Si ripresenta puntuale ogni anno con i primi caldi quella che è nota da tempo come "Febbre del Nilo occidentale", un virus endemico-epidemico diffuso soprattutto in Africa (specialmente in Egitto), Medio Oriente, India, Europa e, più recentemente, negli Stati Uniti, che porta a stati febbrili che nei casi più gravi specie negli anziani e nei soggetti più deboli, può portare a gravi complicazioni neurologiche quali meningite o encefalite. I principali vettori della malattia sono le zanzare, in particolare il genere Culex. Tutti i fattori che favoriscono la proliferazione delle zanzare come le piogge abbondanti, irrigazioni o temperature alte, fanno quindi aumentare il numero dei casi di contagio. Proprio per tali motivi, rileva Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", quest'anno a causa di una primavera a dir poco umida, si dovrebbe innalzare il livello di controllo per evitare una proliferazione del virus.
Ed infatti, in data di ieri 7 giugno, l'ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha avviato la pubblicazione della mappa della diffusione del virus in questione per la stagione 2013.
Il 31 maggio 2013, l'ufficio dell'epidemiologia del Astrakhanskaya di Oblast, in Russia, ha riferito la presenza di quattro casi umani di febbre del Nilo occidentale. In questa regione, sono stati rilevati casi già nel 2010-2012 ma, quest'anno, la stagione di trasmissione sembra essere iniziata molto prima rispetto al passato: l'anno scorso i primi casi sono stati trovati nel mese di giugno. In questo contesto, l'ECDC iniziato lo screening sistematico di tutti i casi del virus segnalati in Europa questa settimana e proprio in data di ieri ha pubblica la prima mappa settimanale.
Vi è da precisare per non destare alcun allarme che sino al 6 giugno, nessun caso di febbre del Nilo occidentale è stato segnalato nei paesi dell'UE.
Il rapporto settimanale comprende delle mappe che mostrano la distribuzione geografica attuale dei casi umani autoctoni segnalati nell'UE e nei paesi vicini e il confronto con i dati precedenti; così come un aggiornamento della situazione e una tabella sul numero di casi secondo i paesi e le aree. Esso sarà pubblicato sul sito dell'ECDC ogni venerdì pomeriggio – le informazioni si basano su casi segnalati fino a giovedì di ogni settimana.
Nel 2012, l'ECDC ha monitorato la situazione della febbre del Nilo occidentale durante la stagione 2012 (da giugno a novembre) negli Stati membri dell'UE e nei paesi limitrofi: 242 casi autoctoni sono stati rilevati nell'UE e 693 nei paesi limitrofi.
Lo "Sportello dei Diritti", come l'anno scorso, continuerà a segnalare settimana per settimana tutti gli eventuali casi rilevati in Italia, al fine di far adottare ai cittadini e alle autorità sanitarie tutte le misure necessarie per la prevenzione per evitare la diffusione di contagi.
Ad ogni buon conto, ricordiamo che a livello individuale sono efficaci i mezzi di prevenzione tradizionali contro le zanzare: insetticida (sconsigliamo quelli chimici per evitare reazioni chimiche e perché siamo contrari all'uso di insetticidi chimici) o spray anti-zanzare. È utile poi portare vestiti che coprano braccia e gambe specie per i bambini e gli anziani che sono i soggetti maggiormente a rischio. In ultimo, è raccomandabile evitare il contatto diretto con animali morti e stare lontano da luoghi a rischio come stagni e superfici umide (sottovasi).
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Redazione del CorrieredelWeb.it
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