Milano, 16 marzo 2016. Si riteneva di sapere tutto sull'importanza delle api, vere e proprie sentinelle dell'ecosistema, e sulle molteplici qualità e benefici del miele, antico alimento nutraceutico. E invece questo straordinario prodotto non finisce di stupire: infatti, i polifenoli in esso contenuti riducono il danno al DNA indotto da pesticidi. È questo l'importante risultato emerso dallo studio coordinato da Renata Alleva e supportato da Conapi, il Consorzio che riunisce oltre 600 apicoltori in tutta Italia.
A presentare i risultati dell'indagine, oltre alla ricercatrice, Diego Pagani (Presidente Conapi), Daniela Sciarra (Coordinatrice Agricoltura Legambiente), Fabio Taffetani (Presidente PAN-Italia) e Marco Fratoddi, direttore de "La Nuova Ecologia", chiamato a moderare la conferenza stampa che il Consorzio ha convocato oggi a Milano.
La qualità dell'ambiente e dei prodotti alimentari è fondamentale nel determinare lo stato di salute dell'uomo: oggi possiamo affermare che gran parte delle patologie comuni hanno una causa riconducibile ad una esposizione ambientale, in cui la tipologia di alimenti e la modalità con cui vengono prodotti possono fare la differenza.
È altrettanto evidente l'impatto dei pesticidi, ampiamente utilizzati in agricoltura intensiva, sulla perdita di biodiversità e sulla sopravvivenza di specie fondamentali per la sopravvivenza dell'uomo. Ne sono un esempio lampante le ricorrenti morie, legate proprio all'uso di fitofarmaci, che negli ultimi anni hanno colpito le api in Italia e non solo. Questi fitofarmaci sono tossici anche per l'uomo, in cui la esposizione cronica è stata associata a patologie metaboliche, endocrine, neurogenerative e tumori. Alcuni pesticidi, comunemente utilizzati in agricoltura, sono infatti noti per essere mutagenici, carcinogenici, interferenti endocrini e modulatori epigenetici.
Il miele è un antico nutraceutico, che deve le sue proprietà alla ricchezza di polifenoli, che variano in base alla varietà floreale da cui deriva. Nello studio oggi presentato, è stato valutato l'effetto protettivo dei polifenoli contenuti nel miele verso il danno indotto al DNA da esposizione a pesticidi.
Nella prima fase, quattro varietà di miele (acacia, castagno, bosco e arancio), sono state caratterizzate per il contenuto e profilo polifenolico e loro potere antiossidante. Il miele di bosco è risultato il più ricco in polifenoli e con più alto potere antiossidante, pertanto è stato selezionato e testato su un modello cellulare. L'esposizione delle cellule a due pesticidi, comunemente usati in agricoltura convenzionale, clorpirifos e glifosate, induceva formazione di radicali liberi dell'ossigeno (ROS), riduzione dell'attività di riparazione con conseguente formazione di lesioni al DNA. Si è osservato che l'aggiunta di polifenoli, estratti dal miele, nel sistema cellulare, ha inibito la formazione di ROS, attivato i sistemi di riparazione e riparato il danno al DNA.
Sulla base di questi risultati, l'effetto protettivo del miele è stato studiato in vivo su una popolazione cronicamente esposta a pesticidi, in quanto residente in Val di Non, in prossimità di aree agricole a coltivazione intensiva di mele.
I soggetti arruolati in diversi periodi dell'anno (nulla, bassa e alta esposizione) presentavano elevati livelli di residui urinari di clorpirifos e diminuita attività di riparazione del DNA. Un accumulo di danni al DNA era visibile sia nei periodi di bassa che alta esposizione. La supplementazione dei soggetti con miele di bosco biologico per 10 giorni ha determinato un aumento dell'attività di riparazione con conseguente riduzione del danno. Questo studio dimostra come l'alimentazione, anche in condizioni ambientali sfavorevoli, possa essere di aiuto a contrastare i danni indotti dall'ambiente. Pur con la dovuta attenzione che oggi si pone al contenuto di zuccheri della dieta, per l'implicazione che hanno rispetto all'aumento di diabete e patologie tumorali, questo studio conferma che in quantità adeguate il miele, grazie al suo contenuto polifenolico, è un dolcificante naturale che può avere un effetto salutare maggiore rispetto ad altri zuccheri.
"Siamo soddisfatti di aver sostenuto questa ricerca - dichiara Diego Pagani, Presidente Conapi - poiché rappresenta un'ulteriore prova dell'importanza delle api per la nostra vita e per il nostro pianeta. Non solo perché sono responsabili di almeno 70 delle 100 principali colture agricole e quindi fondamentali per il mantenimento della biodiversità e, di conseguenza, della ricchezza alimentare, ma anche perché il loro prodotto principale, il miele, si conferma essere un elemento davvero eccellente per il nostro benessere".
Corporate background Conapi
Conapi, il Consorzio Nazionale Apicoltori, nasce nel 1979, come Cooperativa Apistica Valle dell'Idice, dall'iniziativa di 9 giovani che, da contesti diversi, decidono di avvicinarsi all'affascinante mondo dell'apicoltura. Nel 1985 si unisce ad altre 6 cooperative e fonda il Consorzio Nazionale Apicoltori, dando vita alla più importante cooperativa di apicoltori in Italia e una delle più importanti nel mondo.
Gli apicoltori di Conapi sono coltivatori di biodiversità e lavorano insieme alle api, creando le condizioni affinché questi meravigliosi insetti possano produrre mieli, pollini e prodotti apistici buoni e puliti.
La sede di Conapi si trova a Monterenzio, in provincia di Bologna, ma rappresenta numerosi produttori, uomini e donne, uniti dalla passione per le api, per i loro prodotti e per la natura. Il solido rapporto tra i soci, uniti dal comune obiettivo di dedicarsi ad un'apicoltura di qualità che garantisca il raccolto delle migliori produzioni italiane, fa del consorzio una struttura unica nel suo genere: apicoltrici e apicoltori esperti e pieni di passione che si distinguono per l'attenzione alla salute delle api, la cura nella produzione, la conservazione del prodotto e per la garanzia della sua assoluta freschezza.
La Cooperativa rappresenta un modello completo di "filiera del miele": dalla scelta dei territori, alla produzione in apiario, fino al confezionamento e alla commercializzazione del prodotto finito. Sono oltre 600 gli apicoltori e più di 75.000 gli alveari in tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia, da cui provengono mediamente oltre 2.500 tonnellate di miele.
Conapi, che riunisce apicoltori biologici e convenzionali, è il primo produttore di miele biologico in Italia: oltre il 40% dei soci apicoltori sono biologici.
L'impegno etico e di divulgazione del valore dell'apicoltura, che va ben oltre la produzione di prodotti apistici, hanno guidato il consorzio nella realizzazione di attività didattiche e formative che hanno determinato, tra l'altro, la realizzazione di numerosi progetti per le scuole e del "Parco delle Api e del Miele" (www.parcoapiemiele.com).
Mielizia, sintesi di miele e delizia, è lo storico brand degli apicoltori di Conapi che racchiude le migliori produzioni italiane di mieli poli flora e mono flora (acacia, tiglio, castagno, bosco, coriandolo, agrumi, sulla, eucalipto, corbezzolo). I soci producono anche polline, pappa reale e propoli, produzioni che racchiudono qualità e proprietà preziose che restano inalterate, nelle confezioni predisposte dal Consorzio.
Nell'immagine i relatori della conferenza stampa. Da sinistra a destra: Daniela Sciarra, Renata Alleva, Fabio Taffetani e Diego Pagani.
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