Terremoti e incendi dimostrano quanto le strutture ospedaliere siano a rischio in tutta Italia. L'aspetto della sicurezza - spesso in secondo piano, perché quando si parla di ospedali la mente corre subito all'efficienza delle cure e dell'assistenza – è stato uno dei principali problemi che ho sollevato anche in qualità di vice presidente della Commissione Sanità.
Oggi, come dimostrano le cronache, è invece di grande attualità specie dopo l'incendio che la settimana scorsa si è sviluppato nel seminterrato dell'ospedale 'Ferrari' di Casarano (Le), dove è ubicato il deposito di Sanitaservice.
Un episodio non isolato, perché qualche tempo fa un altro incendio si era verificato nel reparto di Chirurgia plastica dell'ospedale 'Vito Fazzi' di Lecce.
Ma ancora più grave e allarmante è dato che quasi la totalità degli ospedali del Salento (fa eccezione solo il Galateo di Lecce) risulta provvisto del Certificato di Prevenzione Incendi.
Una situazione nota ormai da sei anni, dopo la denuncia pubblica da parte dell'allora direttore generale dell'Asl Lecce Guido Scoditti, ma che viene tuttora sottovalutata. Inascoltato anche il Co. Na. Po., sindacato Autonomo Vigili del Fuoco, che ha più volte sollecitato le istituzioni e il Prefetto di Lecce per intervenire, al fine di prevenire e scongiurare eventuali, possibili tragedie.
Ho più volte incontrato il segretario provinciale di Lecce della Co.Na.Po., Giancarlo Capoccia, e ho capito che non bisogna più perdere tempo. Per questo motivo, a nome del gruppo dei Conservatori e Riformisti, ho presentato un'interrogazione al presidente Emiliano, anche nella sua qualità di assessore alla Sanità, "per sapere se e come intende intervenire per garantire la messa in sicurezza degli ospedali della provincia di Lecce, in materia di prevenzione degli incendi; se e come l'esecutivo regionale intende provvedere per l'adozione di un presidio fisso di vigilanza dei Vigili del Fuoco, presso gli ospedali della Puglia".
Da operatore sanitario, prima ancora che da consigliere regionale, ritengo assurdo che nella sanità pubblica non siano garantiti il rispetto delle normative vigenti, e soprattutto la sicurezza dei cittadini, degli operatori e degli addetti ai lavori.
Bari, 24 novembre 2016
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