Proprio a settembre 2012 Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti" aveva segnalato in Italia l'ultima allerta partita dall'Arabia Saudita, dovuta ad un virus della stessa famiglia di quello che ha causato la grave sindrome respiratoria acuta grave meglio nota come SARS.
Fu proprio l'organizzazione mondiale della sanità a lanciare un avviso al riguardo nel settembre 2012, rilevando che un cittadino del Qatar che doveva andare in Arabia Saudita aveva contratto il virus.
Ora in questi giorni questo virus sta generando preoccupazione in Gran Bretagna. Secondo quanto riportato da alcuni media, tre persone in Gran Bretagna e 11 nel mondo sono state ufficialmente infettate con il nuovo coronavirus e le autorità mediche sono in attesa dei risultati dei test su altre vittime potenziali. Cinque altre persone sono decedute. L'ultimo caso, reso pubblico mercoledì dalle autorità inglesi, lascia pensare che il contagio tra gli esseri umani è possibile. La maggior parte delle vittime erano state da poco in Medio Oriente.
La causa dell'infezione è dovuta alla globalizzazione e gli spostamenti quotidiani di milioni di persone e tonnellate di merci che hanno aumentato il rischio di diffusione di malattie che in determinati contesti rimangono isolate anche per migliaia di anni ma che possono essere fonte di vere e proprie pandemie se solo non vengono isolate per tempo. Come la SARS, questo virus provoca febbre, tosse e difficoltà respiratorie. Esso provoca polmonite e, talvolta, insufficienza renale.
Anche se i sintomi richiamano alla mente la SARS coronavirus, è ancora troppo presto per confermare la vera dimensione del problema. Non c'è nessun vaccino, e i medici non sanno ancora esattamente come trattare questa malattia. Il portavoce per l'OMS e l'agenzia sanitaria britannica hanno rassicurato che l'organizzazione mondiale segue con estrema attenzione i suoi progressi.
Esistono, infatti, una gran varietà di coronavirus. Alcuni infettano solo gli animali, in particolare gli uccelli e altri contaminanti e solo alcune varianti possono interessare l'uomo.
In generale, i coronavirus causano i sintomi del raffreddore negli esseri umani.
Il nuovo tipo di coronavirus causerebbe, al contrario, polmonite grave e insufficienza renale per cui è relativamente debole. Di fuori del corpo umano, esso può sopravvivere un giorno e può essere distrutto dai comuni detersivi.
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Redazione del CorrieredelWeb.it
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