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giovedì 28 marzo 2019

Salute. Anziani e carenza Vitamina D, cosa fare?

ANZIANI: VITAMINA D INSUFFICIENTE, SERVE PIU' SOLE
 
Un'indagine dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, in collaborazione con B&M Onlus, ha rilevato che negli over 60 i livelli di vitamina D sono insufficienti e che occorre esporsi di più al sole
 
 
(Desenzano del Garda, Brescia, 27 marzo 2019) -  È arrivata la primavera: le giornate si allungano e il freddo intenso dell'inverno sembra già un ricordo. Il sole ravviva le nostre giornate, migliora l'umore e ci stimola ad essere più attivi, ma non solo. La luce solare risulta fondamentale anche per "fare il pieno" di vitamina D.
 
Uno studio condotto dall'Osservatorio nutrizionale Grana Padano e dall'Associazione Brain and Malnutrition Onlus (B&M) ha correlato la Vitamina D (25-OH) plasmatica non solo con ciò che mangiamo, ma anche con l'esposizione al sole, che permette all'organismo di sintetizzare questa vitamina. I volontari dell'associazione B&M hanno indagato le abitudini alimentari, i livelli di vitamina D nel sangue e l'esposizione al sole di 450 persone con età maggiore di 60 anni e in possesso degli esami ematochimici inerenti ai livelli di 25OH vitamina D, senza però aver consumato supplementi (integratori) di tale vitamina.
 
Dall'indagine si evince che l'esposizione media al sole è di circa 1,6 ore a settimana e che con gli alimenti il campione intervistato assume circa 2.5 microgrammi al giorno di vitamina D. La concentrazione ematica media di Vitamina D (25-OH) rilevata dallo studio è di 17,8ng/ml (DS± 9,4), insufficiente per garantire il fabbisogno di molte funzioni dell'organismo. Dal campione preso in esame si evince che, a parità di vitamina D assunta dagli alimenti, chi si espone di più al sole ha una concentrazione di vitamina D nel sangue più elevata.
 
L'importanza del corretto livello di tale vitamina nel sangue non è dovuta solo alle necessità del metabolismo del calcio, che la utilizza per preservare una corretta mineralizzazione ossea e prevenire l'osteoporosi, ma anche a diversi e importanti ruoli biologici. I dati che emergono dagli studi scientifici, infatti, supportano il legame tra carenza di Vitamina D nel plasma e aumentato rischio cardiovascolare, mentre studi su modelli sperimentali hanno dimostrato le proprietà antinfiammatorie della vitamina, oltre alle già note attività antitumorali e un possibile ruolo anche nelle patologie neurodegenerative.
 
"I dati emersi confermano che la concentrazione ematica della vitamina D è molto bassa nella popolazione generale – spiega la dott.ssa Michela Barichella, medico dietologo, Presidente di Brain and Malnutrition in Chronic Diseases Association Onlus e membro del Comitato Scientifico dell'Osservatorio Grana Padano -  e non raggiunge il valore minimo dei 30ng/ml, inoltre la Vitamina D (25-OH) diminuisce all'aumentare dell'età ed è influenzata direttamente dall'esposizione al sole. Dall'indagine emerge anche un'evidente ipovitaminosi D già dopo i sessant'anni, fattore che aumenta il rischio di osteoporosi e fratture ossee soprattutto nelle donne, oltre che eventi cardiovascolari e altre patologie".
 
I dati emersi dallo studio dell'Osservatorio nutrizinale Grana Padano confermano il dato già emerso sui consumi alimentari in Italia (INRAN-SCAI 2005-06) e il fatto che l'alimentazione non è sufficiente a coprire i fabbisogni di vitamina D.
 
Dall'analisi statistica, infatti, non si trova una correlazione significativa tra livelli plasmatici di vitamina D e assunzione della stessa, correlazione positiva che si trova invece tra livelli plasmatici di vitamina D e introduzione dei PUFA (acidi grassi polinsaturi).
 
La dott.ssa Barichella commenta questo dato affermando: "Ancora una volta emerge il ruolo importante nell'alimentazione degli acidi grassi polinsaturi, soprattutto quelli contenuti nel pesce". Alla luce dei risultati, rimane fondamentale diffondere i consigli e gli stili di vita corretti per favorire lo stato di salute e garantirsi i livelli sufficienti di vitamina D nel sangue.
I CINQUE CONSIGLI PER COMBATTERE IL DEFICIT DI VITAMINA D
STILATI DAGLI ESPERTI DELL' OSSERVATORIO NUTRIZIONALE GRANA PADANO
 
 
1. Fare tutti i giorni una passeggiata al sole affinché i raggi UV attivino la vitamina D. Esporsi alla luce solare (non filtrata da vetri) con la maggior superficie del corpo possibile e senza crema protettiva, per un periodo variabile in base al proprio fototipo: circa 10-15 minuti al giorno in estate e 20-30 minuti in inverno tra le 11:00 e le 15:00, cioè quando i raggi UV sono più attivi.
 
2. Mangiare ogni settimana tre porzioni di pesce, variando la specie e scegliendo anche quelli in cui è più presente la vitamina D. In ordine di quantità: aringa, tonno, pesce spada, alici, suro o sugarello, trota e coregone. Le noci (20 g al giorno) sono una valida fonte di grassi polinsaturi.
3. Consumare due porzioni di latticini al giorno, come latte o yogurt (anche parzialmente scremati), a colazione o a merenda e aggiungere un cucchiaio di formaggio grattugiato sui primi piatti. Chi non tollera il lattosio, può utilizzare latte delattosato e Grana Padano DOP perché privo di lattosio, ma ricco di calcio che grazie alla vitamina D fortifica le ossa.
4. Consumare due-quattro uova a settimana, sode o cotte in padella antiaderente (anche strapazzate o in frittata). Consumare una volta a settimana un primo piatto a base di pasta all'uovo.
 
5. Controllare il livello della vitamina D (25-OH) nel sangue e, in caso di carenza, provvedere alla corretta integrazione soprattutto nel periodo invernale, o comunque se non si ha un'esposizione al sole costante.
 
SCHEDA INFORMATIVA
L'Osservatorio Grana Padano nasce nel 2004 grazie ad un progetto del Consorzio di Tutela del Formaggio Grana Padano. Dall'inizio del 2005 sta "fotografando" gli stili alimentari della popolazione italiana con appositi questionari somministrati agli assistiti di Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta, ai quali nel 2007 si sono aggiunti Dietisti e altri Medici Specialisti che hanno incluso i questionari nelle loro ricerche. Dal 2015 un'equipe di Dietisti residenti in tutte le regioni d'Italia affianca i medici del territorio offrendo nei loro ambulatori il servizio di anamnesi alimentare e sugli stili di vita, utilizzando il nuovo software online, a disposizione gratuita di tutti gli operatori sanitari. I dati raccolti con le anamnesi, oltre che informare l'assistito, sono elaborati per dare informazioni di carattere osservazionale-epidemiologico che periodicamente sono diffusi alla società civile.
 
Obiettivi
Educare l'intervistato ad una corretta alimentazione e suggerire uno stile di vita quale prevenzione primaria, secondo quanto identificato dal programma "Guadagnare Salute" del Ministero della Salute.
Ottenere una stima qualitativa dell'assunzione di nutrienti e delle abitudini quali fumo e attività fisica.
Fornire al medico un pratico strumento operativo per eseguire l'anamnesi nutrizionale, paragonare i dati raccolti con i LARN e indicare al paziente gli alimenti da ridurre o aumentare per equilibrare l'apporto di nutrienti.
Identificare i principali errori nutrizionali e di stile di vita degli italiani e diffondere la cultura della good practice.
 
Metodologia
Ogni medico, pediatra, dietista e operatore sanitario, effettua l'anamnesi in un'area riservata online dove risiede il software. L'anamnesi è somministrata solo a soggetti che non soffrono d'importanti patologie ed è effettuata come una ricerca osservazionale (il medico intervista il suo assistito, o il genitore nel caso di minori) l'intervista è guidata da un questionario elettronico che raccoglie: età, sesso, peso e altezza per calcolare il BMI, la circonferenza addominale, lo svolgimento di attività fisica, il tempo trascorso in attività sedentarie (guardare la TV, utilizzare il PC, fare giochi elettronici) e l'abitudine al fumo.
La parte alimentare valuta la frequenza di assunzione settimanale o mensile dei più importanti e diffusi alimenti consumati in Italia, i dati dichiarati vengono elaborati dal software che calcola il contenuto in macronutrienti e micronutrienti e di conseguenza quanti se ne sono assunti con la dieta abituale. Il software elabora e somma i nutrienti assunti e li paragona al fabbisogno giornaliero di ogni individuo, distinto per età e sesso, per valutarne lo scostamento rispetto ai valori LARN. Le eccedenze e deficienze di nutrienti significative vengono evidenziate per correggere l'errore nutrizionale emerso dall'anamnesi. Gli scostamenti dei nutrienti vengono poi riclassificati in cibi da assumere più o meno frequentemente. Oltre a ciò il software permette, solo al medico, di suggerire comportamenti personalizzati in base al quadro clinico del soggetto e produce un documento che può essere consegnato agli intervistati.
 
Comitato scientifico OGP
  • Prof.ssa Michela Barichella: Medico specializzato in scienza dell'alimentazione, Direttore U.O.S. Dietetica e nutrizione clinica CTO Gaetano Pini, Milano. Prof.ssa a.c. Università degli Studi di Milano. Presidente di Brain and Malnutrition Association.
  • Prof. Claudio Maffeis: Medico Pediatra, esperto di nutrizione e obesità infantile, Docente di metabolismo e nutrizione in età evolutiva dell'Università di Verona, Direttore della U.O.C. di pediatria ad indirizzo diabetologico e malattie del metabolismo nutrizione clinica e obesità dell'Ospedale Borgo Roma, Verona.
  • Prof. Sergio Coccheri: Medico specializzato in cardiologia e angiologia, Ordinario di Malattie cardiovascolari dell'Università di Bologna.
  • Prof. Davide Festi: Medico specializzato in gastroenterologia. Ordinario di Gastroenterologi e Coordinatore del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia, dell'Università di Bologna.
  • Dott. Lorenzo Ventura: Medico specializzato in medicina interna, esperto in malattie metaboliche dello scheletro e reumatologia.
  • Dott.ssa Erica Cassani: Medico specializzato in scienza dell'alimentazione, presso U.O. Centro Parkinson e Struttura semplice di Dietetica e Nutrizione Clinica.
  • Prof. Alessandro Lubisco: statistico, Docente di scienze statistiche dell'Università di Bologna.

sabato 23 marzo 2019

Italia-Cina. Giulia Grillo: "La salute elemento strategico del partenariato con la Cina. La firma degli accordi di oggi ne è la piena conferma"

Italia-Cina. Giulia Grillo: "La salute elemento strategico del partenariato con la Cina. La firma degli accordi di oggi ne è la piena conferma"

 

In occasione della visita in Italia del Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, il Ministro della Salute, Giulia Grillo, ha firmato con le autorità del governo di Pechino tre importanti accordi in materia sanitaria da lungo tempo oggetto in corso di approfonditi negoziati bilaterali nei settori alimentari, veterinario e, soprattutto, della salute.

Il primo di questi accordi è il nuovo Piano di Azione per il triennio 2019-21 in materia di cooperazione sanitaria tra i due Paesi, che prevede un significativo rafforzamento della collaborazione in molteplici settori che vanno dal confronto sui modelli di assistenza sanitaria, di management sanitario e gestione del rischio, alle politiche del farmaco, alla prevenzione delle malattie trasmissibili e non trasmissibili e alla medicina dello sport.

Nell'ambito del tema della sicurezza alimentare già da tempo al centro della collaborazione tra le autorità competenti dei due Paesi è stato firmato l'atteso protocollo che consentirà l'accesso al mercato cinese di carne suina congelata dall'Italia. Nello stesso settore sono ora in un'avanzata fase di negoziato anche gli accordi che riguardano le esportazioni in Cina di carni e prodotti bovini e di pollame.

È stato poi firmato un protocollo per l'esportazione di seme bovino dall'Italia alla Cina che apre un importante canale commerciale per questo comparto zootecnico del nostro Paese.

Va infine segnalata la firma da parte dell'Istituto Superiore di Sanità di un memorandum di collaborazione scientifica con lo Shangai Hospital Development Center con l'obiettivo dalla creazione di una alleanza di eccellenza scientifica mondiale nel settore della salute pubblica e della ricerca.

"La firma di questi accordi - dichiara il Ministro Giulia Grillo - conferma come il settore sanitario sia parte significativa del partenariato strategico italo-cinese. Sono anche molto fiduciosa che all'accordo sulle esportazioni di carni suine, a lungo atteso dai nostri produttori, faranno presto seguito ulteriori intese riguardanti altri settori, altrettanto auspicati dai produttori di carne del nostro Paese".



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Studio su salute e sport invernali: dagli esperti il vademecum per prevenire e curare i frequenti infortuni sulla neve

SALUTE E SPORT INVERNALI, DAGLI ESPERTI IL VADEMECUM PER PREVENIRE E CURARE I FREQUENTI INFORTUNI SULLA NEVE

Prestare attenzione alle condizioni atmosferiche, allenarsi per migliorare la condizione fisica e dotarsi delle giuste attrezzature. Sono questi alcuni dei consigli forniti dagli esperti per evitare spiacevoli infortuni legati agli sport invernali che ogni anno colpiscono oltre 30mila italiani. Tra le raccomandazioni c'è anche quella di affidarsi alle nuove tecnologie laser come Theal Therapy, utile a garantire guarigioni più rapide.

 

Praticare attività sportiva tutto l'anno è molto utile per migliorare il benessere psicofisico, ma è proprio durante i mesi invernali che aumenta il rischio di infortuni a causa di una mancata preparazione atletica e inesperienza sul campo. Lo dimostra un'indagine dell'Istituto Superiore di Sanità, secondo cui nel 2017 sono state 30mila le persone che hanno subito incidenti sulla neve, di cui 25mila hanno necessitato di primo soccorso e circa 1100 di ricovero in ospedale. Un trend negativo che ha coinvolto sia atleti professionisti sia personaggi famosi: da Arnold Schwarzenegger, che si ruppe il femore sugli sci, ad Angela Merkel che si fratturò il bacino, fino ad arrivare all'azzurra Sofia Goggia, che si è rotta il malleolo peroneale durante gli allenamenti, e alla campionessa statunitense Lindsay Vohn, appena ritiratasi dalle competizioni anche a causa dei ripetuti infortuni. Ma quali sono le raccomandazioni per evitare tali infortuni e curarli al meglio? La prevenzione inizia a casa con un regime alimentare corretto, un periodo di allenamento e l'acquisto di attrezzature sportive sicure. Una volta scesi in pista è fondamentale osservare le condizioni meteo, fare stretching e rimanere idratati. Infine, in caso di infortuni, per ridurre i tempi di recupero gli esperti raccomandano l'utilizzo della laserterapia.

 

Proprio per questo è nata Theal Therapy, la terapia laser made in Italy di Mectronic che, sfruttando il mix perfetto di diverse lunghezze d'onda, adatta il trattamento in base a parametri fisiologici come età, dolore, fototipo e tipologia di tessuto. "Praticare sport invernali senza prima sottoporsi a un adeguato allenamento rende più frequenti il rischio di infortuni. La mia esperienza diretta m'insegna che chi pratica sci alpino tende ad essere maggiormente vittima di fratture agli arti inferiori, in primis al ginocchio, e di lesioni dei legamenti, come il crociato. Chi si dedica allo snowboard invece soffre più spesso di lesioni agli arti superiori come lussazione della spalla e frattura del polso – spiega il dott. Andrea Panzeri,  Dirigente Medico presso l'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano – Per questo l'ausilio di Theal Therapy, che più volte ho utilizzato nella mia clinica, diventa un valido alleato nella cura di questi infortuni grazie alla sua tecnologia laser che massimizza gli effetti terapeutici e riduce i tempi di recupero soprattutto in caso di patologie acuto-croniche. Il mio consiglio, in ogni caso, è sempre quello di seguire una corretta preparazione atletica e indossare attrezzature sportive consone alle attività da seguire, soprattutto per coloro che non sono sportivi professionisti ma decidono di sciare per hobby".

 

Ma quali sono gli infortuni più frequenti sulla neve? Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità chi pratica sci alpino tende a essere maggiormente vittima di lesioni agli arti inferiori (53.4%), mentre sono più rare quelle agli arti superiori (16,3%); la zona del cranio e del viso infine viene coinvolta nel 13.4% dei casi. Coloro che si destreggiano sulla neve con lo snowboard, invece, sono più inclini a riportare una lesione agli arti superiori (44.5%), mentre gli arti inferiori risultano interessati in maniera più ridotta (23%). Sono le donne i soggetti più interessati dalle distorsioni (43%), mentre tra gli uomini le differenti tipologie di lesione sembrano ripartirsi in maniera più equilibrata: le ferite riguardano il 12% dei maschi e il 5.2% delle femmine, le lussazioni l'11.2% degli uomini e il 4% delle donne.

 

 

Ecco infine il vademecum degli esperti per prevenire e curare gli infortuni legati agli sport invernali:

 

  1. SEGUIRE UN REGIME ALIMENTARE CORRETTO

Osservare un regime dietetico e salutare permette di affrontare al meglio sport invernali che richiedono un grande dispendio di energia.

 

  1. EQUIPAGGIARSI CON ATTREZZATURE SICURE E IDONEE

Utilizzare strumenti certificati e della corretta misura, come sci, scarponi e casco, risulta fondamentale per evitare infortuni agli arti superiori e inferiori.

 

  1. IDRATARSI PRIMA E DURANTE LE ATTIVITÀ SPORTIVE

Bere molta acqua prima di affrontare gli sport invernali permette di ristabilire l'equilibrio idrico del corpo.

 

  1. OSSERVARE LE REGOLE DELLA PISTA

Rispettare i regolamenti e seguire i consigli di maestri esperti è molto importante: gli infortuni più comuni riguardano infatti i neofiti che si dedicano agli sport invernali per hobby.

 

  1. PRESTARE ATTENZIONE ALLE CONDIZIONI ATMOSFERICHE

Fare attenzione ai repentini mutamenti del meteo, al rischio di valanghe e ai forti abbassamenti di temperatura prima di scendere in pista.

 

  1. NON SCORDARSI DI FARE STRETCHING

Eseguire esercizi in grado di scaldare e allungare i muscoli consente di scongiurare stiramenti, strappi o semplici risentimenti.

 

  1. AFFRONTARE UN PERIODO DI ALLENAMENTO FISICO

Per evitare spiacevoli infortuni è fondamentale effettuare un periodo di allenamento nei mesi precedenti alla stagione invernale, migliorando il proprio benessere psicofisico.

 

  1. IN CASO D'INFORTUNIO UTILIZZARE LA LASERTERAPIA

L'ausilio del laser Theal Therapy si è rivelato estremamente utile nella cura e nel recupero in tempi più rapidi di patologie acuto-croniche.



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World Oral Health Day, per la scienza la scarsa igiene orale favorisce l’insorgere di diabete, alzheimer e problemi al cuore: ecco come prevenirli

WORLD ORAL HEALTH DAY, PER LA SCIENZA LA SCARSA IGIENE ORALE FAVORISCE L'INSORGERE DI DIABETE, ALZHEIMER E PROBLEMI AL CUORE: ECCO COME PREVENIRLI

Possono germi e batteri presenti sui denti provocare non solo afte ed herpes, ma perfino favorire malattie come il diabete, l'alzheimer e l'infarto? Secondo numerosi studi scientifici sì e, in un Paese che "si cura" sempre meno, La Giornata Mondiale della Salute Orale vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza dell'igiene orale. Oltre alle regolari visite dal dentista e alla routine quotidiana, un nuovo aiuto arriva dal laser.

 

Trascurare la salute del cavo orale influisce negativamente sulla condizione psicofisica, portando alla manifestazione di patologie infettive quali lesioni aftose, herpes e disturbi dell'articolazione temporo-mandibolare. Un quadro clinico preoccupante evidenziato da una ricerca americana della Nutrition and National Examination e pubblicata su Daily Mail secondo cui il 40% della popolazione ha sofferto almeno una volta di tali problematiche legate alla scarsa igiene orale. Ma non è tutto, da un sondaggio dell'American Diabetes Association che in un campione di oltre 1000 intervistati ha esaminato una correlazione tra le problematiche dell'apparato orale e l'insorgere del diabete: il 73% degli intervistati ha ammesso infatti di avere problemi dentali come carie e parodontite. Per questo motivo il 20 marzo viene celebrata la Giornata Mondiale della Salute Orale (World Oral Health Day), iniziativa istituita dalla World Dental Federation per sensibilizzare sull'importanza della corretta igiene del cavo orale. Ma cosa si può fare per combattere più rapidamente e in maniera meno invasiva tali patologie? Oltre allo spazzolino, al filo interdentale e ai controlli degli esperti, un valido aiuto arriva dalla tecnologia laser made in Italy Theal Therapy, in grado di ridurre rapidamente i germi ed i batteri aggressivi presenti su denti e gengive, scongiurando l'insorgere di infezioni che potrebbero portare a gravi conseguenze per la salute.

 

"Il problema delle patologie legate alla scarsa igiene orale è estremamente rivelante ed è per questo che l'utilizzo della laserterapia rappresenta un grande alleato per salvaguardare la salute della propria bocca e del proprio corpo in generale – spiega Ennio Aloisini, CEO di Mectronic – La Theal Therapy, grazie a un set di applicatori brevettati e all'emissione polimodale selettiva, permette di trattare in maniera rapida, efficace e non invasiva lesioni aftose, leucoplachie, cheilite angolare e herpes labialis. Il dispositivo più utilizzato in ambito dentale è iLux XP, dotato dell'innovativo applicatore ENT che ha permesso di ottenere importanti risultati nella cura della Sindrome ATM, ovvero il disturbo legato all'articolazione temporo-mandibolare".

 

Cure innovative che potrebbero risolvere concretamente le problematiche di milioni di persone che soffrono di problemi ai denti e che, troppo spesso, nemmeno si curano: basti pensare che secondo una ricerca condotta da Censis e ANDI sono circa 17 milioni le persone che non fanno visite di controllo dal dentista durante l'arco dell'anno, e ben 3,7 milioni sono millennials. Addirittura un milione di italiani non è mai andato da un dentista e il 70% di bambini tra 6 e 14 anni non svolge le visite di routine. Anche in Inghilterra la situazione non è delle migliori sotto questo punto di vista: come riportato recentemente da The Mirror, secondo il Royal College of Surgeons nel 2018 il 58% degli under 4 non si è recato a farsi controllare da un esperto.

 

Ma non è tutto, perché il proliferarsi di batteri nel cavo orale rappresenta una delle principali cause di problemi cardiaci e addirittura rischio di alzheimer e problemi al cuore. Lo hanno evidenziato uno studio riportato da CBS News, secondo cui gli affetti da malattie gengivali presentano il 52% di possibilità in più rispetto alla media di contrarre l'alzheimer, e gli esperti del British Heart Foundation, che hanno rilevato come le persone con problemi alle gengive sono più soggette alle malattie cardiovascolari perché, dei 100 milioni di batteri che vivono su un dente poco curato, alcuni potrebbero entrare nel flusso sanguigno causando ulteriori complicazioni cardiache. Per questo motivo affidarsi alla laserterapia diventa un utile rimedio. La Theal Therapy, infatti, grazie al suo potere battericida e biostimolante, consente di ridurre la quantità di flora batterica sub‐gengivale e di ridurre rapidamente ed in modo efficace i germi ed i batteri aggressivi nel canale radicolare, permettendo di evitare dolorose infezioni. Decontaminando le tasche parodontali, la laserterapia evita l'insorgere di complicazioni che, nei casi più gravi, può portare alla perdita del dente stesso. THEAL Therapy permette di selezionare il mix delle lunghezze d'onda e la modalità di emissione polimodale al fine di massimizzare l'effetto antinfiammatorio e analgesico.  



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Sport e salute, nella casa dell'Atalanta un weekend all'insegna della fisioterapia con i massimi esperti europei del settore

SPORT E SALUTE, A ZINGONIA UN WEEKEND ALL'INSEGNA DELLA FISIOTERAPIA CON IL CONVEGNO ORGANIZZATO DA ATALANTA IN COLLABORAZIONE CON MECTRONIC E HABILITA


Sabato 23 e domenica 24 marzo il Centro Sportivo Bortolotti, quartier generale dell'Atalanta BC, sarà teatro della ventesima edizione del "Progetto Formazione Sport & Medicine" con la partecipazione dei più importanti esperti di fisioterapia a livello europeo di squadre come Barcellona, Monaco FC, Manchester City e Paris Saint-Germain. Il convegno è organizzato dall'Atalanta in collaborazione con Habilita e Mectronic, leader mondiale nella tecnologia laser per la riabilitazione degli infortuni

 

Fornire una panoramica completa sulla gestione dell'infortunio muscolare nell'atleta professionista e sulla cura delle lesioni più frequenti nei vari ambiti sportivi. È questo l'obiettivo principale dell'evento "La gestione dell'atleta professionista di alto livello sano e infortunato", in programma sabato 23 e domenica 24 marzo presso il Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia a Ciserano, quartier generale dell'Atalanta BC. Un weekend all'insegna della fisioterapia promosso dalla Società nerazzurra, nella figura del dottor Marco Bruzzone e dei suoi collaboratori, in sinergia con Habilita e Mectronic, azienda di Grassobbio (BG) leader mondiale dei laser per la riabilitazione made in Italy. Il convegno si inserisce nell'ambito della ventesima edizione del Progetto Formazione Sport & Medicine Atalanta, un'innovativa piattaforma formativa nata con lo scopo di promuovere la cultura della fisioterapia e della riabilitazione organizzando corsi professionali di alto livello, riservati a specialisti del settore che vogliono restare al passo con le più avanzate metodologie e tecnologie. Durante la mattinata di sabato si terrà un corso di fisioterapia con l'ausilio di ecografo e scanner ultrasound manuale, mentre nel pomeriggio avrà luogo il Laboratorio Atalanta-Mectronic-Habilita in cui i partner e alcuni relatori saranno protagonisti con una serie di workshop tra cui quello dedicato a Theal Therapy, la laser terapia a energia modulata e termo controllata utilizzata anche dallo staff medico della squadra nerazzurra di Bergamo. Il convegno Atalanta BC si terrà invece nella giornata di domenica e sarà aperto a tutti gli iscritti. "La nostra sfida è sempre la stessa – dichiara Marco Bruzzone, Responsabile scientifico del Convegno e medico sociale Atalanta B.C. – Vale a dire trasmettere l'importanza del lavoro di staff, della comunicazione e della passione per questo lavoro che è alla base di tutto".

 

"Gli incontri in programma sabato e domenica rappresentano un'importante occasione per gli specialisti del settore di conoscere le più aggiornate ed efficienti metodologie di recupero degli atleti – spiega l'ing. Ennio Aloisini, CEO di Mectronic – Grazie alla rinnovata collaborazione con lo staff medico dell'Atalanta BC e alla presenza dei più autorevoli esperti di fisioterapia a livello internazionale forniremo un quadro completo sugli infortuni più comuni nei vari ambiti sportivi e sulla cura con l'ausilio delle moderne tecnologie. La nostra sfida rimane da anni la stessa, ovvero trasmettere l'importanza del lavoro di staff, della comunicazione e della passione per questo settore che è alla base di tutto". Nel corso delle due giornate saranno trattati temi innovativi e fondamentali legati alle terapie riabilitative come la fisioterapia e chirurgia del ginocchio con il dott. Albert Badosa, fisioterapista dell'Hospital Quiron Barcellona, la gestione del calciatore post-scarificazione al tendine rotuleo con il dott. Dario Donato, responsabile sanitario dell'Hellas Verona, e la cura della lesione tendinea adduttoria con  il dott. Cristiano Eirale, coordinatore dei servizi sanitari del Paris Saint-Germain. Ampio spazio sarà dato anche all'utilizzo della THEAL Therapy (Temperature controlled High Energy Adjustable multi-mode emission Laser) che, grazie alla sua abilità di modulare l'energia laser, ottimizzando i risultati e massimizzando gli effetti terapeutici, è da anni un grande alleato dello staff medico Atalanta B.C. Grazie infatti alla possibilità di personalizzare la terapia, in base al paziente e allo stato della patologia da trattare, sfruttando diversi applicatori specifici, Theal Therapy è la metodica perfetta nell'ambito sportivo per la cura e la prevenzione di infortuni che colpiscono gli atleti professionisti. Importante anche il novero dei moderatori: al convegno prenderanno parte il dott. Franco Combi, responsabile sanitario del Sassuolo Calcio, Maurizia Cacciatori, ex capitana della Nazionale Italiana di Volley e consulente sportiva, Gianluca Di Marzio, giornalista di Sky Sport, il dott. Rudy Tavana, responsabile sanitario del Torino FC e la dott.ssa Domitilla Zolezzi, responsabile dello studio fisiokinesiterapico genovese Riattiva.



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giovedì 14 marzo 2019

Salute, è italiana la nuova tecnologia laser che rivoluziona la cure delle ulcere diabetiche

SALUTE, È ITALIANA LA NUOVA TECNOLOGIA LASER CHE RIVOLUZIONA LA CURE DELLE ULCERE DIABETICHE

La lotta alle ulcere diabetiche ha un nuovo alleato made in Italy: è in arrivo infatti in soccorso del malato la rivoluzionaria tecnica messa a punto da Mectronic, la Theal Therapy, la laserterapia di ultima generazione che ha stabilito un nuovo standard nel settore.

 

Il diabete rappresenta una delle malattie con più complicazioni per la salute del paziente e sarà la settima principale causa di mortalità a livello mondiale entro il 2030. Questa la fotografia scattata dall'OMS che rivela come nel 2016 siano stati registrati circa 1,6 milioni di decessi di cui 18mila in Italia. Una malattia invalidante che può portare il paziente ad affrontare le cosiddette ulcere diabetiche: lesioni continue e di difficile rimarginazione, che provocano dolore, infezioni e alle volte possono portare all'amputazione dell'arto interessato. In soccorso del paziente arriva una nuova e innovativa cura, la Theal Therapy, messa a punto da Mectronic, l'azienda made in Italy leader del mercato mondiale nel campo della laser terapia. La Theal Therapy (Temperature controlled High Energy Adjustable multi-mode emission Laser) è la laser terapia a energia modulata e termo controllata, punto di arrivo dopo anni di ricerca, tecnologia e innovazione che ha stabilito un nuovo standard nel settore, che si propone come aiuto per il paziente affetto da ulcere diabetiche.


"Il problema delle ulcere ed in particolare quello delle ulcere diabetiche è estremamente rilevante – sottolinea
il dott. Pier Carlo Bendandi, Specialista di Medicina interna e c.t. del Tribunale di Ravenna – Infatti il piede di Charcot, come viene definito, ha come caratteristica quella di non essere particolarmente doloroso e quindi fa arrivare il paziente dal medico ad ulcera già aperta. La terapia con Theal Therapy, applicata precocemente, ha una capacità tissutale rigenerativa che non solo permette la chiusura dell'ulcera ma è anche in grado, in un numero significativo di pazienti, di ripristinare la sensibilità dolorifica, un campanello di allarme indispensabile".

 

Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato l'efficacia della luce laser ed in particolare della luce laser nel range 630nm – 670nm nel trattamento delle ulcere cutanee. Theal Therapy, a differenza di altri dispositivi dotati di tecnologia laser, consente di erogare 2W a 650nm e di mixare altre lunghezze d'onda come 810nm, 980nm e 1064nm al fine di personalizzare la terapia. Inoltre grazie alla possibilità di modulare l'emissione e di controllare termicamente la temperatura dei tessuti biologici durante la terapia, è possibile massimizzare l'effetto fotochimico atto a promuovere ed accelerare la rigenerazione tissutale. I risultati ottenuti con Theal Therapy nel trattamento delle ulcere cutanee sono eccellenti, percepibili fin dalle prime sedute e senza alcun tipo di effetto collaterale. Theal Therapy è un alleato fondamentale nella cura delle ulcere cutanee e grazie alla capacità di modulare l'energia della luce e di controllarla termicamente consente di ottenere ottimi risultati anche nel trattamento di molteplici patologie muscolo-scheletriche.



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Cnr a capo di un gruppo di ricerca europeo per la diagnosi precoce del morbo di Alzheimer

Il Cnr a capo di un gruppo di ricerca europeo per la diagnosi precoce del morbo di Alzheimer


La Commissione europea ha nominato l'Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti (Isasi) del Cnr coordinatore di un consorzio europeo per lo sviluppo di un super-sensore per la diagnosi precoce del morbo di Alzheimer, tramite un esame del sangue. Il nuovo dispositivo consentirà una diagnosi rapida e non invasiva e un intervento terapeutico tempestivo e mirato. Il progetto ha ricevuto un finanziamento di più di 3 milioni di euro

 

Il primo gennaio 2019 è iniziato ufficialmente il progetto europeo SensApp (Super-sensitive detection of Alzheimer's disease biomarkers in plasma by an innovative droplet split-and-stack approach), che ha l'obiettivo di sviluppare un super-sensore per la diagnosi precoce del morbo di Alzheimer, tramite un semplice esame del sangue. Il progetto coordinato dall'Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isasi) è stato selezionato tra 375 proposte e finanziato dalla Commissione Europea con più di 3 milioni di euro nell'ambito del pilastro di eccellenza FET Open del programma Horizon 2020.

"Il progetto mira a sviluppare un super-sensore completamente nuovo in grado di rilevare i marker specifici del morbo di Alzheimer (beta-amiloide, tau, tau fosforilata) in una semplice goccia di sangue prelevata dal paziente", afferma Simonetta Grilli, ricercatrice Cnr-Isasi e coordinatrice del consorzio. "A oggi una diagnosi certa del morbo di Alzheimer è pressoché impossibile. I marker suddetti vanno ricercati nel liquido spinale del paziente che viene prelevato tramite puntura lombare, un intervento molto rischioso, poco praticabile e che richiede l'ospedalizzazione del paziente. Tenendo conto la grande diffusione della malattia e la crescente aspettativa di vita, il super-sensore sviluppato dal progetto SensApp rivoluzionerà l'approccio clinico al morbo di Alzheimer con un enorme impatto sulla società. La tecnologia abilitante è nuova e l'abbiamo nominata 'droplet-split-and-stack'. Si basa sull'effetto piroelettrico e ci consente di superare i limiti di diffusione riscontrati nei test immunologici tradizionali."

Il consorzio europeo di progetto, coordinato da Cnr-Isasi, è composto da 6 unità che includono l'Università di Bruxelles (Belgio), l'Università di Linz (Austria), il Centro ricerche VTT della Finlandia, l'IRCCS Bonino Pulejo di Messina e l'azienda Ginolis specializzata in sistemi di automazione per la diagnostica (Finlandia). Il progetto vede coinvolti anche alcuni ricercatori e professori universitari del Dipartimento di ingegneria chimica, dei materiali e della produzione (Università di Napoli Federico II), associati a Cnr-Isasi.

"SensApp è un bellissimo esempio di progetto che mette insieme ricerca di eccellenza su scala internazionale e con impatto diretto sulla società", afferma il direttore di Cnr-Isasi, Pietro Ferraro. 

 

Twitter: @SensApp_H2020



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sabato 2 marzo 2019

Patologie del fegato, sclerosi multipla, malattie della prostata, chirurgia di ginocchio e spalla, patologie gastriche e patologie intestinali saranno le tematiche protagoniste dell’open day. Parlane con l'esperto è l'open day gratuito, organizzato da Synlab CAM Monza, attivo per tutto il mese di marzo

"PARLANE CON L'ESPERTO" È L'OPEN DAY GRATUITO, ORGANIZZATO DA SYNLAB CAM MONZA, ATTIVO PER TUTTO IL MESE DI MARZO

 

Patologie del fegato, sclerosi multipla, malattie della prostata, chirurgia di ginocchio e spalla, patologie gastriche e patologie intestinali saranno le tematiche protagoniste dell'open day

 

Monza, 1 marzo 2019 –  Si avvicina il traguardo dei 50 anni per Synlab CAM Monza e, per l'occasione, il centro Polidiagnostico ha deciso di intraprendere un articolato percorso che porterà a festeggiare nel 2020 l'importante ricorrenza. Se è vero, infatti, che le candeline verranno spente ufficialmente il prossimo anno, è stato deciso di rendere omaggio al grande lavoro svolto nel corso di questi primi 50 anni con un programma ricco di iniziative gratuite dedicate a cittadini e medici.

Con l'hashtag #50annidisalute, Synlab CAM Monza ha annunciato in questi giorni la prima iniziativa da segnare in agenda: "Parlane con l'esperto", un open day attivo nel mese di marzo, che apre ai cittadini già affetti da una patologia specifica, la possibilità di confrontarsi gratuitamente con un "luminare" per un consulto sulla propria storia clinica. Patologie del fegato, sclerosi multipla, malattie della prostata, chirurgia di ginocchio e spalla, patologie gastriche e patologie intestinali sono le aree sulle quali sei medici specialisti di alto profilo scientifico potranno colmare incertezze, convalidare terapie già in corso o rispondere a dubbi nati nel tempo. La possibilità di prenotare il proprio appuntamento per ricevere una second opinion da parte dell'esperto di riferimento è gratuita e riservata a pazienti affetti da patologie croniche o complesse, attualmente non in cura dagli specialisti coinvolti. Per maggiori informazioni o per prenotare il proprio colloquio con il "luminare", è necessario telefonare al numero 039 2397.232 dal martedì al venerdì dalle ore 12.30 alle ore 14.30, a partire dal 5 marzo 2019 (fino a esaurimento posti). In fase di prenotazione saranno verificate le condizioni per poter accedere all'incontro, al quale si raccomanda di presentare la propria documentazione clinica.

 

Synlab CAM Monza, in questo anno di avvicinamento al traguardo dei 50 anni, guarderà al futuro dando voce a ognuna delle aree che hanno contraddistinto la sua storia: dalla medical excellence all'impegno verso il territorio e la promozione della salute, dall'attenzione verso le generazioni future all'interesse nella medicina di genere, fino ai grandi investimenti nelle apparecchiature all'avanguardia per offrire le diagnosi strumentali più accurate.

  

SYNLAB CAM MONZA: da 50 anni cresciamo ogni giorno

Primo laboratorio di analisi mediche aperto nel 1970 nel cuore di Monza, il CAM diviene presto un punto di riferimento per la salute dei monzesi. Negli anni, il centro sviluppa l'indirizzo diagnostico, fino all'apertura, nel 1980, di un piccolo poliambulatorio, dove, tra i primi centri in Italia, si inizia a utilizzare la metodica ecografica. Nel 2001 viene inaugurata la sede di viale Brianza, che accoglie un ampio Polidiagnostico, il reparto di Fisioterapia con piscina riabilitativa, il blocco operatorio per la Day Surgery e nuovi spazi per la ricerca scientifica. La crescita costante della domanda porta il centro ad aprire, nel 2012, la sede di viale Elvezia: oltre seimila metri quadri dedicati all'educazione sanitaria, alla prevenzione e alla salute della popolazione del territorio (e non solo). A gennaio 2016 si inaugura Synlab CAMLei, il primo centro medico dedicato al benessere e alla Salute della Donna in ogni fase della vita. Nello stesso periodo, CAM entra a far parte di SYNLAB, il più grande gruppo europeo di diagnostica medica.



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