Roma, 29 giugno 2018. La sigaretta elettronica è meno dannosa della sigaretta tradizionale. Eppure è ancora grande la disinformazione che circonda i dispositivi elettronici che devono e possono essere conosciuti meglio, specie per i benefici che possono garantire in termini di tutela della salute e riduzione del rischio. A sottolinearlo è l'American Cancer Society, l'organizzazione no-profit americana fondata nel 1913 da sempre in prima linea nella lotta contro il cancro: "molti consumatori – avvertono i ricercatori dell'American Cancer Society - sono disinformati sui danni degli apparecchi elettronici che riscaldano nicotina: la maggior parte di essi crede infatti, erroneamente, che siano dannosi quanto l'uso del tabacco combusto".
La prestigiosa organizzazione statunitense infatti, nella pubblicazione sulla rivista bimestrale CA: A Cancer Journal for Physicians, condanna dunque sia l'uso della sigaretta tradizionale, ma soprattutto la deviata percezione sull'uso della sigaretta elettronica: "L'american Cancer Society – si legge nel commento - si impegnerà ad elaborare nuove ed efficaci strategie per contrastare l'uso di ogni forma di tabacco combusto: Il fumo di sigaretta è la principale causa di insorgenza del tumore, malattia che rappresenta il 98% delle morti correlate all'uso del tabacco". E sottolinea: "Pur non avendo tutte le informazioni sui rischi e i benefici delle sostanze presenti nelle sigarette elettroniche queste, non bruciando tabacco, disinnescano un processo di 7000 sostanze chimiche, tra le quali almeno 70 cancerogene. La deviata percezione sull'uso della sigaretta elettronica impone l'urgenza di una più corretta educazione del consumatore finale".
Nell'ambito del suo impegno, l'American Cancer Society ha sviluppato un vero e proprio piano di azione per contrastare l'uso del tabacco combusto, in particolare attraverso la tutela dei giovanissimi e dei gruppi demografici più a rischio e alla promozione di un quadro normativo per il tabacco e la nicotina. Obiettivo è la completa cessazione di tabacco combusto per tutti i fumatori ed evidenziare che - nonostante il dibattito sul potenziale deterrente della sigaretta elettronica all'uso della sigaretta tradizionale sia ancora aperto - l'inalazione del tabacco combusto comporti un rischio molto più elevato rispetto ai dispositivi di nuova generazione.
"Quella dell'American Cancer Society – ha commentato il Prof. Fabio Beatrice, docente all'Università di Torino e Direttore della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria e del Centro Antifumo dell'Ospedale San Giovanni Bosco di Torino – è una posizione di cui fare tesoro. La tutela della salute, attraverso il principio della riduzione del danno, parte dalla conoscenza e dalla consapevolezza che si può e forse si deve, specie nei casi di maggior resistenza alla cessazione del fumo di sigaretta tradizionale, percorrere un'alternativa pragmatica, concreta e soprattutto ricevibile come appunto il fumo elettronico, che riduce il danno di almeno il 95% rispetto al fumo di tabacco tradizionale".
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