Roma, 12 Febbraio 2014. Secondo una lettera di ricerca pubblicata sul giornale dei medici pediatrici americani, JAMA Pediatrics, molti degli integratori vitaminici per bambini contengono piu' della dose giornaliera raccomandata di vitamine.
Lo studio, svolto dai ricercatori della Lecom School of Pharmacy a Erie, Pennsylvania, ha analizzato le etichette di 193 preparati vitaminici pediatrici, dividendoli tra quelli destinati ai neonati sotto l'anno di eta' e quelli per bambini da uno a tre anni.
Le conclusioni? Il contenuto di molte delle vitamine primarie incluse nei prodotti e' significativamente superiore alle dosi giornaliere attualmente raccomandate.
Utilizzando il Dietary Supplement Label Database, messo a punto dall'Office of Dietary Medicine e dalla National Library of Medicine, Michael Madden e colleghi scrivono nella lettera che la vitamina D e' l'unica il cui contenuto e' pari o inferiore dosi giornaliere raccomandate, citando poi una lunga lista di vitamine espresse come percentuale in eccedenza rispetto a tali dosi: biotina, piu' 900%; vitamina B 12, piu' 500%; vitamina C, quasi il 500% in piu'; vitamina B6, piu' 350%; riboflavina, piu' 300%; tiamina e vitamina A, quasi il 300% in eccesso; niacina, piu' 250%; vitamina E, piu' 200%.
Secondo l'Institute of Medicine (Iom) la supplementazione in eccesso di vitamine C, E, K, B6, B2, tiamina, riboflavina, niacina, acido folico e pantotenico, biotina, colina e vitamina A (carotenoidi), non sono raccomandate, dice il ricercatore, spiegando che secondo studi recenti molte vitamine potrebbero anche essere pericolose se assunte in grandi quantita'. Qualche esempio? Secondo i National Institutes of Health (NIH) statunitensi troppa vitamina A puo' causare vertigini, nausea, mal di testa e perfino coma e morte; troppa B6 puo', con il passare del tempo, causare danni al sistema nervoso periferico, nausea e ipersensibilita' alla luce solare. Non da meno la niacina, che in quantita' eccessive puo' provocare parestesie (alterazione della sensibilita') cutanee.
Abbiamo chiesto al ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, se tale situazione riguarda anche i preparati vitaminici commercializzati in Italia.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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