Sembra fantascienza, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ma i ricercatori ai nostri antipodi, avrebbero realmente inventato un congegno simile a una penna, che consentirà ai chirurghi di ricostruire tessuto osseo in persone gravemente lesionate.
La biopenna, messa a punto presso l'Università di Wollongong sarà particolarmente adatta per le vittime di incidenti stradali, ha detto Peter Choong del Centro di studi per elettromateriali dell'ateneo, nel presentare un prototipo. Questo sarà poi perfezionato presso l'ospedale St Vincent's di Melbourne, prima di essere sperimentato su esseri umani.
Il congegno, con una tecnologia simile alla stampante 3D, emette tessuto cellulare creando strati di materiale cellulare per riempire la sezione danneggiata dell'osso. Permette così di creare impianti su misura durante l'intervento chirurgico, eliminando la necessità di prelevare cartilagine e di coltivarla per settimane in laboratorio, per poi sostituire tessuto danneggiato o malato.
"Con questo congegno il chirurgo può scolpire e ricostruire, quindi personalizzare, il tipo di tessuto a cui affidare la riparazione", ha spiegato lo specialista.
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