Il professor Francesco
Galassi da Santarcangelo di Romagna, docente presso il Dipartimento di Medicina
Evoluzionistica dell’Università di Zurigo, è unanimemente considerato
un’eccellenza nel proprio settore. Autore di numerosissime pubblicazioni su
riviste scientifiche italiane e soprattutto estere, si occupa da anni di paleopatografia,
la disciplina che studia le malattie dei grandi personaggi del passato. Perché
i grandi? Perché le biografie dei grandi personaggi storici sono un archivio
fondamentale di informazione sulla evoluzione delle patologie nella storia. Se vogliamo
migliorare le diagnosi, dobbiamo conoscere l’evoluzione delle patologie.
Proprio come, in un certo senso e in un’altra epoca, faceva il patologo forlivese “Sua Maesta’ Anatomica”
Giovan Battista Morgagni, che il prof. Galassi menziona in questa
intervista, ricordando l’importante lavoro di valorizzazione che il gruppo Ausl
Romagna Cultura sta realizzando su questo personaggio.
-"Professore, con i suoi studi e le sue
pubblicazioni sta contribuendo a divulgare anche ai non addetti ai lavori una
disciplina nuovissima: la paleopatografia. Di che cosa si occupa esattamente
questo settore di ricerca e quali ricadute scientifiche ha, o potrebbe
avere, sulla medicina moderna?”
“La
paleopatografia indaga l'antichità dei segni e sintomi delle malattie. La
paleopatologia classica, studiando mummie e resti può fornire indizi
sugli effetti delle malattie sul corpo umano e, in alcuni casi con le moderne
tecniche biomolecolari, e restituirci l'identità degli agenti patogeni che
hanno contributo allo stato di malattia dell'individuo oggetto di studio. Essa,
tuttavia non è in grado di fornirci informazioni sulla sintomatologia
sperimentata dal paziente. Per tentare di ricostruire la presentazione clinica
delle malattie secoli, o addirittura, millenni or sono, è pertanto
necessario avvalersi di fonti artistiche, storiche, documentarie ed archiviste.
Per questo motivo lo studio delle biografie dei grandi del passato è di
capitale importanza, giacché esse contengono, in virtù della fama dei loro
protagonisti, tutta una serie di informazioni, non disponibili per le persone
di bassa condizione sociale, ignorate per lo più dalla storia. Tra queste
informazioni (politiche, militari ecc.) si rinvengono anche dati di natura
biomedica. Lì opera la paleopatografia. Ci tengo, però, a precisare, che la
paleopatografia, intesa come nuova branca scientifica della paleopatologia, ha
poco o nulla a che vedere con la vecchia patografia, l'esercizio clinico,
suggestivo ma sterile, consistente nell'attribuire una diagnosi spettacolare ad
un personaggio dell'antichità, spesso commettendo anacronismi. La
paleopatografia invece si serve solo di fonti originali, combinando
ragionamento clinico, filologia e storia della medicina. Il focus non è il
grande personaggio storico perché grande, quindi oggetto di curiosità. Il focus
è il personaggio storico celebre, perché lui, e non altri, contiene dati
biomedici che ci permettono di retrodatare e studiare a fondo le malattie
nell'antichità. Da un punto di vista scientifico, sarebbe molto più utile
possedere le biografie dettagliate di 100 legionari di Giulio Cesare o di 50
cortigiani del Gran Re Dario di Persia - su questo non 'c dubbio - tuttavia la
storia ed il tempo non sono stati clementi con questi ultimi, ma hanno
preservato invece le biografie dei condottieri.
Per quanto
riguarda le ricadute moderne della paleopatografia, esse si collocano
nel campo della medicina evolutiva. Se comprendiamo come le malattie si sono
evolute nel corso della storia, potremo aiutare la ricerca clinica e
quella di base a comprendere la basi più remote di queste entità
patologiche e un giorno si potrà prevederne la successiva evoluzione. La
terapia e la prevenzione avranno un enorme vantaggio da questa ricerca.
- Come inizia un' indagine sulla causa di
morte di un grande personaggio del passato? Nel passato, prendiamo ad esempio
l'epoca in cui viveva Cesare, le cause di morte dei nobili differivano da
quelle della plebe, oppure, non essendoci tecnologie e conoscenze accessibili per
motivi economici solo ai ricchi... si moriva di fatto tutti per le stesse
patologie...?
Un' indagine
paleopatografica può prendere le mosse nei modi più diversi. Per natura e
spirito, non differisce molto dall'indagine archeologica e spesso si giunge ad
una scoperta o alla formulazione di una nuova teoria quando l'obiettivo
originario della ricerca era un altro. I miei colleghi ed io seguiamo aree
cliniche tematiche. Per esempio se studiamo l'antichità e storia evolutiva
delle patologia reumatologiche, indaghiamo le biografie dei grandi di un
determinato arco temporale, raffrontandole alle conoscenze mediche del
tempo e relazionandone alla letteratura paleopatologica esistente. In passato
non tutti potevano permettersi cure mediche e sicuramente vi erano differenze
fra classi sociali. Tuttavia, le medicina era ancora ai suoi albori e le
potenzialità terapeutiche erano limitate. Un aspetto molto importante, di cui
mi sono occupato nelle mie ricerche sulla malattia di Cesare, è anche la
percezione delle patologie nell'antichità, ovvero quale ruolo rivestiva
una certa malattia a livello sociale. Nel caso dell'epilessia, ad esempio, essa
aveva una duplice valenza: maledizione inviata dagli dei per punire l'uomo
(per questo definita "sacra"), ma anche condizione
che accomunava molti grandi dell'età eroica ed antica. Non potendo Cesare
negare di soffrire di una malattia, cosa sarebbe stato preferibile per lui,
ammettere di soffrire di una condizione "umana, troppo umana" o di
soffrire di una malattia che gli conferiva un'aura mitologica? La risposta
credo sia davanti agli occhi di tutti.
- Di che cosa si occupa l' Italian paleopathology project? Esistono
ricerche del genere a livello mondiale?
L'Italian Paleopathology Project
investiga l'evoluzione delle patologie in Italia assieme a grandi esperti quali
il Prof. Fornaciari di Pisa e il Prof. Gruppioni di Ravenna. Contiene anche il
Programma di Paleopatologia Giovanni Boccaccio (assieme al College of the Holy
Cross e la University of Massachusetts Ahmrest, USA) con cui abbiamo
recentemente presentato, alla Duke University lo studio preliminare sulla causa
mortis del grande poeta medievale. Il progetto, attivato meno di un anno fa, è
operativo sui 3/4 della penisola. In Romagna, grazie al supporto del collega
Mirko Traversari e della neonata Scuola di Storia della Medicina dell'Ordine
dei Medici di Rimini (sotto la direzione del dott. De Carolis) stiamo facendo
ottime cose.
- “Giovan Battista
Morgagni, il forlivese fondatore della patologia moderna di cui si sta
recentemente rivalorizzando il grandissimo valore
scientifico, innovo' profondamente il
concetto di malattia, collegando il sintomo riscontrato sul
vivente alla lesione degli organi e mettendo in primissimo piano la diagnosi
dei sintomi. Quale importanza ha nella paleopatografia? Esisteva anche nel
passato l' indagine sulle cause di morte dei grandi personaggi?”
Morgagni di diritto è collocabile nel pantheon dei grandi scienziati. Il
suo insegnamento è alla base della moderna medicina e credo iniziative,
come la vostra forlivese di una docu-fiction sul personaggio, possano
contribuire a riportarne all'attenzione della comunità scientifica
il ruolo fondamentale. L'origine dell'interesse per le morti dei grandi è difficile da collocare
storicamente, anche se il volume di pubblicazioni degli ultimi 150 anni
testimonia un crescente interesse per il tema. Con l'evoluzione della
medicina, la possibilità di applicare la diagnostica retrospettivamente ha
affascinato generazioni di medici e bioarcheologici. Non sorprende, però,
dal momento che, almeno a mio avviso, un tale "filone" esisteva già
in nuce nell'antichità in un genere di letteratura noto come exitus virorum
illustrium, ossia "le morti dei grandi", in cui, sovente con toni
tendenti al patetismo o finalizzato alla creazione di un exemplum
morale di una morte virtuosa e degna di ammirazione. In ogni modo,
come dicevo poc'anzi, quel che occorre è rigore di analisi e fedeltà ai
dati.
- Quali sono i grandi personaggi di cui lei si e' gia' occupato e quali
quelli di cui si occupera'? E quali infine quelli di cui la causa sconosciuta
di morte appassiona di piu' voi ricercatori?
Dante, Boccaccio, Cesare,
Alarico. Al momento vado occupandomi di Piero della Francesca e di altri
grandi, ma anche dell'esistenza di patologie a livello più generale, ad esempio
il vaiolo e la poliomielite. Sto eseguendo anche studi di paleopatologia
classica su resti osteologici e mummie. A livello più puramente
storiografico, dopo il libro sulla malattia di Cesare, sto ragionando di
una biografia completa del dittatore.
Dirigente
presso
UOC Sviluppo Sistemi Relazionali Ausl Romagna - ambito di Forlì
Coordinatrice
Ausl Romagna attività culturali e sviluppo patrimonio storico - artistico
aziendale
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