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lunedì 30 ottobre 2017

Salute. 18 novembre 2017, Giornata Mondiale dell’Antibiotico

UNIVERSITÀ STATALE DI MILANO:
UN INCONTRO APERTO AL PUBBLICO
PER CAPIRE QUANTO SIA VITALE USARE BENE GLI ANTIBIOTICI

Milano, ottobre 2017 – Dati alla mano, se la tendenza attuale delle resistenze batteriche agli antibiotici non inverte il proprio corso, tra circa 30 anni i decessi legati a malattie infettive batteriche non più curabili con antibiotici saranno in tutto il mondo circa 10.000.000 all'anno e si rischia un drammatico ritorno all'era pre-antibiotica.

La gravità di questa previsione, elaborata su scala mondiale a partire da un'indagine - "Review on antimicrobial resistance" - commissionata alle autorità sanitarie inglesi, è ancora più macroscopica se la si compara con i circa 8.000.000 di decessi all'anno nel mondo legati a patologie oncologiche.

L'impossibilità di curare le malattie infettive batteriche è strettamente connessa alla resistenza agli antibiotici, spesso conseguenza di un uso eccessivo e scorretto di questa tipologia di farmaci, e - in parole semplici - si potrebbe dire che di questo passo continuare a usare scorrettamente gli antibiotici farà più vittime del cancro e renderà ancora più difficile la ricerca in questo ambito.

Arrestare il fenomeno dell'antibiotico-resistenza è di primaria importanza per tantissimi attori, medici in primis, che devono fare prescrizioni più appropriate, seguiti dai pazienti che devono imparare ad attenersi strettamente alle indicazioni di assunzione, ai farmacisti che dovrebbero dare l'antibiotico solo dietro prescrizione del medico e veterinari che a volte nei grandi allevamenti utilizzano gli antibiotici come promotori della crescita. 

L'impegno nel fare buona informazione e formazione deve essere, quindi trasversale a istituzioni, categorie professionali, operatori medico-sanitari e singoli individui. Senza dimenticare i costi altissimi per il sistema sanitario pubblico e privato.

La prevenzione su vasta scala è importantissima e proprio per questo il 18 novembre, in occasione della "Giornata mondiale dell'antibiotico", l'Università degli Studi di Milano ha organizzato nell'aula magna in via Festa del Perdono, 7 un incontro aperto a tutti con i maggiori esperti in campo medico, farmaceutico e veterinario.

L'inizio dell'evento è in calendario per le ore 9 e tra i relatori presenti figurano i seguenti docenti dell'Università di Milano: Roberto Mattina, Professore ordinario di microbiologia, Paola Menghetti, Professore ordinario di tecnologia e legislazione e Luigi Bonizzi, Professo ordinario di malattie infettive degli animali.
A coordinare la mattinata, aperta al pubblico, tra gli altri moderatori, Federico Mereta giornalista che da sempre si occupa di divulgazione medico-scientifica.

Proprio per il suo carattere divulgativo, l'appuntamento insisterà sulle buone pratiche, illustrerà il problema senza tecnicismi da addetti ai lavori e sarà un momento di confronto che vedrà i relatori interagire direttamente con il pubblico presente.

sabato 28 ottobre 2017

Salute. Malattia di Pompe: svolta per nuove terapie

Osservata per la prima volta, grazie a una collaborazione internazionale tra Ibbr-Cnr, Cnrs, Università di Napoli Federico II e Tigem, la struttura dell'enzima alfa-glucosidasi acida, la cui carenza caratterizza la grave patologia genetica che colpisce muscoli scheletrici e cuore. Lo studio, pubblicato su Nature Communications, apre           nuove prospettive di cura

Avanzamenti importanti in arrivo per una delle patologie genetiche rare più comuni, la malattia di Pompe (dal nome del medico olandese che la descrisse per primo), che riguarda circa 10.000 individui nel mondo e circa 300 persone stimate in Italia con effetti  devastanti su muscoli scheletrici e cuore difficili da curare. 

La malattia si manifesta quando l'organismo non produce quantità sufficienti dell'enzima alfa-glucosidasi acida (Gaa) che in condizioni normali permette la degradazione di una sostanza chiamata glicogeno. Ora un team internazionale di scienziati coordinato dal Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs) di Marsiglia, l'Istituto di bioscienze e biorisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibbr-Cnr), l'Università di Napoli 'Federico II' ed il Telethon Institute of Genetics and Medicine (Tigem) di Napoli, per la prima volta ha descritto la struttura di questo enzima riuscendo anche a identificare molecole che possono prevenirne l'inattivazione che determina la patologia. I risultati sono pubblicati sulla rivista Nature Communications.

"La funzione normale dell'alfa-glucosidasi acida è di degradare il glicogeno nei lisosomi, delle vere e proprie centrali di smaltimento rifiuti della cellula", spiega Gerlind Sulzenbacher, la ricercatrice italiana del Cnrs di Marsiglia che ha coordinato lo studio. "Quando una mutazione colpisce il gene dell'alfa-glucosidasi acida, l'enzima non funziona più in modo efficace e il glicogeno si accumula nella cellula con gravi danni tissutali".

La malattia di Pompe ha esiti diversi a seconda del suo esordio: "La forma infantile è generalmente fatale nel primo anno di vita mentre quella tardiva ha decorsi variabili con progressivo indebolimento dei muscoli e complicazioni respiratorie e cardiache", spiega Giancarlo Parenti docente presso il Dipartimento di scienze mediche traslazionali dell'Università di Napoli 'Federico II' e ricercatore del Tigem di Napoli. "La terapia enzimatica sostitutiva (Ert) che viene utilizzata attualmente per il trattamento della malattia consiste nel somministrare ai pazienti dosi massicce di enzima così da attenuare l'accumulo di glicogeno. Nonostante i benefici clinici della Ert, la risposta dei pazienti è variabile e la terapia non del tutto efficace. Per questo, da alcuni anni, stiamo studiando un approccio alternativo, la terapia con 'chaperoni' farmacologici o Pct. Si tratta di piccole molecole in grado di legarsi sia all'enzima mutante, sia a quello normale che viene usato per la terapia sostitutiva, aiutandolo a raggiungere il lisosoma per espletare la propria funzione di smaltimento del glicogeno".

Grazie a esperimenti di cristallizzazione e di diffrazione ai raggi X i ricercatori sono riusciti ad analizzare nel dettaglio la struttura dell'enzima. "Abbiamo determinato la struttura tridimensionale dell'alfa-glucosidasi acida in forma libera e legata a diversi chaperoni che potranno prevenire l'inattivazione dell'enzima e agire da farmaci", conclude Marco Moracci ricercatore associato dell'Ibbr-Cnr e docente presso il Dipartimento di biologia dell'Università di Napoli 'Federico II'. "In particolare abbiamo scoperto che una di queste molecole, la 'N-acetil-cisteina' (Nac), essendo un farmaco già impiegato come mucolitico, potrebbe anche essere già disponibile per l'impiego clinico. I farmacologi molecolari potranno valutare se anche altre molecole, magari già approvate come farmaci quali il Nac e dunque di impiego immediato in terapia, sono in grado di stabilizzare l'enzima offrendo nuove terapie per combattere questa malattia".

Roma, 28 ottobre 2017

La scheda
Chi: Ibbr-Cnr, Cnrs, Università di Napoli 'Federico II', (Tigem)
Che Cosa: osservata per la prima volta la struttura dell'enzima alfa-glucosidasi acida
Nature Communications DOI: 10.1038/s41467-017-01263-3
Structure of human lysosomal acid α-glucosidase–a guide for the treatment of Pompe disease
Véronique Roig-Zamboni, Beatrice Cobucci-Ponzano, Roberta Iacono, Maria Carmina Ferrara, Stanley Germany, Yves Bourne, Giancarlo Parenti, Marco Moracci & Gerlind Sulzenbacher


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SANITA', ZULLO: ANCHE I MEDICI ALLA MOBILITAZIONE DEL 10 NOVEMBRE

SANITA', ZULLO: IL 10 NOVEMBRE LA MOBILITAZIONE SARA' GRANDE, SERVE UNA RIBELLIONE!

Il presidente del gruppo regionale di Direzione Italia, Ignazio Zullo, commenta l'iniziativa-adesione di un'importante federazione di medici

"Ti piace questa Sanità? A noi no!" è questo lo slogan utilizzato da un'organizzazione di medici, che accogliendo anche il nostro invito alla mobilitazione, invita i colleghi e i cittadini a manifestare venerdì 10 novembre (dalle 13 alle 17) sotto i portici di via Capruzzi sede del Consiglio regionale.

Per oltre due anni abbiamo, dai banchi dell'opposizione, denunciato la gestione fallimentare di una Sanità il cui assessore è anche presidente della Regione, mentre il settore veniva affidato a contabili che in modo ragionieristico hanno pensato solo a fare i conti, ma sulla nostra pelle!

Ora finalmente un moto di ribellione si alza dalla base, da chi ogni giorni deve operare – assumendosi grandi responsabilità – con questa Sanità targata Emiliano e che deve giustificarsi con i pazienti per i pochi servizi territoriali offerti e per una qualità di assistenza ospedaliera non adeguata ai ticket e superticket che paghiamo.

Il nostro auspicio è che anche altre organizzazioni sindacali di categoria e associazioni di difesa del malato possano aderire alla mobilitazione del 10 novembre.
Bari, 28 ottobre 2017


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Salute. Conclusa la XIV edizione di SANIT: effettuati 6.280 controlli medici gratuiti


CONCLUSA LA XIX EDIZIONE
effettuati 6.280 controlli medici gratuiti

"La prevenzione è essenziale e insostituibile" ne è assolutamente convinto Andrea Costanzo, presidente di Seadam che da 14 anni promuove SANIT, il Salone della Salute e del Benessere durante il quale migliaia di persone possono usufruire ogni anno di controlli medici gratuiti.

"Nel corso dell'edizione 2017 tenutasi dal da venerdì 20 a domenica 22 ottobre presso il Guido Reni District e dedicata appunto alla Prevenzione - prosegue Costanzo - sono state effettuati in totale 6.280 controlli medici, riscontrando, purtroppo (ma anche per fortuna) situazioni gravi, una delle quali ha richiesto l'immediato ricovero ospedaliero"

Nel primo giorno sono stati sottoposti a visita circa 800 ragazzi delle scuole superiori della Capitale, riscontrando 4 casi di sospetta malformazione congenita cui è stata sconsigliata la pratica sportiva e indicato immediato approfondimento medico. 

Negli adulti  sono stati riscontrati 6 casi di sospetta fibrillazione atriale ed una in atto con possibile rischio ischemico e conseguente immediato ricovero. Nello spazio di Artemisia Lab sono state esaminate 486 persone riscontrando una valvulopatia (malattia della valvola cardiaca), sottoposta immediatamente all'attenzione dell'unità operativa del Policlinico Gemelli, altre patologie importanti e  27 casi di ipertensione. 

Nello stesso stand sono stati effettuati anche  267 esami del colesterolo, il 37% dei quali ha presentato valori al di sopra della media con conseguente indicazione di un maggior controllo dell'alimentazione e riduzione del consumo di zuccheri. Per quanto riguarda i controlli per la prevenzione dei tumori, la LILT - Lega Italiana Lotta Tumori,  ha riscontrato 10 casi sospetti di melanoma con conseguente asportazione del neo per esame istologico e 2 melanomi in stato iniziale. 

Nel 70% dei controlli alla tiroide sono stati rilevati noduli o disturbi clinici con conseguente richiesta di esami ematochimici ed ecografie per differenziare la patologia funzionale da eventuali modularità neoplastiche o dubbie. A 9 visitatrici -  6 over e 3 under 50 - che si sono sottoposte alla visite al seno sono stati riscontrati noduli sospetti e sono state invitate ad effettuare ecografie e mammografie.

La mattina di domenica 22 ottobre si è svolta la III edizione della corsa e passeggiata Sanit Cardio Race cui hanno partecipato 495 runner: numeri in crescita rispetto alle due edizioni precedenti che avevano visto nel 2015 216 concorrenti e nel 2016 454 concorrenti. in totale quest'anno sono stati 1.560 i partecipanti complessivi, compresi i camminatori e i bambini cui era riservata una passeggiata di un chilometro. 

La Sanit Cardio Race è inserita tra le gare ufficiali della Federazione Italiana di Atletica Leggera e per questo alla partenza era stato osservato un minuto di silenzio per ricordare il Giudice di Gara Giovanni Orsini, che ha perso la vita in un incidente automobilistico mentre stava segnando un percorso di gara.

La Sanit Cardio Race ha voluto sensibilizzare sull'importanza della prevenzione cardiovascolare, per contrastare la morte cardiaca improvvisa e la quota d'iscrizione ha sostenuto le attività del Dipartimento di Cardiologia dell'Azienda Ospedaliera Policlinico Umberto I.




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venerdì 27 ottobre 2017

Salute: pistacchi, un toccasana per il diabete gestazionale

Una nuova ricerca rivela i benefici dei pistacchi nel diabete gestazionale


CHICAGO – 27 ottobre 2017 – I risultati di un nuovo studio condotto su alcune donne in gravidanza con un'alterata tolleranza al glucosio durante la gravidanza (GIGT) o diabete mellito gestazionale (GDM) - comunemente conosciuto come diabete gestazionale – rivelano che mangiare pistacchi può aiutare a gestire i livelli di zucchero nel sangue

Lo studio, "Effetti dell'assunzione di pistacchio sulla risposta glicemica postprandiale nelle donne in gravidanza", è il primo a valutare la risposta del glucosio dopo il consumo di pistacchi in donne in dolce attesa con GDM o GIGT. 

I risultati sono stati presentati lo scorso lunedì 23 ottobre nel corso della Academy of Nutrition and Dietetics' 2017 Food & Nutrition Conference & Expo™ a Chicago, Illinois.

Il diabete è una malattia cronica che colpisce più di 422 milioni di persone in tutto il mondo.[1] 

Il diabete mellito gestazionale (GDM) è un tipo di diabete che si sviluppa in una donna in gravidanza che non ha precedentemente mai sofferto di diabete2. 

Come altri tipi di diabete, influisce sul modo in cui il corpo utilizza lo zucchero nel sangue.3,4 

L'alterata tolleranza al glucosio durante la gestazione (GIGT) si verifica quando in gravidanza il corpo non è in grado di regolare normalmente i livelli di glucosio nel sangue a causa di cambiamenti ormonali

I livelli di glucosio nel sangue aumentano oltre i livelli normali dopo un test da carico di glucosio, ma non sono abbastanza alti da giustificare una diagnosi di diabete. 

Mentre la patologia si risolve dopo la nascita del bambino, le donne con GDM o GIGT corrono però un rischio maggiore di sviluppare il diabete successivamente.

Secondo gli ultimi criteri diagnostici stabiliti dalla International Association of Diabetes and Pregnancy Study Groups (IADPSG) nel 2010, la diffusione di GDM è stata stimata a livello mondiale del 9,8-25,5%.

"Il nostro studio è il primo a dimostrare che il consumo di pistacchi può aiutare le donne con diabete gestazionale a controllare i livelli di zucchero nel sangue dopo averli mangiati", spiega Sheng Ge, ricercatrice principale, primario e direttrice della Clinical Nutrition al Sixth People's Hospital, Shanghai Jiao Tong University, Cina, dove è stato condotto lo studio."I risultati evidenziano che i pistacchi possono rappresentare una scelta intelligente per le donne con diabete gestazionale perché contribuiscono a gestire la loro malattia".

Nello studio, a 30 donne con diabete gestazionale (tutte tra le 24 e le 28 settimane di gravidanza) -  suddivise in due gruppi secondo criteri casuali   è stato chiesto di consumare una colazione a base di 42 grammi di pistacchi (circa 1/3 di una tazza o 1 ½ porzione) oppure di 100 grammi di pane di grano integrale (due fette) dopo il digiuno notturno. 

I pistacchi e il pane integrale sono stati scelti in base all'equivalenza calorica. 

Lo zucchero nel sangue e il GLP-1, un ormone chiave nella regolazione della produzione di insulina5, sono stati misurati ogni 30 minuti dopo il pasto, fino a 120 minuti. 

Dopo sette giorni i gruppi sono stati invertiti.

I livelli di zucchero nel sangue sono risultati significativamente inferiori dopo il consumo di pistacchi piuttosto che di pane integrale dopo 30 minuti, 60 minuti, 90 minuti e 120 minuti. 

Infatti, i livelli di zucchero nel sangue dopo l'ingerimento dei pistacchi erano paragonabili ai livelli di base. Inoltre, i livelli di GLP-1 risultavano notevolmente più alti dopo il consumo di pistacchi rispetto al pane integrale dopo 60 minuti, 90 minuti e 120 minuti.

L'effetto sui livelli di insulina era ancora più sorprendente. I livelli di insulina nel sangue non sono aumentati durante le due ore successive al consumo di pistacchi. 

Ancora una volta, in entrambi i gruppi di donne si è avuto un aumento significativamente più basso dei livelli di insulina nel sangue, in ogni momento misurato, dopo aver mangiato i pistacchi, rispetto al pane.

"L'aumento dello zucchero nel sangue durante la gravidanza non solo influenza la salute della madre, ma può anche aumentare il rischio del neonato di sviluppare il diabete" 6, ha dichiarato Zhaoping Li, ricercatrice e professoressa di medicina, Chief of the Division of Clinical Nutrition, University of California, Los Angeles

"Lo studio dimostra che i pistacchi possono essere un'utile integrazione alla dieta per mantenere livelli salutari di zucchero nel sangue, fornendo nutrienti essenziali alla madre e al bambino in questo momento fondamentale".

"È entusiasmante sapere che a tavola si possono scegliere alimenti non lavorati che siano anche così gradevoli per le pazienti. In seguito a una diagnosi di diabete, le future mamme sono di sicuro molto più propense a rispettare una dieta prescritta se c'è un cibo che amano" - ha aggiunto La Dott.ssa Li. 

I pistacchi hanno un basso indice glicemico (IG), sono relativamente alti in fibre, grassi sani, antiossidanti e fitonutrienti antiinfiammatori, tutte sostanze nutritive da cui le persone con diabete possono trarre beneficio.[7] 

Mangiare pistacchi ha un effetto minimo sui livelli di zucchero nel sangue a fine pasto: aggiunti a un piatto ricco di carboidrati, contribuiscono a ridurre al minimo ogni picco di zucchero nel sangue.[8]

Lo studio è stato sostenuto dallo United States Department of Agriculture (USDA) e American Pistachio Growers, un'associazione no profit che rappresenta più di 700 coltivatori di pistacchio negli Stati Uniti. I pistacchi utilizzati nello studio sono stati coltivati ​​negli USA. Nessuna delle fonti di finanziamento ha svolto un ruolo nella raccolta, nell'analisi o interpretazione dei dati.


American Pistachio Growers
American Pistachio Growers è un'associazione no profit del settore agricolo che rappresenta più di 620 membri in California, Arizona e New Messico. 
APG è governata da un consiglio di amministrazione di 18 soci ed è finanziata interamente da coltivatori e operatori indipendenti con l'obiettivo comune di promuovere le proprietà nutrizionali dei pistacchi americani. 
Gli Stati Uniti sono al primo posto nella produzione mondiale di pistacchio dal 2008. 

Per maggiori informazioni: www.AmericanPistachios.org


# # #

[1] http://www.who.int/diabetes/global-report/en/
2 https://www.cdc.gov/pregnancy/diabetes-gestational.html
3 https://www.cdc.gov/diabetes/basics/diabetes.html
4 http://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/gestational-diabetes/basics/definition/con-20014854
5 http://care.diabetesjournals.org/content/34/Supplement_2/S279
6 http://www.idf.org/about-diabetes
7 Hernandez-­‐Alonso P, Bullo M, Salas-­‐Salvado J. Pistachios for health. What do we know about this multifaceted nut? Nutrition Today 51(3):133-­‐1382016 doi: 10.1097/NT.0000000000000160
8 Kendall CW, Josse AR, Esfahani A, Jenkins DJ. The impact of pistachio intake alone or in combination with high-carbohydrate foods on post-prandial glycemia. Eur J Clin Nutr. 2011;65(6):696–702. [PubMed]

martedì 24 ottobre 2017

Il Good Design Award premia l’App di Ricoh per l’accessibilità

Vimodrone, 24 ottobre 2017 – L'App sviluppata da Ricoh per facilitare l'utilizzo dei dispositivi multifunzione da parte di persone con disabilità visive ha ricevuto un importante premio dedicato al design.

Il Good Design Award è uno dei premi dedicati al design maggiormente riconosciuti a livello internazionale e in questo caso attesta l'impegno di Ricoh verso le persone con disabilità visive.

L'App di Ricoh per l'accessibilità semplifica infatti l'utilizzo dello Smart Operation Panel, un pannello touch di 10.1" simile ad un tablet. 

Le persone con problemi di vista possono quindi utilizzare in modo più efficiente i dispositivi multifunzione Ricoh grazie a:
  • pulsanti e caratteri di grandi dimensioni
  • colori invertiti che facilitano la lettura dello schermo
  • livelli di contrasto ottimizzati
  • istruzioni audio (funzione talkback) che guidano gli utenti

L'App per l'accessibilità è stata sviluppata tenendo conto dei feedback di persone con disturbi visivi. Questa App consente di accedere a tutte le funzionalità del multifunzione ed è progettata secondo le logiche dei dispositivi smart, per cui gli utenti sono facilitati nello svolgimento delle operazioni.

Javier Diez-Aguirre, Vice President, Corporate Marketing, CSR & Environment di Ricoh Europe, commenta: "L'efficienza tecnologica dovrebbe essere a disposizione di tutti ed è per questo che la nostra gamma di multifunzione è progettata per essere user-friendly. 

L'App per l'Accessibilità semplifica l'utilizzo anche per le persone con disabilità visive e ci porta sempre più vicini ad un Digital Workplace che sia davvero per tutti".


Ricoh
Ricoh è un Gruppo multinazionale che da oltre 80 anni contribuisce alla trasformazione degli ambienti di lavoro. Come espresso dalla tagline aziendale imagine. change. 
Ricoh supporta le aziende e le persone con tecnologie e servizi che promuovono l'innovazione, migliorano la sostenibilità e sostengono la crescita del business. 
L'offerta di Ricoh include soluzioni per la gestione documentale e il production printing, IT Services, sistemi per la visual communication, fotocamere digitali e prodotti industriali.
Con sede principale a Tokyo, Ricoh è presente in oltre 200 Paesi e nell'anno fiscale conclusosi a marzo 2017 ha realizzato un fatturato di 2.028 miliardi di yen (circa 18,2 miliardi di dollari).


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Salute. La robotica "etica" a supporto della disabilità: HANDImatica lancia la prima "Call for Robots" - Termine il 10 novembre

Risultati immagini per robotica etica,
LA ROBO(E)TICA CHE AIUTA LA DISABILITÀ HANDIMATICA LANCIA LA "CALL FOR ROBOT"
 
Le soluzioni più innovative saranno presentate durante l'XI edizione di HANDImatica, la mostra-convegno di Bologna dedicata alle tecnologie digitali al servizio della disabilità

Robotica in grado di portare opportunità e benefici alle persone con disabilità, favorendo la loro inclusione nella scuola, nel lavoro e nella vita sociale, assistendo gli anziani e le persone non autosufficienti, mettendo la tecnologia al servizio dell'etica e del sociale. 

L'XI edizione di HANDImatica, la mostra-convegno di Fondazione ASPHI dedicata alle tecnologie digitali al servizio della disabilità, in programma a Bologna dal 30 novembre al 2 dicembre prossimi, darà ampio spazio alla robotica, nella sua declinazione etica di supporto alla disabilità, attraverso convegni, seminari e mostrando le ultime applicazioni negli spazi espositivi dedicati alle aziende. 

Ma anche chiamando direttamente in causa coloro che vogliano presentare ad un pubblico di addetti ai lavori le soluzioni ideate, che attendono di essere brevettate e lanciate sul mercato. 

Ecco perché HANDImatica lancia la sua prima Call for Robots: i progetti pervenuti saranno selezionati da un'apposita commissione, formata dai promotori di HANDImatica, e verranno poi presentati durante la manifestazione, in un'area dedicata.

Un tema, quello della robotica, su cui lo stesso Parlamento Europeo è intervenuto di recente, approvando una serie di linee guida per la "Roboetica", con particolare riferimento ai dispositivi di ausilio per le persone con disabilità di varia natura che, si stima, supereranno gli 80 milioni nel mondo entro il 2040. Un interesse che emerge anche dagli ingenti fondi stanziati dalla stessa Unione Europea a supporto dei progetti di ricerca scientifica per i robot "badanti-infermieri", nel quadro del più ampio piano "Horizon 2020".
Le proposte per la Call for Robot dovranno essere presentate attraverso la Scheda di partecipazione alla Call For Robot scaricabile qui:

Nella scheda dovranno essere indicati titolo ed autore, un abstract di massimo 4000 battute che presenti la soluzione, ed eventuale altro materiale multimediale aggiuntivo (es. video). Il termine ultimo per l'invio è il 10 novembre 2017 all'indirizzo e-mail handimatica@asphi.it

I progetti selezionati verranno direttamente contattati dalla commissione.


HANDImatica è la mostra-convegno nazionale, unica nel suo genere, dedicata alle tecnologie digitali per l'inclusione sociale delle persone con disabilità. Giunta alla sua undicesima edizione, la manifestazione è ideata e realizzata dalla Fondazione ASPHI Onlus, nata nel 1980 per "promuovere l'integrazione delle persone disabili nella scuola, nel lavoro e nella società attraverso l'uso delle tecnologie digitali"

HANDImatica si propone di favorire la diffusione della cultura dell'inclusione nel contesto di vita sociale (dall'infanzia alla vita adulta), grazie anche al supporto delle tecnologie informatiche e digitali; promuovere l'innovazione tecnologica a favore dell'inclusione scolastica, lavorativa e sociale delle persone con disabilità; diffondere tra gli insegnanti le nuove didattiche attive, laboratoriali e inclusive; consentire ai visitatori di toccare con mano i prodotti tecnologici sviluppati dal mercato e conoscerne le modalità di acquisizione. 

HANDImatica è rivolta a tutti i portatori di interesse del mondo della scuola, del lavoro, a istituzioni, Università, Aziende, operatori sociali e della riabilitazione, psicologi, pedagogisti, alle persone con tutte le tipologie di disabilità e le loro famiglie, a tutti i cittadini interessati a conoscere come le tecnologie possano incidere sulla qualità di vita e di inclusione. 

La manifestazione si svolgerà presso l'Istituto Scolastico Aldini Valeriani- Sirani (via Bassanelli 9, Bologna) giovedì 30 novembre, venerdì 1 e sabato 2 dicembre 2017.  


HANDImatica 2017

Tecnologie digitali per una società inclusiva
30 novembre – 2 dicembre 2017 | ITI Aldini Valeriani Sirani, via Sario Bassanelli, 9, Bologna


Salute. Quando l'infertilità ha una causa genetica

Infertilità: quando non ci sono cause apparenti, la risposta arriva dalla genetica

Tutto a posto, ma la gravidanza non arriva: una coppia su otto vive questa condizione frustrante. 

«Gli esami di secondo livello possono individuare gli ostacoli e indicare la soluzione» spiega il centro medico ProCrea di Lugano

La genetica può dare una risposta ai casi di infertilità idiopatica

I cosiddetti "esami di secondo livello" rappresentano la strada per trovare le cause che impediscono una gravidanza o una maternità, dando così una soluzione a quelle coppie che, pur avendo tutti i parametri nella norma, non riescono ad avere un figlio. 

«L'infertilità idiopatica, ovvero quell'infertilità che apparentemente non ha cause specifiche, è una condizione che interessa circa il 10-15% delle coppie con problemi riproduttivi», premette la dottoressa Marina Bellavia, specialista in Medicina della riproduzione del centro di fecondazione medicalmente assistita ProCrea di Lugano. 
«È una condizione frustrante: ci si sente dire che tutto è normale, ma la gravidanza non arriva. L'inquadramento diagnostico di queste coppie è fondamentale: in questi casi occorre procedere ad un'anamnesi accurata per cercare di analizzare ogni dettaglio che possa aiutare nell'iter diagnostico».

In assenza di endometriosi o di malattie specifiche come la sindrome delle ovaie policistiche o patologie uterine come i polipi endometriali o con parametri del liquido seminale che non fanno suonare campanelli di allarme, orientarsi può essere complesso. 

«Purtroppo le cause di infertilità possono essere molte e molto differenti tra loro. Possono essere riconducibili all'uomo o alla donna, oppure ad entrambi. Ma quando i normali screening non evidenziano nulla, può risultare utile ricorrere agli esami di secondo livello, ovvero ricorrere alla genetica. Gli esami genetici infatti permettono molte volte di scoprire che patologie subdole, ad esempio le intolleranze alimentari, possono in realtà essere anche causa dell'infertilità o di poliabortività», spiega la specialista di Procrea. Del resto, l'assunzione di cibi non tollerati provoca un'infiammazione cronica e quindi una risposta immunologica esagerata che può essere dannosa per la maturazione degli ovuli. Inoltre, aggiunge Bellavia, «una problematica di malassorbimento, anche se non percepito dalla paziente, può portare ad un deficit di vitamine e oligoelementi essenziali all'organogenesi del feto».

Lo studio della proteina HLA-G, è un passo ulteriore. Come spiega: «Gli antigeni di istocompatibilità possono avere un ruolo nell'aumentare la tolleranza materna verso l'embrione e quindi le chance di gravidanza. Un prelievo del sangue su entrambi i partner permette di capire se l'embrione produrrà una quantità sufficiente di una proteina chiamata HLA-G che gli permetterà di impiantarsi e svilupparsi nell'utero. Altri esami genetici della coagulazione o specifici per i partner maschili sono altrettanto importanti per la diagnosi e quindi la scelta della migliore terapia della PMA».

Da non sottovalutare, l'età della donna. È infatti riconosciuto che con il passare degli anni la fertilità femminile diminuisce - in particolare superati i 35 anni -, questo perché «la qualità degli ovociti prodotti si abbassa; con l'avanzare dell'età aumenta infatti il numero delle aneuploidie cromosomiche, cioè delle anomalie nel numero dei cromosomi dell'ovocita e quindi dell'embrione che ne deriverà. Queste anomalie possono ostacolare la fecondazione, ma anche provocare un'interruzione di gravidanza. Anche qui, le diagnosi genetiche ci possono venire in soccorso, andando a individuare gli embrioni che non presentano queste anomalie cromosomiche».

Non è detto che i casi di infertilità idiopatica siano anche quelli più difficili da superare. Conclude la dottoressa del centro ProCrea: «I casi apparentemente più complicati possono a volte trovare una soluzione grazie alla genetica che, sempre di più, fa passi avanti nella scoperta di cause di infertilità che fino a poco tempo fa erano sconosciute».

 
ProCrea - Con una lunga esperienza nel campo della medicina della riproduzione, ProCrea è il maggiore centro di fertilità della Svizzera ed è un polo di riferimento internazionale. ProCrea è composto da un'équipe professionale di medici, biologi e genetisti specialisti in fisiopatologia della riproduzione. Unico centro svizzero ad avere al suo interno un laboratorio accreditato di genetica molecolare, ProCrea esegue analisi genetiche per lo studio dell'infertilità con tecniche d'avanguardia. La sede principale è a Lugano in via Clemente Maraini, 8. 

Salute. Sindrome di CHARGE, verso la costituzione della prima associazione d'Italia dedicata a familiari e malati

La Tela di Rescaldina (MI) ha fatto da incubatore all'iniziativa voluta da un gruppo di genitori provenienti da tutta Italia. 

«Mondo CHARGE nasce con l'obiettivo di creare una rete di informazione e assistenza per aiutare le famiglie ad affrontare questa difficile quanto complessa malattia disabilitante», spiegano i promotori.

Mondo CHARGE parte da La Tela. Ha mosso i suoi primi passi allo spazio sociale di Rescaldina (MI) la costituenda associazione, prima in Italia, dedicata ai familiari e alle persone affette dalla sindrome di CHARGE, una patologia complessa ed estremamente disabilitante che colpisce un bambino ogni 10-12mila, costringe a frequenti interventi chirurgici e richiede spesso assistenza continua. 

Lo spazio sociale ricavato all'interno di un immobile sequestrato alla criminalità organizzata è stato testimone dell'incontro per costituire l'associazione; primo passo per creare una rete di informazione e sostegno alle famiglie e alle persone colpite dalla sindrome.

«La finalità del luogo e la sua posizione strategica ci hanno permesso di accogliere persone che sono arrivate da ogni parte d'Italia per dare vita a quella che è la prima associazione nazionale dedicata in modo specifico alla sindrome di CHARGE», spiegano Luigi Di Lello ed Elisabetta Marzo promotori dell'associazione. 
La necessità derivava non solamente dal fatto che in Italia non esistono esperienze di questo genere, ma anche e soprattutto dal bisogno di «condividere informazioni ed esperienze attorno ad una sindrome fortemente disabilitante che ancora oggi è poco conosciuta e diagnosticata con una certa difficoltà». 

Sei le caratteristiche primarie riassunte nell'acronimo CHARGE: difetto della struttura oculare (coloboma), difetti cardiaci, artresia delle cavità nasali, ritardo della crescita e/o dello sviluppo e genitali e orecchie anomali con possibile sordità; caratteristiche che possono però non essere presenti contemporaneamente nello stesso soggetto.

La sindrome di CHARGE è riconducibile ad un difetto genico che coinvolge il gene CHD7 e che codifica una proteina fondamentale nello sviluppo embrionale e nella regolazione del ciclo cellulare, nel 60-70% dei pazienti però presenta mutazioni che vengono definite sporadiche, ovvero si presentano ex novo. 

«Il dato di partenza e con il quale tutti noi ci siamo dovuti confrontare, è che manca una rete di base dedicata in modo specifico, capace di informare, orientare e sostenere le famiglie», prosegue Di Lello. 

Che ricorda: «Normalmente i bambini affrontano diversi interventi chirurgici nei primi mesi di vita con lunghe degenze e devono essere seguiti da un'equipe di professionisti altamente qualificati. Molti bimbi però, se seguiti e supportati in modo adeguato dalla famiglia e dai vari professionisti, hanno la possibilità di ottenere ottimi risultati e riescono ad avere una qualità della vita considerata "normale". Per questo è importante, iniziando molto presto ad affrontare, oltre ai problemi risolvibili chirurgicamente, anche i problemi dovuti ai deficit neuro sensoriali (udito e vista in primis) e di ritardo psicomotorio affidandosi a riabilitatori altamente specializzati».

L'obiettivo di Mondo CHARGE è diventare un valido punto di riferimento per le famiglie e le persone colpite dalla sindrome «per agevolare le informazioni e la comunicazione tra le famiglie stesse con lo scopo di rompere l'isolamento e cercare di indicare centri ospedalieri e assistenza sul territorio per affrontare la vita nella quotidianità - aggiunge - . Non certo secondo, promuovere in campo sociale, politico e scientifico tutte le iniziative per la conoscenza, la diagnosi e la ricerca della sindrome di CHARGE. Non certo ultimo, cercare di collaborare con altre associazioni nazionali ed Internazionali affinché possano promuovere la ricerca sulle malattie rare».

«Siamo onorati di aver contribuito, nel nostro piccolo, ai primi passi dell'associazione Mondo CHARGE», osserva il portavoce de La Tela, Giovani Arzuffi

«La Tela è uno spazio dedicato all'associazionismo, un punto di incontro dove dialogare per far nascere progetti che, come in questo caso sono rivolti alle persone meno fortunate».


La Tela è un bene sequestrato alla criminalità organizzata, affidato al Comune di Rescaldina e gestito dalla Cooperativa ARCADIA insieme con altre associazioni del territorio. 
È diventato ristorante e centro di aggregazione e di promozione sociale e culturale.

Info: 
Osteria sociale del buon essere "La Tela" Strada Saronnese, 31 Rescaldina (MI)

Lotta al Cancro. 30° compleanno per l’Istituto Ramazzini. Il presidente Gamberini: “una storia straordinaria che tutto il mondo ci invidia”

TUMORI, L'ISTITUTO RAMAZZINI COMPIE TRENT'ANNI. IL PRESIDENTE GAMBERINI: "UNA STORIA STRAORDINARIA CHE TUTTO IL MONDO CI INVIDIA"


Giovedì 26 ottobre evento celebrativo a Bologna con Merola, Bonaccini, Ghedini e Gibertoni. 

Da New York arriverà anche Philip Landrigan, presidente della Commissione Salute e Inquinamento dell'Icahn School of Medicine at Mount Sinai.

Bologna, 24 ottobre 2017 -  L'Istituto Ramazzini, la cooperativa sociale bolognese a cui fa capo il centro di ricerca sul cancro "Cesare Maltoni", compie trent'anni.  Fu infatti nel 1987 che il professore  Cesare Maltoni, oncologo di fama mondiale, e il senatore Luigi Orlandi diedero vita a queste esperienza inedita, che affidava la proprietà di uno dei più autorevoli centri di ricerca scientifica a una comunità di cooperatori, stabilendone l'indipendenza dai poteri politici e dal mercato. 

Il trentennale dell'Istituto Ramazzini sarà celebrato nell'evento in programma giovedì 26 ottobre alle ore 18 nella Cappella Farnese di Palazzo d'Accursio. L'appuntamento – dal titolo "Istituto Ramazzini: trent'anni di battaglie per la salute pubblica" – sarà aperto dai saluti del sindaco di Bologna, Virginio Merola, del presidente della Regione Emilia – Romagna, Stefano Bonaccini, della direttrice generale dell'Ausl Bologna, Chiara Gibertoni, e della presidente di Legacoop Bologna, Rita Ghedini

Inoltre, prenderanno parola Simone Gamberini, presidente dell'Istituto Ramazzini, il dottor Morando Soffritti, presidente onorario dell'IR, la dottoressa Fiorella Belpoggi, direttrice del Centro di ricerca sul cancro "Cesare Maltoni", e il professore Philip Landrigan, presidente della Commissione Salute e Inquinamento dell'Icahn School of Medicine at Mount Sinai, presidente del comitato scientifico l'IR e scienziato celebrato in tutto il mondo per il suo impegno nella battaglia per la salute pubblica.  

Durante l'evento sarà distribuito uno speciale annullo filatelico realizzato da Poste italiane per celebrare il trentennale dell'IR. 

L'annullo sarà apposto su una cartolina che riproduce un particolare del ritratto di Cesare Maltoni realizzato negli anni Ottanta dall'illustratore Guido Crepax per la copertina del periodico "Tempo Medico". 

A conclusione dell'evento, che gode del patrocinio del Comune di Bologna,  verrà offerto un brindisi con buffet nella Sala Tassinari, al piano terra di Palazzo d'Accursio.

"Quella del Ramazzini – dichiara
Simone Gamberini, presidente dell'IR – è una storia straordinaria, unica al mondo e che con orgoglio vogliamo celebrare. La grande intuizione che trent'anni fa portò a convogliare la militanza di cittadine e cittadini sui temi della salute pubblica e della lotta al cancro in una forma cooperativa, resta un caso più unico che raro. Da allora il Ramazzini ha rappresentato un alleato tenace e autorevole per tantissime persone, affiancandole nelle battaglie per la salute ambientale e dei luoghi di lavoro. Sono tante le sfide che i ricercatori del Ramazzini hanno affrontato e in molti modi i nostri studi hanno prodotto esiti importanti, tanto nell'individuazione di sostanze dannose alla salute quanto nella diffusione di una cultura della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori. La storia del Ramazzini viene aggiornata quotidianamente: nelle strutture cliniche e nei laboratori di ricerca rinnoviamo ogni giorno l'impegno ostinato a migliorare la qualità della vita delle persone e a consegnare loro un futuro all'insegna del benessere".

Per celebrare il suo trentesimo anniversario, l'Istituto Ramazzini ha inoltre lanciato assieme a Conad una campagna di crowdfunding per sostenere la ricerca sul cancro nelle province di Bologna, Modena e Ferrara. 

Fino al 12  novembre, in tutti i punti vendita Conad delle tre province emiliane, i clienti potranno donare 1 euro al Ramazzini: basterà comunicarlo in cassa al momento del pagamento. Nordiconad, una delle cooperative aderenti al consorzio nazionale Conad, raddoppierà i fondi raccolti tra i clienti, con una propria donazione all'Istituto Ramazzini.

Attualmente la cooperativa sociale Istituto Ramazzini onlus conta circa 29.000 soci e 32  sezioni soci nel territorio nazionale. Le sue attività sono incentrate in tre aree di intervento: ricerca  scientifica, diagnosi precoce, divulgazione.  

La ricerca scientifica è finalizzata all'identificazione e quantificazione, su base sperimentale, dei rischi cancerogeni, oltre che alla valutazione di efficacia e tollerabilità di farmaci e principi attivi, utilizzabili per contrastare l'insorgenza e/o la progressione dei tumori. La diagnosi precoce viene effettuata presso i nostri Poliambulatori con l'obiettivo di scoprire tempestivamente l'insorgere del tumore e consentire ai nostri pazienti di iniziare subito la cura. 

Per divulgazione intendiamo quelle attività finalizzate a rendere ogni cittadino consapevole sui rischi cancerogeni e sulle scelte che può effettuare per contrastarli. Le strutture dell'Istituto Ramazzini comprendono il Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni di Bentivoglio (BO), il Poliambulatorio di Prevenzione Oncologica di Bologna e Centro Clinico di Prevenzione Oncologica di Ozzano dell'Emilia (BO).

Il professor Maltoni, fondatore della cooperativa e direttore per lunghi anni dei laboratori di Bentivoglio, sarà riconosciuto tra i principali ricercatori al mondo sulla malattia del secolo. I suoi studi saranno dedicati soprattutto all'origine ambientale dei tumori e quindi alla loro incidenza in determinate lavorazioni industriali. Sarà il primo a dimostrare la pericolosità di sostanze quali il clorulo di vinile o il benzene. 

L'Istituto Ramazzini ha documentato la cancerogenicità di tutte le fibre di amianto ed ha raccolto un'ampia coorte di pazienti che hanno sviluppato diversi tipi di tumori correlati all'esposizione ad amianto, in particolare sui luoghi di lavoro. Sempre l'Istituto Ramazzini ha evidenziato la cancerogenicità dell'erionite e della fluoroedenite, studiata in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, che è un anfibolo presente in altissime concentrazioni nelle zone di Biancavilla in Sicilia dove era stato riscontrato un eccesso di mesoteliomi. polmonari. 

Analoghi studi condotti dall'Istituto hanno convinto il Center for Science in the Public Interest, una delle più grandi associazioni di consumatori del mondo, a inserire l'aspartame nella lista degli alimenti da evitare. E ancora: se oggi il talco oggi è un prodotto sicuro per i consumatori, lo si deve anche ad una pionieristica ricerca del Ramazzini dei primi anni '90. 

Quello studio evidenziò la contaminazione da amianto del talco grezzo, che lo rendeva cancerogeno.  Attualmente l'Istituto Ramazzini sta conducendo due importanti ricerche, la prima sugli effetti delle onde radio sulla salute dell'uomo, la seconda sull'impatto del glifosato, il pesticida più usato in agricoltura. Di entrambi gli studi, al centro di un vivace dibattito politico in queste settimane, è prossima la pubblicazione dei primi risultati. 


Il Ministro Beatrice Lorenzin al G7 Salute di Milano, il 5 e 6 novembre 2017


Risultati immagini per G7 SALUTE

Il programma delle giornate. Aperta la piattaforma per gli accrediti dei media


Il ministro della salute Beatrice Lorenzin domenica 5 e lunedì 6 novembre presiederà la riunione dei ministri della salute dei paesi del G7 che si svolgerà a Milano presso il Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”.

La riunione prevede la presenza dei ministri della salute di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Italia e Stati Uniti d’America. Parteciperanno, inoltre, il commissario Ue alla salute e i direttori di  Oms, Fao, Oie, Ocse ed Efsa.

Al centro della discussione sarà il tema dell’impatto dei fattori climatici ed ambientali sulla salute. Le sessioni vedranno la discussione in plenaria - salute e cambiamenti climatici - domenica pomeriggio, mentre lunedì mattina si tratterà di salute delle donne e degli adolescenti e, a seguire, di resistenza antimicrobica.

L’arrivo delle delegazioni estere è previsto dalle ore 12.00 di domenica 5 novembre al Museo della Scienza e della Tecnologia. Seguiranno “foto di famiglia” dei ministri della salute del G7 e “giro di tavolo”. 

I lavori inizieranno alle 13.30 e si protrarranno sino alle 18.00. 

Riprenderanno la mattina di lunedì 6 novembre subito dopo la “cerimonia della stretta di mano” delle 8.30 e si concluderanno alle ore 12.30. Alle 12.40 è prevista la conferenza stampa finale, con la partecipazione del ministro Beatrice Lorenzin e degli altri ministri della salute.

I giornalisti e i foto-cineoperatori che intendono partecipare al G7 salute dovranno accreditarsi registrandosi con procedura guidata e richiesta corredata di documenti sulla piattaforma dedicata online all’indirizzo 
https://accreditation.g7italy.org/700/mediahome.aspx

L’accredito verrà successivamente comunicato via email. 
La piattaforma resterà accessibile sino alle ore 19.00 del 2 novembre 2017.

L’accesso al G7 salute sarà pertanto limitato ai rappresentanti dei media accreditati muniti di apposito badge. 

Il badge è personale e potrà essere ritirato al Museo della Scienza e della Tecnologia, ingresso di via Olona 6, dalle ore 10.00 alle ore 19.00 del 5 novembre e dalle ore 8.00 alle ore 13.00 del 6 novembre.

All’interno del Museo della Scienza e della Tecnologia, ingresso da via Olona 6, nella sala Conte di Biancamano, sarà allestito il centro media, con postazioni di lavoro per i giornalisti e schermi per seguire i lavori del G7; la conferenza stampa finale di lunedì 6 si terrà nel contiguo “Spazio Polene”.

Al G7 faranno da corollario quattro Side events nei quali è prevista la partecipazione del ministro Beatrice Lorenzin.
·         sabato 4 novembre a Palazzo Reale l’incontro della Gates Foundation sulla “Nutrizione globale - a partire dalle 9.30;
·         sabato 4 novembre a Palazzo Lombardia l’evento della Fondazione Irccs - Istituto neurologico C. Besta “Innovazione e ricerca per l’invecchiamento in salute - a partire dalle 9.00”;
·         domenica 5 novembre al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, l’incontro dei Carabinieri della salute/Nas “Strategie di contrasto al crimine farmaceutico” - a partire dalle 9.30;
·         lunedì 6 novembre al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia l’incontro di Farmindustria “Nuove tecnologie per l’assistenza sanitaria - a partire dalle 14.30.

Per questi quattro incontri collaterali i media dovranno accreditarsi direttamente presso gli organizzatori degli eventi.


Programma per i media del G7 Salute

Domenica 5 novembre 

-           Ore 13.15:      Foto di Famiglia con tutti i ministri
-           Ore 13.30:      Giro di Tavolo
E’ prevista la possibilità per i foto cineoperatori di effettuare foto e riprese

-           Ore 13.30:      Discorso d’apertura del G7 salute del ministro Beatrice Lorenzin
-           Ore 14.30:      Inizio prima giornata di lavori “Impatto dei fattori climatici ed ambientali sulla salute”
-           Ore 15.15:      Coffee break
-           Ore 15.30:      Ripresa lavori
-           Ore 18.00:      Fine prima giornata di lavori


Lunedì 6 novembre

-           Ore 8.30         Il ministro Beatrice Lorenzin accoglie i ministri con stretta di mano
E’ prevista la possibilità per i foto cineoperatori di effettuare foto e riprese

-           Ore 9.00:        Apertura dei lavori della seconda giornata del G7 salute: prima sessione dedicata alla “salute delle donne e degli adolescenti”
-           Ore 10.15:      Coffee break
-           Ore 10.30:      Seconda sessione dedicata alla “resistenza antimicrobica”
-                     Ore 11.30:       Dichiarazione finale e conclusioni del ministro Beatrice Lorenzin

-                      Ore 12.40/13.15:  Conferenza Stampa con i ministri della salute del G7


Conferenza aperta ai giornalisti e ai foto cineoperatori per effettuare foto e riprese, “Spazio Polena” contiguo al centro media                 

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