Nei giorni scorsi è morta a Lecce, a 62 anni, Maria Donno, a causa di una rara patologia, la Multiple Chemical Sensitivity (Sensibilità Chimica Multipla), che comporta crisi respiratorie improvvise o reazioni allergiche plurime che hanno un impatto devastante sull'organismo fino a causarne la morte.
Il suo calvario e il tragico epilogo ci hanno profondamente colpito, anche perché Maria è stata in cura, per alcuni anni, all'IMID (Unità di cura delle malattie immunoimmediate) di Campi Salentina (Lecce), ricevendo un'assistenza adeguata e che le ha permesso di sopravvivere nonostante la criticità del suo quadro clinico. Nel 2014 la struttura, però, è stata chiusa e Maria insieme gli altri pazienti provenienti da tutta la Puglia e dal resto d'Italia (per un stima del 30 per cento) hanno perso ogni riferimento e sono stati costretti a costosi viaggi della speranza in Italia e all'estero, in particolare a Londra.
Nel caso della donna, poi, la Direzione Sanitaria dell'Asl di Lecce aveva previsto una gestione domiciliare della malattia, in mancanza di strutture e unità adeguate sul territorio. Infatti, lo stesso ospedale 'Vito Fazzi', riferimento di eccellenza sul territorio, risulta sprovvisto di un'Unità specifica per affrontare, con adeguato personale, attrezzature e risorse, malattie rare come la MCS e altre derivanti da allergie plurime e particolarmente aggressive. L'ospedale è anche privo di una Stanza Asettica all'interno del Reparto di Allergologia, che permetterebbe di affrontare le situazioni di emergenza (visto che attualmente ci sono altre persone nel Salento affette dalla MCS).
Per questo noi, Conservatori e Riformisti, abbiamo presentato un'interrogazione urgente al presidente e assessore alla Sanità Michele Emiliano, per invitarlo a correggere il Piano di Riordino Ospedaliero con la costituzione di un'Unità di cura delle malattie immunoimmediate negli Ospedali di 2° livello previsti in tutte le province, questo alla luce del numero di pazienti affetti in Puglia da queste patologie, e che necessitano di risposte adeguate sul piano della ricerca, della diagnostica, dell'assistenza e della cura, sia nell'immediato che nel medio-lungo periodo. Ma, invitiamo Emiliano anche a prevedere l'organizzazione e l'allestimento di almeno una Stanza Asettica attrezzata nei Reparti di Allergologia o altri reparti, all'interno degli stessi Ospedali di 2° livello, per garantire risposte nell'immediato in caso di emergenza anche in considerazione del gran numero di turisti e non residenti che arrivano ogni anno in Puglia, e nella provincia di Lecce in particolare.
Bari, 9 giugno 2016
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