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Barcelona, 30th November 2015
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Salute
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lunedì 30 novembre 2015
Almirall reaches an agreement to acquire 100% of Poli Group
Giornata mondiale per la lotta all’AIDS: la chiarezza che manca sul “vaccino italiano”
ISS e Ensoli non rispondono alle domande di Altreconomia, che con un'inchiesta nel maggio 2014 aveva fatto scoppiare il "caso", portando l'Istituto -nel novembre dello stesso anno- a revocare la cessione dei brevetti
Leggi l'approfondimento su Altreconomia
Milano, 30 novembre 2015 - Nel novembre 2014 l’Istituto superiore di Sanità (ISS) annullava la cessione a favore della società Vaxxit Srl dei brevetti del presunto “vaccino italiano” contro l'AIDS, sviluppato all’interno dei labora tori pubblici, con un investimento di almeno 28,3 milioni di euro.
Un anno dopo, però, emerge che Vaxxit Srl -che è stata fondata dalla ricercatrice Barbara Ensoli, che guida anche il Centro nazionale AIDS dell'ISS ed è a capo del gruppo di ricerca che dal 1998 ha promesso al mondo la “cura” alla pandemia del millennio- ha mantenuto ancora alcuni brevetti (diritti di privativa industriale) nonostante lo stop dell’Istituto.
Vaxxit Srl -che ha tra i propri soci anche soggetti domiciliati in Paesi a fiscalità agevolata- continua a dichiarare nei propri documenti societari “relazioni e collaborazioni professionali” proprio con l’ISS guidato da Gualtiero Ricciardi -che in qualità di commissario straordinario aveva disposto l’interruzione di ogni rapporto con la Srl-.
Intanto, come emerge da un recente speciale di Tg3 Fuori Tg, si torna a parlare di un nuovo finanziamento al progetto di ricerca, per ulteriori 15 milioni di euro.
Il commento dell’immunologo Fernando Aiuti è lapidario: “Un eventuale finanziamento pubblico italiano di questo ‘vaccino’ avrebbe costi enormi con scarse ricadute sui benefici clinici per i malati”.
Tanto l’Istituto superiore di Sanità quanto Barbara Ensoli hanno rifiutato di rispondere alle domande di Altreconomia, che nel maggio del 2014 aveva sollevato con un’inchiesta il duplice problema relativo al “vaccino”: oltre al conflitto d’interesse legato alla figura della dottoressa Ensoli, infatti, la ricerca sulla parte “preventiva” (cioè l'autentico vaccino) s’è fermata, senza produrre i risultati annunciati già dal 1998. L'inchiesta di Altreconomia aveva portato l'ISS a disporre la revoca della cessione dei brevetti, disposizione che a quanto pare no n ha prodotto risultati.
Alla vigilia della Giornata mondiale per la lotta all’AIDS, l’ultimo Notiziario curato dal Centro Operativo AIDS (COA) fotografa un Paese che in tema di AIDS non scommette più sulla prevenzione: nel 2014, in Italia, 3.695 persone hanno scoperto di essere HIV positive, con un’incidenza pari a 6,1 nuovi episodi ogni 100mila abitanti. Nel 79,6% dei casi il virus ha colpito gli uomini e la fascia d’età più coinvolta è stata quella compresa tra i 25 e i 29 anni. Per Vittorio Agnoletto -medico e coautore di “AIDS, lo scandalo del vaccino italiano” (Feltrinelli 2012)- “è la prova che il Paese ha smesso di fare corretta prevenzione”.
SALUTE. Sempre più sicura l’acqua potabile. L'innovazione del Water Safety Plan nell'accordo tra CAP e Istituto Superiore di Sanità.
sabato 28 novembre 2015
Stati Generali della Medicina di Genere, Firenze 4 dicembre - ultimo promemoria
Il 4 dicembre a Firenze si terranno gli Stati Generali della Medicina di Genere per fare il punto su dove siamo e per accordarci su dove vogliamo andare insieme, a livello nazionale. L'evento interessa medici, farmacisti, infermieri, fisioterapisti, psicologi, sociologi, educatori, esponenti delle associazioni dei pazienti e dei cittadini, responsabili dei servizi sanitari, sociali e culturali, amministratori locali e nazionali, responsabili delle associazioni di categoria e dei sindacati. In generale tutti coloro che hanno interesse ad approfondire il tema della diversità (anche profonda) delle donne e degli uomini nei confronti delle malattie, della salute, della società e della vita. Programma e Iscrizione http://www.toscanasanita.it/wp-content/uploads/2015/11/stati-generali.pdf |
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venerdì 27 novembre 2015
Errore medico e responsabilità professionale, Aicpe denuncia: «Inaccettabile il ddl. Il libero professionista è discriminato. Chiediamo che l'Italia si allinei all'Europa»
Il punto è che «il Governo ha ritenuto opportuno che questi principi valgano solo in ambiente pubblico ed ha escluso tutti i liberi professionisti da queste regole".
«Perché? Perché un sanitario che esegue lo stesso intervento in un ospedale e in una clinica privata deve essere sottoposto a principi legislativi differenti? Perché lo stesso danno segue un percorso legislativo differente a seconda che accada in ambiente pubblico o libero-professionale?» si chiede Aicpe, che prosegue: «Il criterio di discriminazione fra pubblico e privato su cui si basa questo decreto è ingiusto e incomprensibile. Estendere a tutti i sanitari gli stessi principi non solo renderebbe equa la norma, ma aumenterebbe i benefici effetti di questo decreto sia in termini economici sia di funzionalità del sistema giudiziario. Quello che chiediamo è che la normativa italiana sia uniformata a quella del resto d'Europa, come peraltro la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea raccomanda da quasi vent'anni».
Il ddl ribadisce l'obbligo di contrarre assicurazione per le strutture sanitarie e per ogni medico, ma non obbliga le assicurazioni a stipulare i contratti. Non si considera infatti che «la maggior parte delle compagnie assicurative non offrono più ai medici la possibilità di stipulare le polizze richieste dalla legge». Aicpe chiede quindi che «il Governo obblighi in qualche modo le compagnie assicurative a offrire ai medici contratti di copertura a cifre accettabili, sotto il controllo dello Stato, come è stato fatto per le auto all'epoca dell'introduzione dell'obbligo dell'assicurazione per gli autoveicoli».
Inoltre è ormai il momento di riformare il diritto civile in materia di responsabilità dei sanitari: «Servono norme chiare, che non si prestino a interpretazioni multiple che rendono il diritto in ambiente sanitario del tutto oscuro. Tale situazione rende problematico il rapporto medico-paziente che, invece di basarsi su fiducia interpersonale, si avvia sempre più a diventare un puro rapporto contrattuale, con tutti i lati negativi che tale situazione comporta, specialmente in ambito di medicina privata. La libera professione è una risorsa per lo Stato italiano, tutelata dalla Costituzione: un atteggiamento discriminatorio e punitivo nei confronti di tale risorsa non è giustificato e crea un susseguirsi di eventi che termina danneggiando il rapporto medico-paziente il quale è fondamentale per la funzionalità e il benessere della salute dei pazienti tutti. Proprio dall'ultima intervista a Quotidiano sanità del relatore del ddl, l'onorevole Federico Gelli, si evince come questo decreto sia stato costruito a vantaggio unicamente delle casse della sanità pubblica, ignorando totalmente le istanze dei singoli professionisti che continueranno a essere vessati, nell'ambito della libera professione, da un lato da un mercato assicurativo inesistente e dall'altro da una giurisprudenza senza regole certe ma piena di interpretazioni a volte perfettamente in contrasto tra di loro». «Il ddl poteva essere una buona occasione per far totale chiarezza in un settore che risente ancora di interpretazioni a volte sorprendentemente differenti: un'occasione, a nostro avviso, persa» conclude Aicpe.
AICPE. L'Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica (www.aicpe.org), l'unica in Italia dedicata esclusivamente alla chirurgia estetica, è nata nel settembre 2011 per dare risposte concrete in termini di servizi, tutela, aggiornamento e rappresentanza. Ad AICPE, gemellata con l'American Society for Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS), la più importante società di chirurgia estetica al mondo, hanno aderito oltre 250 chirurghi in tutta Italia. Membri Aicpe possono essere esclusivamente professionisti con una specifica e comprovata formazione in chirurgia plastica estetica, accomunati da un codice etico comportamentale che li distingue dentro e fuori la sala operatoria. L'associazione ha elaborato e pubblicato le prime Linee Guida del settore, consultabili sul sito internet, che stabiliscono i fondamentali parametri operativi dei principali interventi. Scopo di AICPE è tutelare pazienti e chirurghi plastici: disciplinando l'attività professionale con riferimento sia all'attività sanitaria, sia alle norme etiche; rappresentando i chirurghi plastici estetici nelle sedi istituzionali, scientifiche, tecniche e politiche per tutelare la categoria e il ruolo; promuovendo la preparazione culturale e scientifica.
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giovedì 26 novembre 2015
Cnr: trovata una nuova sostanza in grado di bloccare i tumori
Vaccinazioni: 631 casi di danni indennizzati. Il Condav a convegno
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Highest number of new HIV cases in Europe ever
Copenhagen and Stockholm, 26 November 2015 --- With HIV infection diagnosed in over 142 000 people in 2014, the WHO European Region recorded the highest number of newly diagnosed infections in 1 year since the start of reporting in the 1980s. The most recent surveillance data released by the European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) and the WHO Regional Office for Europe indicate that the growth of the HIV epidemic is driven by the eastern part of the Region, where the number of new diagnoses has more than doubled during the past decade.
Heterosexual transmission is responsible for the increase in eastern Europe, and transmission through drug injection remains substantial. In the EU and the EEA, sex between men is the predominant mode of HIV transmission. Two in three new HIV infections are among native-born Europeans, while foreign-born individuals, including migrants, represent only one third of HIV diagnoses.
"Despite all the efforts to fight HIV, this year the European Region has reached over 142 000 new HIV infections, the highest number ever. This is a serious concern", says Dr Zsuzsanna Jakab, WHO Regional Director for Europe. "With all the evidence on HIV prevention and control, including new treatment guidelines, we call on European countries to take bold action and curb the HIV epidemic once and for all".
"Since 2004, the rates of new diagnoses have more than doubled in some EU and EEA countries and decreased by 25% in others. But the overall HIV epidemic persists largely unchanged", points out ECDC Acting Director Andrea Ammon. "This means that the HIV response in the EU and EEA has not been effective enough to result in a noticeable decline over the last decade."
Social exclusion places refugees and migrants at greater risk of HIV infection
During the past decade, the number of diagnoses of HIV infection in migrants in Europe has declined sharply, and evidence shows that a significant proportion acquire HIV after arrival in Europe.
"Refugees and migrants remain a priority for HIV prevention and care. Conflict and disasters should not affect access to HIV services for people living with HIV. When refugees and migrants are victims of social exclusion in receiving countries, they are at greater risk of HIV infection, and this may lead them to engage in risky behaviour, increasing their risk for infection. This risk is exacerbated by inadequate access to HIV services and fear of being stigmatized", stresses Dr Jakab. "We at WHO urge all countries in Europe to offer HIV prevention, testing and treatment services to all refugees and migrants, irrespective of their legal status. This is also the safest way to protect the resident population from HIV infection".
Sex between men the main transmission mode in the EU and EEA
Despite specific prevention programmes in many European countries, sex between men is still the predominant mode of HIV transmission in the EU and EEA.
"HIV diagnoses among men who have sex with men have been rising at an alarming rate, from 30% in 2005 to 42% in 2014, with increases in all but six EU and EEA countries", highlights ECDC Acting Director Andrea Ammon. "Europe has to scale up its efforts to reach out to this group. This includes looking at new strategies such as pre-exposure prophylaxis for HIV and access to care for EU citizens residing in other EU countries." In its new guidance, ECDC identifies seven key services that have been proven to be effective in reducing and preventing HIV infection among men who have sex with men.
The obstacle to ending AIDS: late diagnosis
Almost half of HIV infections throughout the European Region are diagnosed late: this increases the risks for ill health, death and HIV transmission. The high number of AIDS cases in the eastern part of the Region confirms the role of late HIV diagnosis, delayed initiation of antiretroviral therapy (ART) and low treatment coverage.
The number of AIDS cases is going down continuously in the EU and EEA. But two thirds of AIDS diagnoses reported in 2014 occurred at the time of or shortly after the HIV diagnosis, indicating that the immune system of these people had already started to fail. Migrants are more likely to have a late diagnosis, but only half of EU and EEA countries provide free treatment for undocumented migrants.
New global HIV guidelines improve prevention and treatment
In 2015, new WHO global HIV prevention and treatment guidelines were issued, suggesting that ART should be initiated in all people living with HIV, irrespective of their CD4 cell count. There is now strong evidence that early treatment is beneficial both for the health of treated individuals and in preventing onward HIV transmission.
However, early testing, support by trained lay providers and potential use of HIV self-testing should be scaled up in order to make this new opportunity available to infected people. This will ensure earlier diagnoses and treatment initiation, resulting in improved treatment outcomes and less disease and death.
Notes
World AIDS Day was introduced by WHO in 1988 and is observed annually on 1 December to raise awareness about the AIDS pandemic caused by HIV infection.
HIV/AIDS
HIV attacks the immune system and causes a lifelong, severe illness with a long incubation period. The end-stage of untreated infection, AIDS, results from destruction of the immune system. AIDS is defined by the presence of one or more "opportunistic" illnesses (other illnesses that occur due to the decreased immunity).
The WHO European Region comprises 53 countries, with a population of nearly 900 million people, of whom around 508 million live in the EU and EEA (28 EU Member States plus Iceland, Liechtenstein and Norway). The 141 930 newly diagnosed infections include more than 56 000 diagnoses in 2014 reported to ECDC and WHO and more than 85 000 new cases reported by the Federal Scientific and Methodological Centre for Prevention and Control of AIDS in the Russian Federation.
References
ECDC-WHO report HIV/AIDS surveillance in Europe 2014 http://www.euro.who.int/en/health-topics/communicable-diseases/hivaids/publications/2015/ecdc-who-report-hivaids-surveillance-in-europe-2014
WHO resources
WHO/Europe HIV/AIDS page http://www.euro.who.int/en/health-topics/communicable-diseases/hivaids
Guideline on when to start antiretroviral therapy and on pre-exposure prophylaxis for HIV http://www.who.int/hiv/pub/guidelines/earlyrelease-arv/en/
Consolidated guidelines on HIV testing services http://www.who.int/hiv/pub/guidelines/hiv-testing-services/en/
WHO World AIDS Day 2015 http://www.who.int/campaigns/aids-day/2015/event/en/
ECDC resources
ECDC guidance and the full seven proposed interventions HIV and STI prevention among men who have sex with men http://ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/hiv-sti-prevention-among-men-who-have-sex-with-men-guidance.pdf
Cioccolato. Fa bene?
Per analogia, ci viene in mente il resveratrolo, un antiossidante, contenuto nel vino del quale se ne decantavano le proprieta', ma che, per svolgere i propri effetti benefici, deve essere assunto in quantita' considerevoli, equivalenti a 3-4 litri di vino al giorno, con effetti negativi per il nostro fegato; l'alcol, infatti, non e' proprio gradito alla nostra ghiandola depuratrice.
Di certo, il cioccolato fondente ha un alto potere calorico, infatti, 100 grammi apportano 515 kcalorie, il 25% del nostro fabbisogno giornaliero, con 34% di lipidi (grassi) e il 50% di carboidrati (zuccheri). Insomma, una bomba calorica, che ci induce a limitarne il consumo il che comporta una riduzione dei flavonoidi assunti.
Ovviamente, rimane il piacere, del quale non ci permettiamo di discutere.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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mercoledì 25 novembre 2015
Ausl Romagna: le iniziative per la Giornata contro l'HIV
Il 28 novembre apertura degli ambulatori di Ausl Romagna per effettuare gratuitamente l’HIV TEST
martedì 24 novembre 2015
AEGATE partecipa al 10° "Forum Risk Management di Arezzo" 24-27 novembre 2015
SALUTE, ASSOCIAZIONE DOSSETTI: URGE DECRETO LEGGE PER MALATI RARI
Al via la campagna LILA per test rapido salivare HIV
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