Raramente si raggiunge il rapporto completo.
Questa figura professionale esiste in Svizzera, Germania, Olanda e Danimarca. In Francia, dove questa attività è considerata simile alla prostituzione, c'è un dibattito in corso. In Italia nulla. Almeno fino allo scorso novembre, quando Maximiliano Ulivieri, un blogger affetto da distrofia muscolare, ha lanciato una petizione, intitolata "Assistenza sessuale. E' una scelta", che punta a porre la delicata questione sotto i riflettori non solo della politica, ma anche della società italiana. L'iniziativa ha ottenuto il sostegno dell'associazione "Luca Coscioni". Secondo Maria Antonietta Farina Coscioni "il problema dell'assistenza sessuale è una questione seria ed è materia che va regolamentata attraverso una legge".
Le opinioni sono molte, Fai Notizia ha lanciato su questo tema un'inchiesta partecipativa.
Nell'inchiesta anche esperti del settore come il dottor Altieri, neuropsichiatra, convinto che per i disabili psichici non esista alcuna educazione sessuale, soprattutto perché sono considerati dalle famiglie e dagli operatori come "eterni ragazzi". Di "sesso degli angeli" parla invece Fabrizio Quattrini, sessuologo.
Da segnalare anche le interviste a Chiara Simonelli, direttrice scientifica dell'Istituto di sessuologia clinica di Roma e Priscilla Berardi, psicoterapeuta, che ci parla della doppia discriminazione quando alla disabilità si somma l'omosessualità
Ma come funziona nei Paesi europei dove è già una prassi? Lo abbiamo chiesto a Erich Hassler, assistente sessuale tedesco e a Catherine Agthe-Diserens, presidente dell'Associazione Sexualité et Handicaps Pluriels di Ginevra.
L'ultimo contributo arrivato invece è l'intervista a Adriano Silanus, regista del documentario "Sesso, amore & disabilità".
L'inchiesta partecipativa è ancora aperta e verrà conclusa in estate con un documentario finale.
Nessun commento:
Posta un commento