L'ONU ha annunciato domenica che una campagna di immunizzazione antipolio sarà lanciata nel mese di marzo in Medio Oriente dopo la scoperta di casi di polio in Siria,.
10 milioni di bambini dovranno essere vaccinati a marzo in Siria, Iraq, Egitto, Giordania e Libano, ha comunicato l’Unicef in un comunicato stampa.
La "Poliomielite non conosce confini", ha avvertito Ala Alwan, direttore regionale dell’OMS. "La rilevazione della polio non è un problema siriano, ma richiede una risposta regionale. La sicurezza dei bambini in tutto il Medio Oriente è basata sulla nostra capacità di fermare la polio in Siria", ha aggiunto.
Le prime indicazioni suggeriscono che tracce del virus sono stati trovate anche in campioni di acque reflue in Egitto, Israele, Striscia di Gaza e anche Pakistan, una delle ultime aree colpite da questa malattia nel mondo.
In ottobre, il ministro siriano della salute ha dichiarato che la polio era tornata a colpire il paese dopo che era sparita per quasi 15 anni. "Abbiamo bisogno di amministrare due gocce di vaccino per ogni bambino sotto i 5 anni, indipendentemente dal suo passato immune, ogni volta che c'è una campagna", ha detto nel comunicato, Khouzama al-Rasheed, che lavora in un centro di cura vicino a Damasco.
In Siria, la campagna di vaccinazione riguarderà 1,6 milioni di bambini cui saranno somministrati quelli contro la poliomielite, morbillo, parotite e rosolia. In sette paesi del Medio Oriente è stato previsto che verranno vaccinati più di 22 milioni di bambini ripetutamente per un periodo di sei mesi, come parte della più ampia campagna mai coordinata d’immunizzazione nella regione, secondo l'Unicef.
"Ogni paese ha queste sfide specifiche da superare per realizzare una campagna efficace e soprattutto la Siria", ha dichiarato Maria Calivis, direttore regionale dell'Unicef.
La poliomielite è una malattia altamente contagiosa che colpisce soprattutto i bambini di meno di 5 anni. Può causare paralisi entro poche ore ed essere fatale in alcuni casi.
Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda come l’associazione fu tra le prime a rilanciare l’allarme polio anche in Europa per i rischi di contagio connessi ai flussi migratori che nei mesi scorsi hanno visto un aumento del numero di profughi provenienti in particolar modo da Siria e Medio Oriente.
Per tali ragioni, non possiamo non plaudere a quest’iniziativa che potrà avere effetti positivi anche nel resto dell’area Euromediterranea, limitando ulteriormente i rischi di diffusione di una pericolosissima malattia quale la polio, che ci avrebbe potuto cogliere assolutamente impreparati poiché questo virus si riteneva debellato in Italia ed in Europa ormai da diversi decenni.
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