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martedì 22 marzo 2016

Ogm: Aics, dopo record 2014 biologico +20% nel 2015, dov’è l’affare OGM?


"Dopo la crescita a due cifre del 2014, per il biologico arriva il +20% del 2015. Una crescita che sembra inarrestabile e che è in linea con i principi di rispetto dell'ambiente e di valorizzazione delle colture di qualità. Con il biologico la salute e l'opportunità economica convivono pacificamente e spianano la strada ad una interpretazione sostenibile del business agricolo italiano" così Andrea Nesi responsabile nazionale ambiente di AICS

"Nonostante la crisi, secondo 
Bio Bank, aumenta il numero di aziende che operano nel settore, aumentano i ristoranti ad offerta totalmente o parzialmente biologica. E l'aumento del consumo ha favorito l'abbattimento dei prezzi rendendo il biologico sempre più alla portata di tutti - non sarà sfuggito a nessuno che di anno in anno il bio prende maggiore spazio sugli scaffali!!. Un mercato più grande può spingere aziende con sistemi di coltivazione tradizionali a convertirsi al biologico con indiscutibili vantaggi per ambiente e salute. Ma venendo agli OGM, è noto che richiedano largo utilizzo di diserbanti, a differenza del BIOLOGICO. A tal proposito, l'OMS si è espressa a riguardo 
negli ultimi mesi dichiarando potenzialmente cancerogeno il glisofate, alla base del diserbante RoundUp di Monsanto, multinazionale leader mondiale del settore ogm"  continua Nesi


"Tornando al mercato, secondo gli ultimi dati resi disponibili da Assobio (ricerca Nielsen) nel giugno 2015, 
 18,4 milioni di famiglie italiane acquistano prodotti bio. Nel dettaglio 3,2 milioni (+14,8% rispetto all'anno precedente) sono clienti abituali e acquistano bio tutte le settimane, altri 3,2 milioni (+8,4%) acquistano bio 1 volta al mese e 12 milioni di famiglie acquistano bio ogni 3 mesi. In concreto parliamo di un fatturato di 2,5 miliardi di Euro in costante incremento. Invece che aprire agli OGM la cui utilità (evitando l'argomento salute e sostenibilità.....), almeno in Italia, non c'è, diamo spazio al biologico ed a ricerca/innovazione in agricoltura attraverso le nostre università con metodiche moderne, efficaci ma non OGM, sostenendoli" conclude Nesi. 



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