MICROBIOTA: PIÙ PREVENZIONE CONOSCENDOLO A FONDO
Milano, 13 novembre 2018 – Una maggiore caratterizzazione del microbiota, procedimento oggi sempre più diffuso, permetterà di diagnosticare potenziali agenti patogeni che colpiranno il nostro organismo ma, soprattutto, di identificare trattamenti terapeutici mirati. In questo senso va il crescente numero di trapianti di microbiota da donatore sano grazie al quale si possono modificare le composizioni batteriche del nostro intestino e renderlo un prezioso alleato per il nostro sistema di difesa.
È quanto discusso a Rimini in occasione di un workshop dedicato al Microbiota e ai campi di studio che se ne possono fare in Microbiologia. Oggi l'approccio al microbiota è profondamente cambiato, nel senso che superata la naturale fase di innamoramento per quello che chiamiamo il nostro secondo cervello è prevalente l'interesse a capire come e perché alcuni meccanismi microbiologici dei batteri che lo abitano possano essere riconvertiti ed utilizzati come agenti di contrasto e prevenzione di gravi patologie" ricorda Maurizio Sanguinetti, componente Consiglio Direttivo AMCLI e Direttore Dipartimento di Scienze di Laboratorio e Infettivologiche Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli - IRCCS Roma.
Lo studio e l'analisi microbiologica hanno permesso di evidenziare alcuni marcatori del microbioma associati a specifiche patologie. "Se pensiamo ad esempio alle coliti da Costridium difficile, una delle patologie nosocomiali più diffuse, responsabili in Usa di oltre 500mila casi all'anno con 30 mila decessi, ed un costo stimato per il sistema sanitario di 5 miliardi di dollari, si comprende come studiando il microbiota sia possibile identificare agenti capaci di contrastare nel paziente che ne è affetto questa grave patologia" ha ricordato Sanguinetti.
Rimini ha infine permesso anche di fare un ulteriore aggiornamento su quali azioni preventive sia suggerito seguire per ridurre l'effetto negativo sullo stato di salute del microbiota stesso. "Certamente uno stile di vita corretto e una alimentazione moderata, con un controllato consumo di antibiotici, aiutano a preservare in salute il microbiota. Del resto, la sua qualità maggiore è di adeguarsi allo stile di vita del singolo paziente. Quindi, una prevenzione che mai come in questo caso passa attraverso lo stile di vita di tutti i giorni" ha ricordato Pierangelo Clerici, Presidente AMCLI e Direttore dell'Unità Operativa di Microbiologia dell'Azienda Socio Sanitaria Territoriale Ovest milanese.
Proprio in occasione del Congresso nazionale di Rimini, e per contribuire maggiormente ad una corretta informazione sui grandi temi della salute e della sanità, AMCLI ha aperto la sua pagina social su Facebook, https://www.facebook.com/
AMCLI - Associazione Microbiologi Clinici Italiani - è stata costituita nel 1970 ed è articolata su delegazioni regionali. L'associazione scientifica ha sede a Milano ed è attualmente presieduta dal prof. Pierangelo Clerici, Direttore U.O. Microbiologia A.S.S.T Ovest Milanese, Legnano. Tra le finalità statutarie di AMCLI, lo sviluppo della Microbiologia clinica. Una delle peculiarità della società scientifica è operare attraverso gruppi di lavoro su specifiche materie d'interesse. Tra questi spiccano quello sulle Infezioni Sessualmente Trasmissibili, sulle infezioni nei Trapianti d'organo, sulle infezioni nell'anziano e nei neonati, sulla Neurovirologia, sulle Infezioni nel paziente critico, sulle infezioni materno-fetali, sull'immunologia e sulle malattie parassitarie.
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