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"Il bilancio di "Autunno sicuro" - dichiara il Ministro Beatrice Lorenzin - chiude un anno di operazioni fondamentali che abbiamo voluto incentivare per dare sicurezza in tavola ai cittadini e tutela al "Made in Italy". La filiera agroalimentare italiana, oltre a produrre eccellenze assolute, e' garantita da controlli che i nostri Carabinieri effettuano in modo scrupoloso, costante e mirato, e li ringrazio per il lavoro quotidiano che svolgono in tutto il Paese. Ringrazio in particolare i Carabinieri del Nas per i controlli effettuati nel settore della ristorazione collettiva. Accertare le condizioni igienico sanitarie di ospedali e case di cura e di riposo e' stato per noi un obiettivo strategico, a tutela delle persone più fragili, bisognose di maggiori tutele. Nel suo complesso - conclude il Ministro Lorenzin - i dati di "Autunno sicuro", incentrata soprattutto nel settore dei prodotti vegetali, ittici e dolciari, ci dicono che i controlli effettuati hanno consentito ai cittadini di avere sulle loro tavole solo prodotti di qualità, quella che siamo chiamati a difendere perché simbolo della nostra tradizione, quel food che è orgoglio della grande produzione del nostro Paese".
I ricercatori dell'Irgb-Cnr hanno identificato un nuovo gene coinvolto nella riparazione del DNA e nel preservare la stabilità del genoma umano. Lo studio, finanziato dall'Airc, dall'Istituto toscano tumori e dal progetto Bandiera Interomics è pubblicato su Scientific Reports
Si arricchisce di un nuovo membro la famiglia dei geni coinvolti nella riparazione del DNA e nel mantenimento della stabilità del genoma, due eventi che proteggono le nostre cellule dalla trasformazione tumorale. Un gruppo di lavoro internazionale, coordinato da Antonio Musio, ricercatore presso l'Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Irgb-Cnr), ha identificato nuove funzioni per il gene Smc1b. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
"La proteina Smc1b fa parte del complesso proteico denominato coesina. Esistono due forme di coesina: quella mitotica, presente nelle cellule somatiche, e quella meiotica presente nelle cellule germinali. Fino a oggi si pensava che la proteina Smc1b fosse presente solo negli ovociti e negli spermatozoi, dove è responsabile della coesione tra cromatidi fratelli, cioè i due filamenti identici di DNA che si formano con la replicazione. "Il nostro studio ha dimostrato che il gene Smc1b è espresso anche nelle cellule somatiche e che svolge ruoli differenti da quanto si riteneva fino ad ora. Infatti, inibendo l'espressione di Smc1b, i fibroblasti umani sono più sensibili alle radiazioni e impiegano più tempo a riparare il danno al DNA", spiega Musio. "Inoltre, attraverso tecniche di sequenziamento del genoma (Next Generation Sequencing - Ngs), abbiamo visto che la proteina Smc1b si localizza vicino a sequenze importanti per la trascrizione di alcuni geni e ne modula l'espressione", prosegue il ricercatore Irgb-Cnr.
"La novità della ricerca risiede nelle possibili ricadute sullo sviluppo tumorale. Mutazioni del gene Smc1b sono state identificate in numerosi tumori, incluso quello della vescica. La nostra ricerca contribuisce a definire meglio i contorni del suo coinvolgimento nella cancerogenesi. Infatti, la proteina Smc1b mutata può interferire con la riparazione del DNA e favorire così l'instabilità del genoma che a sua volta promuove lo sviluppo tumorale. Inoltre, dal momento che Smc1b è coinvolta nella regolazione dell'espressione genica, anche l'alterata espressione di geni importanti per lo sviluppo e il differenziamento potrebbe avere un effetto sulla trasformazione tumorale", conclude Musio.
Lo studio è stato finanziato dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), dall'Istituto toscano tumori e dal progetto bandiera Interomics.
È cominciata la produzione delle pizze senza glutine di Roncadin, realizzate grazie alla nuova linea dedicata nello stabilimento di Genova.
L'azienda di Meduno (PN), diventata negli anni un punto di riferimento nel settore delle pizze e degli snack surgelati di alta qualità, aveva annunciato a ottobre il progetto per la nuova sede produttiva di Genova, che ora è operativa. Roncadin corona quindi un anno di crescita, che ha visto tra l'altro l'inaugurazione di un'altra nuova linea di produzione, la quinta, nello stabilimento principale in Friuli l'estate scorsa.
Roncadin attualmente produce 390 mila pizze al giorno e ha l'obiettivo di arrivare a 80 milioni di pezzi prodotti in un anno, per un totale di 90 milioni di fatturato. A questi si aggiungeranno i 10 milioni di pezzi l'anno che Roncadin prevede di produrre nel nuovo stabilimento ligure. «Abbiamo deciso di realizzare una linea gluten free per soddisfare le esigenze di una nicchia del mercato, venendo incontro alle esigenze di chi non può o non vuole consumare prodotti contenenti glutine» afferma l'amministratore delegato Dario Roncadin.
I capitali che sostengono l'operazione sono al 50% di Roncadin e al 50% del socio Francesco Palau, presidente di Appetais Italia, produttore di piatti pronti della cucina italiana.
Le prime due ricette messe in produzione sono quelle della pizza margherita gluten free e della pizza al salame gluten free, alle quali potranno aggiungersi in futuro altre versioni. Le pizze saranno distribuite a marchio Roncadin e a marchio Appetais.
La scelta di Genova come sede per il nuovo stabilimento è dettata anche dalla posizione della città, snodo strategico per il commercio negli Stati Uniti. Roncadin è infatti un'azienda dalla vocazione internazionale: oltre il 70% del fatturato è generato dall'export nel 2013 è stata aperta una filiale commerciale negli USA. I mercati esteri principali sono Gran Bretagna e Germania. «In Italia e soprattutto all'estero il mercato richiede continue novità anche per quanto riguarda nicchie come quella dei prodotti vegani o senza glutine. La Roncadin da sempre presta attenzione alle novità del mercato e per questo arricchiamo continuamente di proposte la nostra offerta» aggiunge l'amministratore delegato.
A convincere i clienti è proprio la qualità del Made in Italy sul quale l'azienda friulana ha deciso di puntare, con successo: «Selezioniamo con cura gli ingredienti che usiamo–spiega Roncadin–. Per la base utilizziamo un mix di farine prodotti da mulini italiani e l'acqua del bacino idrico delle Dolomiti Friulane. Inoltre concediamo all'impasto il giusto tempo di lievitazione, dalle 5 alle 24 ore, utilizzando così pochissimo lievito, meno dell'1%. La cottura avviene in forno a legna, con tronchetti di faggio certificato e un forno in pietra refrattaria. E la farcitura è manuale: l'aggiunta degli ingredienti è eseguita a mano, con controllo anche dell'aspetto estetico».
Roncadin SpA, con sede a Meduno (Pordenone), nasce nel 1992 per la produzione di pizza italiana di qualità per la grande distribuzione tedesca. Oggi in azienda lavorano oltre 400 persone, il fatturato del 2014 è stato di 80 milioni di euro, con una crescita del 30% rispetto al 2013, mentre il fatturato previsto per il 2015 è di 95 milioni. Nel 2014 sono state prodotte 65 milioni di pizze, mentre la quota prevista per il 2015 è di 80 milioni (tra pizze e snack).
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