Dopo il capoluogo Varese, Bergamo e Brescia le città più colpite
"Milano è la città record di casi di mesotelioma e delle altre patologie asbesto correlate che sono in continuo aumento, in particolare in Lombardia, più che in altre regioni e città italiane. Nella cintura industriale di Milano, inoltre, alla quantità si aggiunge una particolare trascuratezza nelle misure di sicurezza che, seppur in sé poco efficaci, avrebbero quanto meno diminuito le esposizioni e dunque l'impatto della fibra killer sulla salute dei lavoratori e dei cittadini". Lo ha detto nel suo intervento l'avv. Ezio Bonanni, Presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, in occasione della presentazione dei dati epidemiologici su amianto in Lombardia e del dibattito, organizzato in collaborazione con Labour Network, "Come difendersi dall'amianto: responsabilità civili, penali e profili previdenziali", che si è tenuto oggi nel Salone Valente del Tribunale di Milano.
"L'occasione del convegno di oggi costituisce prova ulteriore della forte sensibilizzazione che si riscontra sui fatti connessi alle neoplasie dipendenti dalle fibre di amianto" – ha spiegato in una dichiarazione a margine del convegno il PM di Milano, Maurizio Ascione, che ha sottolineato: "il mondo del lavoro purtroppo deve registrare negli ultimi anni una lunga serie di casi di questo genere. La magistratura sta seguendo un complesso e profondo percorso sulla tematica, atteso il principio della obbligatoria azione penale che poi, però, deve confrontarsi con la verifica della responsabilità penale che è personale. Forse può diventare importante una riflessione, anche in altre sedi, prima di tutto del Legislatore, avendo l'esperienza di processi in questo settore che mostrano la drammaticità' delle vicende esistenziali, nonché l'esigenza di risposte coerenti dal mondo scientifico ed industriale". A tal proposito è intervenuto il prof. Luciano Mutti, Temple University (Sbarro Institute for Cancer Research) di Philadelphia e comitato tecnico scientifico ONA, "La ricerca sul mesotelioma nel mondo ha sofferto di una scarsezza di fondi disponibili ed in Italia, purtroppo, anche di una gestione politica delle risorse che sono state distribuite con criteri partitici e non certo di merito. Questo non ha impedito che, in laboratori fuori dal nostro Paese (ma con il cuore sempre vicino), ricercatori italiani stiano ottenendo risultati straordinari. Con il Prof Michele Carbone, Università di Hawaii, il Professore Antonio Giordano, in collaborazione con la University College di Londra e con l'ONA stiamogenerando dati che cambieranno il futuro dei pazienti con questa malattia. In particolare, da una parte la scoperta di geni e proteine coinvolte selettivamente nel metabolismo e nei meccanismi di proliferazione di queste cellule tumorali e, dall'altra l'identificazione di molecole che ne possono modulare l'attività, hanno già posto le basi per una rivoluzione nella terapia del mesotelioma".
Fin dal 2008, l'Osservatorio Nazionale Amianto ha segnalato la condizione di rischio in Lombardia, con particolare riferimento agli istituti scolastici e alle case popolari presenti nella città di Milano e in tutta la regione.
I dati ONA segnano un netto costante aumento dei casi di mesotelioma a partire dal 2000, in linea con le rilevazioni del Registro Mesoteliomi Regione Lombardia. Infatti, lo stesso Registro Regionale riporta, per il periodo dal 2000 al 2014, un totale di 5.897 casi. Si va dai 355 casi del 2000 ai 480 del 2011. In alcuni casi, la diagnosi non è certa. Il VI Rapporto Mesoteliomi Inail dell'ottobre 2018, conferma i dati ONA fino al 2015: 5.680 casi di mesotelioma
L'ONA precisa che l'apparente decrescita nel 2014 e 2015 si giustifica soltanto per il fatto che molti dei casi non sono ancora stati censiti per tali anni.
I casi di patologie asbesto correlate, anche mortali, in Lombardia sono infatti in costante aumento. Rispetto ai casi del 2000 (277), già nel 2010 i casi segnalati sono stati 409, per il 2013 i casi segnalati sono stati 472, per i successivi anni le segnalazioni ricevute da ONA sono in continuo esponenziale aumento e per il 2017 sono più di 500 i casi di mesotelioma segnalati tramite la piattaforma interattiva ONA REPAC(https://onanotiziarioamianto.it/onarepac/).
Il tutto in linea anche con le statistiche e le rilevazioni del VI Rapporto Mesoteliomi, che hanno censito, a partire dal 2000, 5.680 casi (pari al 20,8%).
Se si tiene conto delle altre patologie asbesto correlate, almeno il doppio dei decessi rispetto a quelli provocati dal mesotelioma sono ascrivibili al cancro dei polmoni (altri 1.000 decessi) e, tenendo conto delle altre patologie, si giunge a un conteggio che supera i 2.000 decessi per patologie asbesto correlate solo per quanto riguarda la Lombardia e solo per il 2017.
L'Ona, sulla base delle segnalazioni e dei rilievi, con incrocio dei suoi dati con quelli delle agenzie, ha ripartito i dati epidemiologici (relativi al periodo dal 2000 al 2015) per ogni singola Provincia della Regione Lombardia:
- Milano hinterland: 882 (Sesto San Giovanni: 138; Milano 1: 502; Milano 2: 242)
- Milano Città: 653
- Bergamo: 564
- Varese: 453
- Pavia: 491
- Monza Brianza: 394
- Brescia: 387
- Como: 237
- Cremona: 171
- Lecco: 166
- Mantova: 140
- Lodi: 112
- Sondrio: 83
- Valcamonica: 34
I dati delle agenzie pubbliche sul mesotelioma sono coerenti con quelli ONA, che però si fermano al mesotelioma. Non vengono censiti i dati relativi alle altre patologie asbesto correlate (tumore polmonare, asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici, tumore alla laringe, alla faringe, al colon, alle ovaie, etc.) e, se se ne tiene conto, occorre osservare che il solo tumore del polmone causato dall'amianto provoca il doppio dei decessi del mesotelioma (quindi circa 1.000 decessi ogni anno solo in Lombardia per tale patologia).
Amianto in Lombardia
In Lombardia c'è ancora il 33% della presenza totale di amianto in Italia: oltre 210.000 siti censiti in Lombardia, di cui il 12% nel settore pubblico e l'88% in quello privato, con 6 milioni di mq di cui 1,5 di amianto in matrice friabile, che hanno necessità di bonifica e smaltimento, altrimenti si continueranno ad avere ulteriori esposti, malati e decessi correlati.
La presenza di coperture in cemento amianto in Lombardia è stimata, a tutt'oggi, in almeno 2.053.524 m3, di cui la maggior parte (566.916 m3) si trova nella zona di Milano – Monza Brianza. Per quanto riguarda le altre province:
- Brescia: 320.587 m3
- Bergamo: 232.552 m3
- Varese: 203.682 m3
- Mantova: 165.011 m3
- Pavia: 150.100 m3
- Cremona: 126.019 m3
- Como: 117.744 m3
- Lecco: 71.449 m3
- Lodi: 65.722 m3
- Sondrio: 33.741 m3
Le iniziative dell'ONA in sede giudiziaria e/o i processi in corso
L'ONA ha supportato le vittime dell'amianto in Lombardia al fine di ottenere giustizia e ha contribuito a promuovere i procedimenti giudiziari in sede civile e penali relativi ai seguenti siti industriali e di vita:
- Case popolari di Milano (tra gli associati ONA, ad esempio il sig. Roberto Marchitto, presente all'iniziativa con la sua testimonianza, ha perso la madre per mesotelioma per esposizione nelle case popolari e l'associazione ha ottenuto il rigetto di ben due richieste di archiviazione);
- Fibronit (Tribunale di Pavia e Corte di Appello di Milano e Corte Suprema di Cassazione);
- Morti per mesotelioma tra i macchinisti delle FF.SS., in particolare a Cremona (caso Dilda);
- Enel (centrale di Turbigo);
- Franco Tosi (risarcimento dei danni in sede civilistica e impegno in sede penale);
- Alfa Romeo (Arese);
- Teatro La Scala;
- Pirelli;
- Vittime della Breda (a sostegno delle iniziative del Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio, presieduto dal Sig. Michele Michelino);
Per il caso delle case popolari di Milano e della Lombardia, l'ONA ha ottenutol'approvazione di una mozione della regione finalizzata al sostegno degli enti locali per la bonifica. Sono intervenutiall'incontro, inoltre l'Avv. Giuseppe Colucci, Presidente di Labor Network, sul tema "Responsabilità civili del datore di lavoro relativi dall'esposizione all'amianto", l'Avv. Gabriele Minniti, Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Milano, "La sicurezza del lavoro e prevenzione nel modello di organizzazione ex Dlgs 231/2001", il Dott. Giorgio Reposo, Procuratore Capo della Repubblica di Pavia, "Responsabilità penali del datore di lavoro derivanti dall'esposizione all'amianto", il Prof. Nicola De Marinis, Consigliere presso la Suprema Corte di Cassazione, "La giurisprudenza della Suprema Corte sui casi di esposizione all'amianto nei rapporti di lavoro", e il Prof. Morando Soffritti, Presidente onorario dell'istituto Ramazzini e segretario generale del Collegium Ramazzini, "Patologie oncologiche asbesto correlate".