La
Cultura per la Cura al
convegno
PATOLOGIA DELL'APPARATO DIGERENTE GIPAD-GIRCG (Forlì,20
maggio)
Grazie alla
collaborazione del gruppo Ausl Romagna Cultura, quattro plastici anatomici
del XIX secolo, provenienti da Ravenna, verranno esposti per la prima volta
durante i lavori del Convegno.
La
cultura e la fruizione dell’arte, è scientificamente provato, influenzano
positivamente la salute psicofisica delle persone e in Italia, patria della
bellezza, questa “medicina” potrebbe essere davvero alla
portata di tutti. A tal fine, il gruppo Ausl Romagna Cultura ha deciso di
utilizzare anche i convegni scientifici per far conoscere e valorizzare le opere
del bellissimo patrimonio artistico dell’Ausl Romagna.
La
prima occasione si presenterà con il convegno
“PATOLOGIA DELL'APPARATO DIGERENTE GIPAD-GIRCG”
che si terrà
a Forlì il 20 maggio, presso la sala Pieratelli
dell’ospedale, evento organizzato con il patrocinio del
Comune di Forlì,
Assessorato alle Politiche Sociali e di Promozione della Salute Gruppo Italiano
di Ricerca del Cancro Gastrico,Gruppo Italiano dei
Patologi dell'Apparato Digerente, Ordine dei Medici della Provincia di
Forlì-Cesena, SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA, Azienda Unità
Sanitaria Locale della Romagna.
“I quattro
plastici anatomici che verranno esposti – spiega il dottor Stefano De Carolis - fanno parte di
una serie di ventinove pezzi un tempo appartenente alla Scuola Infermieri di Ravenna (già
situata in via Palestro 4), nella quale era collocata ed esposta al pubblico
almeno dagli anni Settanta del secolo scorso. Restaurati a cura della dott.ssa
Sonia Muzzarelli,
coordinatrice dell’area patrimonio storico-artistico-archivistico del neonato
Gruppo Cultura AUSL Romagna, sono databili alla seconda metà dell’Ottocento e
tuttora in attesa di un’adeguata ricollocazione in una delle sedi storiche
dell’AUSL della Romagna. I ventinove plastici anatomici sono tutti della stessa
fattura, anche se di misure diverse. Sono in gesso policromo, incorniciati da
una cassetta lignea e protetti anteriormente da un vetro; riproducono vere e
proprie preparazioni anatomiche di vari organi, apparati o segmenti corporei. I
vetri di protezione e la presenza di una fitta e minuta numerazione – che doveva
rimandare a perdute didascalie manoscritte o a stampa – testimoniano
inequivocabilmente la loro funzione didattica e la volontà di preservarli
intatti nel tempo, al servizio di discenti sempre più numerosi.”
“Con la loro precisione
“fotografica” - prosegue De Carolis - questi plastici richiamano la grande
tradizione ceroplastica europea, che si sviluppò fra Seicento e Settecento e che
in Italia fu praticata da maestri ceraiuoli di eccezionale abilità, come il
siracusano Gaetano Giulio Zumbo (1656-1701), il fiorentino Clemente Susini
(1754-1814) e i bolognesi Ercole Lelli (1702-1766), Giovanni Manzolini
(1700-1755) e Anna Morandi Manzolini (1716-1774). La difficoltà di conservazione
dei preparati anatomici tradizionali fu in quell’epoca superata utilizzando la
cera come materiale di modellazione: con essa si riproducevano forme e pezzi
anatomici che – per la loro straordinaria fedeltà all’originale e la minore
deteriorabilità – venivano soprattutto utilizzati a scopo didattico. Tra la fine
del XIX e la prima metà del XX secolo le cere anatomiche persero gran parte
della loro popolarità, soppiantate da materiali di minore efficacia riproduttiva
ma di maggiore robustezza come il gesso e la terracotta, riproducibili in serie
e quindi ancor meglio fruibili per l’insegnamento.”
“Sono personalmente soddisfatto
– spiega il dottor Luca
Saragoni , organizzatore dell’evento – che questo convegno
scientifico venga svolto in collaborazione con il gruppo Ausl Romagna Cultura.
E' il momento in cui la medicina e le
professioni sanitarie stanno riscoprendo e riaffermando i loro bisogni: l'arte,
la letteratura, la filosofia come nuovi strumenti per "fare salute", per creare
un modo nuovo di parlare di cura, per rifondare anche una lingua della pratica
clinica. Questa iniziativa è inoltre perfettamente
in linea con lo slogan dell’Ausl Romagna “insieme per le vie della cura”.
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