Milano, maggio 2020 – L'emergenza sanitaria Covid-19 ci ha resi molto più sensibili agli aspetti della salute e della sicurezza, ma ha modificato anche il nostro atteggiamento verso il packaging? Quali sono le funzioni attribuite agli imballaggi? Quali i materiali migliori? Che impatto ha avuto l'emergenza sugli acquisti online? A questi e altri quesiti risponde lo studio che Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, ha commissionato all'Istituto di Ricerca SWG e presentato ieri nel corso del Netcomm Forum Live.
L'indagine quantitativa, realizzata su un campione rappresentativo di 1.000 individui, evidenzia come l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo abbia portato il 33% del campione a modificare le proprie scelte d'acquisto in favore dei prodotti imballati: addirittura il 46% di chi prima dell'emergenza comprava prevalentemente prodotti sfusi si è orientato nuovamente verso i confezionati. Questo cambiamento testimonia come il packaging costituisca una garanzia imprescindibile in termini di sicurezza e protezione dal virus. Interrogati sulle loro preferenze, i consumatori italiani non hanno dubbi: la carta e il cartone sono la prima scelta per il 45% degli intervistati. La motivazione è altrettanto netta: 3 italiani su 4 considerano carta e cartone più sostenibili. In termini di abitudini di acquisto, è sempre maggiore il ricorso all'e-commerce: secondo i dati resi noti da Netcomm durante l'emergenza Covid-19 i nuovi e-shopper hanno raggiunto quota 2 milioni. Un'abitudine nuova ma destinata a consolidarsi: Comieco rileva che quasi la totalità degli intervistati (soprattutto tra i più attenti alle questioni ambientali) dichiara di voler continuare con l'ecommerce.
"Questo boom dell'e-commerce significa anche una maggiore quantità di imballaggi, soprattutto in carta e cartone, che entra nelle case e che va quindi gestita con particolare attenzione: diventa così centrale il ruolo della raccolta differenziata" – dichiara Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco. "Dalla nostra indagine emerge che la maggior parte del campione non ha cambiato abitudini nel farla (65%) ma circa un terzo (32%) dichiara invece di prestare più attenzione a separare correttamente i materiali".
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