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giovedì 12 aprile 2012

Staminali cordonali all'estero. Il bizantinismo di una normativa che crea ostacoli e inutili costi, a Stato e utenti


Staminali cordonali all'estero. Il bizantinismo di una normativa che crea ostacoli e inutili costi, a Stato e utenti

Firenze, 12 Aprile 2012. L'Antitrust e' intervenuta (1) per dare alcune dritte sulle informazioni che alcune societa' che raccolgono il sangue cordonale per stoccarlo in banche estere. Si tratta delle staminali contenute nel cordone ombelicale, che la nostra legislazione vieta di usare in modo autologo (per se stessi) se non per patologie preesistenti al momento della raccolta, legislazione che consente invece la conservazione -sempre autologa- in banche estere oppure la conservazione in banche italiane ma in forma anonima e a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. Una situazione che ha e sta favorendo il turismo sanitario verso l'estero, con l'aggiunta di pesanti tasse che ogni Regione fa pagare per autorizzare il trasferimento. Situazione che ha anche favorito la comparsa sul mercato di offerte anche un po' dubbie, ma che ora, dopo l'intervento dell'Antitrust e le sue verifiche, ci fa sentire tutti un po' piu' tranquilli.
Il problema che pero' resta, grosso come un macigno, e' perche' ci si debba sottoporre a questo turismo (o rinunciarvi come avviene per la maggior parte dei cordoni che finiscono nella spazzatura). Il motivo sono i pruriti ideologici di parte dei nostri governanti, pruriti che pero', per non fare a cazzotti con quello che avviene in tutti gli altri Paesi Ue e non solo, pare che siano soddisfatti dalla non-contaminazione del nostro territorio con questi residui sanguigni, e il loro trasferimento verso i "cattivi" stranieri. Non solo, ma il prurito che consente la conservazione autologa per patologie preesistenti la raccolta del cordone e ancora piu' ipocrito e violento: mette il veto preventivo a qualunque innovazione e scoperta scientifica che -fatta dopo la propria raccolta- possa dare giovamento attraverso le staminali cordonali (la legge dice in pratica: che se la vedano gli stranieri....).
Quanto ci costa tutto questo? Molto e troppo. In senso scientifico, medico, culturale ed economico.
Scientifico. Chi si impegna in una ricerca del settore con simili normative a disposizione? Meglio andare all'estero!
Medico. Le prime applicazioni con l'uso di staminali autologhe stanno avendo successo... ma bisogna andare all'estero e pagarsi il tutto.
Culturale. Nessuno obbliga nessuno. Ma la cultura di chi crede che il proprio giusto debba essere quello di tutta la comunita' e' fortemente radicata in chi ci governa piu' che nel Paese, che sui temi cosiddetti etici ha sempre -quando gli e' stato concesso di farlo- dato ragione alle libere scelte dell'individuo (aborto e divorzio, fanno scuola).
Economico. Quanti soldi buttati via: da parte dei cittadini che pagano salassi per portare le staminali cordonali all'estero, da parte delle istituzioni (inclusa l'Antitrust) che devono vigilare per la corretta applicazione di leggi che son messe li' solo per fare bella mostra di una ideologia minoritaria imposta alla maggioranza.
E meno male che questo dovrebbe essere il Paese che sia avvia verso la semplificazione.... ci rendiamo conto che l'attuale Governo "tecnico" e' bene che non si addentri nel presumibile pantano che monterebbero i contrari alla liberta' di scelta di fronte ad una proposta liberalizzatoria, ma ci auguriamo che quanto accade in questi momenti possa servire da stimolo perche' tutti coloro che sono sensibili alla questione riprendano in mano i remi che sembra siano stati in barca durante questi ultimi mesi: il banco di prova elettorale del prossimo anno sara' bene che si misuri anche su questioni del genere.

Qui il notiziario Aduc sulle cellule staminali: http://salute.aduc.it/staminali/

(1) http://www.aduc.it/notizia/staminali+cordonali+all+estero+antitrust_125220.php

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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