FORMALDEIDE NELLE SIGARETTE ELETTRONICHE E RISCHIO CANCRO
PROF. R. POLOSA (LIAF): "SI TRATTA DI VALUTAZIONI NON REALISTICHE"
In merito alle notizie diffuse dalla stampa internazionale sullo studio pubblicato dal New England Journal of Medicine secondo il quale gli "svapatori" rischiano il cancro 15 volte in più rispetto ai consumatori di sigarette convenzionali, il prof. Riccardo Polosa - direttore scientifico LIAF Lega Italiana Anti Fumo, primario di Medicina Interna nel Policlinico Universitario di Catania e considerato l'autore più produttivo al mondo nel campo della ricerca applicata sulla sigaretta elettronica - ha dichiarato:
"Lo studio si basa sulla valutazione di soggetti che svapano in condizioni non realistiche. In condizioni normali, ossia a bassi voltaggi - spiega il professore - non viene prodotta alcuna formaldeide, mentre in condizioni di uso altamente improbabili e non assolutamente realistiche (cioè ad alti voltaggi) livelli importanti di formaldeide venivano misurati. In queste ultime condizioni, il surriscaldamento prodotto è tale da danneggiare l'atomizzatore e da generare un vapore dal gusto orribile che lo svapatore non è in grado di tollerare. Pertanto, continua a non esistere un rischio aumentato di cancro al polmone quando le e-cig vengono utilizzate in condizioni di uso normali. Piuttosto, notiamo una continua insistenza ad utilizzare in maniera non realistica le sigarette elettroniche per le valutazioni scientifiche".
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