Nell'ottica della tutela della salute e nella costante attività d'informazione per turisti e viaggiatori Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", evidenzia che funzionari della sanità di Hong Kong hanno annunciato che in data di ieri è deceduto un ottuagenario infettato con il virus dell'influenza aviaria.
Si tratta del primo caso di decesso nel territorio della Cina del sud per il temibile virus della H7N9 dopo la comparsa di nuovi casi a inizio dicembre.
Come avevamo già annunciato lo scorso 7 dicembre, il primo caso umano di influenza aviaria H7N9 è stato rilevato il 2 dicembre. Il paziente di 80 anni, secondo caso confermato ad Hong Kong, aveva mangiato pollame durante un soggiorno in Cina, a Shenzhen, attraverso il confine. Il paziente, soffriva comunque di altri problemi di salute.
Il primo caso di influenza aviaria riguardava una donna di 36 anni, un dipendente interno indonesiano che faceva frequenti viaggi tra Hong Kong e Shenzhen.
Dopo la rilevazione dei due casi, Hong Kong aveva già comunque rafforzato i controlli sanitari alle frontiere, con il personale di salute aggiuntivo distribuito per effettuare controlli di temperatura sui viaggiatori arrivo. Addirittura le stazioni di confine sono già dotate di sistemi di imaging termici.
Il territorio è particolarmente attento alla diffusione del virus dopo l'epidemia SARS (sindrome respiratoria acuta grave) nel 2003, rendendo 299 morti e contagiato circa 1.800 persone.
In totale, sono stati registrati circa 140 casi umani di H7N9 in Cina dal mese di febbraio con 45 morti, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
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