Alla fine appare fin troppo che in Puglia il Partito democratico è un partito di lotta e di governo.
Di lotta perché in questi giorni in alcune "piazze" del Salento ci sono esponenti del partito che criticano il governo regionale per le Politiche Sanitarie, per una bozza "fantasma" di Piano di Riordino che sta creando confusione, se non allarmismo, in alcuni presidi ospedalieri e distretti sanitari (Gallipoli, Casarano, Galatina, Copertino, Campi e Martano solo per citarne alcuni).
Di governo perché mai come in questo momento tutta la Sanità pugliese è in mano al Pd perché il presidente della Regione Michele Emiliano è anche assessore alla Salute ed è anche segretario regionale del Pd. A distanza di sette mesi dalle elezioni regionali il periodo di rodaggio è ampiamente trascorso e le colpe non posso risiedere completamente in giunte precedenti, per altro di centrosinistra dove su otto assessori regionali alla Sanità che si sono succeduti ben cinque erano proprio del Pd.
Il Pd, quindi, è responsabile del disastro della Sanità pugliese per il passato e per il presente dove persistono i casi di malasanità, di pronto soccorsi che devono più affrontare emergenze strutturali che non mediche e le liste di attesa sono le stesse che Emiliano prometteva, in campagna elettorale, di snellire con ricette miracolose. Così alla fine il funzionamento della Sanità è solo sulle spalle degli addetti ai lavori che operano in condizioni di grandi difficoltà.
Il Pd la smetta di rivestire il doppio ruolo, la smetta con le sceneggiate nelle "piazze", il Piano di Riordino dei servizi sanitari è una cosa seria. Il presidente Emiliano metta subito a disposizione la bozza che dice di aver già redatto e ci impegniamo noi, Conservatori e Riformisti, ad avviare quella concertazione con le parti interessate che hanno il diritto di condividere delle scelte e non solo subirle.
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