Apre oggi a Firenze, fino all'1 aprile, il Congresso Internazionale di Anestesiologia SIMPAR-ISURA. Saranno presenti 1200 specialisti e medici, metà italiani e metà provenienti dall'estero
"Uno degli errori che più spesso commettiamo è ritenere che alla base del dolore cronico ci sia una natura di tipo tumorale: questo, in realtà, avviene solo nel 10% dei casi" - chiarisce il Presidente del Congresso Massimo Allegri
Si apre oggi a Firenze, sino all'1 aprile, il Congresso Internazionale di Anestesiologia SIMPAR-ISURA, organizzato e presieduto dal Prof. Massimo Allegri, ricercatore presso l'Università di Parma e specialista in anestesia rianimazione e terapia del dolore. Saranno presenti 1200 specialisti e medici, metà italiani e metà provenienti dall'estero, per confrontarsi sulle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche e su tutte le tematiche relative allo studio e alla gestione del dolore cronico.
UNA EDIZIONE DEL CONGRESSO "SPECIALE" - Due importanti appuntamenti internazionali convergono, in maniera eccezionale, per questa edizione. Trattasi di SIMPAR (Study In Multidisciplinary PAin Research), prima rete in Italia di specialisti in grado di migliorare la gestione dei pazienti con acuta e dolore cronico, e di ISURA (International Symposium of Ultrasound in Regional Anesthesia), appuntamento dedicato all’applicazione degli ultrasuoni per l’anestesia locale e per medicina del dolore.
"Un congresso speciale, due simposi in uno: la Società Mondiale di Ecografia e Terapia del dolore acuto cronico sarà presente, contestualmente al nostro congresso, con un suo evento - spiega il Presidente Massimo Allegri - Tre gli argomenti principali su cui dibatteremo in questo duplice congresso. Innanzitutto il dolore acuto post operatorio, perché il 2017 è l'anno ad esso dedicato. Abbiamo dato tantissimo spazio alle nuove tecniche per controllarlo, con la consapevolezza che occorre ancora lavorare tanto in questa direzione. Il secondo tema è il dolore in condizioni particolari, ovvero ciò che può sembrare di nicchia, come quello che riguarda il bambino, l'alimentazione o la componente cognitiva. Il terzo focus è sul dolore neuropatico, sia nel trattamento farmacologico che nel trattamento interventistico".
COS'E' LA TERAPIA DEL DOLORE - Il dolore è generalmente sintomo di qualcosa che non va bene: un effetto di una patologia in corso. Quando invece non c'è una causa scatenante, e quindi il dolore diventa cronico, occorre parlare di terapia del dolore. Con tale termine si intendono tutti quegli atti farmacologici, interventistici, chirurgici e cognitivo-comportamentali mirati a ridurre il dolore inutile, cioè quella sofferenza che non ha nessuna utilità nell'esserci. In altre parole, si parla di terapia del dolore quando dobbiamo trattare sia il dolore come sintomo che come malattia.
I NUMERI DEL PROBLEMA - Il dolore come malattia è tutto ciò che è cronico. Una patologia che affligge il 20% della popolazione italiana, mentre nei Paesi dell'Europa gli interessati oscillano tra il 18 e il 25%. In questa percentuale fanno parte tutte quelle persone che per tutta la vita soffrono di un dolore. Dodici milioni di italiani, quindi, sono a rischio o stanno già soffrendo di malattie "croniche".
"Un numero devastante - aggiunge il Prof. Allegri - Nel Portogallo il costo del mal di schiena è pari all'8% del PIL. In America invece il dolore costa 600 miliardi all'anno. In Italia, invece, una delle prime cause di accesso al proprio medico di medicina generale è il mal di schiena. Vengono perse tantissime giornate lavorative di mal di schiena".
PROBLEMI RICORRENTI - Non solo mal di schiena. Il problema più ricorrente in fatto di malattie croniche è l'osteoartrosi, che coinvolge più di 4 milioni di italiani, e che costa 3,5 miliardi di euro all'anno, tra costi diretti e indiretti. Il 70% dei problemi osteoartrosici è legato alla lombalgia. Poi ci sono la cefalea, che affligge 2 milioni di italiani, e i dolori neuropatici periferici, come il diabete.
"Uno degli errori che più spesso commettiamo è ritenere che alla base del dolore cronico ci sia una natura di tipo tumorale - chiarisce il Presidente del Congresso - Ma nel grande mondo del dolore cronico solo il 10% è relativo ad un tumore, nonostante il dolore sia spesso, erroneamente, associato ad un problema oncologico. Ma nel 90% dei casi questa associazione è del tutto infondata".
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