confezioni sufficienti per coprire un ciclo di assunzione di trenta giorni.  

 

COLPROPUR® si può acquistare direttamente online ed è ordinabile presso le migliori farmacie e parafarmacie, al prezzo consigliato di €25,90 per Colpropur Care e €27,90 per Colpropur Active.

 

 

 

UN PO' DI STORIA

Protein SA nasce nel '76 con la produzione di ingredienti specifici per l'industria alimentare. Nel 1989 l'azienda diventa indipendente e investe in nuove tecnologie per la produzione del collagene idrolizzato (CH). A causa dei problemi legati alla BSE, nel 1996 l'azienda cambia la materia prima da cui estrarre il collagene, sostituendo il bovino al maiale. Inizia quindi un grosso lavoro di ricerca e sviluppo per l'estrazione della proteina dalle ossa di animale. Le ricerche per verificare gli effetti benefici del collagene sono effettuate attraverso studi in vitro e in vivo (oggi il collagene idrolizzato di Protein SA vanta una bibliografia di oltre 100 pubblicazioni scientifiche a supporto).

Nel 2001 Protein SA arriva a produrre 3000 tonnellate di CH. Nel 2006 Protein SA firma un contratto esclusivo con Danone diventandone fornitore esclusivo di collagene per lo sviluppo di un prodotto innovativo. Nel 2008, chiuso il progetto con Danone, Protein SA decide di entrare nel canale delle farmacie e parafarmacie per vendere il proprio collagene – con il nome Colnatur - direttamente al pubblico, nel formato di barattoli da 330gr di prodotto in polvere solubile. Da allora il prodotto si è diffuso e radicato in molti mercati (Spagna, Portogallo, Serbia, Ecuador, Perù, Cile e Bolivia). Il 2017 si è chiuso con la vendita di 5 milioni di barattoli: 1,5 milione venduto direttamente nel mercato spagnolo a nome Colnatur -  avendo una penetrazione nel mercato spagnolo nel canale farmacia superiore al 30% - e il restante venduto ai competitor. 

A metà del 2018 il marchio Colnatur è stato venduto ad un'importante azienda farmaceutica spagnola; Protein SA quindi lancia Colpropur per mantenere la vendita al pubblico del proprio collagene idrolizzato ed è impegnata nell'apertura verso nuovi mercati come Italia e Francia. Per il prodotto industriale: il mercato principale è quello europeo, in cui Protein SA è leader, ma esporta anche in America (USA e Sud America) e in una proporzione minore anche in Cina e Sud Africa.



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