Secondo l'Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS), l'esclusione sociale è la causa principale dell'epidemia di HIV, aiutata anche dal rischio recessione e crisi economica.
Il risultato è che nel 2011 ci sono stati oltre 1,5 milioni di nuovi casi di infezione in Europa: la metà riguarda persone emarginate, tossicodipendenti, prostitute e omosessuali.
Per il portavoce dell'OMS "l'aumento dei casi di HIV nei paesi dell'Europa del Sud, colpita duramente dalla crisi, mette in evidenza la profonda interazione tra povertà, emarginazione e malattie".
Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", nel silenzio generale delle autorità sanitarie nazionali, preoccupate probabilmente a non destare allarme nella popolazione, precisa che secondo i vari organismi internazionali ed in particolare l'OMS, i fattori che possono contribuire all'emarginazione sociale sono i problemi relativi al lavoro, agli standard educativi e di vita, alla salute, alla nazionalità, all'abuso di droghe, alla differenza di genere ed alla violenza. Secondo l'ultima indagine riguardante la «precarietà sociale e l'integrazione», la percentuale della popolazione europea a rischio di povertà ed esclusione sociale in Europa varia dal 9% al 22%. Le persone sono considerate socialmente emarginate se «viene loro impedita la piena partecipazione alla vita economica, sociale e civile e/o quando il loro accesso al reddito o ad altre risorse (personali, familiari o culturali) è così inadeguato da impedire loro di condurre uno standard di vita considerato come accettabile dalla società in cui vivono.
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Redazione del CorrieredelWeb.it
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