Primo Mastrantoni, segretario Aduc
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
Dopo il cancro è crisi per migliaia di italiani affetti da incontinenza urinaria conseguenza indesiderata dell'asportazione radicale della prostata che si può ora risolvere con un' innovativa tecnica chirurgica mininvasiva chiamata Advance .
"La nuova metodica" , spiega il dottor Maurizio Cremona, responsabile dell' Unità Operativa di Urologia presso l' Istituto Clinico Sant'Ambrogio di Milano e tra i primi urologi in Lombardia ad adottarla , "consente di recuperare la normale continenza con l'inserimento di una retina di polipropilene (particolare materiale biocompatibile) che riposiziona l'uretra, dislocata dall'intervento sulla prostata, nella sua sede anatomica naturale . Advance che si può effettuare in one day hospital ( ricovero di un giorno e una notte ) e in anestesia locale ( spinale ) è indicata per pazienti con incontinenza lieve - moderata e non trattati con radioterapia .I vantaggi rispetto agli interventi del passato invasivi, complessi e con scarsi risultati sono l'efficacia dell'90%, la brevità (la retina viene posizionata in circa 30 - 40 minuti) e del recupero con ritorno alle normali attività in brevissimo tempo - una settimana. Impiegata con successo negli States e in Europa su oltre 50 mila pazienti è disponibile oltre all' Istituto Clinico Sant' Ambrogio di Milano in altri centri ospedalieri italiani a totale carico del Sistema Sanitario Nazionale - SSN- e cioè gratis per il paziente. "L'incontinenza urinaria da sforzo dopo la prostatectomia" precisa il dottor Cremona , calabrese di nascita, vive a Busto Arsizio dove ha uno studio da 26 anni , "si manifesta a seguito di un piccolo sforzo come tossire , sollevare una borsa è molto frequente - fino al 60% dei casi - e nella maggior parte dei casi si risolve o si riduce entro un anno dall'intervento .Tuttavia circa il 10 % dei pazienti operati rimane incontinente. Nonostante la diffusione della patologia legata che con ansia, depressione e isolamento legati al timore di non riuscire a controllare improvvise fughe di urine incide pesantemente sulla qualità della vita, i rapporti sociali l'intesa di coppia e la sessualità , l'incontinenza rimane una patologia nascosta . Solo una minoranza - circa il 50 % - vincendo vergogna e imbarazzo si rivolge all'urologo mentre gli altri si rassegnano ai pannoloni. Negli incontinenti è frequente, infatti, riscontrare un atteggiamento di rassegnazione dovuto all'errata convinzione che dopo aver subito l'asportazione di un tumore alla prostata perdere urina è quasi normale e inevitabile . Questo disturbo puo' invece essere risolto con successo, con la nuova tecnica chirurgica mininvasiva Advance e nei centri di urologia esperti in incontinenza urinaria sempre più diffusi in Italia".
"Nell'Unità Operativa di Urologia dell'Istituto Clinico Sant'Ambrogio", conclude con orgoglio il dottor Maurizio Cremona ", eseguiamo circa 4.000 prestazioni urologiche ambulatoriali l'anno, tra cui: visite, uretrocistoscopie, biopsie prostatiche, esami urodinamici,ecografie. Il numero degli interventi chirurgici è di circa 700 l'anno. I nostri pazienti arrivano principalmente da Milano e provincia, Varese e provincia ; una buona percentuale è di provenienza extraregionale".
Per informazioni:
Ufficio Stampa
Md Health Consulting
Antonella Marchitto tel . 02 48015241
Franco Di Liello tel . 02 48015241
Per informazioni : Dottor Maurizio Cremona Istituto Clinico Sant'Ambrogio Milano tel 02 33127011
Studio Busto Arsizio (VA) tel: 0331 321946
In questi e nei prossimi giorni, in effetti ci sono tutte le condizioni per raggiungere in molte città il cosiddetto livello 2 (condizioni meteorologiche a rischio che possono avere effetti negativi sulla salute). Un'area di alta pressione di origine africana si sta spostando sul Mediterraneo, invadendo la nostra Penisola e le nostre isole, con venti deboli o moderati e da ultimo, ma non meno importante, l'irraggiamento è molto forte, come d'altra parte ci aspettiamo nei giorni a cavallo del solstizio d'estate. L'attuale ondata tuttavia non sembra raggiungere la stessa gravità del 2003 in termini di durata complessiva e le temperature notturne che portano sollievo al corpo umano sembrano più clementi.
Non sempre la prima importante ondata di calore arriva con il solstizio estivo: negli ultimi decenni abbiamo visto insorgere il fenomeno anche in periodi 'non sospetti' come fine aprile – inizio maggio, come pure estati di gran lunga più fresche (poche a dire il vero). La statistica nell'ultimo trentennio è infatti cambiata, almeno in parte, ed in particolare è cambiata la distribuzione nell'arco dell'anno, con ondate di calore precoci e tardive, a settembre, e più prolungate.
Uno studio effettuato dall'Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche aveva già evidenziato che nel decennio 1991-2000 il numero di giorni con ondate di calore in Italia è stato quasi pari alla somma dei giorni estremamente caldi verificatesi nel periodo 1951-1990.
Se è vero che non tutte le estati sono simili a quella del 2003, alla quale non fecero seguito estati altrettanto caldo-umide con notti 'tropicali' (l'ondata durò circa 60 giorni, suddivisi in tre periodi da inizio giugno fino a settembre), uno studio in corso presso Ibimet-Cnr mostra come, durante ciascuna estate dal 2000 in poi, si siano avute una o più ondate di calore, che per due anni consecutivi si sono verificate negli stessi giorni: 18-30 giugno 2006, che interessò soprattutto l'Europa occidentale, e 17-26 giugno 2007, sopratutto nel sud est europeo. In entrambi i casi, l'Italia venne interessata dall'ondata.
Insomma le statistiche per l'Italia confermano e rafforzano quanto evidenziato dall'ultimo rapporto dell'Ipcc-Intergovernmental panel on climate change sugli eventi estremi: 'Managing the risks of extreme events and disasters to advance climate change adaptation (Srex)'.
Tra i diversi servizi di allerta che sono stati realizzati, a livello regionale, da ricordare il sito http://www.biometeo.it/ prodotto dal Centro Interdipartimentale di Bioclimatologia dell'Università degli Studi di Firenze (CIBIC), con la collaborazione dell'Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze e del Consorzio LaMMA (Laboratorio di Meteorologia e Modellistica Ambientale) della Regione Toscana, impegnato dal 2005 nel Progetto MeteoSalute, finanziato dal Servizio Sanitario della Regione Toscana. A livello nazionale, sul sito del Ministero della salute vengono pubblicati i bollettini giornalieri del periodo 15 maggio – 15 settembre che indicano, per molte città italiane, il livello di allerta previsto per le ondate di calore: http://www.salute.gov.it/emergenzaCaldo/bollettinoGiornaliero.jsp
Sugli stessi siti vengono riportati i consigli per fronteggiare condizioni di caldo-umido estreme, come comportarsi e a chi rivolgersi in caso sia necessaria assistenza. Queste condizioni climatiche, infatti, possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione, specialmente per le categorie più deboli: persone anziane, bambini, persone già affette da patologie.
Marina Baldi, CNR-Ibimet
Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV) plaude all'approvazione di una relazione che prevede norme più strette per l'etichettatura degli alimenti per bambini e persone con regimi dietetici particolari. "E poi via i pesticidi dai nostri piatti e da quelli delle persone più vulnerabili"
"Alimenti più sani per i bambini e per le persone che necessitano diete speciali". Lo dice Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, commentando positivamente l'approvazione da parte del Parlamento europeo oggi a Strasburgo della relazione "sugli alimenti destinati ai lattanti e ai bambini e agli alimenti destinati a fini medici speciali". "E poi via i pesticidi dai nostri piatti, a cominciare dalle categorie più vulnerabili".
Il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza la relazione dell'Eurodeputata Frédérique Ries (belga, liberale) che chiede regole europee più severe sull'etichettatura del latte dei bambini e degli alimenti delle persone che seguono regimi alimentari speciali per proteggere i consumatori e offrire più chiarezza sui prodotti dell'industria alimentare. "Disomogeneità d'interpretazione e diversità di applicazione della direttiva negli Stati membri, oneri amministrativi, modifiche alla composizione e all'etichettatura e poca innovazione sono alcuni dei problemi che con il voto di oggi cerchiamo di risolvere", spiega Zanoni.
"Lattanti, bambini di età inferiore a tre anni e determinati pazienti che seguono un'alimentazione specifica, come le persone intolleranti al glutine, i celiaci, meritano un'attenzione particolare e un trattamento armonizzato nell'Unione europea – prosegue l'Eurodeputato, che proprio per una maggiore protezione delle persone celiache aveva proposto un apposito emendamento in commissione Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare. "Massima attenzione va prestata al latte materno. Via ad esempio le foto di bambini o altre immagini che idealizzino l'uso di prodotti con altro tipo di latte".
E poi i pesticidi. "No alla presenza di pesticidi negli alimenti destinati a gruppi più vulnerabili della popolazione", attacca Zanoni. "L'attuale regolamento comunitario sui pesticidi non basta. Bisogna costringere l'industria a garantire l'immissione sul mercato di prodotti per lattanti e bambini senza pesticidi o qualsiasi altro tipo di sostanza tossica". Per questo Zanoni sta cercando di attirare l'attenzione Ue sul rischio che queste sostanze costituiscono per tutti i prodotti agroalimentari in Europa. A questo proposito Zanoni parteciperà martedì 19 giugno a Bruxelles come relatore all'evento "Integrated Pest Management - the way forward to Sustainable Agricultural Production" organizzato da Pesticide Action Network, Iobc e Ibma sull'effetto dei pesticidi in agricoltura.
"Ancora oggi sono troppi i rischi che corriamo a tavola, soprattutto ai danni delle categorie più vulnerabili come i bambini – conclude l'Eurodeputato – L'Ue deve avere il coraggio di anteporre la nostra salute a tutti gli altri interessi dell'industria".
Secondo i più recenti rapporti dell'Associazione Nazionale dei Registri Tumori, i tumori urologici sono in aumento. Soprattutto colpiti i giovani dai tumori del testicolo e del pene, in crescita ad un tasso allarmante pari al 6% l'anno. Ogni anno vengono diagnosticati circa 4.000 nuovi casi di tumore del pene, soprattutto tra i giovani. La fascia di età sempre più numerosa è tra i 16 e i 24 anni quelli a i testicoli aumentano del 6% e quelli al pene registrano sempre più casi all'anno. La causa è l'inquinamento e la scarsa igiene anche se la mortalità è in diminuzione.
Altri fattori scatenanti sono l' accumulo di smegma e di altri agenti irritanti e della diffusione del virus del papilloma umano HPV, virus a trasmissione sessuale. Oltre a cause genetiche e prematurità di nascita, ancora una volta l'inquinamento atmosferico, l'alimentazione scorretta, il fumo e l'alcool, ma soprattutto, per il tumore del pene, la scarsa igiene. In Italia la frequenza nella popolazione maschile è di circa 3 casi l'anno per 100.000 persone, ma nella fascia di età compresa tra i 16 e 40 anni si superano i 6 casi ogni 100.000, con un costante aumento dei numeri di incidenza, soprattutto tra gli under 24. Sotto accusa,
Secondo, Giovanni D'Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti"è importante la prevenzione e l'autopalpazione, per arrivare ad una diagnosi precoce. Gli uomini devono dunque imparare a fare tenere sotto controllo dimensioni e aspetto dei testicoli, esaminandoli almeno una volta al mese con attenzione verso qualsiasi modifica dell'anatomia o della forma come le donne fanno l'autoesame del seno.
Lecce, 13 giugno 2012
Giovanni D'AGATA
Lo screening precoce sui giovani fumatori con ostruzione delle vie aeree permetterebbe di ridurre il rischio di sviluppare stadi più severi della malattia. È uno dei risultati di una ricerca di Cnr, Società europea di pneumologia e Fondazione europea del polmone per la sensibilizzazione sul tema. Lo studio è stato pubblicato su 'European Respiratory Journal'
10.395 persone hanno eseguito la spirometria e risposto a domande su genere ed età, abitudini di fumo e presenza di asma: i risultati hanno mostrato tassi di prevalenza di ostruzione delle vie aeree elevati e paragonabili a quelli riportati in studi scientifici svolti in altri Paesi (Polonia, Corea, America, Australia, Cina e Sud-Africa). Lo studio dell'Unità di epidemiologia ambientale polmonare (Epap) dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa, in collaborazione con l'Istituto di biomedicina e immunologia molecolare (Ibim-Cnr) di Palermo, la Società europea di pneumologia (Ers) e la Fondazione europea del polmone (Elf), è stato pubblicato sul 'European Respiratory Journal'.
"Nelle piazze o nelle stazioni di Glasgow, Copenhagen, Monaco, Stoccolma, Berlino e Vienna, dove si sono svolti i congressi della Ers degli anni 2004-2009, i cittadini hanno potuto eseguire gratuitamente una spirometria per valutare lo stato di salute dei loro polmoni", spiega Sara Maio dell'Ifc-Cnr di Pisa. "I tassi di prevalenza di ostruzione delle vie aeree sono risultati elevati: dal 12,4 al 20,3%, e sono state confermate le associazioni con i più importanti fattori di rischio. In particolare, rischi di ostruzione di severità lieve maggiori del 90% nei soggetti con età superiore a 80 anni, del 140% nei fumatori e del 180% nei soggetti con diagnosi di asma. Tali associazioni sono confermate anche per l'ostruzione di severità più elevata".
Interessanti poi i valori di prevalenza di ostruzione lieve non trascurabili emersi nei soggetti con età inferiore ai 19 anni (12,7%) e di 40-49 anni (7.7%), "che indicano la necessità di iniziare gli screening di funzionalità polmonare ad età più precoci rispetto a quanto si credesse, specialmente in casi di asma bronchiale e fumatori", prosegue la ricercatrice, "così da ridurre il rischio di sviluppare gli stadi più severi di malattia attraverso l'interruzione del fumo e un appropriato trattamento".
"Organizzazione mondiale della sanità e Gard (Alleanza globale contro le malattie croniche respiratorie) stanno proponendo il modello dell'Elf-Ers Spirometry Tent per incrementare l'attenzione all'ostruzione delle vie aeree da parte di cittadini, mass media e politici", aggiunge Giovanni Viegi, già presidente Ers e direttore dell'Ibim-Cnr. "Ifc e Ibim del Cnr vi hanno contribuito grazie alle conoscenze e all'esperienza maturate negli anni con importanti studi epidemiologici italiani".
Lo studio europeo rientra nell'ambito di un impegno che ha prodotto un documento delle Nazioni Unite sulla prevenzione e sull'impatto delle malattie croniche non comunicabili (respiratorie, cardiovascolari, dismetaboliche e oncologiche), particolarmente nei Paesi in via di sviluppo, e di un documento del Consiglio dell'Unione Europea sulla prevenzione, diagnosi precoce e trattamento delle malattie croniche respiratorie nei bambini. Per sensibilizzare sui problemi della salute respiratoria, in particolare i fattori di rischio correlati alle patologie polmonari croniche, quali fumo e inquinamento, nel mese di giugno, la Pneumologia italiana organizza il mese della spirometria, con incontri di formazione e interventi educazionali. Da ricordare infine l'iniziativa mondiale World Spirometry Day, il 27 giugno in concomitanza con i Giochi Olimpici di Londra, e l'European Respiratory Day, il 28 giugno a Roma.
Roma, 13 giugno 2012
Speranze dai test sul vaccino per i pazienti con il Parkinson. E' in fase di sperimentazione un vaccino terapeutico che potrebbe essere immesso sul mercato tra 4 o 5 anni. E se la sperimentazione andrà a buon fine, il trattamento terapeutico, non mitigherà solo i sintomi come avviene oggi, ma debellerà alla fonte questa malattia neurodegenerativa.
Infatti per la prima volta un vaccino è testato ad indurre una risposta immunitaria in modo da renderla incapace di causare la malattia. Nelle vittime del morbo di Parkinson, il cervello è danneggiato da una proteina anomala, "l'alfa sinucleina". E il suo accumulo è causa di sintomi come rigidità o tremori.
Oggi, alcuni trattamenti possono ridurre i sintomi, ma non risolvere il problema alla fonte. Con questo vaccino, i ricercatori sperano di affinare l'organismo dei pazienti in modo da renderli incapaci di causare la malattia. Questo stato di immunità che si produce con la vaccinazione fa sì che, quando il soggetto, nel corso della vita, viene a contatto con il microrganismo, le cellule-memoria lo riconoscono e sono in grado di dare un'attivazione più veloce e più potente dell'intero sistema immunitario, tale da impedire lo svilupparsi della malattia. Somministrando il vaccino, il sistema immunitario dell'organismo riconosce come estranee le tossine o i microrganismi anche se inattivati e produce anticorpi specifici e, in particolare, le cellule-memoria (linfociti che "memorizzano" le caratteristiche delle cellule estranee).
In buona sostanza prendendo un piccolo frammento della proteina degenerata che ha scatenato la malattia, il medico iniettandola anche nella persona malata, innescherà una reazione con una risposta immunitaria. Questa produzione di anticorpi offrirà una protezione diffondendosi nel corpo compreso il cervello, attaccando la proteina contro la quale si sono sviluppate.
La forza di questo vaccino è di consentire al sistema immunitario di superare la malattia con gli anticorpi generati.
Per Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti" vale la pena ricordare come questa tecnica nota come immunoterapia è già stata testata con successo in vaccini contro la malattia dell'Alzheimer. La sua sperimentazione procede a passi da lumaca poichè l'introduzione del vaccino può avere, anche se raramente, effetti collaterali, di cui non si conoscono i rimedi. Ma se tutto andrà bene, la speranza di arrivare ad un vaccino preventivo contro il Parkinson non è più così lontana. I risultati della sperimentazione del nuovo preparato sono positivi, ma è necessario attendere ancora quattro o cinque anni per avere ulteriori conferme prima della commercializzazione.
Lecce, 10 giugno 2012
Giovanni D'AGATA
Incontri B2B con buyer, giornalisti e food blogger, migliaia di turisti
Scuola e Festival della Dieta Med-Italiana
un bilancio che punta al positivo
Ad una settimana dal termine dei lavori, i giovani studenti del Costa
tirano le somme e pensano alle prossime iniziative
Lecce – E' passata una settimana dalla chiusura dei lavori del Festival della Dieta Med-Italiana, l'edizione zero di una ricca kermesse dedicata al regime alimentare e allo stile di vita più sano, equilibrato e sostenibile che ci sia, ed è tempo di bilanci. Un festival ideato e promosso dagli studenti della classe 3B dell'Istituto Costa di Lecce, sostenuto dalla Provincia di Lecce, dalla Camera di Commercio locale e dal Comune di Lecce, patrocinato dal Ministero dell'Agricoltura e da Puglia Promozione, e realizzato con la collaborazione fattiva dell'INRAN di Roma, della Regione Puglia, dell'ASL Lecce/SIAN, dei GAL "Terra d'Arneo" e "Capo di S. Maria di Leuca", di Cia, Coldiretti e Confindustria, e dell'Istituto Tecnico Agrario "Presta".
Fare un bilancio, si sa, significa redigere le negatività e le positività, le pecche e gli obiettivi raggiunti e, a questo proposito, gli studenti leccesi preferiscono lasciare agli altri l'immancabile e nutrita carrellata di critiche e manchevolezze (già iniziate da tempo, a dire il vero) ed esprimere invece in chiaro qualcuno dei punti messi a segno e dei risultati positivi conseguiti.
Intanto va detto che il Festival della Dieta Med-Italiana si è svolto a Lecce dal 24 al 27 maggio scorso e che:
- grazie alla collaborazione della Camera di Commercio di Lecce, in persona del presidente Alfredo Prete, e della Camera di Commercio Italo-Orientale, giovedì 24 maggio alcune tra le migliori aziende locali del settore agroalimentare hanno incontrato importanti buyer operativi sui mercati nazionali ed internazionali e hanno dato vita a nuovi e prestigiosi rapporti commerciali;
- sono giunti in città gruppi di giornalisti, food bloggers e delegazioni, arrivati dal resto d'Italia, dalla Germania, dalla Russia, dall'Argentina, dall'Inghilterra e dalla Svizzera per scoprire, conoscere, apprezzare (…e augurabilmente pubblicare) i prodotti locali di stagione e la cucina di tradizione ad essi ispirata;
- gli alberghi di Lecce e molti b&b hanno registrato il tutto esaurito per l'arrivo di turisti, in gruppi e singoli, giunti dal resto d'Italia e da quasi tutti i paesi europei appositamente attratti dal programma del Festival;
- gli esperti dell'INRAN di Roma (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) hanno potuto incontrare studenti di diverse età e trasmettere loro informazioni e consigli sull'importanza di una corretta alimentazione;
- i responsabili del SIAN dell'ASL Lecce, attraverso un'apposita postazione attrezzata, hanno incontrato le famiglie dei visitatori ed i loro figli per effettuare controlli in loco e fornire utili consigli su come correggere eventuali errori nutrizionali e comportamentali;
- le migliori aziende agricole del territorio, di produzione e di trasformazione, attraverso gli spazi espositivi nella centralissima piazza Sant'Oronzo e attraverso i mercatini di Campagna Amica, hanno potuto offrire a migliaia e migliaia di visitatori informazioni, dimostrazioni e degustazioni relative a tutti i loro prodotti naturali e a km zero;
- Coldiretti Lecce ha organizzato un importantissimo incontro sul delicato tema del rapporto tra agricoltura e artigianato ed i giovani, con la prestigiosa presenza del presidente nazionale di Coldiretti Giovani Vittorio Sangiorgio;
- presso gli spazi espositivi allestiti da CIA Lecce, il pubblico visitante ha potuto incontrare e conoscere alcune tra le migliori Masserie didattiche del territorio ed i "Custodi" della tradizione rurale locale, anziani che hanno scritto con il proprio sudore e con i propri calli la storia dell'agricoltura salentina;
- le scuole di cucina e le Masserie più prestigiose del territorio hanno organizzato mini corsi di cucina della tradizione salentina e mediterranea;
- è stato presentato in anteprima il particolarissimo "PanSorriso", il dolce salutare per antonomasia, realizzato da Giovanni Venneri con olio Adamo e miele al posto di burro e zucchero e tanti altri ingredienti naturali, sani e a km zero;
- ha avuto luogo il secondo importante passo concreto verso il "Protocollo dei Due Mari" tra il Comune di Vibo Valentia ed il Comune di Lecce;
- è stato assegnato alla First Lady Usa Michelle Obama l'albero d'ulivo ultramillenario "La Regina" e la notizia è stata letta da oltre 13 milioni di persone in tutto il mondo;
- è giunta una medaglia di merito da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il prestigioso Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali;
- …..tutto nasce in una scuola superiore, da un gruppo di 20 studenti ed i loro docenti.
Gli studenti leccesi sentono la necessità, oltre al piacere, di ringraziare Francesco Pacella (assessore alle risorse agricole della Provincia di Lecce), per essere una gran bella persona prima ancora di un ottimo amministratore, Antonio Gabellone (presidente della Provincia di Lecce) per la cortesissima attenzione e disponibilità, Dario Stefàno (assessore alle politiche agricole della Regione Puglia) per la disponibilità dimostrata, Alfredo Prete (presidente della Camera di Commercio di Lecce) per la fattiva collaborazione, S.E. Giuliana Perrotta (Prefetto di Lecce) per il prestigioso appoggio, Paolo Perrone e Massimo Alfarano (sindaco e assessore uscente del Comune di Lecce) per la gentilissima considerazione. Se non fossero così tanti, meriterebbero i ringraziamenti personali anche tutti i responsabili delle istituzioni e delle aziende sinora menzionati, senza la loro fattiva e preziosa collaborazione l'evento non sarebbe stato il "Festival della Dieta Med-Italiana".
Progetti futuri? Tanti.
Considerando che il Festival non è altro che uno degli strumenti attraverso i quali gli studenti del Costa intendono portare avanti il progetto complessivo conosciuto con il nome "Dieta Med-Italiana", sono in programma un altro grande evento per questo autunno e una miriade di piccole e grandi iniziative durante tutto l'anno atte a far comprendere e a promuovere l'importanza della dieta mediterranea italiana, oltre naturalmente all'organizzazione nella primavera del 2013 dell'edizione n. 1 del Festival.
Alcuni riferimenti utili:
Festival della Dieta Med-Italiana: www.dietameditaliana.it/festival
Pagina dell'Ulivo di Michelle Obama (con collegamenti a stampa estera):
www.dietameditaliana.it/festival/michelleobama.html
Sono 74 gli utenti non vedenti coinvolti nell'iniziativa:
12 residenti in provincia di Frosinone; 15 in provincia di Latina; 6 in provincia di Viterbo,
3 in provincia di Rieti e 38 a Roma e in Provincia
Al via il progetto di assistenza domiciliare per ciechi dell'Ipab S. Alessio "A domicilio… e non solo", finanziato nell'ambito del bando "Home Care Premium" dall'Inpdap e realizzato in partnership con l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
A presentarlo questa mattina il Commissario del S. Alessio Donato Robilotta, l'Assessore alla Politiche Sociali della Regione Lazio, Aldo Forte, il Presidente del Municipio XII Andrea Catarci e Anna Maria Di Gianvito, Direttore regionale dell'Inpdap.
Gli utenti non vedenti assistiti dal progetto "A domicilio… e non solo", sono in tutto 74: 12 residenti in provincia di Frosinone; 15 in provincia di Latina; 6 in provincia di Viterbo, 3 in provincia di Rieti e 38 a Roma e in Provincia.
Questa mattina sono stati consegnati, inoltre, gli attestati di frequenza ai 29 operatori che hanno frequentato il corso per assistenti domiciliari e che presteranno servizio nel progetto.
"Il Centro S. Alessio rappresenta un'eccellenza per l'assistenza alle persone cieche e ipovedenti e il finanziamento ottenuto dall'Inpdap, ne è la prova", ha dichiarato il Commissario Donato Robilotta. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, questa iniziativa rappresenta un valido sostegno per tante famiglie in difficoltà e dimostra come le istituzioni siano attente alle problematiche dei cittadini", ha concluso Robilotta.
Oltre all'assistenza domiciliare il progetto prevede anche altre iniziative come i laboratori teatrali, musicali e manuali a cui parteciperanno 18 utenti, la residenzialità temporanea di sollievo per 9 ragazzi ciechi e il Centro Estivo Integrato a cui prenderanno parte 15 bambini.
Cefalea. In vendita in Italia il prossimo anno un innovativo spray inalatore per combatterla. Sono circa 12 milioni i nostri concittadini che soffrono di mal di testa.
Nel corso dell'evento del V Congresso Nazionale della Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee (Anircef) che si è svolto la scorsa settimana a Napoli è stato presentato in anteprima per l'Italia un inalatore orale alla didroergotamina. Lo spray preso per bocca invece che dal naso, presentato da Alan Rapoport presidente dell'Interantional Headache Society della UCLA University di Los Angeles, risolve i problemi epatici legati ai trattamenti precedentemente usati e sarà disponibile nel nostro paese dall'anno prossimo. Una sostanza usata ormai da anni nel trattamento della cefalea cronica quotidiana negli Stati Uniti. La sostanza aveva fino ad oggi dato problemi di effetti collaterali a livello epatico e per questo non era ancora arrivata in Italia. La nuova via di somministrazione studiata da Rapoport, sembra finalmente aver superato questo problema, restituendo ai medici un'arma di grande efficacia e offrendo al contempo una comoda modalità di impiego domiciliare da parte dei pazienti. Dal punto dei vista della rapidità d'azione, l'insufflatore buccale ha un effetto solo leggermente inferiore a quello ultrarapido dell'iniezione, ma presenta un mantenimento dell'azione di pari durata, mantenendo il paziente protetto per un tempo equivalente, con l'ulteriore nota positiva che si elimina il fastidio dell'iniezione e il rischio di problemi al fegato. Per Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti" la cefalea è considerata dal sistema sanitario nazionale una patologia minore, tanto da non risultare nei livelli essenziali di assistenza (Lea), e tanto che non esiste un Drg, un sistema che permette di classificare tutti i pazienti dimessi da un ospedale, che lo identifichi. Invece le stime più recenti dimostrano come siano circa 12 milioni i nostri concittadini che soffrono di mal di testa, di cui sei sono affetti da emicrania, ma sono oltre il 90% delle persone ad aver avuto un attacco di cefalea almeno una volta nella vita.
Lecce, 4 giugno 2012
Giovanni D'AGATA
Autorizzazione In Italia al pesticida GLUFOSINATE, pesticida della "lista nera"
(classificato T-tossico)
rilasciata per 5 anni dal Ministero "della Salute"
Le pressioni della Commissione europea per l'autorizzazione in Europa delle colture transgeniche si concentrano, a partire dal 2008, in modo particolare su due varietà di mais: il Bt11 della Syngenta e il Bt 1507 della Pioneer. Entrambi sono resi tossici per l'insetto predatore del mais, la piralide, ma appartengono anche alla più diffusa categoria di piante transgeniche: quelle rese resistenti all'erbicida - in questo caso il glufosinate – il cui consumo viene, coltivandoli, fortemente incrementato (l'aumento è in media di 4 volte rispetto alle colture tradizionali)
Succede che nello stesso periodo la Commissione, allertata dai cittadini per l'impressionante crescita di tumori, disturbi neurodegenerativi, endocrini e altri, elabora infine, nel 2009, un Regolamento europeo sui pesticidi (del 13.1.09) per limitarne l'uso. Un regolamento che, come REACH, viene molto edulcorato dalle pressioni delle lobby chimico-farmaceutiche. Tuttavia nel regolamento vi è una lista delle sostanze più dannose, che saranno vietate del tutto: parte includendo un centinaio di sostanze, ma viene ridotta alle 22 più tossiche, considerate cancerogene o interferenti endocrine. Tra queste figura il glufosinate.
Appena si rende conto di questa incongruenza, il Comitato Scientifico EQUIVITA telefona a Bruxelles per parlare con uno degli esperti che forniscono il supporto tecnico ai parlamentari. Sentita la nostra osservazione - come può essere che la Commissione da un lato promuova i due mais resistenti al glufosinate e dall'altro vieti tale pesticida? - il tecnico risponde, dopo una breve pausa di stupore: "Toh, non ci avevo pensato. Vi richiamerò" Richiama il giorno dopo per dire "Tutto bene! L'autorizzazione per il glufosinate scade nel 2017. C'è quanto tempo si vuole per piantare Bt11 e Bt1507 !
Non troviamo parole per replicare …
Dalla notizia oggi uscita su "L'informatore agrario" risulta che in Italia il Ministro della Salute ha recepito in pieno il pensiero della Commissione: un veleno non è tale se non dopo la scadenza della sua autorizzazione. Egli ha di conseguenza revocato la sospensione cautelativa della vendita di glufosinate per autorizzare, con decreto del 27.4,2012, un prodotto fitosanitario al glufosinate ammonio "per vite e fruttiferi". Risulta che tale prodotto è già autorizzato in vari altri Stati europei e che, in definitiva, l'Italia si sta solo "uniformando"…
Peccato che nessuno sull'"Informatore agrario" spieghi la ragione per cui l'autorizzazione appena rilasciata scada il 30.9.2017 !
Per chi volesse conoscerla, la ragione è la seguente:
A partire dal 1.10.2017 il GLUFOSINATE sarà bandito quale prodotto di elevata tossicità, pericoloso per la salute.
Il Comitato Scientifico EQUIVITA esprime il suo sdegno nel constatare che il Ministero chiamato "della salute" anteponga alla nostra salute e a quella dei nostri discendenti i profitti e gli interessi commerciali di qualche azienda chimica.
Comitato Scientifico EQUIVITA
Sito internet: www.equivita.it
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