Nel corso dell'ultima settimana, il numero di casi di "Febbre del Nilo Occidentale", ha continuato a crescere: 28 nuovi casi sono stati segnalati nell'UE, rispetto ai 26 in relazione alla settimana precedente.
Risultano segnalate zone recentemente colpite in Italia e Romania, con quattro "nuove" province in Italia (Bologna, Mantova, Reggio Emilia, Verona) e due contee in Romania (Constanta e Tulcea). Un caso rilevato in Austria è stato smentito poiché le prove di laboratorio supplementari non hanno trovato conferma di alcuna infezione del virus.
Fino al 5 settembre 2013, sono 106 i casi umani di febbre del Nilo occidentale segnalati nell'UE e 289 casi nei paesi vicini fin dall'inizio della stagione 2013.
Giovanni D'Agata presidente e fondatore dello "Sportello dei Diritti" che segnala quanto comunicato dall'ECDC, l'istituzione UE per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie, ossia che il virus ha raggiunto il picco, ricorda ancora una volta che il rapporto settimanale sulla Febbre del Nilo occidentale comprende mappe della attuale distribuzione geografica dei casi umani autoctoni segnalati nell'UE e nei paesi vicini, un aggiornamento della situazione e una tabella che presenta casi di paese e zona.
Tutte le informazioni sono fornite al fine di informare le autorità competenti responsabili per la sicurezza del sangue nelle zone con in corso casi di trasmissione del virus del Nilo occidentale agli esseri umani al fine di sostenere l'attuazione della normativa sulla sicurezza del sangue.
Secondo la legislazione di sicurezza sangue dell'UE, gli Stati membri devono avviare misure di controllo per garantire la sicurezza del sangue in caso di casi di febbre West Nile. Una sfida importante per l'attuazione del presente regolamento è stato la raccolta tempestiva di informazioni accurate sulle zone colpite.
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