Una patologia infida e di cui si sa poco, una malattia che colpisce anche i giovani, un morbo che porta con sé inaspettate conseguenze, note e meno note, stravolgendo la vita di chi ne è affetto e al tempo stesso compromettendone la vita sociale. Nella maggior parte dei casi.
C'è però chi, scoperto il Parkinson all'età di 39 anni, ha deciso di parlarne, affrontare il problema, comunicare al mondo la situazione: è Mario Vegliante, un tempo manager e imprenditore con carriera avviata e oggi scrittore e poeta che, dopo 9 anni di malattia ha deciso di raccontarsi e raccontare il morbo e la lotta in un libro, La mia vita e Mr. Park che verrà presentato il 22 marzo allo Spazio Veneziano di Roma, nel quartiere Coppedè.
Un evento per conoscere da vicino una storia e una malattia, per parlare del Parkinson attraverso le parole coraggiose di un malato dalle grandi capacità creative, scoprire come affrontare e parlare di questo male con interventi dell'autore, di Maria Giovanna Faiella giornalista e redattrice per Corriere Salute, Nicola Modugno Neurologo e Direttore del centro Parkinson e Disturbi del Movimento I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), Filippina Santoro Consigliere Comitato Italiano Associazioni Parkinson Presidente Associazione Parkinson Parthenope, Francesco Florenzano Presidente UPTER.
Attraverso il racconto autobiografico, poesie, rime ed immagini "La mia vita e Mr. Park" rappresenta infatti un viaggio nel mondo di un giovane parkinsoniano che a soli 47 anni convive da 8 con questa patologia.
Un viaggio ironico e profondo tra i grandi cambiamenti riguardanti la sfera affettiva, professionale, ma soprattutto personale dell'autore che perde prima la salute, poi la famiglia e infine il lavoro, sviluppando contemporaneamente la dipendenza dal gioco d'azzardo.
Un viaggio pervaso dal desiderio di rivalsa e dalla speranza di ricostruirsi una vita malgrado le limitazioni imposte da Mr Park; ma ancor di più dalla voglia di informare il lettore su una malattia di cui sono affette più di 12 milioni di persone al mondo e di cui, purtroppo, si sa ancora troppo poco.
"Sono parkinsoniano da quasi nove anni e, dopo aver girato l'Italia in lungo e in largo, ho deciso di scrivere un libro che parli di me. Oggi mi metto completamente a nudo animato dal desiderio di rivalsa e dalla voglia di informare su una patologia di cui si sa ancora troppo poco. Ho un tatuaggio sotto al collo al quale sono legatissimo, è una scritta: Highlander". Nella sua reazione, Mario Vegliante diventa un esempio positivo, un punto di partenza per sensibilizzare sul Parkinson giovanile e, al tempo stesso, accendere un cono di luce sulla malattia, parlandone senza nascondersi, dichiarandosi e raccontandosi senza paure né veli, nel bene e nel male.
Classe 1970, Mario Vegliante è stato Allievo Ufficiale di Complemento (AUC) e poi Sottotenente di prima nomina di stanza a Ferrara. Ha lavorato come Promotore di servizi finanziari e ha poi girato l'Italia e l'Europa in qualità di manager vivendo tra Veneto, Lazio, Germania, dove ha diretto la filiale italiana di una multinazionale tedesca. È stato direttore commerciale nel settore horeca, direttore di clinica odontoiatrica Vitaldent e responsabile Marketing per uno storico ristorante veneziano. Una carriera avviata e di successo, fino alla malattia. Poi la reazione, oggi un libro, in cui immergersi e perdersi, a prescindere dalla conoscenza diretta del morbo di Parkinson.
Con "La mia vita e Mr. Park", appuntamento il 22 marzo 2018 a Spazio Veneziano di Roma, nel quartiere Coppedè, Via Reno 18/A, ore 18.30. La serata finirà a tarallucci e vino.
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