In rari casi la cannabis può uccidere "colpendo" il cuore, anche senza il contributo di altre sostanze pericolose come droghe e alcolici.
È quanto viene evidenziato da una ricerca tedesca effettuato su 15 casi di morte studiati in maniera dettagliata con autopsia, test tossicologici, esami di tutti gli organi, test genetici.
La cannabis sarebbe responsabile di due di questi decessi. Condotto da Benno Hartung dell'Università di Düsseldorf, lo studio è stato pubblicato sulla rivista Forensic Science International e riportato online dal magazine britannico New Scientist.
L'esperto ha eseguito esami dettagliatissimi sui 15 soggetti deceduti, per scartare qualunque altra causa di morte: in due casi, afferma Hartung, la morte non può essere che attribuita alla cannabis.
I due uomini sono deceduti per aritmia cardiaca e avevano elevati livelli ematici della sostanza (THC) che indica consumo di cannabis, segno che avevano fumato marijuana poco prima di morire. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” si tratta comunque di casi isolati e studi simili andrebbero ripetuti su campioni più numerosi di individui per affermare con certezza che la cannabis può essere fatale.
Per ora resta più saldo il dato che l'abuso di cannabis per lungo tempo può aumentare il rischio di schizofrenia e depressione e di problemi cardiaci e respiratori.
Nessun commento:
Posta un commento