Tra pochi mesi verrà inaugurata negli Stati Uniti la banca delle feci. L'istituto statunitense raccoglierà campioni da utilizzare per produrre farmaci per il trapianto di flora batterica per la cura dell’infezione da clostridium difficile. Le “donazioni” che l’istituto riceve vengono trattate e messe in sacche sterili che vengono poi inviate agli ospedali dove si effettua la batterioterapia fecale che secondo alcuni studi funziona meglio dei farmaci. Ripristinare l’equilibrio degli “inquilini” intestinali è il metodo più efficace per contrastarlo secondo uno studio del 2013 che afferma che la batterioterapia potrà essere in futuro usata per contrastare altre patologie, compresa l’obesità. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da anni sostiene l'incentivazione a tutte quelle iniziative che siano un vero e proprio toccasana per la salute, la realizzazione della banca delle feci assume straordinaria rilevanza per la salute. Si stima che circa 1'400 le persone che negli USA muoiono ogni anno per l’infezione da clostridium difficile - molti dei quali anziani. Un batterio presente normalmente nell’intestino ma che, se diventa dominante sugli altri, secerne tossine. È recentemente diventato resistente agli antibiotici.
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