"AIFA 2.0, DOPO PANI C'E' PANI"

AIFA 2.0, DOPO PANI C'E' PANI

Continua la saga degli annunci disattesi dal Ministro della salute Lorenzin.

Roma 16 luglio 2014 «La Conferenza Stato-Regioni si riunirà il prossimo giovedì e, tra gli altri impegni all'ordine del giorno, dovrà esprimere il proprio parere sulla designazione del Ministro della salute relativa alla conferma dell'incarico di Direttore Generale dell'AIFA al Prof. Luca Pani.  

Mi piacerebbe chiedere al Ministro Lorenzin se ritiene che il modo migliore per riformare un ente sia quello di confermare ai vertici le stesse persone, con i relativi bagagli di insuccessi e di critiche accumulati nel tempo.

Relativamente ad AIFA, basterebbe ricordare il caso Avastin-Lucentis e tutte le criticità emerse sul ruolo dell'Agenzia,  sui presunti mancati controlli e sulle possibili responsabilità della dirigenza.  

All'epoca fu lo stesso Ministro Lorenzin ad annunciare: "AIFA sarà riformata".

Lo scorso 17 giugno, poi,  a seguito di una mozione di sfiducia avanzata dai parlamentari 5 Stelle, il Ministro provò a difendere la sua posizione dicendo: "sinceramente credo di aver fatto moltissimo sulla vicenda Avastin-Lucentis", elencando una serie di iniziative anche normative e concludendo con questa affermazione: "più di questo sinceramente non so cosa potevo fare".

Noi un'idea su quello che ci sarebbe da fare l'abbiamo, ed è anche meno impegnativa di tante altre: sarebbe il caso, caro Ministro, di dare seguito agli annunci e procedere alle riforme di enti importanti come AIFA prendendo atto delle responsabilità dei dirigenti in carica e puntare su persone nuove, autorevoli e al di sopra di ogni sospetto. 

A questo scopo invitiamo i membri della Conferenza Stato-Regioni, anche in virtù degli scontri fra livelli di governo verificatisi negli ultimi giorni, ad una approfondita riflessione sulla conferma proposta dal Ministro e ad esprimere un parere in linea con la voglia di cambiamento che è palpabile fra imprese, professionisti e comuni cittadini. 

La vera svolta, la sola riforma utile a tutti, sarebbe la chiusura di un carrozzone con oltre 400 dipendenti, una sede a due passi da Via Veneto e un programma di ampliamento dell'organico; milioni di euro risparmiati che potrebbero essere utilizzati per garantire le cure a quei 10 milioni di italiani che vivono oggi alle soglie della povertà». 

Lo dichiara Claudio Giustozzi, Segretario Nazionale dell'Associazione "Giuseppe Dossetti: i Valori- Sviluppo e Tutela dei Diritti" Onlus.