Nell'ambito della ricerca sugli effetti del caffè sull'insorgere della sclerosi multipla i ricercatori guidati dalla Dr.ssa Ellen Mowry hanno analizzato i risultati di due precedenti studi svolti in merito, il primo condotto in Svezia mentre il secondo negli USA.
Nello studio svedese sono stati coinvolti 1.629 pazienti affetti da sclerosi multipla e 2.807 soggetti sani mentre in quello statunitense l'analisi ha riguardato i profili di 1.159 malati di SM e 1.172 individui sani. Entrambi gli studi sono giunti alla conclusione che non consumare caffè nell'anno precedente alla manifestazione dei primi sintomi abbiamo portato a un rischio 1,5 volte maggiore se confrontato con chi consumava grandi dosi giornaliere.
Secondo lo studio svedese il rischio aumentava di 1,5 volte nei confronti di chi consumava almeno 6 tazze al giorno, mentre nella ricerca statunitense il confronto era con i consumatori di almeno 4 tazze di caffè giornaliere. I ricercatori svedesi hanno inoltre registrato un effetto protettivo da parte della bevanda quando consumata in maniera abbondante nel periodo che va tra i 5 e i 10 anni prima della manifestazione dei sintomi.
I ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora hanno affermato infine come l'effetto benefico del caffè potrebbe derivare dalla caffeina, uno dei suoi ingredienti più rilevanti:
La caffeina presenta effetti neuroprotettivi e sembra sopprimere le citochine che favoriscono l'infiammazione, il che può spiegare l'associazione osservata.
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