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martedì 30 ottobre 2012

Arriva Halloween. Attenzione alla liquirizia

Roma, 30 Ottobre 2012. Che c'entra Halloween con la liquirizia? C'entra, perche' la festa di Halloween e' collegata ad un aumento del consumo dei "dolcetti", ovvero di caramelle alla liquirizia, il che puo' portare problemi alla salute, tanto che la Food and Drug Administration (Fda) americana ha lanciato l'allarme sui rischi da eccessivo consumo di caramelle alla liquirizia. Gli effetti sono aritmia cardiaca, spossatezza ed edemi. Visto che abbiamo importato la "festa" dagli Stati Uniti e quindi le relative modalita', con consumo di caramelle alla liquirizia, sarebbe opportuno seguire anche i consigli americani, altrimenti si rischia di finire al pronto soccorso. Dose massima? 50 grammi.




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Cav. Andrea Pietrarota
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sociologo della comunicazione, giornalista e consulente di comunicazione integrata
direttore responsabile di AlternativaSostenibile e fondatore del CorrieredelWeb.it
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domenica 28 ottobre 2012

Allarme abusivismo delle professioni sanitarie

Allarme abusivismo delle professioni sanitarie. Falsi infermieri impiegati anche nelle sale operatorie da Nord a Sud della penisola. Un rischio per il cittadino ed un danno calcolato per il Servizio Sanitario Nazionale di svariati milioni di euro.

 

 

L'arte di arrangiarsi, si sa, è una caratteristica tipica di noi italiani quasi sempre innocua per la collettività. Ma quella di coloro che per tirare a campare si fregiano di titoli che non posseggono o che fingono di essere professionisti di un determinato settore ed invece non lo sono, può essere anche un pericolo per la società. Specie quando si tratta della salute degli altri.

Non si tratta solo di falsi dentisti o falsi medici, che certamente fanno più notizia quando vengono sorpresi con le mani nella marmellata, ma la classifica speciale dei falsi professionisti vede al primo posto coloro che si spacciano per infermieri.

Basti pensare che nell'arco del biennio 2010-2011 i carabinieri dei Nas su 2.783 segnalazioni all'Autorità giudiziaria per esercizio abusivo delle professioni, quelle relative alla categoria dei falsi 'infermieri', sono state oltre un terzo per un totale di ben 1.023 soggetti denunciati.

Tanti o meglio tantissime, perché la gran parte sono donne che cercano di contribuire al bilancio familiare mettendo però a repentaglio la salute dei pazienti. Si fingono infermieri, pur non possedendo le fondamentali conoscenze mediche necessarie per svolgere mansioni così delicate perché vanno ad incidere sulla vita stessa delle persone sottoposte alle loro cure e che spesso le vede coinvolte anche all'interno delle sale operatorie.

I rischi sono quindi a carico non solo dei singoli cittadini ma anche del servizio sanitario costretto a pagare i danni conseguenti all'impreparazione di questi soggetti.

Si sono registrate nel passato recente indagini che hanno visto alcuni di questi veri e propri truffatori, essere promossi a caposala pur non possedendo alcun titolo, o peggio avendolo "acquistato" sul mercato illegale. Un'inchiesta coordinata dalla procura di Cosenza, aveva denunciato una organizzazione criminale che falsificava i titoli di studio che rivendeva per importi variabili tra gli 8 e i 10mila euro garantendo, fra l'altro, stage truffa per insegnare le informazioni basilari tra cui la misurazione della pressione arteriosa, dei medicamenti e dei prelievi di sangue.

La difficoltà ad individuare con certezza questi "professionisti" tra migliaia d'infermieri regolari e diplomati, impone la massima attenzione nella selezione del personale da parte delle ASL e delle autorità ospedaliere sia pubbliche che private sulle quali vigono stringenti obblighi di controllo a tutela dei pazienti.

Ma non sempre le autorità sanitarie hanno dimostrato particolare intuito nell'individuare i falsi "infermieri" ed i numeri elencati la dicono tutta. Per tali ragioni, Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", invita tutti coloro che abbiano dubbi, ad eseguire controlli consultando l'albo sul sito (http://www.ipasvi.it/chi-siamo/ricerca-albo.htm) del Collegio Professionale IPASVI (acronimo di Infermieri Professionali, Assistenti Sanitari e Vigilatrici di Infanzia), oppure segnalando il nominativo al Collegio Professionale della propria città  o al nucleo dei Carabinieri del Nas.

 




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Redazione del CorrieredelWeb.it


Tumori: svolta nella chirurgia del seno

Svolta nella chirurgia del seno. Scienziati australiani sono riusciti a far ricrescere il tessuto del seno in una donna che aveva il cancro.

 

Una bella conquista in campo medico quella di un equipe di chirurghi australiani dell'Istituto di ricerca O'Brien di Melbourne che secondo quanto è stato comunicato agli organi di stampa di quel paese sono riusciti a far ricrescere il tessuto del seno su una donna che avevano subìto un intervento chirurgico a causa di un cancro. L'esperimento ha coinvolto cinque donne cui era stata asportata la mammella attraverso l'impianto di una camera acrilica a forma di seno.

Gli scienziati hanno, quindi, reindirizzato i vasi sanguigni nello spazio collegato con le cellule di grasso del paziente ed in una di esse si è rigenerato il tessuto sino a riempire la sagoma artificiale.

Secondo quanto è dato apprendere l'esperimento è riuscito su una paziente, la signora Tanya Downs, che aveva solo 36 anni, quando cinque anni fa le venne diagnosticato un cancro al seno e le era stata praticata una mastectomia. Il tessuto del suo seno è stato coltivato con successo dalle proprie cellule di grasso.

La speranza è quella che un giorno il seno si possa autogenerare dopo una mastectomia con la conseguenza che potrebbe diventare un'alternativa alla protesi al silicone.

L'esperimento, per quanto comunicato dal team australiano specializzato nell'ingegneria dei tessuti, verrà presto allargato ad una platea più ampia di pazienti per comprendere compiutamente il processo di rigenerazione del tessuto.

Secondo Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", l'importante scoperta potrebbe essere un meraviglioso passo avanti per tutte le donne che a seguito dell'asportazione del seno subiscono dei veri e propri drammi psichici che vanno a ledere l'essenza stessa della propria femminilità.

 




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Redazione del CorrieredelWeb.it


sabato 27 ottobre 2012

Gravidanza, salute e giustizia: risarcita una figlia del farmaco "Distilbène"

Gravidanza, salute e giustizia: risarcita una figlia del farmaco "Distilbène"

Le società farmaceutiche UCB Pharma e Novartis pagheranno un totale di €  213.000  ad una vittima del farmaco.

 

La Corte d'Appello di Parigi ha condannato venerdì le società farmaceutiche UCB Pharma e Novartis a risarcire una ragazza colpita da cancro perche' la madre aveva assunto del "Distilbène" quando era in gravidanza. Quest'ormone di sintesi, il Dietilstilbestrolo (DES  ) è un difenolo con proprietà sintetica estrogenica potente, prescritto a milioni di donne al mondo tra il 1940 e il 1977 mentre  tra il 1964 e il 1975 è stato il più raccomandato per prevenire aborti spontanei. Sintetizzato nel Regno Unito nel 1938, è stato commercializzato come farmaco in questo paese sotto il nome di Stilbestrol-Borne, e poi in altri paesi sotto il nome di Stilboestrol Distilbène.

Nel 1971 , negli Stati Uniti , l' FDA mette finalmente fine all'embargo e vieta la prescrizione di questo farmaco nelle donne in gravidanza.  Il Distilbène è stato quindi vietato per le donne in gravidanza, nel 1975 in Belgio, nel 1976 nel Canada, nel 1977 in Francia , Germania , Austria e Olanda nel 1978, in Italia nel 1981 e nel 1983 in Ungheria .

Ma il danno orami era fatto, e una generazione di bambini esposti al DES in utero è nata tra il 1940 e il 1980. L'età fertile per questi bambini è in gran parte tra il 1975 e il 2015: problemi genitali e problemi di sterilità causati a questi figli adulti rappresentano un vero e proprio problema di sanità pubblica  , 

Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", evidenzia che il Distilbène, che non è mai stato prescritto a donne in gravidanza dal 1983, attualmente continua a essere comandato a pazienti con metastasi del cancro alla prostata in cui ha dimostrato la sua efficacia.

 




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Pericolo droghe. Un comune antidolorifico, l'ossicodone usato come droga

Dall'Australia e dagli Stati Uniti arriva un'allarme sull'abuso di un farmaco utilizzato come una sorta  di droga che starebbe mietendo un numero record di vittime a seguito di overdose.

L'ossicodone è, infatti,  un antidolorifico noto anche come "Oxycontin"  che viene utilizzato dai pazienti che soffrono di dolori cronici anche se la gran parte delle vittime sono persone di metta età. Il farmaco era utilizzato specificamente pe r i pazienti oncologici, ma diversi anni fa ha cominciato ad essere regolarmente prescritto a chiun que soffriva di dolore cronico e l'uso è aumentato vertiginosamente e quai fuori controllo.

Mentre i tassi  di prescrizione di morfina sono crollati, l'ossicodone ha segnato una crescita del 152%  in sei anni. La droga è comunemente preparata mediante lo schiacciamento di pasticche la cui polvere v iene iniettata in vena. Intorno alla vendita di questo farmaco si è creato un fiorente mercato nero che è anche un business lucrativo. Basti pensare che da una compressa di 80 grammi di ossicodone può  essere venduta in strada per 50 dollari, mentre una scatola intera a di $1.400, mentre fiorisce su internet il mercato illegale  transazionale che consente l'acquisto anche di questi tipi di farmaci oppiacei senza alcuna prescrizione medica.

Gli esperti sono convinti che gli  utilizzatori non hanno ancora compreso  la potenza e la dannosità del farmaco.

Secondo studi, l'ossicodone è una volta e mezzo più forte dell'eroina, riduce la respirazione  rendendolo potenzialmente mortale e gli effetti sono  più potenti di altri sedativi come l'alcool ed il Valium.

Il farmaco sarebbe, infatti, dietro l'impressionante escalation di overdosi accidentali negli Stati Uniti.

Basti pensare che quando il celebre attore Heath Ledger fu trovato morto in un appartamento di New York,  il suo corpo conteneva un cocktail di farmaci tra cui ossicodone, Valium e Xanax.

Non si conoscono le cifre in Italia visto che già nel 2009 il pericolo della diffusione di antidolorifici che vengono utilizzati per finalità diverse da quelle per cui vengono prescritte ai malati cronici è stato oggetto di attenzione anche mediante interrogazioni parlamentari al precedente governo che non ci risulta abbia dato nessuna risposta in tal senso,  ma Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", ricorda ancora una volta che in rete risulta ancora semplice acquistare questi farmaci, mentre nei forum i giovani continuano a scambiarsi informazioni con tanto di testimonianze sul cosiddetto  " sballo  " con tutti i consigli  utili per l'acquisto. Ed allora,  riteniamo utile che il Ministero della salute avvii un'inchiesta urgente per verificare se l'uso di antidolorifici oppiacei sia sotto controllo prim




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venerdì 26 ottobre 2012

Corso di pet therapy al Meyer



CORSO DI PET THERAPY

Al Meyer gli interventi assistiti con gli animali come risorsa per il bambino malato in ospedale

 

Come lavorare con gli animali in ambito sanitario? Quanto gli amici a quattro zampe possono influire sull'efficacia delle terapie tradizionali e sulla guarigione? In quali ambiti il loro aiuto può essere applicato?

Al via il nuovo corso "La pet-therapy come risorsa per il bambino malato in ospedale", formazione teorica-pratica per gli Interventi Assistiti con l'Animale (IAA) in ambito pediatrico organizzato dall'azienda ospedaliera universitaria Meyer. L'ospedale pediatrico fiorentino da dieci anni ha un'attività di pet therapy nei reparti in collaborazione con l'associazione Antropozoa.

Destinatari del corso sono i laureati in medicina e chirurgia, scienze infermieristiche, fisioterapia e riabilitazione psicologia, scienze dell'educazione, scienze sociali. Il corso è accessibile  ed è aperto anche agli studenti.

La scheda d'iscrizione può essere richiesta alla segreteria organizzativa o scaricata dal sito internet www.meyer.it, mail caneincorsia@gmail.com. Le iscrizioni sono aperte fino al 10 novembre.

Tre posti sono riservati ai dipendenti del Meyer e dell'ospedale di Careggi.

Il corso, tenuto da esperti nei vari settori di applicazione degli IAA, intende implementare le conoscenze e le competenze degli operatori sanitari sul tema, far acquisire strumenti e sviluppare la capacità di progettare, valutare e promuovere gli interventi assistiti e migliorare la comunicazione con il paziente attraverso l'ausilio di un animale, ma anche acquisire competenze psico-socio-relazionali utili allo svolgimento della pratica clinica quotidiana.

Il percorso formativo prevede 70 ore teorico/pratiche in aula e 10 ore di tirocinio che si svolgeranno con l'Associazione Antropozoa presso il Meyer. 




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Redazione del CorrieredelWeb.it


Elogio della "Chia": l' integratore della natura prezioso nella pratica sportiva o in gravidanza, durante l'allattamento e la crescita dei bambini

 

Elogio della "Chia": l' integratore della natura prezioso nella pratica sportiva o in gravidanza, durante l'allattamento e la crescita dei bambini. Utilizzati frequentemente i semi di Chia abbassano i livelli di pressione del sangue

 

Direttamente dalla natura arrivano alcune risposte alla domanda di salute che spesso vengono confortate anche dagli studi della medicina. Esistono, infatti, piante che utilizzate nelle cucine o nelle tradizioni mediche di alcuni paesi anche da migliaia di anni, possono apportare benefici sufficientemente conclamati anche a livello della ricerca scientifica.

Questa volta, Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti, vuol parlare dei benefici ed usi di una pianta, utilizzata come medicina, la "Chia ". La Salvia hispanica, comunemente conosciuta come Chia, è una pianta appartenente alla famiglia della menta (Lamiaceae), nativa del centro-sud del Messico e Guatemala. La tradizione locale, attesta che questa pianta veniva già coltivata in epoca pre-Colombiana dalle civiltà Azteche. Si tramanda che, essa fosse così pregiata da essere versata come tributo dalla popolazione ai regnanti di turno. Le sue proprietà benefiche, sono dunque note da tempo, difatti la parola "Chia" in Azteco assume il significato di "Forza". E' tuttora utilizzata in Messico e Guatemala, sotto forma di semi (a volte macinati), come fonte di nutrimento e in bevande nutrizionali. Il seme è un ingrediente tipico della cucina Azteca e Messicana, in compagnia di mais e fagioli, tanto da essere considerato l'alimento preferito dei guerrieri Aztechi da cui traevano la forza e il coraggio per vincere le loro battaglie.

Ai semi di tale pianta sono sempre state attribuite virtù benefiche e curative in grado di ridurre le infiammazioni, alleviare gli stati generali di dolore e disinfettare le ferite. La chia è un alimento consigliato in situazioni di affaticamento fisico o aumentato fabbisogno energetico (come nella pratica sportiva o in gravidanza, durante l'allattamento e la crescita dei bambini) per le sue notevoli qualità benefiche.

Secondo recenti indagini scientifiche, confermate dalla scienza medica ufficiale, infatti, indicano che i semi di chia, una volta ingeriti, sviluppino nell'intestino una specie di gel in grado di ritardare l'assorbimento delle principali fonti caloriche (zuccheri e grassi), migliorando la risposta glicemica e favorendo il controllo del peso corporeo, dei trigliceridi e colesterolo. Gli studi nascono dall'osservazione empirica sulla bassissima incidenza di tumori nei paesi del Sud America che sostengono che il consumo regolare di semi di chia, sia in grado di ritardare le patologie dell'invecchiamento e persino alcune forme tumorali.

Dal punto di vista nutrizionale questi semi sono un'ottima fonte di fibre, vitamine, antiossidanti e grassi essenziali omega 3.

Le proprietà fondamentali dei Semi di Chia sono:

OMEGA 3

8 volte più Omega 3 rispetto al Salmone!

I semi di Chia sono la più pregiata e ricca fonte naturale di OMEGA3 del regno vegetale, essi sono ricchissimi di grassi OMEGA3 ed OMEGA6 (RAPPORTO 3:1) altamente assimilabili ed hanno un contenuto in olio del 30% (di cui il 64% è costituito da OMEGA3).

Ogni 100g di prodotto continene circa 20g di OMEGA3!!!

Tutte queste caratteristiche rendono i SEMI DI CHIA LA PIU' ECONOMICA FONTE DI OMEGA 3 AL MONDO!!

OTTIMO SOSTITUTO DELL' OLIO DI PESCE:

maggior concentrazione, più economico, nessun odore/sapore sgradevole

VITAMINE E SALI MINERALI

7 volte più Vitamina C rispetto alle Arance

5 volte più Calcio rispetto al Latte

3 volte più Ferro rispetto agli Spinaci

2 volte più Potassio rispetto alle Banane

15 volte più Magnesio rispetto ai Broccoli

I semi di chia hanno un altissimo contenuto di Vitamine e Sali minerali, pertanto costituiscono un OTTIMO INTEGRATORE NATURALE!!

La chia, come tutti i semi, può essere macinata e utilizzata per i prodotti della panificazione (pane, biscotti e torte), per preparare bevande energetiche e fortificanti, o utilizzata come ingrediente di "rinforzo" in alimenti tradizionali come yogurt, latte e derivati, carni e pesce.

Si è inoltre constatato che utilizzati frequentemente i semi di Chia abbassano i livelli di pressione del sangue.

E se la scienza conferma,e l'Unione Europea ha approvato nel 2009 la commercializzazione dei Semi di Chia per scopi umani,  non possiamo che elogiarne le proprietà e consigliare di aggiungere i semi di Chia anche nella dieta degli italiani.

 




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Redazione del CorrieredelWeb.it


Malattie mentali, le case farmaceutiche hanno abbandonato la ricerca

Nuovi farmaci psichiatrici bassa priorità per le aziende farmaceutiche.

Enorme bisogno insoddisfatto di farmaci migliori per le persone affette da depressione

 

Le malattie mentali passano in secondo piano per ciò che concerne la ricerca per lo sviluppo di farmaci del settore, anche se la depressione costituisce una delle principali cause di disabilità.

Tale dura e cruda realtà è stata definitivamente resa pubblica sulla rivista specializzata Science Translational Medicine. Alcuni autorevoli autori, infatti, sostengono che la scoperta di farmaci per il trattamento di disturbi psichiatrici come l'autismo, la schizofrenia, il disturbo bipolare e la depressione sono arrivati ad un punto morto.

Il dottor Thomas Insel, direttore del National Institute of Mental Health ha sostenuto che gli antipsicotici e gli antidepressivi pur costituendo negli ultimi decenni tra le fonti più redditizie di alcune industrie farmaceutiche ha anche precisato che ciò non vuol dire che siano sempre efficaci. La ragione del loro exploit è dipesa anche dal fatto che si potevano vendere e potevano essere immessi sul mercato.

Negli ultimi cinque anni, infatti, più di 20 – 30  tipi diversi di antipsicotici antidepressivi sono stati commercializzati con oltre 25 miliardi di dollari d'incassi solo negli Stati Uniti e solo nel.

Questo tipo di farmaci ha sottolineato Steven Hyman della Harvard University di Cambridge in Massachusetts sono spesso derivanti da scoperte fortuite come quella degli effetti del litio nel 1949, che ha consentito la stabilizzazione dello stato d'animo.

La ragione principale per cui le case farmaceutiche non investono più in un settore che presenta un straordinario fabbisogno terapeutico e che costituisce un mercati in espansione sta nella difficoltà a scoprire farmaci innovativi che possano illuminare un percorso molto arduo in un terreno scientifico assai difficile anche perché in cervello non è così accessibile come gli altri organi per essere studiato.

Ciò ha comportato che gli unici progressi stiano avvenendo nel settore della psicoterapia cognitiva e nei trattamenti psichiatrici, ma, nonostante le opportunità di un mercato in crescita, le principali aziende farmaceutiche hanno recentemente annunciato tagli sostanziali o l'interruzione completa dei loro sforzi per scoprire nuovi farmaci che curino i disturbi psichiatrici.

Per esempio, non esistono farmaci che s'indirizzino verso i sintomi principali dell'autismo come i deficit sociali ed i disturbi del linguaggio.  Tali deficit spesso rispondono bene ai trattamenti comportamentali intensivi, il che suggerisce che c'è anche un potenziale per un approccio di natura farmacologica.

 Gli antidepressivi oggi disponibili sono modestamente efficaci dopo sei settimane di trattamento in studi clinici randomizzati - un tempo lungo per aspettare un disturbo con un elevato carico, ha aggiunto.

Dall'indagine pubblicata sulla rivista americana è emerso che gli psichiatri hanno lamentato il bisogno di nuovi farmaci il cui sviluppo è sostanzialmente stato bloccato dalle case farmaceutiche anche quelle più  importanti per la difficoltà del settore e per i notevoli costi che tale tipo di ricerca scientifica chiede.

Per sopperire a tale grave deficit scientifico è intervenuto in America il governo federale che per esempio sta contribuendo a finanziare la ricerca con un investimento di 5 milioni di dollari per creare una rete nazionale per la ricerca e gli interventi sulla depressione.

Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", si augura che anche il Nostro Paese, in barba alle case farmaceutiche, nonostante le difficoltà derivanti dalla crisi, riprenda a finanziare interventi in tale settore delicato della tutela della salute per riaccendere le speranze di milioni di ammalati  di malattie connesse alla mente.

 




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Redazione del CorrieredelWeb.it


giovedì 25 ottobre 2012

SVOLTA STORICA X CURE ULCERE VENOSE

 


 

CAMBIANO RADICALMENTE LE CURE PER LE ULCERE VENOSE

Le novità saranno annunciate in un convegno, sabato 27, a Porretta Terme (Bologna)

 

(Bologna, 25 ottobre 2012) – Sono circa 2 milioni gli italiani che soffrono di ulcere venose, circa l'1% nell'età adulta, con punte del 2-3% in età più avanzata. Le ulcere cutanee di natura vascolare sono lesioni aperte della cute dovute a disturbi della circolazione del sangue e rappresentano una malattia cronica e recidivante che può gravemente compromettere la qualità di vita di una persona. E con una popolazione "anziana" come quella italiana, la cura di questa patologia si pone tra le prime 5 voci di spesa sanitaria, tanto più che l'assistenza a domicilio in questo campo sta sviluppandosi solo da pochi anni.

Fortunatamente la ricerca sta sviluppando nuove cure per le ulcere venose, tre in particolare: l'utilizzo di sostanze, come i polisaccaridi, capaci di agire sugli enzimi e quindi di inibire l'infiammazione senza ledere i tessuti, come spesso capita con i normali antiinfiammatori; il ricorso a soluzioni contenenti ozono, con proprietà antinfettive e antibatteriche, in grado di garantire una perfetta asetticità della ferita; e infine l'utilizzo dei fattori di crescita cellulari e delle cellule staminali provenienti dalla cute stessa o dal midollo osseo, con l'obiettivo di sostituire un tessuto devitalizzato con un altro tessuto rigenerato.

Delle nuove cure per le ulcere venose si parlerà sabato 27 ottobre in un convegno che vedrà la presenza dei massimi esperti in materia e si terrà a Porretta Terme, Bologna (per informazioni ed iscrizioni: Elisa Olivi  tel: 051 325511, mail: elisa.olivi@senaf.it).

"Questa patologia finora non ha trovato terapie risolutive – spiega l'organizzatore del convegno, il prof. Sergio Coccheri, Professore Ordinario di Angiologia all'Università di Bologna – costringendo spesso i pazienti a faticose ed improduttive migrazioni da un ambulatorio all'altro ricevendo cure non sempre uniformi. Ora siamo vicini ad una svolta storica, e il convegno servirà sia ad informare l'opinione pubblica sulle novità in questo campo che ad aggiornare medici chirurgi, fisioterapisti ed infermieri".






Sicurezza stradale: 4000 farmaci possono compromettere la capacità di guida

Sicurezza stradale: 4000 farmaci possono compromettere la capacità di guida. L'UE si attivi per obbligare le società farmaceutiche ad indicare sulle etichette i rischi del farmaco sulla sua compatibilità con la guida

 

«Può influenzare la reattività, la capacità di guida e la capacità di usare strumenti o macchinari.» Su questa frase, ci si imbatte facilmente nelle avvertenze delle scatole dei farmaci che vengono venduti insieme ad un foglietto illustrativo, anche detto bugiardino, in cui si trovano tutte le informazioni relative al farmaco acquistato; uno spazio è dedicato agli effetti indesiderati che l'assunzione del farmaco può avere sul paziente, condizionando le normali e comuni attività svolte durante la giornata.

Ogni anno nel mondo, secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 1.500.000 persone perdono la vita in incidenti stradali, nella maggior parte dei casi dovuti ad errori di comportamento da parte dei guidatori, a eccessiva velocità, colpi di sonno, alcol e sostanze stupefacenti. All'origine di questi episodi di distrazione c'è un'alterazione dello stato psicofisico. Tuttavia, anche l'assunzione di alcuni farmaci può influire sulla corretta conduzione di un veicolo.

Molti farmaci possono infatti interferire negativamente con le funzioni motorie e cerebrali, come accade per i medicinali legati alla cura di ansia e depressione, allergie e orticaria, artrosi, cefalea, emicrania, epilessia, nausea, ipertensione, insonnia e malattie autoimmuni. La lista dei farmaci che possono compromettere la capacità di guida è vastissima (circa 4000) e comprende dunque ansiolitici, antidepressivi e antipsicotici, anticonvulsivanti e antistaminici, anticinetosici, antinfiammatori, antipertensivi, insulina e miorilassanti.

Sonnolenza, vertigini, visione offuscata, confusione, disturbi visivi sono gli effetti che alcuni farmaci possono avere sulla capacità di guida. Ma l'influenza dell'assunzione di medicinali sulla capacità e l'attenzione del guidatore è spesso sottovalutata o poco conosciuta. Il periodo più critico di una terapia è la fase iniziale, quando non è ancora chiaro come reagirà il nostro organismo ai farmaci, se compariranno effetti indesiderati e di che intensità saranno. Nei primi giorni di trattamento sarebbe bene evitare di mettersi al volante. Se non è possibile, usare molta prudenza, cercando di evitare viaggi prolungati senza soste o in condizioni di traffico difficili.

Infatti molti farmaci possono recare disturbo alla concentrazione e alla capacità di prestare attenzione. Come accade per l'alcool, anche molti farmaci, soprattutto quelli che agiscono a livello del Sistema Nervoso Centrale, possono interferire negativamente con le funzioni che sovrintendono alla guida, una delle più comuni, ma più complesse, serie di attività psicomotorie compiute dall'uomo. Considerando che milioni di automobilisti percorrono ogni giorno strade e autostrade, e che presumibilmente fra di essi sono molti quelli che assumono farmaci, ci si rende subito conto delle dimensioni del problema e di quanto sia importante la consapevolezza del rischio che si corre per adottare i comportamenti più idonei a prevenirlo.

Il problema delle interferenze dei farmaci con la capacità di guida è, tuttavia, piuttosto complesso.

Le sostanze che potenzialmente possono compromettere la guida (diminuendo il livello di concentrazione, provocando sonnolenza e vertigini), sono numerose ma in molti casi è difficile stabilire con precisione la portata dell'interferenza e sono possibili solo fondate supposizioni.

Infatti, secondo le statistiche ufficiali, le vittime causate dal consumo di alcool sono quattro volte superiori rispetto a quelle imputabili all'uso di medicamenti. Tuttavia si ritiene che ciò sia dovuto al fatto che risulta decisamente più problematico accertare il consumo di farmaci. Le cifre pubblicate sono sicuramente sottostimate. Gli esperti sottolineano, inoltre, come ai fini della circolazione stradale si rivelino problematici soprattutto sonniferi e tranquillanti, quali ad esempio Valium o Rohypol o similari, che sono regolarmente assunti da circa il 10% della popolazione italiana.

Per Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", è necessario che l'UE, che ha competenza in materia, obblighi di inserire nell'etichettatura delle confezioni dei farmaci che causano sonnolenza un pittogramma specifico che richiami l'attenzione sui rischi del medicinale e sulla sua mancata compatibilità con la guida.

È comunque una buona regola evitare qualsiasi farmaco prima di mettersi alla guida che non va mai associato all'alcol o ad altre sostanze psicoattive: se proprio non si può fare a meno, si raccomanda di leggere con attenzione le avvertenze prima di mettersi al volante.

 




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Redazione del CorrieredelWeb.it


martedì 23 ottobre 2012

Listeria: scatta allerta in Europa e nel mondo. Sequestrata a scopo precauzionale in tutta Italia la ricotta prodotta dalle Fattorie Chiarappa di Conversano

Listerai: scatta l'allerta in Europa e nel mondo. Sequestrata a scopo precauzionale in tutta Italia la ricotta prodotta dalle Fattorie Chiarappa di Conversano. E' accusata di avere provocato la morte di tre persone negli USA.

 

L'Fda (Food and Drug Administration) ha predisposto il ritiro di una partita di ricotta salata italiana contaminata da Listeria monocytogenes che ha causato la morte di tre persone mentre undici sono state ricoverate negli ospedali Usa a causa. A lanciare l'allarme alcuni giorni fa è stato il Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) americano, che dopo mesi di ricerche ha focalizzato i sospetti della contaminazione su "Frescolina" una ricotta importata prodotta dall'azienda pugliese Fattorie Chiarappa. Anche  livello europeo è scattato l'allerta essendo la ricotta venduta in 11 Stati: Belgio, Francia, Germania, Grecia, Olanda e Romania. Nel mondo la ricotta era distribuita oltre che negli Stati Uniti anche in: Australia, Giappone, Canada, Egitto Mexico.

La ricotta è prodotta dalle "Fattorie Chiarappa"  nello  stabilimento in Conversano (BA) e i prodoti sequestrati sono: ricotta frescolina toscanella, ricotta torretta marte, ricotta frescolina marte arrostita, ricotta marzotica marte tipo greca, ricotta marzotica marte.

Il ritiro dal mercato  si è reso necessario a scopo precauzionale  in quanto, non sono state riscontrare le garanzie sanitarie richieste dalla normativa in materia di igiene.

La listeriosi è una malattia infettiva, trasmessa in genere con gli alimenti, che si manifesta sporadicamente in forma conclamata, particolarmente pericolosa per le persone immunodepresse, malati di cancro, diabete, Aids, le persone anziane, i neonati e le donne in gravidanza.

Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", invita i cittadini a non consumare la ricotta acquistata e conservata in frigorifero e a buttare via le eventuali rimanenze.

 




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Compila il questionario e partecipa alla campagna educazionale sulle lenti a contatto promossa da Assottica Gruppo Contattologia

Una campagna educazionale per rilevare i dubbi e le barriere, spesso infondate, sulle lenti a contatto e fornire risposte corrette. Questo è l’obiettivo primario della campagna “Lenti a Contatto: qui si… informa” promossa da Assottica Gruppo Contattologia, associazione aderente a Confindustria che riunisce i maggiori produttori di lenti a contatto e soluzioni.

La campagna, partita lo scorso 11 ottobre, Giornata Mondiale della Vista, e in programma fino a febbraio 2013, è indirizzata verso tutti coloro che si vogliono avvicinare alle lenti a contatto, ma nutrono alcuni dubbi o perplessità. La campagna educazionale prevede la possibilità di compilare un questionario, in forma anonima, che valuterà i livelli di barriera e fornirà alcuni primi utili consigli da approfondire con il proprio contattologo. Il questionario sarà a disposizione sul sito ufficiale www.assottica.it e disponibile presso tutti i punti vendita di ottica che vorranno aderire all’iniziativa.

“In Italia sono 2.5 milioni le persone che portano lenti a contatto – afferma Nicoletta Losi, Presidente di Assottica Gruppo Contattologia – un numero importante che testimonia come le lenti a contatto possano essere un mezzo correzione visiva efficace per rispondere alle esigenze di sicurezza, praticità e libertà della popolazione. Troppo spesso però esistono delle perplessità o delle leggende metropolitane che allontanano le persone da questa scelta. La campagna si pone un duplice obiettivo: approfondire i dubbi su tematiche quali ad esempio la sicurezza, la corretta manutenzione o la capacità di fornire la giusta soluzione rispetto al vizio di refrazione presente, e iniziare a fornire le prime informazioni corrette da approfondire con il contattologo a prescindere dalla scelta finale”.

Anche per il contattologo il questionario si traduce in uno strumento di lavoro utile. Consegnando il questionario il professionista sarà in grado di individuare da subito gli aspetti da approfondire sulle lenti a contatto con il proprio interlocutore, riuscendo a stabilire una relazione efficace. “La campagna non si esaurisce con la divulgazione – conclude Nicoletta Losi – chiederemo, infatti, ai contattologi di inviarci i questionari al fine di elaborare i dati raccolti che verranno presentanti in occasione del Convegno Assottica 2013, l’evento interamente dedicato all’aggiornamento professionale in contattologia giunto alla sua 10° edizione, e mettendoli così a disposizione degli addetti ai lavori e delle Istituzioni”.

Una campagna che vuole sensibilizzare sull’importanza della vista, ma anche sulla necessità di scegliere lo strumento di correzione più idoneo, come le lenti a contatto possono essere, senza falsi timori. La campagna “Lenti a Contatto: qui si… informa” è promossa grazie al contributo non condizionato delle aziende associate: Alcon Ciba Vision, Bausch + Lomb, CooperVision, Johnson&Johnson Vision Care, Sauflon, Schalcon.

martedì 16 ottobre 2012

Le Anfetamine causano danni irreversibili al cuore

 

 

Non è una novità che le amftemine, potessero causare danni gravissimi a chi le consuma, ma soprattutto i giovani di oggi, quelli che cercano lo sballo del "sabato sera" rischiano di pagare caro il prezzo della ricerca di un divertimento oltre ogni limite.

Una ricerca pubblicata recentemente sulla rivista Focus in Germania ha confermato, infatti, che  anche i più giovani rischiano di subire gravissimi danni al cuore se assumono amftemanine che negli utlimi anni hanno subito delle variazioni nella loro composizione chimica tali da renderle più potenti ma anche ancora più pericolose. Addirittura sono stati segnalati casi di appena ventenni che stanno aspettando un cuore nuovo a causa delle pesanti lesioni subite.

Il cardiologo Henry Klues ha specificato che sono numerosi i giovani che si ritrovano in una   condizione patologica cardiaca grave a causa dell'uso di questo tipo di droghe.

Lo specialista della Helios Klinikum Krefeld ha dichiarato di avere in cura tre ragazzi tra i 19 ei 23 anni che hanno assunto nuove varianti di anfetamine dei quali due hanno bisogno di un trapianto di cuore, ed il terzo è collegato ad un cuore artificiale.

Il medico ha inoltre rivelato che tutti i casi conosciuti in Germania, hanno sempre evidenziato il grave danneggiamento di entrambi i ventricoli cardiaci.

Non sappiamo, specifica Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", se la descrizione fatta dallo specialista possa servire da deterrente per tutti i giovani anche se la ricerca dello sballo pare che non conosca alcun limite tra i giovani europei, ma il dottor Klues ha sintetizzato in modo crudo e realistico ciò che gli si è presentato davanti agli occhi quando i giovani si sono recati in clinica.

Basti pensare che quando si recarono per essere visitati, respiravano tutti a fatica, tanto da non riuscire quasi a salire le scale perché rimasti senza fiato. Non riuscivano più a dormire in posizione orizzontale, perché altrimenti andavano in costante apnea. Inoltre, gli era stato diagnosticato un grave gonfiore alle gambe e depositi di liquido nelle costole. 

La colpa di tali gravi patologie non deriva solo dall'assunzione delle amftamine, pratica di per sé dannosa, ma dal fatto che secondo quanto apparso sulla rivista scientifica tedesca, i  produttori stiano cambiando la composizione chimica quasi settimanalmente in modo da renderle più facilmente e rapidamente assorbibili ma anche ancora più pericolose per la salute.

 




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Redazione del CorrieredelWeb.it


domenica 14 ottobre 2012

440mila alcolisti sul lavoro. Un fenomeno che sta diventando un allarme nazionale

L'alcool costa ai datori di lavoro 1 miliardo di euro ogni anno.

 

L'alcolismo è una vera e propria piaga sociale sulla quale è stata calata quasi permanentemente una coltre di nebbia che non consente di far conoscerne le reali proporzioni. Le ragioni stanno probabilmente nel fatto che a differenza delle droghe e dei farmaci è non solo concesso il libero commercio, ma quasi incentivato dalla possibilità concessa alle aziende produttrici, anche quelle di superalcolici, di continuare a pubblicizzare la vendita illimitata dei loro prodotti.

La giustificazione? Una sorta di bigottismo diffuso e legalizzato, che deriva da quella che viene definita come vera e propria "cultura del bere" di arcaica memoria e generale condivisione, come se tutte le cose solo per il fatto che sono da tempo immemorabili patrimonio della nostra cultura e sono condivise dalla generalità dei cittadini sono anche positive, buone e giuste. 

In realtà, come da tempo il mondo della medicina sostiene, l'alcol è produttivo di costi sociali elevatissimi che secondo stime accreditate sono pari ad un miliardo di euro all'anno che vanno a pesare sul nostro sistema del welfare.

Il fenomeno è così diffuso tra tutte le categorie di cittadini che anche il mondo del lavoro non ne è immune. Tant'è che il Piano Sanitario Nazionale si è soffermato anche sulle conseguenze che gli alcolici possono avere sui lavoratori evidenziando e ricordando che chi assume alcol sul luogo o prima di recarsi è più soggetto a comportamenti ad alto rischio, non solo per se stessi ma anche per i colleghi ed i terzi che vengono a contatto.

Pochi, infatti, immaginavano che anche in Italia il consumo di alcol potesse avere ripercussioni dirette ed indirette sia nel campo infortunistico sia sull'incremento del fenomeno dell'assenteismo dal lavoro per malattia, con i relativi disagi nell'ambito dell'organizzazione aziendale e quindi  con gravosi oneri sulla produttività e di conseguenza sul resto della cittadinanza.

Nel nostro paese, secondo alcuni studi il 2% dei lavoratori consuma alcol in dosi eccessive. Sembrerebbe una cifra irrisoria ma se si va a riferirsi al numero totale di occupati, pari a 22 milioni, la percentuale indicata corrisponde a ben 440mila circa lavoratori.

Alla luce di tali numeri e delle conseguenze per la collettività, per Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", il Sistema Sanitario e previdenziale non possono più nascondersi dietro ad un dito, avviando immediatamente delle campagne che non solo servano a denunciare e rendere pubblico il fenomeno dell'alcolismo sul posto di lavoro, ma si pongano come obbiettivo di arginarlo proponendo come slogan "Niente alcol durante il lavoro!".

 




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Redazione del CorrieredelWeb.it


sabato 13 ottobre 2012

Il Virus West Nile si è insediato in Italia stabilmente lungo le rive del Po

 

Il Virus West Nile si è insediato in Italia stabilmente lungo le rive del Po. Altri quattro casi segnalati a Venezia alla data del 12 ottobre.

 

Il West Nile, dopo aver viaggiato su rotte turistiche e commerciali, sfruttando le recenti ondate migratorie, è arrivato in Italia nel 1998 e in particolare si è insediato nel Veneto nel 2008. Il che dimostra che il virus è riuscito a svernare nelle aree umide vicino ai fiumi, dove probabilmente ha stabilito il suo ciclo endemico e qui ha trovato la sua nuova casa.

Si tratta di una infezione tropicale, simile all'epatite C o all'encefalite giapponese o a quella da zecche che in America ha causato migliaia di morti. Una di quelle minacce che solitamente pensiamo molto distante da noi ma che in realtà sono più vicine di quanto immaginiamo.

Sono 42 finora i casi segnalati di  cui 32 confermati della malattia neuroinvasiva da West Nile virus, la febbre del Nilo, registrati in Italia tra il 15 giugno e il 12 ottobre, concentrati in tre regioni: Sardegna, Veneto e Friuli-Venezia-Giulia.

L'Unione Europea a fine 2011 contava 14 casi di contagio in Italia, di questi sette erano veneti (sei trevigiani e un veneziano).

Oggi la distribuzione territoriale è così di seguito suddivisa:

Gorizia (provincia) alla data del 27/09/2012 segnalato 1 caso confermato su 142461 abitanti

Oristano (provincia) alla data del 19/09/2012 segnalati 2 casi confermati  su 167295 abitanti

Padova (provincia) alla data del 04/10/2012 segnalato1 caso ancora non confermato su 920903 abitanti

Pordenone (provincia) alla data del 27/09/2012 segnalato 1 caso confermato su 312359 abitanti

Treviso (provincia) alla data  del 31/08/2012 segnalati 5 casi confermati  4 su 879408 abitanti

Venezia (provincia) alla data del 07/08/2012 su 30 casi confermati 21 su  853787 abitanti

Vicenza (provincia) alla data del 07/09/2012 segnalati 2 confermati 2 su 861768 abitanti

Intanto nell'UE, la Grecia ha segnalato cinque nuovi casi, uno dalla prefettura appena colpita di Kerkyra e quattro nelle prefetture con precedenti segnalazioni (3 di Kavala, 1 di Pella). Nuovi casi di febbre del Nilo occidentale sono stati scoperti nei paesi vicini: uno nella ex Repubblica iugoslava di Macedonia, 15 in Russia e 11 in Tunisia.

Per Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", se si vuole puntare a un contenimento della Febbre del Nilo Occidentale, è necessaria la prevenzione tramite la disinfestazione delle aree più a rischio.

 




giovedì 11 ottobre 2012

Combattere lo stress con i 4 Elementi

 

Aria, Acqua, Terra, Fuoco: i poteri benefici dei 4 Elementi primordiali diventano protagonisti di suggestivi percorsi sensoriali in grado di combattere lo stress e riequilibrare i ritmi vitali, per un nuovo e ritrovato benessere dell'intero organismo.

Stanchi, stressati, privi di energie? Per una completa remise en forme non c'è nulla di meglio che lasciarsi trasportare in un'indimenticabile esperienza rigenerante attraverso esclusivi percorsi benessere ispirati ai principi semplici e naturali dei 4 Elementi.

Avvolti da un velo di luci soffuse e da un tenue sottofondo musicale, potrete abbandonarvi a un piacevole Bagno di vapore, ideale per purificare e depurare il corpo dalle tossine, accompagnato da un massaggio distensivo e detossinante a base di fanghi e seguito da un trattamento di relax profondo nelle vasche Kneipp, in cui godere appieno dei numerosi vantaggi derivanti dalla metodica alternanza caldo/freddo.

All'interno delle atmosfere sognanti della Biosauna salina, invece, avrete la possibilità di scoprire le innumerevole virtù benefiche dell'haloterapia e stimolare le energie vitali attraverso sensuali Rituali di bellezza e di benessere dai nomi evocativi - come il Rituale Oasi del Deserto, il Rituale la Seta del Sahara, il Rituale Segreto dei Nomadi, il Rituale delle Spezie Orientali, il Rito Imperiale e molti altri ancora -, per poi concedervi una breve pausa relax degustando una ricca varietà di tisane (rilassante, tonificante, energizzante o depurativa), che contribuiranno a creare uno stato ideale per il proseguimento del percorso sensoriale.

Una vera e propria full immersion di coccole e benessere vi attende, poi, con i trattamenti rilassanti a base di acqua ed essenze - oppure vino, latte, erbe, alghe o fiori - dove, cullati dal dolce tepore dell'acqua, assaporerete i benefici della balneoterapia associati alla cromoterapia e aromaterapia. Un suggestivo viaggio tra i 4 Elementi, dunque, per risvegliare i sensi da lungo tempo assopiti e ritrovare la naturale armonia di corpo e spirito.

Cosa state aspettando? Regalatevi un piacevole intervallo fuori dal tempo e assaporate il gusto autentico del benessere nei migliori hotel e centri SPA che hanno scelto di prendersi cura dei propri ospiti offrendo loro questi percorsi altamente esclusivi come, ad esempio, l'Hotel Il Podere di Siracusa, la Residenza dei Limoni SPA sulle rive del Garda, il Royal Sporting Hotel a Portovenere, Althaea Day Spa a Civitanova Marche, l'Hotel Villa Ricci a Chianciano Terme e l'Ocean Beach Resort di Malindi (Kenya).

Per ulteriori informazioni sui percorsi sensoriali e per scoprire il centro più vicino a voi visitate il sito www.esagono.net



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Redazione del CorrieredelWeb.it


Botox contro la febbre da fieno e l'asma

 

Salute e medicina: il Botox contro la febbre da fieno e l'asma. Il raffreddore da fieno colpisce il 20 e il 25% degli italiani

 

Il trattamento a base antirughe Botox è attualmente in fase di sperimentazione contro la rinocongiuntivite allergica, comunemente conosciuta come febbre da fieno.

Il Professor Philip Bardin, Monash University di Melbourne in Australia, ha dichiarato che la molecola Botox è stato riprogrammato per penetrare nel corpo attraverso la pelle e le vie nasali.

Il raffreddore da fieno è causata da una allergia al polline di alcuni alberi e piante.  Si manifesta solitamente con un naso che cola, starnuti e lacrimazione degli occhi.  Può anche causare disturbi del sonno e difficoltà di concentrazione.

In queste prove, il gel Botox viene applicato sul naso per agire sui nervi provocando un ingrediente attivo contro i sintomi. Il Botox (tossina botulinica) è una neurotossina derivata dal batterio che causa botulismo.

Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", evidenzia che il Botox non è famoso solo per i suoi effetti estetici sulla pelle. Ma la BTX-A venne approvata nel 1989 dalla Food and Drug Administration per il trattamento dello strabismo, blefarospasmo e spasmo emifacciale in pazienti con età maggiore di 12 anni. Nel 2002 giunse l'approvazione per l'uso in medicina estetica per il miglioramento temporaneo delle rughe di espressione fra le sopracciglia (linee glabellari). La tossina botulinica agisce inibendo la produzione del neurotrasmettitore acetilcolina: bloccandone il rilascio nei muscoli, non si manifestano rughe, spasmi o tic facciali. Dal 1991 è invece utilizzata per il trattamento della spasticità, sia nell'adulto che nel bambino.

La tossina botulinica B (BTX-B) è stata approvata nel 2000 dalla FDA per il trattamento della distonia cervicale.

Attualmente sono in valutazione altre possibili applicazioni mediche, come nel caso dell'emicrania, sintomi prostatici, asma, obesità e altre possibili indicazioni. Gli usi della tossina botulinica per i quali sussiste approvazione variano molto da tipo di tossina, tipo di prodotto commercializzato e da paese a paese, anche all'interno dell'Unione Europea.[6] Questo fa sì che spesso il suo utilizzo clinico sia di tipo off-label, anche se supportato dalla letteratura scientifica. In Europa la tossina botulinica A è commercializzata sotto forma di quattro prodotti farmaceutici: Botox, Dysport, Xeomin e Vistabex. La tossina botulinica B è invece commercializzata in Europa con il nome di Neurobloc.

E 'stato originariamente approvato dalla US Food and Drug Agency (FDA) nel 1989 per il trattamento di spasmi muscolari intorno agli occhi.

 




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Redazione del CorrieredelWeb.it


Autolesionismo una tendenza tra i giovani

 

Salute: autolesionismo una tendenza tra i giovani

Coupures, brûlures, griffures ou morsures auto-infligées : de plus en plus d'adolescents trouvent là une façon de gérer leur détresse et leur souffrance.Tagli, bruciature, graffi o morsi auto-inflitte: gli adolescenti si auto feriscono per manifestare la propria angoscia e sofferenza. C'est ce qu'observe le pédopsychiatre et psychanalyste Martin Gauthier dans ses bureaux de l'Hôpital de Montréal pour enfant, allant même jusqu'à qualifier l'automutilation de tendance.



Non se ne capisce quasi il perché, da profani, ma quella che potrebbe essere una pericolosa Johnny Depp, Angelina Jolie et Amy Winehouse ont déjà avoué de s'être automutilés. patologia di natura psichica di massa pare una tendenza che sta dilagando, una sorta di moda: l'auto-mutilazione.

Sarà una scusa quella di emulare i vip specie nel campo del cinema e della musica fra tutti Johnny Depp, Angelina Jolie e Amy Winehouse che in passato hanno già confessato di essersi auto-mutilati, ma è evidente che anche a detta di autorevoli psichiatri è un modo dei giovani per esprimere e manifestare le proprie angosce e sofferenze.

Alcune ricerche sono arrivate a stabilire che ben Un jeune sur six s'automutile.un ragazzo su sei ha effettuato almeno una volta un episodio di auto-ferimento. Selon le Dr Martin Gauthier, certains adolescents transforment et expriment leur souffrance en mutilant leur corps.

Come al solito, ricorda Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", tocca ai genitori cercare di aiutare i propri figli a superare le proprie angosce appena le evidenziano ma è evidente che quando si arriva a tali manifestazioni il ricorso ad uno psicoterapeuta può evitare eventi e conseguenze ben peggiori.

 




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Redazione del CorrieredelWeb.it


mercoledì 10 ottobre 2012

Germania. Infettati 11mila ragazzi con le fragole

Roma, 10 Ottobre 2012. Infettati 11mila ragazzi tedeschi con fragole surgelate provenienti dalla Cina (1). Vomito e diarrea sono stati i sintomi che hanno coinvolto ragazzi, adolescenti e bambini che hanno mangiato un dessert a base di fragole congelate nelle rispettive scuole. L'infezione gastroenterica e' di natura virale ma non sono escluse anche quelle batteriche.
Sarebbe opportuno che, anche in Italia, si avviassero ulteriori controlli per verificare se partite di fragole congelate provenienti dalla Cina sono state importate e distribuite nelle scuole o comunque siano entrate nella catena alimentare.
In questo senso, l'Aduc ha scritto al ministro della Salute, Renato Balduzzi.

(1) http://www.bfr.bund.de/en/home.html

Primo Mastrantoni, segretario Aduc
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

lunedì 8 ottobre 2012

Carboidrati

I carboidrati sono uno dei principali componenti alimentari. In questa categoria di cibi rientrano gli zuccheri, gli amidi e le fibre.

Funzione 
La funzione primaria dei carboidrati è fornire energia al corpo, specialmente al cervello e il sistema nervoso. Un enzima chiamato amilasi aiuta a scomporre i carboidrati in glucosio, uno zucchero del sangue, che viene utilizzato per l'energia dal corpo.

Fonti alimentari
I carboidrati sono classificati come semplici o complessi. La classificazione dipende dalla struttura chimica del cibo e da quanto velocemente lo zucchero viene digerito e assorbito. I carboidrati semplici contengono una o due molecole di zuccheri. I carboidrati complessi contengono tre o più zuccheri diversi.
Esempi di zuccheri semplici da alimenti sono:
  • Fruttosio (presente nella frutta) 
  • Galattosio (trovato in prodotti lattiero-caseari) 
Gli Zuccheri complessi sono:
  • Lattosio (trovato in prodotti lattiero-caseari) 
  • Maltosio (che si trova in alcuni ortaggi e la birra) 
  • Saccarosio (zucchero da tavola) 
  • Miele che, a differenza di zucchero da tavola, contiene una piccola quantità di vitamine e minerali. (Nota:. Miele non deve essere somministrato a bambini di età inferiore ad 1 anno di età) 
I carboidrati complessi, spesso definito come "farinacei" alimenti, comprendono:
  • Legumi Amidacei 
  • verdure 
  • Pane di grano intero e cereali 
I carboidrati semplici che contengono vitamine e minerali presenti in natura sono:
  • Frutta
  • Latte
  • Prodotti lattiero-caseari 
  • Verdure 
I carboidrati semplici si trovano anche negli alimenti composti da zuccheri trasformati e raffinati, quali:
  • Caramella
  • Bevande gassate, 
  • Sciroppi 
Gli zuccheri raffinati forniscono calorie, ma mancano di vitamine, minerali e fibre. Questi zuccheri semplici sono spesso chiamati "calorie vuote" e possono portare a un aumento di peso. Inoltre, molti alimenti raffinati, come la farina bianca, lo zucchero e il riso bianco, sono molti ricchi di vitamine del gruppo B ma mancano di altri elementi nutritivi importanti a meno che non siano contrassegnati come "arricchiti". E' più sano assumere carboidrati, vitamine e altri nutrienti nella forma più naturale possibile, per esempio mangiando dalla frutta al posto dello zucchero da tavola.

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