Si è svolta oggi nella sede
del sindacato scuola Snals-Confsal di Bergamo città, Via Verdi 15, che ospita
la sede dell’Associazione Italiana per la Tutela dei Diritti del Malato, una
conferenza stampa sul tema: “La Sindrome del Dolore Vescicale (Cistite
Interstiziale), criticità attuali, mission e vision”. In primo piano le
difficoltà incontrate dai pazienti con tale patologia, le necessità urgenti, i
costi per la presa in carico del paziente, le prospettive future di tutela e
promozione a livello regionale e nazionale.
Alla conferenza stampa sono
intervenuti: Isabella Colombo, Avvocato, Presidente dell’Associazione
Italiana per la Tutela dei Diritti del Malato; Loris Renato Colombo, Segretario
provinciale sindacato scuola Snals-Confsal di Bergamo; Monica Sommariva,
Medico Dirigente presso la Divisione di Urologia Ospedale G. Fornaroli di
Magenta (Milano); Gianluigi Patelli, Primario Radiologia Ospedale
Pesenti-Fenaroli di Alzano Lombardo; Giacomo Stucchi, Senatore della Repubblica
Italiana; Silvana Saita, Consigliere Regione Lombardia Commissione Sanità
e Politiche Sociali; Elisabetta Becherini, una paziente.
Sono numerose le
criticità attorno alla Sindrome del Dolore Vescicale (Cistite Interstiziale):
patologia rara con codice esenzione RJ0030 dalle cause attualmente in studio che
può colpire improvvisamente donne, uomini,
bambini di qualsiasi età e sesso senza un motivo
apparente. E’ una condizione di infiammazione cronica dolorosa della parete
vescicale, caratterizzata da dolore vescicale e pelvico e continua necessità di
urinare. Il dolore può essere localizzato a livello vescicale, uretrale,
vaginale, vulvare, scrotale, prostatico, perineale e anale. E’ spesso associata
a disordini immunitari (Tiroidite Hashimoto, LES, Artrite Reumatoide, Sindrome
di Sjogren, Fibromialgia, Sindrome del colon irritabile, Crohn, Retto Colite Ulcerosa,
Allergie, Cefalea, Vulvodinia, Ipersensitività cutanea, Prostatite Cronica
Abatterica).
La Sindrome del Dolore Vescicale è
estremamente invalidante e di forte impatto sulla qualità della vita del
paziente al punto da
impedire
una regolare vita relazionale, sessuale e lavorativa (dolore costante, necessità
di urinare spesso, perdita progressiva del sonno, frustrazione e depressione per la
difficoltà di riconoscere la malattia e curarla).E’ necessario dunque sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo sanitario, politico e
istituzionale per risolvere i problemi attraverso una sinergia fra tutti i
soggetti preposti. La prima cosa da fare è una forte sensibilizzazione in campo
medico per arrivare a una diagnosi
precoce della malattia che consenta tempestivamente l'instaurarsi di un’adeguata
terapia, prima che la progressione della Sindrome del Dolore Vescicale provochi
a livello della vescica un danno irreversibile, evitando anche costi inutili a
carico sia del paziente sia del Sistema SanitarioNazionale.
Al Protocollo Diagnostico Terapeutico
Assistenziale (PDTA) della Regione Lombardia vanno apportate alcune
integrazioni e modifiche per la tutela dei pazienti prevedendo invalidità
civile e Legge 104 (art 3 comma 3) e sarebbe necessaria l’istituzione di
un ticket sanitario per l’erogazione dei dispositivi medici indispensabili e insostituibili per la terapia medica della patologia rara. Nel percorso assistenziale dovrà
essere potenziato il Counselling
Territoriale per agevolare le necessità dei pazienti e risolvere i bisogni
relativi alla patologia tramite il coinvolgimento dei pazienti e dei loro
familiari. Inoltre è fondamentale prevedere
finanziamenti certi e puntuali per la ricerca permettendo ai Centri di
Expertise di collaborare anche con
aziende farmaceutiche al fine di produrre nuovi farmaci per la terapia
della malattia.
La continua evoluzione delle conoscenze scientifiche
permetterà di raggiungere aggiornamenti atti a garantire standard gestionali
più efficaci condividendo obiettivi tra
Centri Esperti e “Eccellenze Scientifiche”.
Necessità primaria è la forte
collaborazione con le Asl territoriali per la domiciliazione terapeutica, con
conseguente abbattimento dei costi dei ricoveri attuali in Day Hospital,e per la
presa in carico del paziente in tutti suoi aspetti.
Una buona prassi da esportare è rappresentata
dall’Azienda Ospedaliera, Ospedale Civile di Legnano - Divisione Urologia di Magenta
(Milano) che dal 1995 ad oggi, con la creazione di un Centro di “Expertise”
secondo i criteri suggeriti dall’EUCERD
(European Union Committee of Experts on Rare Diseases), eroga cure di qualità ed appropriatezza
coerenti con i principi e gli obiettivi espressi nei Piani Sanitari Nazionali e
Regionali (PDTA) tenendo conto della presenza di flussi di pazienti
extra-regione rilevanti per l’unicità delle prestazioni erogate. Il Centro è in grado di offrire un
percorso completo dalla diagnosi alla terapia (compreso quella chirurgica che
contempla cistoscopia e biopsie) nella stessa Azienda Ospedaliera con totale assenza di spese da parte del paziente attraverso
un ricovero in Day Hospital, potendo
anche fruire della collaborazione di altri Dipartimenti Specialistici tra cui
la Reumatologia anch’essa Centro di Riferimento Aziendale ad alto livello per
le malattie rare e pilota con la Nefrologia del Progetto di EUPOLIS Lombardia-Malattie
Rare di cui fa parte anche l’Urologia.
Come già illustrato in un’audizione tenutasi il 27 gennaio 2014 in Regione Lombardia a cura della
Dott.ssa Monica Sommariva, Medico Dirigente
- Divisione di Urologia Ospedale G. Fornaroli di Magenta (Milano), le
prospettive future dell’Azienda Ospedaliera di Legnano sono quelle di arrivare
ad un modello organizzativo riconosciuto come esportabile in tutta Italia e
all’estero, quale esempio di appropriatezza, tempestività, efficacia,
adeguatezza, qualità, efficienza e risparmio.
Per valorizzare il modello del
Centro di “Expertise” sarebbe
utile inserirlo in un programma di Politiche Territoriali utilizzando come volano Expo 2015: Regione Lombardia - Nuovi
modelli gestionali per le strutture sanitarie in materia di Malattie Rare e
percorso di Internazionalizzazione. “Desire
to run”.
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