Urban Health Rome Declaration
L’URBAN HEALTH ROME
DECLARATION definisce gli aspetti strategici di azione per migliorare la
salute nelle città attraverso un approccio di tipo olistico, per quanto
riguarda la persona, e di tipo multisettoriale, per
quanto attiene alle politiche di promozione della salute nell’ambito del
contesto urbano.
L’URBAN HEALTH ROME DECLARATION riconosce che il concetto di
salute è un elemento imprescindibile per il benessere di una società e non si
riferisce meramente alla sopravvivenza fisica o all'assenza di malattia, ma
comprende gli aspetti psicologici, le condizioni naturali, ambientali,
climatiche e abitative, la vita lavorativa, economica, sociale e culturale –
così come definito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
L’URBAN HEALTH ROME DECLARATION considera la salute non come “bene
individuale” ma quale “bene comune” che chiama tutti i cittadini all’etica e
all’osservanza delle regole di convivenza civile, a comportamenti virtuosi
basati sul rispetto reciproco.
Il bene comune è dunque un obiettivo da perseguire sia da parte
dei cittadini, sia dei sindaci e degli amministratori locali, che devono
proporsi come garanti di una sanità equa, facendo sì che la salute della
collettività sia considerata un investimento e non solo un costo.
Il ruolo delle città nella promozione della salute nei prossimi
decenni sarà potenziato dal fenomeno dell'urbanizzazione, con una
concentrazione del 70% della popolazione globale sul proprio territorio.
L’URBAN HEALTH ROME DECLARATION, in linea con le raccomandazioni
dell’OMS:
1.
Riconosce a ogni cittadino il diritto
ad una vita sana ed integrata nel proprio contesto urbano e la salute dei
cittadini come fulcro di tutte le politiche urbane.
2.
Evidenzia che le amministrazioni devono impegnarsi nella promozione della
salute dei cittadini, studiando e monitorando i determinanti della salute
specifici del proprio contesto urbano, facendo leva sui punti di forza delle
città e riducendo drasticamente i rischi per la salute.
3.
Invita le Istituzioni sanitarie e
i Sindaci ad assicurare un alto livello di alfabetizzazione (Health Literacy) e
di accessibilità all’informazione sanitaria per tutti i cittadini, aumentando
il grado di autoconsapevolezza.
4.
Rileva la necessità di inserire
l’educazione sanitaria in tutti i programmi scolastici, con particolare
riferimento ai rischi per la salute nel contesto urbano.
5.
Incoraggia ad attuare strategie per
assicurare la promozione di stili di vita sani nelle scuole, nelle università,
nei luoghi di lavoro, nelle grandi comunità e nelle famiglie.
6.
Propone l’attuazione di politiche
d'incentivazione rivolte alle imprese socialmente responsabili che investano in
sicurezza e prevenzione e che promuovano la salute negli ambienti di lavoro.
7.
Esorta a promuovere una cultura
alimentare appropriata, attraverso programmi dietetici mirati, prevenendo
l’obesità, le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2.
8.
Incoraggia la creazione di iniziative
locali per promuovere l’adesione dei cittadini ai programmi di prevenzione
primaria, con particolare riferimento alle malattie croniche, trasmissibili e
non trasmissibili.
9.
Richiama l’attenzione sulla
necessità di ampliare e migliorare l’accesso alle pratiche sportive e motorie
per tutti i cittadini, favorendo lo sviluppo psicofisico dei giovani e
l’invecchiamento attivo.
10.
Accoglie con estremo favore e
incoraggia la condivisione di buone pratiche a livello locale, come la
creazione di percorsi ciclo-pedonali per attività di running e walking, e
l'utilizzazione degli spazi verdi pubblici attrezzati come "palestre a
cielo aperto".
11.
Sollecita le amministrazioni locali
a sviluppare politiche locali di trasporto urbano orientate alla sostenibilità
ambientale e alla creazione di una vita salutare.
12.
Sottolinea l’urgenza di agire
direttamente sui fattori ambientali e climatici per ridurre i rischi legati
allo sviluppo di malattie correlate all’inquinamento atmosferico e ambientale.
13.
Ribadisce l’esigenza di considerare
la salute delle fasce più deboli e a rischio, quale priorità per l’inclusione
sociale nel contesto urbano.
14.
Auspica una forte alleanza tra
Comuni, Università, Aziende sanitarie, Centri di ricerca, industria e
professionisti per studiare e monitorare a livello urbano i determinanti della
salute dei cittadini.
15.
Suggerisce la creazione della figura
dell'Health City Manager, in grado di guidare il processo di miglioramento
della salute in ambito urbano, in sinergia con le amministrazioni locali e
sanitarie.
Roma, 11 dicembre 2017
Antonio Decaro, Presidente ANCI Beatrice
Lorenzin, Ministro della Salute
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