The (w)health of nations
Salute e felicità
Sala Zuccari. Palazzo Giustiniani, Senato della Repubblica
Roma, 4 Febbraio 2015 l h 15.00
Salute, sue determinanti e soddisfazione di vita che indicano quanto e in che modo fattori chiave come stili di vita, relazioni sociali, istruzione, spesa sanitaria e salute percepita incidono su malattie croniche e funzionalità fisiche e mentali: sono alcuni dei risultati del Rapporto elaborato dal team di ricerca del CEIS Tor Vergata con la Fondazione Angelini, coordinato da Leonardo Becchetti, Professore di Economia Politica all'Università di Roma Tor Vergata, che verranno presentati il 4 febbraio a Roma presso la Sala Zuccari, Palazzo Giustiniani.
La ricerca è stata effettuata su più di 100,000 osservazioni individuali sulla popolazione over 50 di 19 paesi europei. Le evidenze più interessanti in discussione saranno le seguenti:
i) un punto in più di spesa sanitaria sul PIL produce nella popolazione over 50 una riduzione dello 0.1 del numero medio di malattie croniche della popolazione (il che si tradurrebbe se partissimo da una popolazione perfettamente sana in una probabilità individuale inferiore del 10% di contrarre una malattia cronica). Con il metodo della variazione compensativa si mostra che solo attraverso questo effetto un euro di spesa sanitaria ne produce non meno di 4 netti (7 lordi) come beneficio in termini di variazione di soddisfazione di vita della popolazione.
ii) il sovrappeso e l'inattività fisica sono due fattori negativi con impatti molto significativi e negativi sulla variazione delle malattie croniche nella popolazione (con un effetto complessivo cumulato superiore allo 0.3, il che si tradurrebbe se partissimo da una popolazione perfettamente sana in una probabilità individuale inferiore del 30% di contrarre una malattia cronica).
iii) l'attività di volontariato e più in generale una buona qualità della vita di relazioni affettive migliora le funzionalità e riduce le patologie, tra cui anche la probabilità di contrarre tumori con effetti di risparmio considerevoli per il sistema sanitario. In termini di rischio relativo, chi non fa volontariato ha probabilità quasi doppie di ammalarsi di tumore nei tre anni e mezzo successivi.
iv) In quasi tutto il mondo i laureati vivono di più di chi ha solo la scuola dell'obbligo. La differenza va dai 10 anni negli Stati Uniti ai 3 anni stimati in Italia. La nostra ricerca indica su questo specifico punto che le persone con livelli più elevati di istruzione hanno migliori funzionalità fisiche e mentali e si ammalano meno di quasi tutte le patologie eccetto i tumori (ad esempio la quota degli ipertesi tra la popolazione con licenza elementare è 41% contro il 30% tra i laureati, quella del diabete del 15% contro l'8%). Il lavoro indica altresì che ciò dipende sia dall'adozione di stili di vita più sani (con l'eccezione della percentuale di fumatori che non è più bassa tra i laureati), sia dalla capacità di utilizzare meglio l'informazione medica ricevuta. In termini di rischio relativo, chi ha non più della scuola elementare ha probabilità quasi doppie di ammalarsi di diabete o di avere un attacco di cuore di chi ha la scuola superiore nei tre anni e mezzo successivi.
v) la soddisfazione di salute soggettiva ha un valore predittivo fondamentale per l'insorgenza e l'evoluzione di malattie croniche negli anni a seguire anche quando si controlla per tutti i possibili fattori concomitanti tra cui lo stato presente di salute del paziente. In particolare le persone che, a parità di tutte le altre condizioni (incluse quelle correnti di salute), dichiarano una salute "povera" hanno una probabilità di variazione nel numero di malattie croniche fino a 3-4 volte superiori nei tre anni successivi rispetto a coloro che dichiarano uno stato di salute "eccellente".
I dettagli su metodologie, criticità dell'analisi, implicazioni per la ricerca e le politiche sanitarie saranno approfondite nel corso della tavola rotonda che seguirà la presentazione dei risultati, cui prenderanno parte tra gli altri il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il Rettore dell'Università di Roma Tor Vergata Giuseppe Novelli.
PROGRAMMA
15.00 Keynote speech
Health and happiness
Luca Crivelli, Department of Business Economics, Health and Social Care, University of Applied Sciences and Arts of Southern Switzerland / Swiss School of Public Health
16.15 Presentazione del Rapporto Angelini
"Salute e felicità in Italia e in Europa: i fattori chiave dell'active ageing"
Leonardo Becchetti, Università di Roma Tor Vergata
17.15 Tavola rotonda
Salute e felicità: i drivers e le politiche per l'active ageing
Coordina Andrea Pancani, La 7
Invited speakers:
Beatrice Lorenzin, Ministro della Sanità*
Giuseppe Novelli, Rettore Università Tor Vergata
Vincenzo Atella, Università di Roma Tor Vergata, Direttore CEIS
Raffaello Lupi, Università Tor Vergata, Fondazione Angelini
Eugenio Barcellona, Università del Piemonte Orientale, Fondazione Angelini
*da confermare
La Fondazione Angelini nasce con l'ambizione di essere una realtà protagonista a livello nazionale del dibattito sulle componenti che determinano la felicità delle persone nella prospettiva del benessere multidimensionale. La sua mission è quella di entrare tra le pieghe della società in maniera trasversale tanto a livello di individui, dai bambini agli anziani, quanto a livello di spazi socio-geografici, dagli ospedali alle scuole, passando per le università e le aziende. La sua azione si snoda in una crescente attività di ricerca volta all'individuazione delle relazione che intercorrono fra le varie componenti del benessere multidimensionale ed una parallela azione educativa e formativa avente l'obiettivo di divulgare ed intervenire concretamente sulle giovani generazioni. La Fondazione Angelini è mossa dalla profonda e radicata convinzione che solo la ricerca e l'educazione possono oggi essere i motori per un futuro più felice e più a misura d'uomo.