“Più prevenzione e più
informazione”.
Questo il grido
d’allarme lanciato da Aned nel decennale della scomparsa della sua fondatrice,
Franca Pellini
Convegno ANED in memoria di Franca Pellini, fondatrice dell'Associazione
Indetta una Borsa
di Studio per giovani medici e paramedici che si vogliano dedicare a Come far
sentire sempre viva una persona in dialisi
Milano, 11 giugno 2017 - Oltre 2 milioni e mezzo di italiani soffrono di malattie
renali, più della metà non lo sanno: una vera pandemia silenziosa. È questa la
fotografia rappresentata questa mattina da Aned, la prima e più autorevole
Associazione di pazienti emodializzati che si è riunita alla sala Alessi di
Palazzo Marino a Milano per ricordare, nel decennale della scomparsa, Franca Pellini
sua benemerita fondatrice.
“Quando Franca ha avuto
l’idea di intervenire a favore dei malati di reni, la situazione in Italia era
decisamente drammatica”. Lo ha detto Giuseppe Vanacore attuale Presidente
di Aned. “Nel suo primo opuscolo degli
anni ‘70, Aned parlava di 5000 persone che ogni anno muoiono in Italia per
insufficienza renale, di cui il 50% sarebbero trattabili con depurazione
artificiale, invece sono in dialisi solo 1600 persone, le altre non trovano
posto e muoiono. Di quelle in trattamento, 1320 provenienti da tutta la
penisola sono dializzate in centri al nord di Roma”.
Sotto questo profilo
la situazione italiana è radicalmente mutata: con l’ultimo censimento
dell’Aned, si contano in Italia circa 1000 centri dialisi, che hanno in cura
oltre 40.000 persone. Una buona dialisi sia nei centri pubblici sia nei centri
privati.
“Ma siamo ben lontani – ha continuato Giuseppe Vanacore, Presidente dell’Assocaizione -
dal raggiungimento di livelli di
prevenzione, diagnosi e cura adeguati per tutti i malati di rene. La malattia
renale ha assunto i caratteri di una vera e propria pandemia. Aned invocava
adeguate politiche di prevenzione fin dalla presentazione del primo piano
sanitario nazionale. Purtroppo ancora oggi la prevenzione primaria non è
diffusa in modo uniforme su tutto il territorio nazionale ed è affidata al caso
o semplicemente ai medici di medicina generale, che non sempre riescono ad occuparsene”.
Eppure l’attività di prevenzione è importantissima. Un valore
fuori della norma della creatinina (esame banale) o delle urine (esame
banalissimo), può fornire elementi di valutazione. La malattia renale è
asintomatica, spesso quando la si scopre è troppo tardi. E questo comporta
altissimi costi sociali, umani ed economici.
La dialisi è una cura, ma non
possiamo dimenticare che si tratta di una cura “pesante”, che investe tutte le
relazioni interpersonali, produce dolore e isolamento. Bisogna evitare il più
possibile di arrivare alla dialisi: e questa possibilità c’è, attraverso
prevenzione e accurata informazione. Aned – come altre associazioni – fa la sua
parte, con le forze e le risorse di cui dispone. Come ci ha insegnato Franca a
fare. Ma tutti gli altri, le istituzioni, la medicina, i media debbono fare la
loro parte.”
Il Convegno di oggi – dal significativo titolo “Grazie Franca” – è
stata anche l’occasione per ripercorrere, attraverso le testimonianza di tanti
che l’anno conosciuta, l’impegno di Franca Pellini e di Aned.
Ma è stata anche, soprattutto, l’occasione per lanciare uno
sguardo verso il futuro, capire le nuove frontiere della medicina e della
nefrologia come ad esempio la possibilità, lontana ma non più impossibile, di
una terapia che prescinda dalla dialisi.
E il contributo a un futuro migliore,
Aned continua a darlo nel ricordo di Franca Pellini, istituendo una Borsa di Studio intitolata alla fondatrice.
“Come far sentire sempre viva una persona in dialisi? Quali
strumenti? Quale organizzazione? Quali supporti?”
Sono questi i quesiti a cui
dovranno rispondere i progetti raccolti dal bando della Borsa di Studio per ricordare Franca Pellini.
Progetti che saranno
valutati e premiati dal Comitato scientifico composto da:
- eminenti personalità del mondo della ricerca e medico
clinica: Giuseppe Remuzzi, Antonio Santoro, Carlo Guastoni, Giovanni Cancarini,
Maria Elisabetta De Ferrari, Vito Sparacino;
- rappresentanti
del mondo infermieristico:
Marisa Pegoraro,
Emanuele Grimaldi;
Patrizia Babini,
Valentina Paris, Mariella Scagliusi.
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