- In occasione della Giornata Mondiale della Sepsi l'azienda farmaceutica, in collaborazione con Siaarti fa il punto su una malattia che ogni anno uccide solo in Italia 60mila pazienti
- Incidenza, strategie di prevenzione e i progressi della ricerca farmaceutica in campo nazionale e internazionale.
- Il contributo della medicina narrativa: le testimonianze dei malati raccolte da Maurizio Cucchi e Isabella Bossi Fedrigotti, presto in un libro
Milano, 11 settembre 2015 – 400 casi in Europa ogni 100.000 abitanti. 60.000 morti all'anno solo in Italia. Un decesso correlato ogni pochi secondi. Una malattia che colpisce alle spalle. Una Giornata Mondiale che ricorre ogni 13 settembre e di cui pochissimi parlano. 60mila pazienti che ogni anno in Italia muoiono praticamente senza un perché, mentre nel mondo si conta un decesso correlato ogni pochi secondi. Pochi ma significativi dati per tratteggiare il quadro in cui, silenziosa, si muove la sepsi, sindrome che ad oggi uccide più dei tumori al seno e all'intestino messi insieme, e di cui in questi giorni si celebra la Giornata Mondiale.
Proprio in questa occasione Biotest e Siaarti, insieme ad un gruppo di medici italiani operanti in diversi ospedali nel campo della ricerca contro la sepsi, lancia l'allarme nei confronti di questo male sconosciuto per una campagna di informazione diretta al pubblico e agli operatori dei media. Un team di professionisti attivi quotidianamente sul campo e accomunati dalla collaborazione con Biotest, azienda farmaceutica attiva nella ricerca contro la sepsi che vuole con questa iniziativa riunire il corpus informativo su questa patologia e metterlo finalmente a disposizione del pubblico.
A illustrare nel dettaglio numeri, dati e lo stato dell'arte della ricerca scientifica sono in particolare i professionisti provenienti dall'Ospedale San Paolo di Milano, dall'azienda ospedaliera universitaria di Pisa, dal Policlinico di Modena, dall'Ospedale Monaldi di Napoli, dall'Ospedale Vittorio Emanuele di Catania, dall'Ospedale San Giovanni Bosco di Torino e Istituto Clinico Sant'Ambrogio di Milano. Coordinatore del progetto il professor Massimo Girardis, dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, medico presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena e coordinatore del GdS Infezioni e Sepsi della Siaarti – Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva, partner del progetto.
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